Sistematevi in maniera tale da non incorrere in distrazioni e chiudete gli occhi.
 
Gettiamo uno sguardo sulla nostra vita e proviamo a vederci così come ci vede Dio e non come ci vediamo noi. Molto spesso noi ci troviamo davanti a Lui nelle stesse condizioni che i nostri bimbi davanti a noi.
 
Quando un bambino dice alla mamma "Abbracciami e fammi toccare la luna", la mamma non sta a spiegargli quanto la luna è lontana dalla terra, perché è una cosa che non si spiega ai bimbi. Piuttosto lo prende in braccio, lo solleva e gli dice " Ecco, l'hai toccata".
 
Molto spesso noi ci troviamo in una condizione identica davanti a Dio che sa bene ciò che noi vogliamo. Quante volte ci siamo detti che non siamo buoni e che non lo saremo mai? Ma Dio la pensa in modo diverso.
 
Io rifletto e vivo come se mi si dicesse che dovrò vivere non più di sei settimane, soltanto un mese e mezzo. Io vedo allora in che modo vivo, io so dove sono, le circostanze in cui morirò e l'età che ho. Io soffro perché devo dire addio alla mia vita, a tutte le persone che io amo ed anche a tutti coloro che mi sono indifferenti. Osservo la reazione di coloro ai quali dico che sto per morire. Penso a ciò che ciascuno di loro perderà quando io l'avrò lasciato.
 
Una volta morto, io sono al cospetto di Dio, Gli parlo, Gli racconto la mia vita, coloro che ho amato, ciò che ho amato di più e persino le cose per le quali io ho forti rimpianti.
 
Silenzio...
 
A questo punto io sento Dio che mi dice di avere l'intenzione di rimandarmi vivo sulla terra. Egli mi dà la facoltà di scegliere il paese dove io crescerò. Uomo, donna?, bene, io posso scegliere il sesso, il carattere, le qualità, le cose buone che voglio fare, le mie virtù. Se voglio nascere in una famiglia ricca, in un ceto agiato o di umili condizioni. Tutte queste scelte mi sono consentite, dipendono da me. Posso persino scegliere i miei genitori: chi sarà mia madre, chi mio padre. Io posso scegliere il modo in cui trascorrerò l'infanzia, il numero dei fratelli e delle sorelle, l'educazione che vorrò ricevere. Io scelgo i miei divertimenti, il mio lavoro e spiego tutto al Signore.
 
Silenzio...
 
Dopo aver spiegato al Signore le ragioni delle mie scelte, Egli mi spiega, sì anche Lui, allo stesso modo, le sue ragioni, in quanto è proprio Lui che ha scelto la mia vita attuale, ogni particolare, ed io ascolto le sue argomentazioni.
 
Silenzio...
 
Io credo che Dio abbia avuto le sue ragioni quando mi ha creato con i genitori che ho, con le mie qualità, i doni, le croci e le sofferenze; sono convinto che la mia vita ha un grande valore ai suoi occhi e che Egli può darmi tutto ciò che Gli chiedo. Ma per queste cose io non ricevo risposte sicure. Io posso crederci, come Maria, quando l'Angelo Le annunciò che sarebbe stata la madre del Salvatore. Allo stesso modo, io pure posso dire: "Sei Tu, Signore, Colui che stabilisce i miei progetti".
 
Ave, Maria...
 
Maria non ha detto "Ho capito, Signore", ma ha detto "Eccomi io sono la tua ancella". Io posso credere in Dio anche se, sinora, io non ho compreso e, forse, non comprenderò mai. Nel suo grande Amore, Egli ha un posto ben preciso nella mia vita ed io posso rispondere come Maria: "Eccomi, sono la tua serva, si faccia di me secondo la tua Parola".
 
Ave, Maria...
 
Io posso nutrire, grazie alla fiducia di Maria nei confronti di Dio, lo stesso grande amore che Ella ha per me, perché "il Verbo si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi". Egli è vissuto fra noi ed il suo nome era Emmenuel, Dio con noi. Dio ci mostra il primo dei suoi figli, perché il suo desiderio era di vivere fra di noi. Egli vuole la nostra guarigione ed il nostro bene. Ed "il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo e noi".
 
Ave, Maria...
 
 
 
 
 
Meditazione di Padre Slavko Barbaric,  O.F.M.
 
E' stata registrata nel febbraio 2000, durante il raduno degli organizzatori di pellegrinaggi, a Medjugorje.
 
Che le parole di Padre Slavko ci siano di aiuto nella nostra meditazione personale.
 
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