LA MIA GIOVINEZZA CON LA
MADONNA
di Jakov veggente di
Medjugorje. Intervista di Padre Livio.
Medjugorje, dopo La Salette, Lourdes,
Fatima...
PADRE LIVIO: Un caro saluto a tutti i
nostri ascoltatori, in modo particolare ai giovani. Questa sera la catechesi
giovanile presenta una gradita sorpresa. Abbiamo, infatti, come ospite, un
giovane molto speciale, del quale molti di voi avranno già sentito parlare. Si
tratta di Jakov di Medjugorje,
che ringraziamo di cuore per aver accettato di venire qui a Radio Maria,
percorrendo, gentilmente accompagnato dai suoi suoceri, molti chilometri di
strada.
È un grande piacere e un onore
averlo qui fra noi e naturalmente approfittiamo della circostanza per chiedere
una testimonianza qualificata su quello straordinario evento dell'epoca moderna
che è Medjugorje.
Si tratta di un avvenimento
che ci interpella da quasi due decenni e che sta lasciando tracce non più
eludibili nella vita della Chiesa e in quella degli uomini.
Credo che un'emittente come
la nostra, che porta il nome della Madre di Dio, non possa non interessarsi a
una realtà mariana così importante, che coinvolge la vita di numerosi fedeli e
di tanti ascoltatori. Il nostro intento non è certo quello di fare della facile
propaganda, di cui fra l'altro Medjugorje non ha
assolutamente bisogno.
Noi vorremmo, piuttosto,
mettere il Popolo di Dio nel suo insieme, non solo i laici, ma anche i sacerdoti,
nella condizione di conoscere una realtà di cui tanto si parla, per poterla
valutare a partire dalla viva voce dei suoi protagonisti.
Non siamo qui, dunque, a
fare pubblicità a una apparizione sulla quale la Chiesa fra l'altro non si è
ancora pronunciata e neppure per dare noi dei giudizi personali su un evento
così complesso. Lo scopo che ci proponiamo è quello di informare, nel più serio
e immediato dei modi, tutti coloro che, nell'ambito di libertà che lascia la
Chiesa al riguardo, intendono farsi un'opinione seria e fondata.
Nessuno più dei veggenti è
in grado di fornire elementi di riflessione su quella che è senza dubbio una
delle esperienze più significative e coinvolgenti del nostro tempo.
Non vi è dubbio che ormai il
nome di Medjugorje, nell'opinione pubblica mondiale,
si affianchi a quelli di La Salette, Lourdes e Fatima ad indicare i luoghi
delle grandi epifanie mariane del nostro tempo. Non è certo cosa da poco aver
qui fra noi un testimone diretto, che ci aiuti a comprendere questo evento,
unico nella storia del cristianesimo, di una presenza di Maria che ormai dura
da circa due decenni.
Ciò che lascia perplessi
alcuni, che pure sono sensibili al fascino della Madonna, è il carattere inedito
di queste apparizioni. Non era mai accaduto che la Madonna venisse per così
tanto tempo e lasciasse così numerosi messaggi. Eravamo abituati ad
apparizioni dalla durata breve, durante le quali la Madre di Dio ci rivolgeva
soltanto alcune parole.
A La Salette ci tu soltanto
un'apparizione, a Fatima sei, a Lourdes diciotto. Qui abbiamo un ragazzo a cui
la Madonna è apparsa tutti i giorni per quasi diciotto anni. Ora vede la
Madonna soltanto una volta all'anno, ma ad altri tre ragazzi (Vicka, Marija e Ivan) la Vergine
appare, ancora, ogni giorno.
Questo modo assolutamente
nuovo di manifestarsi da parte della Madre di Dio non è compreso da alcune persone,
che lo ritengono impossibile.
Ebbene, credo che la cosa
migliore sia quella di ascoltare e di cercare di capire. Le vie di Dio non sono
le nostre e i suoi pensieri sovrastano infinitamente i nostri poveri schemi
mentali. Viviamo in tempi particolarmente difficili e insidiosi e non si può
certo impedire a Dio di manifestare la sua Misericordia nei modi che Egli
ritiene necessario.
L’ultima apparizione quotidiana della Madonna a Jakov
Conosco Jakov
fin da quando era piccolino. Tante volte, da quando mi sono recato a Medjugorje per la prima volta nel 1985, ci siamo
incontrati nella casa di Marija e da lì andavamo
tutti insieme in Chiesa, per il Santo Rosario, l'Apparizione e la santa Messa.
Non abbiamo quindi
particolari difficoltà a dialogare insieme, anche se questo incontro è
assolutamente improvvisato e si svolgerà "a ruota libera" sia da
parte mia, come da parte sua. Credo che in questi casi la spontaneità rechi un
grande servizio alla verità. Forse ci sarà qualche sorpresa, ma non ci
rammaricheremo per questo.
Se tu, Jakov,
sei d'accordo, incomincerei col chiederti una tua testimonianza sull'ultima
volta che hai visto la Madonna. Tu, infatti, come già prima Mirjana e poi Ivanka, sei passato da un incontro quotidiano con la
Madonna a quello che potremmo chiamare un incontro una volta all'anno. Potresti
parlarci di come si è svolto questa ultima tua apparizione quotidiana, durante
la quale fra l'altro hai ricevuto il decimo segreto?
JAKOV: Sì. Prima di tutto voglio salutare tutti quelli che
sono venuti qui questa sera e anche quelli che ci ascoltano. Come Padre Livio
ha detto prima, non siamo qui a fare della pubblicità né per Medjugorje, né per noi stessi, perché non abbiamo bisogno
di pubblicità, e a me personalmente non piace farla né a me stesso e neppure a Medjugorje. Facciamo piuttosto conoscere la Madonna e, ciò
che è ancora più importante, la Parola di Gesù e ciò che Gesù vuole da noi. Lo scorso anno, nel mese di
Settembre, mi trovavo in America, per degli incontri di preghiera e di
testimonianza con la gente. [1]
[1]
Vorrei far notare come questo ragazzo, che è stato preso alla scuola della
Madonna fin da quando aveva dieci anni, sia stato orientato dal materno
insegnamento di Maria a centrare la sua vita su Gesù. Quando si dice "Ad Jesum per Mariam», si vuole
innanzi tutto sottolineare che tutti i veri devoti della Madonna e coloro che
si affidano a lei nel cammino spirituale, sono educati a centrare la loro vita
su Gesù Cristo.
Questo è assolutamente logico e normale, perché Maria
è l'Ancella del Signore e tutta la sua persona è protesa verso quella di Gesù,
il Verbo di Dio fatto uomo. Incontrando Maria, noi incontriamo necessariamente
Gesù, di cui è la Madre e l'intima collaboratrice nell'opera della redenzione.
La Madonna non trattiene mai per sé, ma porta incessantemente a Gesù Cristo.
Per quanta consuetudine abbiano avuto con la
Madonna, che hanno contemplato ogni giorno per tanti anni, i veggenti di Medjugorje hanno una spiritualità squisitamente cristocentrica, come d'altra parte è quella di Maria. La
Madonna ha dato loro, e dà anche a noi, ciò che di più intimo vi è in lei.
PADRE LIVIO: America, nel senso di Stati
Uniti...
JAKOV: Sì. Mi trovavo in Florida,
insieme a Mirjana, per dare la nostra testimonianza delle apparizioni. Dopo
essere stati in diverse chiese, per pregare e parlare con i fedeli, la sera
precedente alla partenza di Mirjana, siamo stati accompagnati dal signore che
ci aveva invitato, ad un incontro di un gruppo di preghiera.
Vi siamo andati senza
pensare a niente e durante il tragitto abbiamo scherzato e riso pensando che
l'America è un paese molto grande e tanto nuovo per noi. Giunti così ad una
casa dove erano presenti molti fedeli, durante la preghiera comune ho ricevuto
l'apparizione.
La Madonna mi disse che
l'indomani mi avrebbe confidato il decimo segreto. Già, sul momento rimasi
senza parole... Non potevo dire niente. (2)
Mi era venuto
in mente che, non appena Mirjana aveva ricevuti il decimo segreto, per lei le
apparizioni quotidiane erano cessate e lo stesso era stato per Ivanka. Però la Madonna non aveva mai detto che dopo il
decimo segreto non sarebbe più apparsa. [3]
[2]
Mirlana non ha avuto l'apparizione, perché lei dal 25 Dicembre 1982 non ha più le apparizioni
quotidiane, ma una sola volta all'anno, il 18 Marzo.
[3]
A lvanka le apparizioni quotidiane sono cessate il 6 Maggio 1985 e ora ha l'apparizione ogni 25 Giugno, giorno
dell'anniversario della prima apparizione ai sei veggenti, che ha avuto luogo
il 25 Giugno 1981. Sia a Mirjana come a lvanka la Madonna, in occasione dell'ultima apparizione
quotidiana, ha dato il decimo segreto. Jakov è molto
scosso al pensiero che la Madonna non gli apparirà più ogni giorno e spera che
a lui la "Gospa" confidi il decimo segreto,
pur continuando le apparizioni quotidiane.
PADRE LIVIO: Quindi speravi...
JAKOV: C'era un pizzico di speranza
nel mio cuore che la Madonna sarebbe tornata ancora, anche dopo avermi
confidato il decimo segreto.
Nonostante fossi rimasto
talmente male da incominciare a pensare: "Chissà come farò dopo...",
c'era ancora quel poco di speranza dentro il mio cuore. (4)
[4]
L'apparizione quotidiana, come si vede, riempie completamente la vita di Jakov, il quale non riesce a immaginare un futuro in cui la
giornata non sia illuminata da questo incontro. L'appuntamento con la Madre di
Dio è dunque una pienezza di luce alla quale è ben difficile rinunciare. Non
diventa mai, anche dopo molti anni, un'abitudine, ma è come se ogni volta fosse
un'esperienza nuova e irripetibile.
PADRE LIVIO: Ma tu non potevi sciogliere
subito il dubbio, chiedendo alla Madonna....
JAKOV: No, in quel momento non
potevo dire proprio niente.
PADRE LIVIO: Capisco, la Madonna non
permette che le facciate delle domande...
JAKOV: Non potevo dire più niente.
Non usciva neanche una parola dalla mia bocca.
PADRE LIVIO: Ma lei come te l'ha detto?
Era seria? Severa?
JAKOV: No, no, mi ha parlato con
dolcezza. [5]
JAKOV: Quando è terminata
l'apparizione sono uscito e mi sono messo a piangere, perché non potevo fare
altro. [6]
[5] I veggenti sono concordi
nell'affermare che la Madonna parla sempre con grande dolcezza, anche quando
dice cose estremamente serie, come pure nel caso dovesse fare qualche richiamo
o rimprovero. D'altra parte questo lo si vede anche dal tono dei messaggi dati
per tutti. Da una attenta analisi di essi si può notare come Maria, anche nelle
circostanze in cui deve dire qualcosa di spiacevole, cerca sempre di
addolcirlo, col suo inimitabile tocco di tenerezza materna, e di renderlo più
accettabile.
(6) Anche Mirlana
e lvanka, che hanno l'apparizione soltanto una volta
all'anno, sono scoppiate spesso in lacrime dopo l'incontro con la Madonna.
PADRE LIVIO:
Chissà con quale ansia hai atteso l'apparizione del giorno successivo!
JAKOV: Il giorno seguente, cui mi
ero preparato con la preghiera, la Madonna mi confidò il decimo e ultimo
segreto, dicendomi che non mi sarebbe più apparsa tutti i giorni, ma soltanto
una volta all'anno.
PADRE LIVIO: Come ti sei sentito?
JAKOV: Penso che quello sia stato
il momento più brutto della mia vita, perché improvvisamente mi vennero in
mente tanti interrogativi. Chissà come sarà la mia vita adesso? Come potrò
andare avanti?
JAKOV: Perché posso dire che sono
cresciuto con la Madonna. L’ho vista fin dall'età di dieci anni e tutto quello
che ho imparato nella mia vita sulla fede, su Dio, su tutto, l'ho appreso
proprio dalla Madonna. [7]
[7]
Da quanto dice Jakov, si può certamente ritenere che
la Madonna, oltre a parlare alla Chiesa e al mondo come Madre e come Maestra,
si è assunta il compito molto concreto di educare e formare i sei veggenti alla
vita cristiana, in modo tale che diventassero, pur nei limiti della natura
umana e della loro età, dei testimoni credibili.
Effettivamente i sei veggenti di Medjugorje
hanno percorso il periodo più difficile della vita di un essere umano, che è
quello della adolescenza e della giovinezza, senza sbandamenti nella fede e
nella morale e, pur apparendo persone molto normali e ordinarie, manifestano
una serietà, una serenità e un equilibrio psicologico che colpisce un
osservatore attento. Non dimentichiamo a quali e quante seduzioni oggi i
giovani siano soggetti.
La Madonna non li ha certo preservati dai difetti e
ha lasciato che maturassero le loro esperienze, qualche volta anche
scottandosi. Però, grazie anche alla loro corrispondenza alla grazia, li ha
saldamente mantenuti sul cammino della fede. Va anche detto però che la Madonna
non ha certo voluto sostituire i normali canali che educano alla fede, come la
famiglia e la parrocchia, che hanno dovuto svolgere anch'essi il loro ruolo.
PADRE LIVIOI: Ti ha educato proprio come
una mamma.
JAKOV: Sì, come una mamma vera. Ma
non solo come una mamma, ma anche come un'amica: a seconda di quello che hai
bisogno nelle varie circostanze la Madonna è sempre con te. [8]
In quel momento mi sono
trovato nella condizione di non sapere che cosa fare. Ma poi è la Madonna che
ci dà tanta forza per superare le difficoltà, e ad un certo punto, sono
arrivato a pensare che forse più che vedere la Madonna con gli occhi della
carne , è più giusto averla nel loro cuore.
[8] Anche Vicka,
in un'intervista analoga, trasmessa a Radio Maria, ha sottolineato che lei
sente la Madonna non solo come madre, ma anche come amica. Non bisogna
dimenticare che a questo contribuisce il fatto che la Madonna si manifesta come
una giovane sui vent'anni, quasi coetanea dei veggenti, che, ad eccezione di Jakov, all'epoca della prima apparizione avevano circa
sedici anni.
Soprattutto
nei primi anni, che furono anche i più tribolati, i veggenti si confidavano
con la Madonna, la quale, racconta Marija, li
ascoltava come un confessore. Dobbiamo però considerare che la Madonna come
madre e come amica è un'esperienza che nella fede può fare ogni giovane, anzi,
ogni cristiano.
PADRE LIVIO: Certamente!
JAKOV: Questo l'ho capito dopo. Ho
visto la Madonna per più di diciassette anni, però ora sto sperimentando e sto
pensando che forse è meglio vedere la Madonna interiormente e averla nel cuore,
che vederla con gli occhi. [9]
[9]
I veggenti riferiscono che la Madonna ha detto che tutti noi possiamo vederla
con gli occhi del cuore. E’ chiaro che la visione esteriore, non è fine a se
stessa, ma è ordinata a una inabitazione interiore.
La cessazione delle apparizioni ha condotto Jakov
alla scoperta di questa presenza intima di Maria, che forse prima non gli era
così chiara.
Questo non toglie nulla alla grande grazia della
visione, ma ne rivela la sua finalità ultima, che è quella di disporre il
cuore dell'uomo a divenire il tempio del Dio vivente. Chi era presente alla
conversazione, ha potuto notare come si illuminava il volto di Jakov quando parlava di questa presenza di Maria nel cuore,
che per lui era chiaramente altrettanto preziosa quanto l'incontro con la
Madonna nell'apparizione.
Portare Maria nel cuore
PADRE LIVIO: Capire che noi possiamo portare la
Madonna nel nostro cuore è senza dubbio una grazia. Ma certamente sei anche
consapevole che vedere la Madre di Dio tutti i giorni per più di diciassette
anni, sia una grazia che pochissimi, anzi nessuno, nella storia cristiana, al
di fuori di voi sei veggenti, abbia mai avuto. Sei consapevole della grandezza
di questa grazia? [10]
JAKOV: Sicuramente, ci penso tutti i giorni e mi dico:
"Come potrò mai ringraziare Dio per questa grazia che mi ha dato di poter
vedere quotidianamente la Madonna per diciassette anni?" Non avrò mai
parole per ringraziare Dio per tutto quello che ci ha dato, non solo per il
dono di aver visto la Madonna con i nostri occhi, ma anche per tutto il resto,
per tutto quello che abbiamo imparato da lei. [11]
[10] Ci sono delle testimonianze nella vita di alcuni
santi che riferiscono di apparizioni di Gesù e Maria per lunghissimi periodi
della loro vita. Qui però si tratta di qualcosa di molto diverso. Le
apparizioni di Medjugorje sono pubbliche, cioè
rivolte alla Chiesa e al mondo e mai prima un evento del genere si era
verificato.
[11] Non dobbiamo dimenticare che una grazia analoga
è stata donata a tutti noi di questa generazione, a cui è stato concesso di
avere per un così lungo periodo la Madonna come Madre e come Maestra, che ci ha
guidato con i suoi messaggi. La Madonna in alcune occasioni ci ha rimproverato
di non essere coscienti di questa grazia straordinaria e ha aggiunto che, se
non avessimo risposto ai suoi messaggi, avremmo rimpianto questo lungo tempo in
cui lei è rimasta con noi.
PADRE LIVIO: Permettimi di toccare un
aspetto che ti riguarda più personalmente. Tu hai detto che la Madonna per te è
tutto: mamma, amica e maestra. Ma nel tempo in cui hai avuto le apparizioni quotidiane
si occupava anche di te e della tua vita?
JAKOV: No. Molti pellegrini pensano
che noi, che abbiamo visto la Madonna, siamo dei privilegiati, perché abbiamo
potuto interrogarla sulle nostre cose private, chiedendole consiglio su che
cosa dovessimo fare nella vita; ma la Madonna non ci ha mai trattato
differentemente da nessun altro. [12]
(12)
L'apparizione
è una grazia straordinaria, che però non sostituisce i mezzi ordinari con i
quali Dio guida la nostra vita. Noi, quando abbiamo bisogno di prendere una
decisione importante, ci raccogliamo in preghiera e invochiamo la luce dello
Spirito Santo e il dono del consiglio. Poi, se necessario, ci rivolgiamo al
confessore o al direttore spirituale. Nel lungo tempo delle apparizioni la
Madonna, nei confronti dei veggenti non si è affatto sostituita a questi mezzi
che Dio ha messo disposizione di tutti per illuminare le anime. Anche per
quanto riguarda la loro scelta vocazionale, la Madonna ha ribadito che si
trattava di una loro libera scelta, per la quale dovevano pregare come tutti
gli altri.
PADRE LIVEO: Per voi quindi valgono i
messaggi che la Madonna dà per tutti?
JAKOV: I messaggi sono per tutti e
la Madonna ci tratta tutti allo stesso modo perché siamo tutti suoi figli. È una vera mamma che ama tutti
gli uomini e non fa differenze fra di loro. Come la Madonna si è comportata con
me, come mi è stata accanto da amica, madre e maestra, così lei fa con tutti, e
ciascuno di noi, se veramente si è aperto alla Madonna dovrebbe sentirla allo
stesso modo. [13]
[13]
I
veggenti di Medjugorje insistono molto su questo
amore della Madonna per ogni uomo, anche il non cristiano, affermando che lei
ama tutti allo stesso modo, come d'altra parte fa qualsiasi madre nei confronti
dei suoi figli. Attraverso il suo amore materno verso i sei ragazzi, che ha
scelto come destinatari delle apparizioni, la Madonna vuole renderci
consapevoli dell'infinito amore che lei ha per ciascuno di noi.
PADRE LIVIO: Certo, ed ora che non hai più le apparizioni, stai scoprendo che
questa sua presenza materna continua nella tua vita, come d'altra parte anche nella nostra.
JAKOV: Ma sicuramente. Penso che
ogni cristiano che prega, si è aperto a Dio e ha conosciuto il suo amore,
dovrebbe sentire questa presenza della Madonna nel suo cuore. [14]
[14] Infatti è Maria che prepara il nostro cuore ad accogliere la presenza
del Signore.
PADRE LIVIO: Quindi, anche se non ricevi più le
apparizioni giornaliere, tu parli lo stesso con la Madonna?
JAKOV: Sicuramente, perché penso
che la preghiera non consiste soltanto nella recita del Padre nostro, dell'Ave
Maria e del Gloria al Padre, ma è preghiera anche la nostra conversazione con
Dio e con la Madonna.
Nel povero nostro fratello, la presenza di Maria
PADRE LIVIO: Senti Jakov,
dopo quel 12 Settembre, che era la festa del giorno di Maria, e quindi la
Madonna ha scelto un giorno a lei dedicato per darti il decimo e ultimo
segreto, come sono stati i giorni successivi per te?
JAKOV: Poi è successa una cosa
strana. Il giorno dopo, il 13 Settembre, dovevo partire per paesi lì vicini:
l'isola di Haiti e l'isola di Santo Domingo, paesi che dicono essere i più
poveri del mondo. Dopo il termine delle apparizioni non sapevo che cosa fare.
Non sapevo se partire o meno, perché non me la sentivo, ma d'altra parte la
gente mi aspettava. Allora ho deciso di andare. Solo in seguito ho capito che
forse era stato un progetto della Madonna a portarmi proprio lì, perché vedendo
tanta gente che dormiva per le strade, gente che non aveva niente, bambini che
vivevano e dormivano sulla strada, allora ho capito che cos'è veramente l'amore
di Dio.
Lì ho capito veramente come
dobbiamo comportarci verso quelle persone; non guardarle solo come poveri, ma
guardarle proprio come nostri fratelli e far conoscere Dio a ciascuno di loro.
Poi alla sera, all'incontro che abbiamo tenuto, sono
venute 70.000 persone e quando ho visto tutta quella gente che pregava e che
cantava, allora mi sono detto che certamente lì c'era la mano della Madonna e
che quello era un suo progetto. [15]
[15] Jakov, ha imparato a capire come
la Madonna istruisca e guidi proprio attraverso gli avvenimenti della vita, e
non necessariamente attraverso l'apparizione. Con la visita ad Haiti la Madonna
gli ha fatto comprendere che per lui era giunto il momento di dare agli altri,
specialmente ai più poveri, l'amore che Dio aveva dato a lui.
Inoltre ha anche compreso come i più poveri, proprio
perché il loro cuore non è prigioniero dei beni materiali e della comodità
della vita come spesso è il nostro, sono più aperti degli altri ai messaggi
della Madonna. La scoperta del mondo della povertà e dei fratelli indigenti da
amare è stato certamente un grande dono che la Madonna ha fatto a Jakov, proprio quando gli toglieva la grazia della
apparizione quotidiana. È come se gli avesse indicato
un nuovo orizzonte di vita, più aperto al dono verso gli altri.
PADRE LIVIO: Allora in quella gente
povera e aperta a Dio hai sentito la presenza di Maria?
JAKOV: Sicuramente, sì.
PADRE LIVIO: Fermiamoci un momento a quel
messaggio che hai ricevuto il 12 Settembre. Tu hai riferito che la Madonna,
mentre ti affidava il decimo segreto, era triste. Per quale motivo?
JAKOV: Adesso del segreto non
posso parlare...
PADRE LIVIO: No, no, senz'altro. Chiedevo
solo una conferma della sua tristezza.
JAKOV: Del segreto non posso dire
niente. Ho detto che la Madonna era triste. Lasciamo la cosa così come sta. (16)
[16] Come si vede, i segreti di Medjugorje sono davvero segreti e mai nessuno ha potuto
saperne nulla, salvo qualcosa che i veggenti hanno riferito, col permesso
della Madonna, riguardo al terzo e al settimo segreto.
PADRE LIVIO: D'accordo. Ma era davvero
triste?
JAKOV: Sì, in quel momento.
PADRE LIVIO: In quel momento lei era
triste e tu eri preoccupato.
JAKOV: Ero preoccupato, perché
pensavo a che cosa sarebbe successo dopo.
PADRE LIVIO: Ho capito, tu più che per
il segreto che ti aveva rivelato, eri preoccupato...
JAKOV: Ero preoccupato di che cosa
mi avrebbe detto dopo.
PADRE LIVIO: Temevi che non ti apparisse
più?
JAKOV: Sì, perché dei segreti non
ho mai avuto paura, perché penso che ciascuno di noi, se veramente ha
accettato Dio, ed ha accolto i messaggi della Madonna, non dovrebbe aver paura
di niente, neppure dei segreti. [17]
PADRE LIVIO: Sono d'accordo. D'altra
parte che tu non abbia paura del futuro lo dimostra il fatto che, a soli 28
anni, hai una bella famiglia con tre bambini.
JAKOV: Penso che se portiamo la
nostra famiglia a una santità come la chiede la Madonna, se preghiamo, se
diamo un'educazione santa ai nostri figli, perché dobbiamo avere paura? [18]
[17]
Non ho
mai visto in nessuno dei veggenti di Medjugorje paura
o preoccupazione per i segreti. Questo d'altra parte non ha nulla di strano. Il
vero male è il peccato e la nostra separazione da Dio. Ma se noi siamo con Dio
che cosa dobbiamo temere? "Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?';
esclamava l'apostolo Paolo. Neppure la morte è un male per chi ama Dio.
[18]
Va
sottolineato questo atteggiamento di grande serenità dei veggenti di Medjugorje nel guardare al futuro. Si distingue nettamente
dalle prospettive pessimistiche e, non di rado, di vero e proprio terrorismo
psicologico che contrassegnano numerosi messaggi di dubbia provenienza, i
quali prosperano in un certo sottobosco pseudoreligioso,
dove a volte rimangono irretiti persino alcuni religiosi.
Il messaggio del 12 dicembre
PADRE LIVIO: Bene, dei segreti potremo
parlare dopo. Vorrei fermarmi un momento sul messaggio che la Madonna ti ha
dato il 12 Dicembre, che è di una bellezza straordinaria. (19)
In questo messaggio di
commiato, la Madonna ti dice: "Io sono tua madre e ti amo
incondizionatamente". Ecco, Jakov, mi ha molto
colpito questa parola "incondizionatamente". Che cosa significa per
te?
JAKOV: Penso che in quel momento la Madonna voleva
darmi un po' di forza...
[19] Ecco il resoconto ufficiale dell'ultima apparizione
quotidiana avuta da Jakov: "Venerdì 11 Settembre,
durante l'apparizione, la Madonna mi ha detto di prepararmi in preghiera in
modo particolare per l'apparizione del giorno successivo, perché mi avrebbe
affidato il 10° segreto. Sabato 12 Settembre la Madonna è venuta alle 11.15 (ora locale). Quando è
venuta mi ha salutato come sempre col saluto: "Sia lodato Gesù
Cristo". Mentre mi affidava il
decimo segreto era triste.
Dopo, con un dolce sorriso mi ha detto: "Caro
figlio! lo sono tua Madre e ti amo incondizionatamente. Da oggi non ti apparirò
più ogni giorno, ma soltanto il giorno di Natale, il giorno della nascita di
mio Figlio. Non essere triste, perché io sarò sempre con te come madre e, come
ogni vera madre, non ti abbandonerò mai. Tu continua a seguire la via di mio
Figlio, via di pace e di amore, e cerca di perseverare nella missione che ti ho
affidato. Sii esempio di un uomo che ha conosciuto Dio e l'amore di Dio. Gli
uomini vedano sempre in te un esempio di come Dio opera negli uomini e di come
opera attraverso di loro. lo ti benedico con la mia benedizione materna e ti
ringrazio di aver risposto alla mia chiamata». L'apparizione è terminata alle h.11.45.
PADRE LIVIO: Ti rassicurava del suo
amore.
JAKOV: Sicuramente. Però lei ci
aveva già dimostrato a Medjugorje che il suo amore è
immenso, apparendo per diciotto anni. Per chi? Ma per tutti noi. Lei ci
dimostra il suo amore con le sue apparizioni.
PADRE LEVIO: Non c'è dubbio!!
JAKOV: Penso che qualsiasi madre
che ripete per diciotto anni a suo figlio: "Fai questa cosa", ed il
figlio non l'ascolta, alla fine rimarrebbe molto male. La Madonna però è ancora
con noi e continua a invitarci col suo amore ad accettare i messaggi che è
venuta a portare. [20]
[20]
Jakov vede l'immenso amore della Madonna per noi nel fatto che, Ella, nonostante
i pochi progressi che in tanti anni abbiamo tatto nel cammino spirituale,
tuttavia non ci abbandona e non si stanca di invitarci. La Madonna
effettivamente ha dimostrato nei confronti della nostra generazione una
pazienza sconfinata e si è accontentata di ben poca corrispondenza da parte
nostra. E anche per quel poco che le abbiamo dato ha voluto ogni volta
ringraziarci. Tuttavia non si può negare che, nonostante le nostre pigrizie e
i non pochi tradimenti, il suo piano di misericordia si sta attuando. Chi
infatti non vede quale grazia è stata Medjugorje per
la Chiesa intera?
PADRE LIVIO: Questa parola
"incondizionatamente" vuoi forse dire che, anche se noi non siamo
sempre dei buoni figli, lei continua lo stesso ad amarci come una madre?
JAKOV: Certo. La Madonna ci ama
sempre. Lei è venuta proprio per portarci a Gesù e non vuole perderci. Anche se
noi siamo lontani, lei ci vuole recuperare. [21]
[21] Jakov ha molto chiaro qual è il
ruolo di Maria nell’opera della salvezza. Il suo compito è quello di condurci
a Gesù, che è il Salvatore. Questo è anche il motivo per cui Gesù in croce,
ormai completata l'opera della redenzione, ce l'ha donata come nostra Madre.
Inoltre Jakov dimostra di essere molto consapevole
delle viscere di misericordia di Maria per ognuno dei suoi figli. Lei, in uno
dei messaggi del 25 del mese ha detto che ci ama, anche quando siamo lontani da lei e che
la ragione della sua venuta è quella di salvare tutte le anime e di
presentarle a Dio.
PADRE LIVIO: Nel messaggio inoltre la
Madonna ti esorta a non essere triste, dicendoti che lei, come una vera madre,
non ti avrebbe mai abbandonato.
JAKOV: E’ proprio quello che ho
detto prima. La Madonna è dentro il mio cuore, vi rimarrà sempre e sarà sempre
mia madre. (22)
[22] Forse non è superfluo far notare che questo è vero
per ogni cristiano, il quale, ospitando Maria nel suo cuore, si dispone nel
migliore dei modi ad essere il tempio del Dio vivente. In questo campo non ci
sono privilegi, perché Dio si dona tutto a tutti. Gli uomini però non si
aprono tutti nel medesimo modo, anzi ci sono di quelli che si chiudono al dono
di un amore così grande.
“Basta che voi vi apriate a Me, Io sono lì, vicino a
voi”
PADRE LIVIO: Senti Jakov
permettimi una piccola curiosità. Tu hai avuto certamente un'infanzia sofferta,
perché eri un figlio unico di madre vedova. Poi è morta anche tua madre, già
durante le apparizioni, e sei rimasto orfano. È vero quello che si dice, che quando è morta tua
mamma la Madonna ti ha detto che ti avrebbe fatto lei da madre?
JAKOV: No, questo non è vero.
PADRE LIVIO: Non te lo ha detto?
JAKOV: No. Come tu hai detto
prima, ho perso entrambi i genitori, e in momenti come questi, qualsiasi
persona umana prova dispiacere nel perdere i suoi cari, specialmente quando si
perdono i genitori all'età di 12 o 13 anni. Però in quel momento per me c'era
la Madonna, che mi ha aiutato tanto, grazie a Dio, perché a quell'età tanti
ragazzi quando perdono i genitori, prendono strade sbagliate e cercano la
felicità in cose sbagliate. Grazie a Dio, io ho avuto la Madonna, che poi mi ha
condotto sempre lungo una strada sana, una strada di preghiera. (23)
[23] Jakov vuol dire innanzi tutto che
la Madonna, anche se non gli ha detto che le avrebbe fatto lei da madre, in
realtà lo aveva già realizzato nei fatti anche prima, perché lei, come ha fatto
notare anche Marija nell'intervista
a Radio Maria, è infinitamente più Madre delle nostre madri.
La Madonna, in altre parole, non sostituisce nostra
madre quando manca, ma è lei quella Madre che Dio ci ha dato, e lo è in misura
infinitamente superiore delle nostre madri secondo la carne. Jakov si mostra molto consapevole dell'aiuto che gli ha
dato la Madonna in quei momenti di prova, sostenendolo e indirizzandolo sulla
via del bene. È soprattutto in questo che le
madri qui sulla terra dovrebbero imitare la Madonna.
PADRE LIVIO: Questo che vale per te, che
in quel periodo vedevi la Madonna, vale anche per tutti noi? Cioè tutti noi,
anche quando non abbiamo i nostri genitori, possiamo però affidarci alla guida
materna della Madonna?
JAKOV: Ma sicuramente! La Madonna
dice tante volte: "Basta che voi vi apriate a me, io sono lì vicino a
voi". Purtroppo però noi tante volte non la vogliamo vicino.
PADRE LIVIO: Si, non ci pensiamo.
JAKOV: Non ci pensiamo.
PADRE LIVIO: Non ci affidiamo.
JAKOV: Purtroppo spesso è così! (24)
[24]
Jakov, come gli altri veggenti, insiste molto sulla nostra responsabilità
nel rispondere alla chiamata. Questo è indubbiamente uno degli aspetti più
significativi del messaggio spirituale di Medjugorje.
La Madonna, nei suoi messaggi, insiste moltissimo sul nostro libero arbitrio,
senza il quale lei non può fare nulla per portarci sulla via del bene.
Ripete più volte l'imperativo “decidetevi”; riguardo
a Dio, al cammino di santità, alla preghiera e alla salvezza eterna. Una volta
arriva persino ad affermare che lei, nella sua umiltà, si inginocchia davanti
alla nostra libertà, nell'atto di supplica affinché ci convertiamo. "Vi supplico,
convertitevi!" arriva a dire in una occasione.
Questo non significa che è sottovalutato il ruolo
fondamentale della grazia. Le apparizioni infatti sono esse stesse una grande
grazia. Il vero problema è che noi non le accettiamo, o diventiamo tiepidi
sulla via della conversione. Dio ha potuto creare l'uomo senza l'uomo, ma non
lo può salvare senza la sua collaborazione.
Portare
nel mondo la Parola di Dio e i Messaggi della Madonna
PADRE LIVIO: Vorrei continuare a
esaminare alcuni punti dell'ultimo messaggio che la Madonna ti ha dato. Qui ci
sono delle parole molto impegnative nei tuoi confronti. Dice, infatti: "Tu
continua a seguire la via di mio Figlio, via di Pace e di Amore e cerca di
perseverare nella missione che ti ho affidato".
Ecco, Jakov,
tu certamente hai una tua vocazione, che è poi la vocazione ordinaria di tanti
cristiani. Hai, infatti, una vocazione laicale, che stai realizzando con una
bellissima famiglia. Però la Madonna parla anche di una missione che lei ti ha
affidato. Quale sarebbe?
JAKOV: La missione della Madonna
consiste nel portare i suoi messaggi nel mondo e dobbiamo essere grati a lei e
grati a Dio per averci affidato questo compito. Penso, però, che questo compito
non è stato affidato soltanto a noi sei che abbiamo avuto il dono da Dio di
vedere la Madonna, ma anche a tutti quelli che hanno accettato i suoi messaggi.
Tutti dobbiamo portare nel
mondo la Parola di Dio e la parola dei messaggi che la Madonna ci ha dato.
Purtroppo tanti, oggi, hanno dimenticato ciò a cui la Madonna ci invita. Se ci
pensiamo fino in fondo, ci rendiamo conto che quello a cui la Madonna ci invita
non è nulla di nuovo e dovevamo già farlo prima. (25)
[25] Iakov ha ben chiaro che la
Madonna è venuta a "risvegliare" la fede, come lei stessa afferma in
uno dei suoi primi messaggi del Giovedì. Non è venuta a dire cose nuove, ma a
richiamare quelle verità che Dio ci ha rilevato e a spronarci verso quella
santità di vita che il Vangelo ci propone.
A Medjugorje manca
assolutamente quei clima tipico di certe sedicenti rivelazioni private, dove
prevale la curiosità per che cosa verrà rivelato, specialmente riguardo al
futuro. Nell'arco dei due decenni in cui la Madonna ha dato messaggi, la
prospettiva è stata piuttosto quella di un cammino spirituale, in particolare
di preghiera, sul quale la Madonna ci ha avviato, accompagnandoci e tenendoci
per mano, come una madre fa con i suoi figli. In tanti messaggi che ha dato,
non ha mai fatto previsioni sul futuro o comunicato rivelazioni particolari,
ma ha svolto piuttosto il ruolo di catechista, richiamandoci a quelle verità
della fede che sono il fondamento della vita cristiana. Si è comportata come un
buon parroco, prima di tutti nei confronti dei parrocchiani di Medjugorje e poi verso tutti coloro che hanno risposto alla
sua chiamata.
Medjugorje non ha mai avuto quelle
caratteristiche dei gruppi ristretti e tendenti alla setta, ma piuttosto uno
stile e un clima da grande parrocchia del mondo, dove tutti i cristiani che
vengono si trovano a loro agio, quasi respirassero un'aria di casa.
PADRE LIVIO: Sono tutti insegnamenti che
sono già presenti nel Vangelo.
JAKOV: Sicuramente. E la Madonna
chiama ad essere missionari tutti quelli che sono venuti a Medjugorje
ed hanno accettato i messaggi, e non soltanto me. [26]
(26)
La
Regina della pace, infatti, si rivolge a tutti noi, invitandoci ad essere
"portatori di pace", "apostoli dell'amore",
"messaggeri di gioia", "testimoni dei messaggi", ecc. Lei
stessa afferma che il suo scopo è quello di diffondere in tutto il mondo il suo
richiamo evangelico, mediante la nostra cooperazione. Per questo in più
occasioni chiede esplicitamente il nostro aiuto, sottolineando che ognuno di
noi ha una grande importanza nel piano di Dio.
PADRE LIVIO: Naturalmente tutti siamo
chiamati ad aiutare la Madonna, ma mi pare che voi veggenti abbiate una
responsabilità maggiore.
JAKOV: Sì, forse sì. Penso di sì,
perché noi, vedendo la Madonna, comprendiamo forse un po' meglio le questioni
di fede. Bisogna anche dire che a volte ci troviamo ad affrontare momenti un
po' più difficili. Però dobbiamo avere una grande responsabilità verso gli
altri, verso i messaggi della Madonna e verso la gente.
PADRE LIVIO: Mi pare logico che la
vostra responsabilità sia maggiore. Se infatti qualcuno di noi, che viene a Medjugorje, incomincia il cammino di conversione, ma poi
non persevera, la gente non si scandalizza più di tanto vedendo che è diventato
tiepido. Ma se voi veggenti, che siete quelli che avete visto per così tanto
tempo la Madonna, non siete coerenti con i suoi messaggi, è chiaro che la
meraviglia della gente sarebbe grande.
JAKOV: Sicuramente. Dobbiamo
sentirci impegnati a dare tutto di noi stessi per testimoniare i messaggi
della Madonna a quelli che vengono a Medjugorje e a
quelli che ci invitano nelle loro parrocchie. [27]
[27]
Effettivamente
per tutti questi anni i sei veggenti, pur portando avanti i loro impegni, prima
di studio e di lavoro, ora di padri e madri di famiglia, hanno testimoniato i
messaggi della Madonna con molta disponibilità e generosità, non solo a Medjugorje, ma anche nei luoghi più lontani nel mondo. In
particolare Vicka, l'unica che non si è sposata, ha
dedicato tutto il suo tempo e la sua vita a questa che è una vera e propria
missione affidata da Maria ai suoi sei testimoni.
Le parole umane non riescono a descriverla
PADRE LIVIO: Senti un po' Jakov. Secondo te la Madonna non ha rischiato un po' troppo
a scegliere dei ragazzi per essere i suoi messaggeri in un mondo così difficile?
JAKOV: Come ho detto prima, non
potrò mai ringraziare abbastanza Dio perché la Madonna mi ha scelto. Però ho
chiesto, anzi ho pregato la Madonna di apparire a tutti, perché a noi che la
vediamo non è possibile descriverla. [28]
[28] Jakov, come gli altri veggenti,
sottolinea che non è possibile con le risorse del linguaggio umano descrivere
la Madonna. Si tratta di affermazioni molto pertinenti, perché il
soprannaturale supera il nostro modo di pensare e di esprimerci.
PADRE LIVIO: Le parole umane non
riescono a descriverla!
JAKOV: Ognuno dovrebbe
sperimentarlo. Certo che se tutti vedessero la Madonna, ci lascerebbero più
tranquilli. Così avremmo più pace anche noi. [29]
[29] Si intravede qui la sofferenza dei veggenti di non riuscire a tradurre
in parole quello che loro sentono, quando vedono la Madonna. Non si tratta
soltanto di "vedere", ma di "sperimentare" col cuore una
realtà che è "ineffabile" e che le espressioni umane, anche le più
belle, finiscono in qualche modo per sciupare.
“Ho visto la Madonna”
PADRE LIVIO: Ritengo che la
testimonianza dei veggenti sia fondamentale. Infatti, quando si parla di
Cristianesimo ci si muove sempre in un ambito di fede. Oggi però la gente,
specialmente la più lontana e di fede vacillante, ha bisogno di sentire delle
persone che dicano: "Sì, quello in cui noi cristiani crediamo è vero,
perché io l'ho visto".
Ebbene, noi qui abbiamo un
ragazzo, ed è uno di quelli che non è cresciuto sotto una campana, ma è un
ragazzo normalissimo, concreto, equilibrato, limpido, credibile nella sua
testimonianza, come in realtà è Jakov, quando dice:
"Ho visto la Madonna". Non vi è dubbio che tutto questo sia un aiuto
importante per la fede di molti. Tutti, vicini e lontani, si sentono aiutati e
rafforzati nel loro cammino in questo mondo incredulo e dicono: "Ma
allora, se c'è la Madonna, tutta la nostra fede è vera".
JAKOV: Sicuramente. Mi ricordo che
quando abbiamo visto la Madonna per la prima volta, siamo tornati dalla
montagna e siamo rientrati a casa e io dicevo a me stesso: "Ma io ho visto
la Madonna" e poi mi coprivo col piumone sopra la testa. [30]
[30] Per i sei veggenti di Medjugorje
deve essere stata un'esperienza indicibile il primo incontro con la Madonna.
Nei primi giorni si chiedevano, trepidanti, per quanto tempo sarebbe apparsa
ancora. Un giorno lo chiesero anche alla Madonna, la quale però eluse con
elegante umorismo la domanda rispondendo: "Vi siete forse già
stancati?". Jakov, che è un bambino di dieci
anni, esprime la sua gioia straripante e incontenibile coprendosi col piumone.
Tuttavia, i ragazzi affermano che dopo tanto tempo l'incontro con la Madonna
non diventa mai un'abitudine, ma è come se fosse sempre nuovo.
PADRE LIVIO: Eri tutto contento?
JAKOV: Ero contento, ma nel medesimo
tempo ero come sorpreso e continuavo a dirmi: "Ma io ho visto la
Madonna!". Prima di allora non avevo mai pensato di poter vedere la
Madonna e non ho mai cercato di vederla. Sapevo che esisteva, come sapevo che
esiste Dio, ma soltanto da quello che mi avevano insegnato i miei genitori.
Non appena, però, conosci la
Madonna, incominci a conoscere tutto il resto, incominci a conoscere Gesù, a
conoscere Dio e tutte le responsabilità che ha un cristiano. [31]
[31] Come si
vede, Jakov descrive la Madonna come una sapiente
catechista che ha aiutato i veggenti a prendere coscienza delle verità
fondamentali della fede. Anche Marija, nella
sua intervista a Radio Maria, ha sottolineato questo aspetto pedagogico della
Madonna nei confronti dei veggenti. La medesima cosa potrebbero testimoniare
tutti coloro che hanno accolto e approfondito i messaggi della Regina della
pace, i quali hanno aiutato molti fedeli a ritornare al cuore della fede e
della pratica cristiana.
Uno potrebbe anche chiedersi perché mai la Madonna
si sia sobbarcata un tale compito nei confronti della nostra generazione.
Evidentemente il motivo è da ricercare nella grande crisi di fede e dei valori
che sta attraversando il nostro tempo.
La prima apparizione
PADRE LIVIO: Abbiamo parlato del tuo
ultimo incontro con la Madonna, quando ti ha dato il decimo segreto. Ora però
ritorniamo indietro nel tempo e raccontaci come è avvenuto il tuo primo
incontro con la Madonna, che non si è verificato il 24, bensì il 25 Giugno.
Infatti il giorno precedente
l'hanno vista Ivanka, Mirjana, Vicka
e Ivan. Tu e Marija vi siete uniti al gruppo il
giorno dopo; giorno che poi, su indicazione della Madonna stessa, è divenuto
1° anniversario delle apparizioni. Raccontaci del tuo primo incontro con la
Madonna in quel 25 Giugno 1981.
JAKOV: Marija
ed io, quando abbiamo visto la Madonna per la prima volta, siamo rimasti lì.
Gli altri, invece, quando l'hanno vista per la prima volta, essendo molto
coraggiosi, sono scappati subito!
PADRE LIVIO: Perché sono scappati subito?
JAKOV: Eh, perché erano molto
coraggiosi! [32]
[32]
Jakov ama scherzare sul fatto che il primo giorno, il 24 Giugno, Jvanka,
Mirjana, Vicka e Ivan, dopo aver visto la Madonna,
sono fuggiti, senza attendere che l'apparizione terminasse, mentre lui e Marija, il giorno dopo, insieme agli altri quattro, si sono
avvicinati alla Madonna, salendo il pendio scosceso e pieno di rovi spinosi
della montagna.
Va sottolineato che proprio Jakov,
il più piccolo dei sei veggenti, che aveva allora solo 10 anni, si è distinto
nei primi giorni per il fervore e il coraggio della testimonianza, in un
contesto molto difficile e pieno di intimidazioni e di minacce, come era
quello della Jugoslavia comunista.
PADRE LIVIO: In un primo momento avranno
avuto paura.
JAKOV: Sicuramente la prima volta
hanno avuto paura.
PADRE LIVIO: Si trattava di un evento
assolutamente insolito.
JAKOV: Ma sì, perché... prova a
immaginare di vedere la Madonna, anzi di vedere una figura di donna sulla
montagna che ti invita a salire... E chiaro che scappi, perché non pensi...
PADRE LIVIO:
La paura iniziale al manifestarsi del soprannaturale è una reazione
sottolineata anche dalla Bibbia. Infatti nei testi sacri, quando Dio o un suo
messaggero si manifestano, l'espressione usuale è quella di: "Non
temere". In un primo momento il soprannaturale causa timore... anche se dopo rimane la gioia.
JAKOV: Sì. Il giorno dopo sono
passati a chiamare me e Marija e ci siamo riuniti in
gruppo. [33]
[33]
La
Madonna ha ritenuto che l'anniversario delle apparizioni fosse il 25 Giugno e non il 24, perché è solo nel secondo
giorno che si è formato il "collegio" dei sei veggenti. La Madonna in
questo modo ha voluto sottolineare che questi sono i sei ragazzi che lei ha
scelto e nessuno, per nessun motivo, può aggiungerne altri, come qualcuno ha
tentato di fare, aprendo spiragli pericolosi all'eterno ingannatore.
PADRE LIVIO: Come mai ti trovavi in casa
di Marija?
JAKOV: Noi siamo anche cugini
lontani. Mi trovavo lì per caso, perché se guardiamo l'età degli altri
veggenti, sono tutti più grandi di me.
PADRE LIVIO: Sì, certo.
JAKOV: Eh, sai, quando sono un po'
più grandi non ti vogliono neanche in compagnia, perché sei più piccolo.. ti
mandano via. [34]
[34] Come si vede tutto il mondo è paese. Fa riflettere
però il fatto che la Madonna abbia scelto cinque ragazzi sui quindici - sedici
anni, quindi affiatati fra loro come età, ai quali ha aggiunto un bambino di
dieci anni. Le ragioni possono essere molteplici. Un bambino, in aggiunta, dà
più credibilità al gruppo. Inoltre, avendolo preso prima dell'età burrascosa
della crescita, la Madonna ha potuto impostarlo fin dal principio secondo i
suoi criteri. O forse ci sono altri motivi che a noi sfuggono.
PADRE LIVIO: I ragazzi in gruppo sono
uguali dappertutto.
JAKOV: È passata Vicka
dalla casa di Marija e ci ha spiegato come il giorno
prima avevano visto la Madonna e che in quel momento andavano ancora al
medesimo posto nella speranza di vederla ancora. Noi abbiamo detto: "Se
vedete qualcosa, chiamateci". Dopo un po' di tempo è venuta Vicka a chiamarci e così siamo andati con lei. (35)
(35) Da notare come Vicka
si sia mostrata attiva nel l'occasione. lnlatti è-
per merito suo se Ivan il giorno prima si era unito al gruppo e se Marila e Iakov si sono aggiunti il giorno dopo
PADRE LIVIO: Era il 25 Giugno?
JAKOV: Sì, era il 25 Giugno.
PADRE LIVIO: Poi che cosa è successo?
JAKOV:
Marija ed io siamo andati con Vicka
sotto il Podbrdo e lì
abbiamo visto la figura di una donna.
PADRE
LIVIO: Chi
c'era con voi tre? C'erano anche lvanka, Mirjana e
Ivan?
JAKOV: Sì, sì, c'eravamo tutti e sei. E lì, da sotto,
abbiamo visto sulla collina una figura di donna che ci invitava con la mano a
salire.
PADRE LIVIO: Ma era già una figura
luminosa, già una figura soprannaturale?
JAKOV: Sì, però non abbiamo visto
chiaro la Madonna, abbiamo solo visto la figura di una donna. (36)
[36] I ragazzi vedevano la Madonna da lontano. Vicka racconta che Marija e Jakov hanno visto con chiarezza la Madonna soltanto quando
sono stati vicini ad essa, salendo sulla montagna.
PADRE LIVIO: Ho capito.
L’esperienza del primo
incontro
JAKOV: Dentro di noi avevamo una
paura grandissima però, nello stesso tempo, sentivamo il desiderio di andare
incontro a quella persona, di conoscerla. Così tutti e sei siamo saliti e poi,
quando ci siamo avvicinati per la prima volta...
PADRE LIVIO: Chiedo scusa se ti interrompo. Ho
sentito dire che siete saliti lungo quel pendio del Podbrdo,
pieno di spine e di sassi, dove non c'era neanche un sentiero.
JAKOV: Sì, ci hanno raccontato
dopo che non ci potevano raggiungere e che era una cosa molto strana che
fossimo andati così veloci.
PADRE LIVIO: Lì, fra l'altro, ci sono
dei cespugli con spine lunghissime.
JAKOV: Sì, adesso, guardando il Podbrdo, è diverso.
PADRE LIVIO: Ora si può salire
tranquillamente attraverso diversi sentieri...
JAKOV: Prima però era tutta
montagna, tutta roccia e tutte quelle spine.
PADRE LIVIO: Era impraticabile.
JAKOV: Sì, sicuramente. Però
dicevo, quando ci siamo avvicinati per la prima volta alla Madonna, per noi in
quel momento non esisteva più niente.
PADRE LIVIO: Ho sentito dire che sei
caduto in un cespuglio di spine e che non ti sei fatto male.
JAKOV: Me l'hanno detto dopo.
PADRE LIVIO: Mi pare che lo racconti
anche Vicka in una intervista. Lei, che evidentemente
osserva ogni cosa, ti ha visto cadere in uno di quei tremendi cespugli
spinosi.
JAKOV: Sì, sì. Ma per me in quel
momento non esisteva più niente. Ero come solo, guardavo la Madonna e sentivo
quella gioia e quella pace che lei mi trasmetteva in quel momento. Non potevi
dire una parola. Non potevo dire una parola. [37]
[37] Si può parlare di un vero e proprio stato di
estasi nel momento in cui i veggenti vedono la Madonna. Tuttavia si tratta di
una realtà molto dignitosa e composta. L'atteggiamento del veggente è di
rispetto e di preghiera. Il viso è sereno e a volte sorridente. Lo sguardo è
assorto nella visione, senza che nulla all'esterno possa distrarlo.
Nei primi giorni la gente presente poteva ascoltare
la voce dei veggenti, ma poi, fino ad oggi, la loro voce è scomparsa e si può
notare soltanto il movimento delle
labbra, senza poter afferrare nulla di quello che
dicono. Lo svolgimento dell'apparizione, nella sua bellezza e nella sua
singolarità, è già in se stesso un segno di credibilità. Iakov
è soprattutto attento a descrivere gli effetti interiori dell'apparizione, che
sono la pace e la gioia celesti che la Madonna comunica al loro cuore.
La grazia di riconoscere la Madonna
PADRE LIVIO: Permettimi una curiosità.
Mi ha molto colpito il fatto che, mentre a La Salette i veggenti parlavano di
una bella Signora e a Lourdes la stessa Bernadette si rifiutò di identificare
l'apparizione con la Madonna, fino a quando non rivelò di essere l'Immacolata
Concezione, voi invece avete avuto subito la grazia di capire che si trattava
della Madonna. Come avete fatto?
JAKOV: Anch'io ci ho pensato tanto
tempo dopo, domandandomi come fossi così sicuro.
Poi però ho capito che era
lei che ti trasmetteva quella certezza in quel momento.
PADRE LIVIO: Indubbiamente.
JAKOV: Solo Dio può donare quella
pace e quella gioia che fanno sparire ogni preoccupazione di questa vita
terrestre.
Fin dal primo momento
eravamo sicuri che era la Madonna.
Poi, per sicurezza hanno
dato a Vicka un po' di acqua benedetta da aspergere
sulla Madonna, chiedendole se fosse veramente lei.
Però fin dal
primo momento noi eravamo sicuri che fosse la Madonna. [38]
[38] Jakov è molto attento agli
effetti interiori dell'apparizione. Per lui la prova che si tratta di
un'autentica esperienza soprannaturale, sono la pace e la gioia divine che
vengono infuse nel cuore.
Si tratta di un criterio di
verifica indiscutibile. Gli occhi, infatti, possono ingannare.
Ma quando tu senti nel cuore
i frutti dell'azione dello Spirito, allora giungi alla certezza interiore che
lì c'è il dito di Dio.
Colpisce la certezza con la
quale i sei ragazzi di Medjugorje hanno concordemente
testimoniato fin dal primo momento di aver visto la Madonna.
La prima a vederla e a
riconoscerla è stata lvanka, ma anche gli altri, non
appena l'hanno vista, non hanno avuto dubbi o incertezze sulla sua identità.
Evidentemente è stata la Madonna a farsi riconoscere fin dal primo momento,
illuminando il loro cuore.
PADRE
LIVIO:
Avevate la certezza interiore.
JAKOV: Sicuramente.
“Adesso che ho visto la Madonna, posso anche morire”
PADRE LIVIO: È vero che in quel momento tu avresti
detto: "Adesso che ho visto la Madonna, posso anche morire"?
JAKOV: Sì, è vero, perché me lo
ricordo. In quel momento, come ho detto prima, non esisteva più niente per me.
Avevo il desiderio di stare sempre con lei. Quella sensazione prima non l'avevo
mai sentita. L’ho sperimentata allora per la prima volta. Di solito, quando
incontriamo una cosa bella, vuoi averla per te e stare sempre con quella. Così
anch'io quando ho incontrato la Madonna, ho trovato una realtà bellissima, ho
provato una sensazione bellissima e volevo stare sempre con lei. [39]
[39] Si coglie nelle parole di Jakov
il grande impatto esistenziale che ha avuto e che ha l'apparizione sui veggenti.
L'incontro con la Madonna non è soltanto un "vedere", ma anche e
soprattutto un "partecipare" alla stessa vita intima che la Madre di
Dio porta nel suo cuore. Naturalmente la Madonna si colloca nell'ambito della creaturalità, tuttavia la sua partecipazione alla gloria
divina è già tale da ricolmare di felicità coloro che la possono contemplare.
Ci chiediamo quale potrà essere l'esperienza di quando in Cielo potremo, con
Maria, vedere Dio faccia a faccia.
Testimonianze come queste scuotono quegli uomini,
spesso "immersi nelle tenebre e nell'ombra di morte", che hanno perso
l'abitudine di guardare in alto e di attendersi qualcosa di diverso dalla vita,
che non sia la solita routine quotidiana. In realtà qualcosa di grande ci
sovrasta e la felicità che l'uomo desidera non è un'utopia irraggiungibile.
Come appare chiaro da tutta la narrazione, questa
pienezza di luce, di pace e di felicità, non è qualcosa che l'uomo raggiunge
con le sue forze o con tecniche particolari, ma è un dono gratuito che viene
dal cielo. La felicità che l'uomo desidera e a cui aspira con tutta la sua
anima è un dono di grazia che lo sorprende e lo raggiunge quando meno se lo
aspetta.
PADRE LIVIO: Certo. Ma come mai la
Madonna ci attira così tanto?
JAKOV: È una madre. Il motivo è
perché è una madre. [40]
[40] Si tratta di una risposta molto profonda. La
bellezza della Madonna non è qualcosa di freddo e di astratto, ma assume il
volto concreto di una madre che ci ama incondizionatamente. È una bellezza che si comunica a noi mediante
l'amore.
PADRE LIVIO: Capisco.
JAKOV: E perché ci dà tantissimo
amore. La Madonna ci ama moltissimo e per questo ci dà così tanto.
PADRE LIVIO: Si, ma come lo si vede che
ci ama?
JAKOV: Bisogna provarlo dentro,
nel nostro cuore e aprirsi verso di lei. In questo modo la Madonna può entrare
nel nostro cuore e lavorare tramite noi. Può riempire il nostro cuore di quella
gioia che può dare soltanto Dio. [41]
(41)
Appare
sempre più chiaro, nella presentazione che ne fa Jakov,
che l'apparizione non è soltanto una "visione" esteriore della Madonna,
ma è anche e soprattutto una esperienza interiore. Si tratta di un incontro in
cui la Madonna chiede l'apertura del cuore per poterlo riempire di quella pace
e di quella gioia di cui è ricolmo il suo.
“La Madonna mi ha portato a
Gesù”
PADRE LIVIO: Allora potremmo dire che la
gioia viene da Dio, ricolma il cuore di Maria e dal cuore di Maria giunge fino
a noi?
JAKOV: Per mia esperienza posso
dire che la Madonna è stata quella che mi ha portato a Gesù. È stata un tramite. (42)
(42) Sotto il profilo teologico si può e si deve dire che
Gesù è venuto a noi attraverso Maria e che, per il compito materno che lui le
ha affidato, noi a nostra volta andiamo a Gesù attraverso di lei.
PADRE LIVIO: Come ha fatto?
JAKOV: Se non avessi conosciuto la
Madonna, chissà che cosa avrei fatto nella mia vita. Basta guardare anche al
cambiamento di tanti pellegrini che sono venuti a Medjugorje.
All'inizio sono venuti perché hanno sentito parlare delle apparizioni della
Madonna e hanno incominciato a leggere i suoi messaggi. Ma poi è nato in loro
il desiderio di confessarsi e di andare a Messa. E in questo modo hanno
conosciuto più profondamente Gesù.
PADRE LIVIO: Si vede proprio come la
Madonna è sempre l'ancella del Signore.
JAKOV: Alcuni ci criticano perché
dicono che parliamo poco di Gesù. Ma è logico che noi parliamo della Madonna,
perché abbiamo avuto la grazia di vederla. Ma la Madonna non ha mai detto di
pregare perché lei ci avrebbe concesso della grazie, ma ci ha detto sempre:
"Pregate che io possa pregare mio Figlio per voi". La Madonna mette
sempre al primo posto Gesù. (43)
(43)
Certe
critiche nascono da pregiudizi e non dalla conoscenza di chi è in realtà la
Madonna. Lei si è definita l'Ancella del Signore fin dal primo momento della sua
elezione. La Madonna è la prima credente e la prima seguace di Gesù Cristo.
Nessuno come lei arde di amore per Gesù e dal desiderio di servirlo.
Quelle persone che temono
che la Madonna ci allontani da Gesù sono molto indietro nel cammino spirituale.
Non hanno capito né Gesù, nè Maria.
PADRE LIVIO: È naturale. Quindi è proprio la Madonna che vi ha condotto a Gesù.
JAKOV: Sicuramente. È lei che ci ha fatto conoscere
e amare Gesù.
“La bellezza che si comunica
mediante l'amore”
PADRE LIVIO: Senti Jakov;
ho notato che tu vai subito all'essenziale delle cose. Non ti sei affatto
dilungato a descriverci la Madonna nel suo aspetto esteriore, ma hai voluto
cogliere la sostanza, dicendoci che la Madonna è una madre e come tale si
manifesta nei nostri confronti. Ma ora cerca, se ti è possibile, di descriverci
anche nei suoi tratti esteriori come appare questa madre.
JAKOV: Penso che queste sono le
domande più difficili che si possano fare.
PADRE
LIVIO: Mi
rendo conto che non ti è facile trovare le parole, ma fai quello che ti è possibile.
JAKOV: Penso che nessuno potrà mai descrivere la bellezza della Madonna o
quella gioia e quella pace che la Madonna ti trasmette in quel momento. Tutto
ciò che di bello c'è in lei tu in quel momento lo senti nel tuo cuore.
Ma
soprattutto è madre. Noi tutti abbiamo sperimentato che cosa sia l'amore per
la nostra mamma. Tutti, quando abbiamo avuto bisogno, siamo andati dalla mamma.
Allo stesso modo la Madonna è una madre che è sempre disponibile
verso di noi,
sempre disponibile ad ascoltarci, sempre disponibile per darci un consiglio e
per difenderci da quelle situazioni brutte che oggi ci circondano. Dobbiamo
chiederle aiuto. (44)
(44) A Medjugorje la
Madonna si manifesta soprattutto come madre. Anche se fin dai primi giorni ha
voluto attribuirsi il titolo di Regina della pace, non viè dubbio che nei suoi messaggi sottolinei
innanzi tutto il Suo compito materno. Già all’inizio di ogni messaggio, con la
dizione di “Cari figli”; ripetuta spesso nel medesimo messaggio, a volte col
tenerissimo “figliolini”; ci richiama alla sua
presenza di madre di Gesù e madre nostra. Numerose volte ci ricorda, quasi lo
avessimo dimenticato, che lei "È nostra madre". Questa sottolineatura
di chiara impostazione ecclesiale. Infatti la maternità di Maria nei confronti
della Chiesa e di ognuno di noi è stato uno dei temi che hanno caratterizzato
il Concilio Vaticano Secondo. Come a Lourdes la Madonna ha voluto confermare
quanto la Chiesa aveva dichiarato col dogma
della Immacolata Concezione, così
a Medjugorje ha reso concreto nella nostra vita
l’insegnamento del Concilio riguardo a Maria, Madre della Chiesa.
PADRE LIVIO: Senti Jakov tu ami
sottolineare l'aspetto di Maria come madre. D'altra parte è lei stessa che
desidera presentarsi cosi a noi, secondo il compito che Gesù le ha affidato.
Però tu, che hai 28 anni, sei più vecchio di lei. Secondo te quanti anni sembra
avere la Madonna?
JAKOV: La Madonna ha la fortuna di non
invecchiare mai!
PADRE LIVIO: Non è mai invecchiata in tutti
questi anni che vi appare?
JAKOV: La Madonna, come noi la
vediamo, appare sempre molto giovane: 21 o 22 anni.
PADRE LIVIO: Molto giovane dunque. Ma
come fai a sentirla come mamma, essendo cosi giovane?
JAKOV: Ma è proprio questo che si
sente. Lo si sente proprio nel cuore, perché la Madonna non è come noi
pensiamo, una ragazza di vent'anni come le nostre, come le ragazze che troviamo
qui sulla terra. La Madonna è diversa... si vede proprio che è mandata da Dio.
[45]
[45] Straordinaria questa osservazione che coglie
ciò che vi è di specifico in Maria nel Suo intimo e particolare rapporto con
Dio. La sua stessa giovinezza è una partecipazione dell'eterna giovinezza di
Dio. Ma soprattutto la sua maternità è un riflesso della divina paternità e
maternità.
Maria, nell'esercizio del
suo compito materno, manifesta a noi, in un modo unico e irripetibile, le
sfumature di tenerezza e di amore infinito per le creature del Padre celeste. Jakov mette molto bene in luce il ruolo di Maria come segno
di Dio.
PADRE LIVIO: Lei stessa ha detto che è
venuta perché mandata da Dio.
JAKOV: Si vede che è mandata da
Dio e che vuole realizzare i suoi piani nei confronti di ciascuno di noi. Vuole
aiutare ognuno di noi e, come una vera madre che si occupa dei suoi figli, lei
vuole occuparsi di tutti noi.
PADRE LIVIO: Dal suo atteggiamento e
dalla sua preoccupazione Si sente tutto il suo amore materno...
JAKOV: Sicuramente. Ma anche dai
suoi occhi.
PADRE
LIVIO: Dai
suoi occhi?
JAKOV: Basta guardare la Madonna e
in quel momento quello sguardo ti trasmette tutto ciò che di bello vi è in lei.
PADRE LIVIO: Non si possono descrivere i
suoi occhi?
JAKOV: No, sicuramente, no.
PADRE
LIVIO: Non
basta dire che sono azzurri? [46]
(46) Anche Bernardette ci ha testimoniato che gIi
occhi della Madonna sono azzurri. Lo ha fatto proprio quando la Madonna, il 25 Marzo 1858, ha rivelato il suo nome di
Immacolata Concezione. Prima la Madonna ha abbassato le mani verso terra, poi le ha
innalzate, congiungendole,
all'altezza del petto, e, mentre alzava gli occhi al cielo, in atteggiamento di
profondissima umiltà e gratitudine, ha rivelato il suo nome.
JAKOV: Si, non basta dire che gli
occhi sono azzurri.
PADRE
LIVIO: Ma
che cosa c’è nei suoi occhi? Che cosa vedi di straordinario nei suoi occhi?
JAKOV: Nei suoi occhi si vede tutta
la bellezza che la Madonna può trasmettere, tutta la bontà di una madre, tutto
l'amore di una madre, tutto quello che può dare una madre, tutto ciò che vi è
di bello, tutto ciò che di bello una madre desidera per suo figlio. Tutto
questo vedo negli occhi della Madonna. [47]
(47) Ci voleva forse
un orfano per dire cose così straordinarie sugli occhi materni di Maria. A mia
conoscenza nessuno dei veggenti è riuscito come Jakov
a descrivere la Madonna nella sua figura di madre in termini così efficaci.
Credo che dopo questa testimonianza dovremo fare maggiore riferimento agli
occhi materni di Maria. Per la verità lei stessa vi fa accenno in un suo
messaggio, laddove afferma che lei guarda con apprensione ad ogni nostro passo
sulla via della santità E’ un icoraggiamento per
tutti pensare che lo sguardo vigile e pieno di amore di Maria ci segue momento
per momento, passo per passo, sul cammino della vita. Nulla più di questa
consapevolezza ci può aiutare ad affrontare le difficoltà e incoraggiare dei
momenti in cui ci sentiamo deboli e soli.
PADRE LIVIO: E nel suo sorriso che cosa vedi?
JAKOV: Anche
in quello vedo la stessa cosa. Le nostre madri tante volte sono arrabbiate con noi
e ci sgridano, ma la Madonna mai. Tante volte però anche la Madonna è triste.
Ha anche pianto per i non credenti.
Il pianto della Madonna
PADRE LIVIO: Tu l'hai vista piangere?
JAKOV: Sì, l'ho vista. Al riguardo
vorrei rivelare un fatto che forse pochi sanno. Come sappiamo, ora la Madonna
viene ogni secondo giorno del mese da Mirjana a pregare insieme per i non
credenti. Una volta molti anni prima di questo, non mi ricordo esattamente
quando, ho visto la Madonna che piangeva, mentre diceva: "Piango". Io
le ho chiesto: "Madonna, perché piangi?". Lei mi ha risposto:
"Piango perché c'è ancora tanta gente che non ha conosciuto l'amore di
Dio". Dopo non so quanti anni, la Madonna ha dato il medesimo messaggio a
Mirjana e viene a pregare con lei per i non credenti. [48]
[48] Questa notizia che la Madonna è apparsa a Jakov piangendo a causa dei non credenti (da intendere nel
senso di coloro che rifiutano Dio e vivono nel peccato) è, a mia conoscenza,
assolutamente inedita. Si sapeva finora che la Madonna era apparsa piangendo a Marija il 26 Giugno 1981, con una croce grigia dietro le spalle, mentre
invitava gli uomini alla pace con Dio e fra di loro. La Madonna in un suo
messaggio aveva fatto anche accenno alle lacrime di sangue che lei versa per
ogni suo figlio che si perde nel peccato. Resta comunque il fatto che la
Madonna, per quanto ci è dato di conoscere fino a questo momento, a Medjugorje è apparsa in pianto due volte: la prima volta a Marija, la seconda a Jakov. A
pensarci bene, la causa delle lacrime di Maria è la medesima in ambedue le
occasioni. Si tratta della situazione di peccato, che allontana gli uomini da
Dio e li mette in guerra fra di loro. Anche a La Salette, nell'unica
apparizione, la Madonna è apparsa a Massimino e Melania in un pianto dirotto,
seduta per terra, con la testa fra le mani come una madre desolata che versa
lacrime sulla rovina dei suoi figli
PADRE LIVIO: Che impressione ti ha fatto la Madonna che
piange?
JAKOV: Anch'io ero triste, molto
triste, perché, conoscendo la Madonna e conoscendo la sua gioia abituale, anche
tu rimani triste e ti chiedi che cosa sia successo, che cosa abbiamo fatto. Ma
nello stesso momento sai che cosa abbiamo fatto e sai perché la Madonna piange:
piange per me, per i miei peccati, per questo mondo.
PADRE LIVIO: Anche per i tuoi?
JAKOV: Assolutamente, anch'io li
ho. [49]
[49] Merita di essere
sottolineata la grande maturità spirituale di Jakov
nell'interpretare il pianto della Madonna. Troppe volte si riferiscono le
lacrime della Madonna a chissà quali avvenimenti futuri, di carattere
apocalittico, che colpiranno il mondo. Ci si chiede quali catastrofi si
abbatteranno sull'umanità e su questo tema si fantastica e si terrorizza. Jakov, al vedere le lacrime della Madonna, non si domanda
che cosa accadrà, ma che cosa abbiamo fatto e con grande sicurezza di giudizio
attribuisce quelle lacrime prima ai suoi peccati, poi a quelli del mondo
intero. La verità è che non esiste nessuna catastrofe paragonabile a quella del
peccato, col quale perdiamo Dio e noi stessi, sulla via della rovina eterna.
Per la perdita di un 'anima le lacrime versate non sono mai troppe. Gesù non ha
forse anch'egli pianto perché Gerusalemme aveva rifiutato la venuta del
Salvatore? Le lacrime della Madonna hanno come scopo di renderci consapevoli di
quale tremenda minaccia sia per noi una vita di peccato.
PADRE LIVIO: Ma dal volto della Madonna
scendono lacrime vere?
JAKOV: Sì, sono lacrime vere.
PADRE LIVIO: Quando uno vede la Madonna
piangere, che cosa vorrebbe fare?
JAKOV: Vorrebbe aiutarla e vorrebbe
che quelle lacrime sparissero per sempre dal viso della Madonna e tornasse quel
suo sorriso bellissimo. [50]
[50] Finora abbiamo
sottolineato quanto infinitamente la Madonna sia madre. Occorre però anche
notare il sentimento filiale che in questo lungo tempo si è sviluppato nel
cuore di Jakov, il quale vorrebbe che sul volto
materno di Maria ritornasse il sorriso. Naturalmente si tratta di un sentimento
che dovrebbe radicarsi nel cuore di tutti noi.
PADRE LIVIO: E che cosa possiamo fare?
JAKOV: Possiamo accettare tutti i
messaggi che lei ci rivolge. L'unico aiuto è questo: aprirsi veramente verso
di lei, aprirsi verso Gesù, accettare quanto la Madonna ci dice e poi aiutare
gli altri, ma non come facciamo noi tante volte, spesso solo parlando,
parlando, parlando, ma piuttosto testimoniando con la nostra vita.
PADRE LIVIO: Cioè noi dobbiamo asciugare
le sue lacrime essendo dei figli fedeli e aiutandola...
JAKOV: Aiutandola a realizzare ciò per cui la Madonna è
venuta. (51)
[51] La Madonna nei suoi messaggi chiede spesso il
nostro aiuto, affermando che ognuno di noi ha una grande importanza nel piano
di Dio. In più occasioni ha ribadito che senza di noi non può aiutarci e che
conta su di noi per portare la preghiera, la conversione, la pace e l'amore in
ogni parte della terra.
E’ venuta a portarci Gesù e a salvarci tutti
PADRE LIVIO: Secondo te la Madonna per quale scopo è
venuta per così tanto tempo qui sulla terra?
JAKOV: È venuta, padre, a portarci
da Gesù e a salvarci tutti. [52]
(52) Jakov dimostra di avere idee
molto chiare sul significato ultimo di queste apparizioni così straordinarie e
inedite nella storia del cristianesimo. Si tratta dello scopo stesso della
redenzione, cioè della salvezza eterna delle anime. Dovremmo meditare di più
su questa chiarezza di fini, che oggi, specialmente noi sacerdoti, abbiamo un
po' perso nella nostra azione sacerdotale, la quale non di rado si perde nelle
sabbie mobili dell'attivismo. La ragione ultima per cui Gesù ha istituito la
Chiesa è perché cooperasse con lui nell'opera della salvezza eterna delle
anime e non per altre finalità. La Madonna con le sue apparizioni non fa che ricordarcelo.
PADRE LIVIO: Proprio a salvarci tutti?
JAKOV: Sicuramente, come ha detto
una volta in un suo messaggio: "Voglio salvare tutti e voglio donarvi
tutti, come il più bel bouquet di fiori, a mio Figlio Gesù".
PADRE LIVIO: Senti, ma non ti sembra che
sia un po' troppo... che la Madonna voglia un po' troppo? Come fa a salvarci
tutti in questo mondo in cui ci sono così tanti peccati? Come farà a salvare
tutti in un mondo dove ci sono così tanti peccatori, tanti che non credono,
tanti che sembrano morire impenitenti. Secondo te, come farà la Madonna a
realizzare questo piano di salvezza?
JAKOV: La Madonna, come ho detto
prima, ci ama tutti e quindi ci vuole salvare tutti.
PADRE LIVIO: Essendo mamma di tutti, non
vuole perdere nessuno dei suoi figli.
JAKOV: Sicuramente. Lei è mamma di
tutti.
PADRE LIVIO: Anche dei non cristiani?
JAKOV: Anche dei non cristiani. Lei
non ha mai detto "Cari cristiani...", ma ci ha sempre trattato tutti
come figli.
PADRE LIVIO: Effettivamente nei suoi
messaggi si rivolge a tutti gli uomini, dicendo: "Cari figli".
JAKOV: "Cari figli", sì,
perché in realtà siamo tutti suoi figli. Siamo tutti uguali davanti a lei. [53]
[53] Come appare
con chiarezza, qui siamo ben lontani da quell'affermazione superficiale e in
fondata, di coloro che sostengono che tutti gli uomini si salvano. La Madonna a Medjugorje ha portato proprio Jakov,
insieme a Vlcka, all'inferno, affinché vedessero con
i loro occhi che la perdizione eterna è una ben triste realtà, non solo per i
demoni, ma anche per gli uomini. Qui invece si sottolinea la volontà salvifica
universale di Dio, che vuole che tutti gli uomini si salvino e giungano alla
conoscenza della verità. Come pure si sottolinea l'universalità della
redenzione, che riguarda tutti gli uomini di tutti i tempi, nessuno escluso. È
anche evidenziata la maternità universale di Maria, alla quale Cristo in croce
ha affidato il compito materno di portare alla salvezza ogni uomo che viene al
mondo. È proprio il suo amore di madre che spinge la Madonna a fare tutto ciò
che è possibile perché nessuno si perda. Certo che se tutti si salvassero, non
si sarebbe mostrata in lacrime.
PADRE LIVIO: Certamente, ma come fa a
salvarci tutti?
JAKOV: La Madonna chiede anche il
nostro aiuto.
PADRE
LIVIO: Vuole
che l'aiutiamo?
JAKOV: Chiede aiuto a tutti quelli
che hanno accettato i suoi messaggi e che hanno conosciuto Dio e il suo amore.
Chiede loro di aiutarla a realizzare i suoi progetti, a portare la Parola di
Gesù nel mondo, senza avere vergogna di Gesù, perché noi purtroppo tante volte
abbiamo proprio vergogna di Gesù e abbiamo vergogna di dire che siamo cristiani.
[54]
[54] I veggenti hanno ben chiaro
che sono stati scelti dalla Madonna per aiutarla a realizzare il suo piano e
bisogna dire che ognuno di essi, sia pure con sfumature diverse, è un piccolo
e grande apostolo di Maria. Tuttavia insistono in ogni occasione nel
sottolineare che tutti coloro che hanno risposto alla chiamata si devono
sentire impegnati ad essere gli apostoli e i messaggeri di Maria, cooperando
così al piano divino di salvezza per la nostra generazione.
Forse non sarà male
ricordare, poiché spesso in questo campo siamo afflitti da vuoti di memoria,
che la testimonianza data dai veggenti, dalle loro famiglie, dai francescani
del ramo maschile e femminile, in particolare dal parroco di allora, Padre Jozo, e da tutta la parrocchia di Medjugorje,
ha avuto tratti di vero e proprio eroismo nei primi dieci anni in cui dominava
il regime comunista. Allora, professarsi apertamente cristiani significava l'emarginazione
e, per quanto riguarda i veggenti, la loro testimonianza ha spesso comportato
una vera e propria persecuzione.
PADRE LIVIO:
Abbiamo ben evidenziato questo volto materno di Maria, che abbraccia e
accarezza col suo sguardo ogni uomo che vi è al mondo. Ma ora, se ti è
possibile, toglimi una piccola curiosità: secondo te quale significato hanno
queste dodici stelle che la Madonna ha intorno al suo capo?
JAKOV:
Non ho mai pensato a questo.
PADRE LIVIO: Eppure la Madonna le ha
sempre quando appare.
JAKOV: Sì, però non mi ha mai
interessato sapere il perché. Tanti pellegrini ci chiedono: perché non avete
chiesto alla Madonna, questo… o quello...
PADRE LIVIO: È una domanda inutile
secondo te?
JAKOV: No, ma quando c'è la
Madonna, non ti viene in mente di fare quelle domande. Tu in quel momento pensi
alla Madonna, guardi il suo viso, guardi i suoi occhi, e non pensi di chiederle
perché ha dodici stelle, perché ha questo, o...
PADRE LIVIO: Capisco, ma sai, anche queste cose avranno pure un
significato. Ma mi rendo conto che in quel momento per voi perdono di interesse.
JAKOV: A noi, almeno a me, non
hanno mai interessato, non abbiamo mai chiesto. [55]
[55] Queste risposte non fanno
che confermare il fascino materno di Maria, che sprigiona soprattutto dal suo
viso, tanto che il veggente non ha occhi se non per quello. L'apparizione è un
incontro nel quale il veggente è rapito in quell'oceano di amore, che è la vera
caratteristica del mondo soprannaturale.
La Madonna guarda al cuore
PADRE LIVIO: Senti, Jakov;
tu hai trascorso un'intera vita insieme alla Madonna e certamente hai avuto i
tuoi momenti difficili. Qualche volta la Madonna si è occupata personalmente
dite, dandoti dei consigli, e dicendoti: "Stai attento a questo.. .stai
attento a quest'altro; fai così...", ecc... È intervenuta qualche volta
nella tua vita personale, oppure mai?
JAKOV: È successo nei primi tempi
delle apparizioni, però, preferisco non parlare di ciò.
PADRE LIVIO: Scusami un'impertinenza, ma
lo faccio per far capire alle mamme quanto devono essere pazienti con i loro
figli. Ho sentito dire che una volta sei andato all'apparizione con i capelli
pettinati col gel. È vero?
JAKOV: Ah, ah, ah... (risata di
gusto)
PADRE LIVIO: Ridi? Penso che non sia male che
si sappia, affinché ci rendiamo conto che la Madonna non guarda a quello a cui
guardiamo noi. Lei guarda al cuore.
JAKOV: Sicuramente. Ma non ci vedo nulla di strano perché il gel lo metto sempre e non ho mai pensato che fosse un problema presentarsi davanti alla Madonna col gel, né lei mi ha mai detto: "Perché sei venuto con il gel?".
PADRE LIVIO: Non te lo ha mai detto?
JAKOV: Piuttosto che andare
spettinato, mi metto il gel. No, a parte gli scherzi, come tu hai detto
prima...
PADRE LIVIO: Dammi pure del tu, Jakov.
JAKOV: Sì. Dicevamo che la Madonna
ci guarda non come siamo all'esterno, ma come siamo nel cuore. Tuttavia
dobbiamo avere anche un limite. Penso che a ogni giovane piace avere una vita
bella, vestirsi bene, avere delle cose nuove e questo piace anche a me. Però
non dobbiamo essere affezionati a queste cose, non dobbiamo essere attaccati
alle cose materiali, ma piuttosto essere attaccati a Dio. Questa mi sembra la
cosa più importante. [56]
(56) messaggi di Medjugorje esce una proposta di vita come cammino di
santità, incarnato però nella vita normale della gente. Si tratta di mettere
Dio e la preghiera al primo posto e vivere la pace e l'amore in famiglia, sul
lavoro e nella vita quotidiana. Quando si dà il primato a Dio, anche le cose
belle della creazione vengono recuperate e valorizzate. Non sono più idoli, ma
doni di Dio, utili per la vita.
La credibilità delle
apparizioni
PADRE LIVIO: Senti Jakov a favore della credibilità
delle apparizioni di Medjugorje si possono portare
molti argomenti. Uno di questi è la testimonianza concorde e senza mai alcuna
contraddizione, che voi sei veggenti avete sempre dato sui messaggi della
Madonna. Avete sempre riferito i vostri incontri con lei con perfetta identità
di vedute, anche se ognuno di voi ha la sua personalità e la sua particolare
sensibilità nell'esporre le sue esperienze.
La grazia della perseveranza nella fede
PADRE
LIVIO: Una
delle cose
che però mi ha colpito di più e che fa riflettere, è il fatto che voi, in
questi quasi due decenni di apparizioni, avete trascorso gli anni difficili
dell'età evolutiva e della giovinezza senza mai deviare dalla fede e dalla via
di Dio. E questo nonostante viviate in un mondo pieno di seduzioni, specialmente
per i giovani; un mondo molto diverso ad esempio dall'ambiente in cui
Bernadette ha trascorso gli anni della sua crescita, prima di entrare in
convento. Non ti pare, Jakov; che questa sia una
grazia speciale che la Madonna ha ottenuto per voi?
JAKOV: Sicuramente. Se ora
guardiamo indietro e torniamo ai tempi delle prime apparizioni, quando c'era
ancora il comunismo, possiamo dire che ne abbiamo passate tantissime. Fin
dall'inizio ce ne hanno fatto passare proprio tante. Ci hanno portato negli
ospedali psichiatrici, ci hanno sottoposto agli esami più vari, ma hanno dovuto
ammettere che siamo dei ragazzi normali.
Il comunismo
proibiva di frequentare liberamente la chiesa, perché se andavi in chiesa
rischiavi di perdere il posto di lavoro o di essere buttato fuori dalla scuola.
Mi ricordo di quando eravamo a scuola. C'era un direttore che stava alla porta
e, se ti vedeva con una crocettina, te la strappava e
te la buttava via.
Tante volte hanno fatto
pressione perché dicessimo che non avevamo visto la Madonna. Ma nel mio cuore
non potevo dire che non l'avevo vista. "Io l'ho vista", dicevo, e
questa è una grazia, proprio quella di cui tu parlavi prima. (57)
[57] L'aver creduto alle apparizioni non ha reso
la vita facile né ai veggenti, né al villaggio. Per la verità anche in altre
occasioni come a Fatima e a Lourdes, i veggenti hanno avuto delle difficoltà
da parte dell'autorità civile. A Medjugorje sono
state molto più gravi e prolungate a causa del regime comunista, ateo e
repressivo, che si è ostinato per anni a vedere in questo fenomeno squisitamente
religioso chissà quale complotto politico. Benché gli abitanti di Medjugorje non ne parlino volentieri, non vi è dubbio che
l'atteggiamento del Vescovo di Mostar, Mons. Zanic,
prima favorevole e poi contrario alle apparizioni, è stato motivo di profonda e
intima sofferenza, alleviata in parte dalla decisione della Santa Sede di
avocare a sé il caso. Tutte queste difficoltà alla fine sono state superate e,
poiché la Sapienza Divina sa trarre il bene dal male, alla fine esse hanno
contribuito a rendere ancora più credibili le apparizioni. Accanto alla
persecuzione vi è stata però anche la seduzione che ha insidiato questi
ragazzi con l'arrivo del mondo occidentale, con le sue comodità e i suoi miti.
PADRE LIVIO: Si, la grazia della
testimonianza e della perseveranza.
JAKOV: Sicuramente. Infatti non mi
è mai capitato di dire: "Ma perché è successo proprio a me?" oppure
"O Dio non ti voglio più. Sono stanco." Proprio mai!
PADRE
LIVEO: Beh,
non bisogna
dimenticare che ci sono dei profeti, ad esempio Geremia, che si lamentano che
il Signore abbia dato loro il compito della testimonianza e gli chiedono di
essere esonerati. Lui preferiva una vita privata più tranquilla. [58]
(58) Noi giustamente riteniamo fortunati questi ragazzi
che hanno avuto la grazia straordinaria di vedere la Madonna ogni giorno, per
così tanto tempo. Non bisogna però dimenticare le croci che hanno dovuto
portare e l'impegno di generosità che la Madonna ha loro chiesto. Oltre a
rendersi disponibili ogni giorno per l'incontro con la Madonna (con la
preghiera che lo precede e lo segue), hanno dovuto dedicare ogni giorno tempo e
energie per la testimonianza davanti ai pellegrini provenienti da ogni parte
del mondo. Questa disponibilità è stata condivisa in modo ammirevole anche
dalle loro famiglie. In pratica la Madonna si è presa la vita di questi
ragazzi, i quali però hanno nel frattempo dovuto affrontare gli studi e poi
pensare al proprio futuro, al lavoro e alla famiglia. La loro giornata è sempre
stata molto piena e personalmente li ho visti impegnati nell'apostolato assai
più di molti sacerdoti o religiosi. La Madonna ha dato loro molto, ma non ha
chiesto di meno.
La testimonianza quotidiana
JAKOV: Qualche volta, quando ci
sono tanti pellegrini a Medjugorje e bussano ogni
momento alla porta, ci capita di dire: "Ma come facciamo. ..?" A
volte si creano delle situazioni difficili, perché siamo tutti uomini e tutti
ci stanchiamo. Ma non ci siamo certo lamentati con la Madonna perché ci ha
scelto per dare testimonianza.
PADRE LIVIO: Forse la gente non si rende
conto quanto sia impegnativa la testimonianza quotidiana e continuata davanti
ai pellegrini. Non dico che è difficile, ma certo richiede tanta pazienza.
JAKOV: Molto dipende dai gruppi
che vengono a Medjugorje. Ve ne sono alcuni che
vengono solo per sentire i messaggi della Madonna. Ma ce ne sono altri che
fanno strane domande, come ad esempio se ci saranno i tre giorni di buio, se
bisogna preparare le candele e cose di questo genere. Dipende molto dalle
persone che vengono. Certo che se tu vedi gente che vuole accogliere i messaggi
della Madonna, tu nel tuo cuore senti una immensa gioia, ma se vengono rivolte
domande strane... (59)
(59) Jakov vuole alludere a quei
gruppi che fanno riferimento a sedicenti rivelazioni private, i quali vengono
a Medjugorje per desiderio di morbosa curiosità e non
per crescere nella fede, come chiede la Madonna. Una delle loro caratteristiche
è la ricerca di profezie sui particolari dell'imminente fine del mondo. I
pellegrini di questo genere non sono certo numerosi, ma sono fastidiosi, perché
non hanno il cuore aperto a ricevere il messaggio della Regina della pace.
PADRE LIVIO: Mi ha molto colpito il
comportamento di Bernadette, la quale, prima di entrare in convento è rimasta
otto anni a Lourdes per rendere testimonianza delle apparizioni. Anche per lei
la penitenza più grande era quella di ricevere i pellegrini, pur facendolo con
grande generosità e dolcezza. Evidentemente si tratta di un impegno
stressante.
JAKOV: Eh, questo dipende dalla
gente.
PADRE LIVIO: Ce n'è di ogni genere e
specie.
La conversione: il messaggio
centrale
JAKOV: Dipende molto dalla gente
che viene giù. Vi posso fare una confidenza. Un giorno, prima di venire qui da Medjugorje, ero seduto davanti alla casa di mia zia. Passa
un uomo e mi dice: "Posso salutarti?". Allora, lo saluto tranquillo
col sorriso. Ma in realtà mi voleva riprendere con la telecamera. Gli dico:
"Per favore non registrami", perché ero li privatamente con gli
amici, ma lui insisteva. Allora mi sono messo dietro una tenda, per non farmi
riprendere. E lui mi dice: "Ecco, noi in Argentina, anche se non abbiamo
la Madonna, abbiamo più fede di voi".
Dipende dalla gente, da come
essa è e dal motivo per cui viene a Medjugorje. Per
questo dico sempre ai pellegrini. "Quando venite a Medjugorje
non è per vedere com'è, non è per vedere i veggenti, non è per cercare dei
segni, ma è per la vostra conversione. Questa è la cosa più grande". (60)
[60] Comunque va detto che la
pazienza dei veggenti, specialmente di alcuni di loro, e delle loro famiglie ha
raggiunto in tutti questi anni le vette dell'eroismo. La Madonna può essere ben
fiera di una testimonianza così limpida, serena e generosa, davanti a gente
proveniente da ogni parte del mondo, fra cui molti malati, anche mentali.
Personalmente non ho visto da nessun'altra parte della Chiesa un'accoglienza
così semplice e familiare. Questa è una delle ragioni per cui, chi va a Medjugorje, torna a casa quasi sempre contento e toccato
nel cuore. Indubbiamente la Madonna fa la sua parte, ma questo le è consentito
da un ambiente molto accogliente, che spinge la gente a ritornare più volte.
PADRE LEVIO: Potremmo dire che la
conversione è il messaggio centrale di Medjugorje.
JAKOV: Questa è la cosa più
grande, l'unica per la quale un pellegrino deve venire a Medjugorje.
[61]
[61] Jakov dimostra di aver colto il cuore del messaggio
della Regina della pace, la quale è venuta per richiamare il mondo sulla via
di Dio. Da questo punto di vista Medjugorje
rappresenta l'appello più accorato della Madonna, incominciato con La Salette e
proseguito con Lourdes e Fatima. Si tratta di un crescendo continuo sfociato
in quel grido: “Vi supplico, convertitevi”; che costituisce uno dei momenti più
alti e drammatici del tempo di grazia di Medjugorje.
PADRE
LIVIO: Senti
Jakov, proprio ieri mi ha telefonato un giornalista di un
grande quotidiano italiano, che voleva conoscere più a fondo e avere una
documentazione di una trasmissione che aveva ascoltato alcuni giorni prima a
Radio Maria. Si trattava
dell'intervista fatta a Vicka, durante la quale lei
racconta l'esperienza di quando siete stati portati col corpo dalla Madonna a
vedere il Paradiso, l'inferno e il Purgatorio. Mi diceva che, come uomo che
riflette sul suo destino, questa testimonianza l'aveva colpito molto,
rimanendo, inoltre, impressionato dalla sincerità e dalla semplicità della
testimonianza.
Viaggio nell’aldilà con il
corpo
PADRE LIVIO: Quello che abbiamo sentito
da Vicka, vorremmo ascoltarlo ora anche dalla tua
viva voce. Credo che le due testimonianze insieme diventeranno non solo più
credibili, ma anche più complete.
Vorrei però
prima osservare che mai era successo, in due millenni di cristianesimo, che due
persone fossero state portate nell'aldilà col loro corpo e poi riportate fra di
noi, affinché ci riferissero quanto avevano visto. Indubbiamente la Madonna ha
voluto dare un forte richiamo all'uomo moderno, che spesso pensa che con la
vita finisce tutto. Questa testimonianza sull'aldilà è indubbiamente una delle
più forti che Dio ci abbia mai rivolto, ed è da ritenere a mio giudizio un atto
di grande misericordia nei confronti della nostra generazione.
Vorrei sottolineare il fatto che qui ci
troviamo di fronte a una grazia straordinaria che avete ricevuto e che a noi
credenti non è lecito sottovalutare. Infatti, lo stesso apostolo Paolo, quando
vuole ricordare ai suoi denigratori i carismi che ha ricevuto da Dio, menziona
proprio il fatto di essere stato trasportato in Paradiso; non sa dire però se
col corpo o senza corpo. Si tratta indubbiamente di un dono rarissimo e
straordinario, dato da Dio a voi, ma soprattutto a noi. Ora chiediamo a Jakov di raccontarci questa incredibile esperienza nel
modo più completo possibile. Quando è avvenuto? Quanti anni avevi allora?
JAKOV: Avevo undici anni.
PADRE LIVIO: Ti ricordi che anno era?
JAKOV: Era il 1982.
PADRE
LIVIO: Non ti
ricordi in che mese?
JAKOV: Non mi ricordo.
PADRE
LIVIO: Neanche Vicka
si ricorda il mese. Forse era Novembre?
JAKOV: Non posso dirlo.
PADRE
LIVIO:
Comunque eravamo nel 1982?
JKOV: Sì.
PADRE
LIVIO: Il
secondo anno delle apparizioni, dunque.
JAKOV: Io e Vicka
eravamo nella mia casa vecchia.
PADRE
LIVEO: Sì,
mi ricordo
di averla vista. Ma c'è ancora adesso?
JAKOV: No, non c'è più adesso. C'era mia mamma dentro. La
mamma è uscita fuori un attimo, mentre io e Vicka
abbiamo parlato e scherzato.
PADRE LIVIO: Dove eravate stati prima? Ho
sentito dire che eravate andati a Citluk.
JAKOV: Sì.. Penso che gli altri
erano rimasti là, mentre noi siamo tornati a casa. Non mi ricordo bene adesso.
PADRE LIVIO: Dunque voi due eravate
nella casa vecchia, mentre tua mamma era uscita un momento.
JAKOV: Vicka ed io abbiamo parlato e
scherzato.
PADRE LIVIO: Che ore erano più o meno?
JAKOV: Era pomeriggio. Ci giriamo
e vediamo in mezzo alla casa la Madonna e subito ci inginocchiamo. Lei ci
saluta come sempre e dice...
PADRE LIVIO: Come saluta la Madonna?
JAKOV:
Saluta dicendo "Sia lodato Gesù Cristo Poi subito ci ha detto: “Adesso vi
porto con me “. Ma
immediatamente ho risposto di no. [62]
[62] Già nel suo consueto saluto la Madonna volge la
nostra attenzione alla persona divina di Gesù. Questo saluto di Maria è una
bella consuetudine della Chiesa, che va rinverdita ed estesa, come anche il
Santo Padre ci invita a fare col suo esempio.
PADRE LIVIO: "Vi porto con me"
... Dove?
JAKOV: A
farci vedere il Paradiso, l'inferno e il Purgatorio.
PADRE LIVIO: Vi ha detto: "Adesso vi
porto con me a farvi vedere il Paradiso, l'inferno e il Purgatorio", e tu
ti sei spaventato?
JAKOV: Le ho detto: "No, io
non vado". Ho pensato, infatti, che avevo già accettato la Madonna, le
sue apparizioni e i suoi messaggi. Ma adesso che dice: "Ti porto a vedere
il Paradiso, il Purgatorio e l'inferno", per me è già un'altra cosa...
PADRE LIVIO: Un'esperienza troppo
grande?
JAKOV: Si e le ho detto: "No,
Madonna, no. Tu portati Vicka. Loro sono otto, mentre io sono figlio unico.
Anche se di loro ne rimane uno in meno ...
PADRE LIVIO: Tu pensavi che...
JAKOV: Che non sarei tornato più
giù. Ma la Madonna ha detto: "Non dovete avere paura di niente. Io sono
con voi" [63]
[63] Questa "no', di Jakov alla Madonna rende tutta la narrazione altamente
credibile. Jakov era un bambino di undici anni, ma
nonostante ciò si rende conto che l'esperienza che sta per affrontare è troppo
grande per lui. Già aveva dovuto aprirsi a realtà incredibili e straordinarie,
che avevano radicalmente cambiato la sua vita. Ora è normale che la natura
umana tremi di fronte a un orizzonte sconosciuto e in un certo senso temibile
come l'aldilà. È la grazia della presenza di Maria che aiuta i due ragazzi ad
affrontare questo mondo ignoto, oltre i limiti della nostra esperienza.
PADRE LIVIO: Certo che la presenza della
Madonna dà grande sicurezza e serenità.
“Ti porto a vedere il
Paradiso…”
JAKOV: Ci ha preso per mano.. è
durato proprio...
PADRE
LIVIO:
Senti Jakov; vorrei una precisazione. Ti ha preso per
la mano destra o per quella sinistra?
JAKOV: Non mi ricordo.
PADRE
LIVIO: Sai
perché te lo chiedo? Vicka dice sempre che la Madonna
ha preso lei per la mano destra.
JAKOV: E allora ha preso me per la
mano sinistra.
PADRE
LIVIO: E
poi che cosa è successo?
JAKOV: Dopo è proprio durato pochissimo... Abbiamo visto
subito il cielo...
PADRE LIVIO: Senti, ma come avete fatto ad uscire di casa?
JAKOV: La Madonna ci ha preso e si
è aperto tutto.
PADRE
LIVIO: Si è
aperto il tetto?
JAKOV: Sì,
tutto. Poi siamo subito arrivati in Paradiso.
PADRE LIVIO: In un istante?
JAKOV: In un istante.
PADRE LIVIO: Mentre andavate su in Paradiso,
guardavate giù?
JAKOV: No.
PADRE
LIVIO: Tu
non hai guardato giù?
JAKOV: No. [64]
[64] Vicka,
più grande e più osservatrice di Jakov, racconta di
aver guardato in basso e di aver visto la terra molto piccola. Ambedue
concordano nel dire che sono arrivati in Paradiso in un attimo. Per comprendere
correttamente questa straordinaria testimonianza, occorre tener conto della
pedagogia divina, che mostra l'aldilà così come la nostra natura umana di
pellegrini sulla terra lo può comprendere e recepire. D'altra parte non bisogna
dimenticare che in Paradiso, in Purgatorio e all'inferno ci sono le anime senza
i corpi, i quali risusciteranno alla fine del mondo. Di questa testimonianza a
mio parere occorre cogliere l'esattezza teologica, in quanto la descrizione
della sostanza dell'aldilà corrisponde in tutto alla fede della Chiesa. Bisogna
anche sottolineare l'estremo realismo, quasi a voler sottolineare la
concretezza di queste verità riguardanti il nostro destino ultimo.
PADRE LIVIO: Non hai visto niente mentre
salivate in alto?
JAKOV: No, no, no. Entriamo in
questo spazio immenso...
PADRE LIVIO: Un momento. Ho sentito dire che prima siete passati da una porta. C'era una porta o
non c'era?
JAKOV: Sì, c'era. Vicka dice che lei ha visto anche..., come si dice...
PADRE
LIVIO: San Pietro.
JAKOV: Si, San Pietro.
PADRE LIVIO: Tu, l'hai visto?
JAKOV: No, non ho guardato. Ero
così spaventato in quel momento che nella mia testa non so cosa... (65)
[65] Jakov fin
dall'inizio aveva mostrato la sua riluttanza a fare questa esperienza e ha
bisogno di tempo per ritrovare la calma. Ciò avverrà fra poco, quando gusterà
la gioia del Paradiso che lui ha descritto in un modo insuperabile, con pochi
profondissimi accenni.
PADRE
LIVIO: Vicka invece
guardava tutto. Per la verità lei vede sempre tutto, anche su questa
.terra.
JAKOV: Lei era più coraggiosa.
PADRE LIVIO: Lei dice di aver guardato
giù e di aver visto la terra piccola, e dice anche che, prima di entrare in Paradiso, c'era
una porta chiusa. Era chiusa?
JAKOV: Sì, e dopo man mano si è aperta e siamo entrati.
PADRE LIVIO: Ma chi l'ha aperta?
JAKOV: Non so. Da sola...
PADRE LIVIO: Si è aperta da sola?
JAKOV:
Sì, sì.
PADRE LIVIO: Sì è aperta davanti alla
Madonna?
JAKOV: Sì, si, proprio così. Entriamo in
questo spazio... [66]
[66] Mi sono permesso di
insistere su questo particolare della porta che si apre davanti alla Madonna,
perché forse qui è simboleggiata la bellissima invocazione con la quale
chiamiamo Maria "Porta del cielo".
PADRE
LIVIO: Senti,
camminavate
su qualcosa di solido?
JAKOV: Cosa? No, non sentivo niente.
PADRE
LIVIO: Eri
proprio preso da una grande paura.
JAKOV: Eh, non sentivo proprio né
i miei piedi, né le mie mani, niente in quel momento.
PADRE
LIVIO: Vi
ha tenuto
per mano la Madonna?
JAKOV: No, dopo non mi ha più
tenuto per mano. (67)
[67] La Madonna aveva preso per mano Jakov e Vicka, in precedenza,
quando dalla casa li aveva portati in Paradiso.
PADRE
LIVIO: Lei vi precedeva e voi la
seguivate.
JAKOV: Sì.
PADRE
LIVIO: È
ovvio che
fosse lei a precedervi in quel regno misterioso.
JAKOV: Entriamo in questo
spazio...
PADRE
LIVIO:
Anche se c'era la Madonna, avevi lo stesso paura?
JAKOV: Oh!
PADRE
LIVIO: Incredibile,
avevi paura!
JAKOV: Perché, come ho detto prima,
pensi...
PADRE LIVIO: Si trattava di un'esperienza tutta nuova.
JAKOV: Tutta nuova, perché non avevo mai pensato… Lo sapevo, perché ce lo
hanno insegnato fin da bambini, che c'è il Paradiso, come pure l'inferno. Ma
sai, quando a un bambino parlano di queste cose, ha una paura grandissima.
PADRE LIVIO: Non dobbiamo dimenticarci che Vicka aveva sedici anni e Jakov soltanto undici. Una diversità di età importante.
JAKOV: Eh, infatti.
PADRE
LIVIO: Certo, è
perfettamente comprensibile.
JAKOV: E quando dici a un bambino:
"Adesso ti porto a vedere quelle cose là", penso si spaventi.
PADRE LIVIO: (rivolto ai presenti): "C'è un bambino qui di dieci anni? Eccolo. Guardate
com'è piccolo. Portatelo nell'aldilà e vedrete se non si spaventa".
JAKOV: (rivolto al bambino): Non te
lo auguro.
PADRE LIVIO: Hai provato, dunque, un'
emozione grandissima?
JAKOV: Sicuramente.
La gioia del Paradiso
PADRE
LIVIO: Che cosa hai visto in Paradiso?
JAKOV: Entriamo in questo spazio
immenso.
PADRE
LIVIO: Uno
spazio
immenso?
JAKOV: Sì, una luce bellissima
nella quale si può vedere dentro... Gente, tanta gente.
PADRE
LIVIO: È
affollato il Paradiso?
JAKOV: Si, c'è tanta gente.
PADRE
LIVIO: Per
fortuna sì.
JAKOV: Gente che era vestita con
vesti lunghe.
PADRE
LIVIO:
Vesti, nel senso di tuniche lunghe?
JAKOV: Si La gente cantava.
PADRE
LIVIO: Cosa
cantava?
JAKOV: Cantava delle canzoni, ma
non abbiamo capito che cosa.
PADRE
LIVIO:
Immagino che cantassero bene.
JAKOV: Si, si. Le voci erano
bellissime.
PADRE LIVIO: Voci bellissime?
JAKOV: Sì, voci bellissime. Però la
cosa che più mi ha colpito è stata proprio quella gioia che vedevi sul viso di
quella gente.
PADRE LIVIO: Si vedeva la gioia sul volto
delle persone?
JAKOV: Si, sul viso della gente. Ed è
quella gioia che senti dentro, perché finora abbiamo parlato della paura, ma
quando siamo entrati in Paradiso, in quel momento si sentiva solo la gioia e la
pace che si possono sentire nel Paradiso.
PADRE LIVIO: Anche tu nel tuo cuore la sentivi?
JAKOV: Anch'io nel mio cuore.
PADRE LIVIO: E quindi hai in un certo senso gustato un po' di Paradiso.
JAKOV: Ho gustato quella gioia e
quella pace che si sentono in Paradiso. Per questo tutte le volte che mi
chiedono com'è il Paradiso, non mi piace molto parlarne.
PADRE
LIVIO: Non
è esprimibile.
JAKOV: Perché ritengo che il
Paradiso non è quello che noi vediamo veramente con i nostri occhi.
PADRE LIVIO: Interessante quello che stai
dicendo..
JAKOV: Il Paradiso è quello che
vediamo e che sentiamo nel nostro cuore. [68]
[68] Jakov
è perfettamente consapevole che la Madonna ha fatto vedere il Paradiso, e
successivamente il Purgatorio e l'inferno, nel modo in cui a noi, che siamo
ancora nella fragilità della carne, è possibile capire e vedere. Le immagini
non sono necessariamente da prendere alla lettera, ma piuttosto da
interpretare nel loro valore simbolico. Lo spazio immenso sta a indicare che
siamo oltre i limiti della finitezza e siamo entrati nel mondo dell'infinito.
La luce richiama la divina presenza che ci avvolge. lì grande numero dei
salvati ricorda la moltitudine immensa di cui parla l'Apocalisse. lì canto
esprime la preghiera e la lode di Dio, che si contrappone alle bestemmie
dell'inferno. La pace e la gioia sui volti rendono molto bene il concetto di
beatitudine eterna che è data come ricompensa ai giusti. Jakov
non sotto valuta affatto ciò che la Madonna ha fatto vedere, però la vera
misura di ciò che è il Paradiso l'ha avuta non dai suoi occhi, ma dal suo
cuore. È col cuore che ha pregustato
qualcosa di quella gioia divina del Paradiso, di cui però anche qui sulla terra
ci viene data la caparra, se ci apriamo alla grazia di Dio.
PADRE LIVIO: Questa testimonianza mi pare eccezionale e molto
profonda. Infatti Dio deve adattarsi alla debolezza dei nostri occhi di carne,
mentre è nel cuore che può comunicarci le realtà più sublimi del mondo
soprannaturale.
JAKOV: È quello che si sente dentro
la cosa più importante. Per questo, anche se volessi descrivere quello che ho
sentito in Paradiso, non potrei mai, perché non è esprimibile ciò che ha
sentito il mio cuore.
PADRE LIVIO: Il Paradiso quindi non era
tanto quello che hai visto quanto quello che per grazia hai sentito dentro
dite.
JAKOV: Quello che ho sentito,
sicuramente.
PADRE LIVIO: E che cosa hai sentito?
JAKOV: Una gioia immensa, una pace,
una voglia di rimanere, di stare sempre lì. E uno stato in cui non pensi a
niente e a nessun altro. Ti senti rilassato in tutti i modi, una esperienza
incredibile. [69]
[69] Qui Jakov cerca di descrivere
lo stato esistenziale in cui una persona è liberata da ogni paura, preoccupazione
e angoscia. L'Apocalisse descrive la medesima realtà con le celebri
espressioni: "Non vi sarà più la morte, nè
lutto, nè lacrima, nè
lamento, perché le cose di prima sono passate" (22,4). Nei suoi messaggi
la Madonna ha accennato più volte al Paradiso, senza descriverlo, ma dicendo
che “Nel cielo c'è la gioia”; che noi possiamo già sperimentare in anticipo,
nel pellegrinaggio della vita, quando camminiamo sulla via della salvezza.
PADRE
LIVIO: Eppure
eri un bambino.
JAKOV: Ero un bambino, sì.
PADRE
LIVIO: Ma
sentivi tutto questo?
JAKOV: Sì, sì.
PADRE
LIVIO: E
che cosa ha detto la Madonna?
JAKOV: La Madonna ha detto che in Paradiso
va la gente che è rimasta fedele a Dio. È per questo che, quando parliamo del
Paradiso, ora possiamo richiamare questo messaggio della Madonna che dice:
"Io sono venuta qui per salvarvi tutti e portarvi tutti un giorno da mio
Figlio". Così tutti potremo conoscere quella gioia e quella pace che si
sentono dentro. Quella pace e tutto ciò che Dio ci può dare si sperimentano in
Paradiso. [70]
[70] A jakov non sfugge
il motivo per cui la Madonna lo ha portato col corpo in Paradiso insieme a Vicka. Si tratta di ricordare a noi uomini che cosa Dio ha
preparato per coloro che si aprono a lui. Si dischiude così ai nostri occhi lo
sbocco dell'eterna gioia, verso cui la nostra vita è diretta, quando persevera
sulla via di Dio. Oggi gli uomini hanno perso queste prospettive e la Madonna è
ricorsa a una esperienza così forte e unica nel suo genere per richiamarci
all'essenziale. L'obiettivo di salvare tutte le anime e portarle in Paradiso è
anche la ragione addotta dalla Madonna per spiegare la sua lunga permanenza in
mezzo a noi.
PADRE LIVIO: Senti Jakov:
in Paradiso avete forse visto Dio?
JAKOV: No, no, no.
PADRE LIVIO: Avete solo gustato la sua
gioia e la sua pace?
JAKOV: Sicuramente.
PADRE
LIVIO: La gioia e la pace che Dio dà in Paradiso?
JAKOV: Sicuramente. E dopo
questo...
PADRE LIVIO: C'erano anche gli angeli?
JAKOV: Io non li ho visti.
PADRE
LIVIO: Tu non li hai visti, ma Vicka
dice che in alto c'erano dei piccoli angeli che volavano. Osservazione
assolutamente giusta, visto che in Paradiso ci sono anche gli angeli. Solo che
tu non guardi troppo ai particolari e vai sempre all'essenziale. Sei più
attento alle esperienze interiori che alle realtà esteriori. Quando hai
descritto la Madonna, non hai fatto tanto riferimento ai tratti esterni, ma hai
subito colto il suo atteggiamento di madre. Allo stesso modo per quanto
riguarda il Paradiso, la tua testimonianza riguarda in primo luogo la grande
pace, l'immensa gioia e il desiderio di restare li che si provano.
JAKOV: Sicuramente.
PADRE
LIVIO: Ecco,
che altro puoi dire del Paradiso, Jakov?
JAKOV: Nient'altro del Paradiso.
PADRE
LIVIO: Senti,
Jakov; quando tu vedi la Madonna non senti già un po' di Paradiso nel cuore?
JAKOV: Sì, ma è diverso.
PADRE
LIVIO: Ah
sì? E qual è la diversità?
JAKOV: Come abbiamo detto prima, la
Madonna è Madre. Nel Paradiso non senti quel tipo di gioia, ma un'altra.
PADRE LIVIO: Vuoi dire una gioia diversa?
JAKOV: Si sente un'altra gioia, diversa da quella
che si prova quando si vede la Madonna.
PADRE
LIVIO: Quando si vede la Madonna che gioia si prova?
JAKOV: Una gioia di madre.
PADRE LIVIO: Invece in Paradiso com'è la gioia: e maggiore, minore o uguale?
JAKOV: Per me è una gioia più grande.
PADRE LIVIO: Quella del Paradiso è più
grande?
JAKOV: Più
grande. Perché penso che il Paradiso è il massimo che si possa avere. Però
anche la Madonna ti dà tantissima gioia. Sono due gioie diverse. [71]
[71] Dobbiamo essere grati a Jakov che, per
grazia della Madonna, con questa descrizione, semplice ma unica nel suo genere,
ha fatto pregustare a tutti coloro che lo ascoltavano un po' di quella gioia
che Dio ci ha preparato in Paradiso. Nessuno può raccontare queste cose se non
le ha sperimentate. Nulla come questo tipo di testimonianze rende credibili le
apparizioni. Infatti, queste cose si possono riferire solo se la bocca parla
col cuore pieno e traboccante. A mia conoscenza è la prima volta che Jakov ha dato pubblicamente una testimonianza di questo
genere sull'aldilà.
PADRE LIVIO: Si tratta di due gioie diverse,
ma quella del Paradiso è proprio una gioia divina, che nasce dalla
contemplazione di Dio faccia a faccia. A voi ne è stato dato un anticipo, nella
misura in cui potevate sostenerlo. Personalmente posso dire che, nei molteplici
testi mistici che ho letto durante la mia vita, non ho mai sentito descrivere
il Paradiso in termini cosi sublimi e coinvolgenti, anche se improntati alla
più grande semplicità e veramente comprensibili da tutti.
PADRE
LIVIO: Bravo, Jakov! Adesso andiamo a vedere il Purgatorio.
Dunque siete usciti dal Paradiso... Come è avvenuto? La Madonna vi ha condotto
fuori?
JAKOV: Si, si. E ci siamo trovati...
PADRE LIVIO: Scusami, ma ho ancora una domanda: il Paradiso secondo te è un luogo?
JAKOV: Sì, è un luogo.
PADRE
LIVIO: Un luogo, ma non come
ce ne sono sulla terra.
JAKOV: No, no, un luogo senza fine, ma non è come un
nostro luogo qui. È un'altra cosa. Tutta un'altra cosa.
La sofferenza del Purgatorio
JAKOV: Poi ci siamo trovati in uno
spazio pieno di nebbia. Non posso dire altro per descriverlo se non dicendo che
era una specie di nebbia. Lì dentro abbiamo visto solo dei movimenti, ma la
gente, le persone, non le abbiamo viste. La Madonna ci ha detto che dobbiamo
pregare tanto per le anime del Purgatorio, perché hanno veramente bisogno delle
nostre preghiere.
PADRE LIVIO: Senti un po': ma uscendo dal Paradiso è
scomparsa anche quella gioia?
JAKOV: Sì, ma non è scomparsa del tutto. Quando però entri nel
Purgatorio non senti più ciò che hai sentito prima.
PADRE LIVIO: No? Che cosa si sente?
JAKOV: Si sente... Quando vedi questi movimenti
dentro la nebbia, subito pensi che sono le anime della gente e anche tu senti
fastidio. Senti fastidio, ma anche pena per loro.
PADRE LIVIO: Senti anche la pena per loro?
JAKOV: Ti dispiace per loro perché sono finiti lì e perché un attimo prima eri in quella gioia immensa e in quella pace e vedevi la gente che era proprio contenta. Poi vedi queste anime che soffrono e subito provi pena per loro.
PADRE LIVIO: Certo, e quindi
dobbiamo pregare per loro.
JAKOV: La Madonna ha raccomandato
tanto di pregare per le anime del Purgatorio, perché hanno bisogno delle
nostre preghiere.
PADRE LIVIO: In questo modo il
Purgatorio viene abbreviato?
JAKOV: Sì. Oggi tante volte affermiamo, e anch'io
spesso l'ho sentito, che un nostro caro, che è morto, è andato sicuramente in
Paradiso. Solo Dio sa dove sono i nostri morti. [72]
[72] Osservazione piena di saggezza, ed impressiona il
fatto che sia un ragazzo a farla. Anche noi sacerdoti, quando celebriamo i
funerali, siamo molti facili ad assegnare il Paradiso a chiunque. Sarebbe
molto più giusto e più utile invece invitare i fedeli alla preghiera incessante
per le anime dei nostri cari morti e per tutte le anime più abbandonate del
Purgatorio.
PADRE LIVIO: Secondo te allora in che modo possiamo aiutarli?
JAKOV: Possiamo pregare per i nostri morti. Offrire
sante Messe per loro.
PADRE LIVIO: Molto giusto...
JAKOV: È per questo che la Madonna si rivolge a
noi. (73)
[73] La descrizione che Jakov fa del Purgatorio rispecchia fedelmente gli
insegnamenti della fede. Si tratta infatti di un luogo di sofferenza, ma non
senza speranza. La stessa nebbia, che si contrappone alla luce del Paradiso,
sta a indicare che non siamo in una oscurità senza sbocchi. È nel medesimo tempo un luogo di purificazione, la
quale può essere abbreviata dalle nostre preghiere. L'invito della Madonna a
pregare per le anime del Purgatorio pare essere uno dei motivi che l'hanno spinta
a portarvi due ragazzi. Si tratta di una forma squisita di carità, che
corrisponde alla grande tradizione della Chiesa, ma che deve essere riscoperta
in tutto il suo valore dai fedeli. La Madonna anche nei messaggi rivolti
tramite la veggente Marija ha invitato a pregare per
le anime del Purgatorio, sottolineando che esse a loro volta ci aiutano a
comprendere che le cose della terra non sono cosi importanti per noi e che il
Cielo è la sola meta a cui dobbiamo tendere.
Il fuoco dell’inferno
PADRE LIVIO: Certo. E poi...
JAKOV: Poi dopo non farmi più domande. Dell'inferno non ne ho mai parlato. Non mi è mai piaciuto farlo e non ho nemmeno guardato tanto.
PADRE LIVIO: Sì? Perché?
JAKOV: Per me è stato...
PADRE LIVIO: Forse perché eri piccolino?
JAKOV: Ero piccolino ed è molto impressionante. Non appena mi sono avvicinato, subito non ho voluto più guardare.
PADRE
LIVIO: E hai guardato da un'altra parte?
JAKOV: Sì. Al solo ripensare all'inferno, mi vengono i...
PADRE LIVIO: Ti vengono i brividi?
JAKOV: Mi vengono i brividi e mi viene da star
proprio male.
PADRE
LIVIO: Ti
viene da star male? Ma che cosa hai visto, che cosa hai visto, così con un
colpo d'occhio al primo momento?
JAKOV: Abbiamo visto un fuoco.
PADRE LIVIO: (rivolto al pubblico della catechesi giovanile): Ragazzi scusate, vale la pena sottolineare che in due millenni di storia del cristianesimo nessuno è mai andato nell'aldilà a vedere l'inferno e poi è tornato nell'aldiqua. E per di più lo sta dicendo a Radio Maria che si sente non solo in tutta Italia, ma anche in America. Stiamo vivendo indubbiamente un momento importante ed emozionante. Scusa Jakov... Eri piccolino e fortemente impressionato?
JAKOV:
Sicuramente. Perché penso che ogni bambino piccolo, quando vede una cosa
brutta, ne rimane seriamente impressionato, assai più delle persone grandi.
PADRE LIVIO: Sì, certo.
JAKOV: Noi abbiamo visto... Nell'istante in cui ho guardato ho visto un fuoco e dentro il
fuoco…
PADRE LIVIO: Era grande il fuoco?
JAKOV:
Sì. E ho visto gente, ma non era gente. Era un tipo di gente che si
trasformava, e poi subito mi sono...
PADRE LIVIO: Che si trasformava in che cosa?
JAKOV:
In un tipo di animali...
PADRE LIVIO: In figure orribili?
JAKOV: Sì. Allora
mi sono girato e non ho più guardato queste cose.
PADRE
LIVIO: Non hai più guardato?
JAKOV: No. Ecco quella scena è rimasta sempre impressa nella mia testa.
Infatti ai pellegrini non racconto mai dell'inferno.
Dio non vuole nessuno
all'inferno
PADRE LIVIO: Si, ho capito. Ma la Madonna in quell'occasione ha detto qualcosa?
JAKOV: No, a me no.
PADRE LIVIO: A Vicka ha detto che all'inferno ci vanno
quelli che ci vogliono andare.
JAKOV:
Ecco, sicuramente.
PADRE LIVIO: Sei d'accordo
anche tu?
JAKOV:
Dio non ci vuole nessuno all'inferno. Siamo noi che ci vogliamo andare.
PADRE LIVIO: La Madonna vuole che nessuno vada all'inferno?
JAKOV: Ma sicuramente. Lei ci vuole tutti in Paradiso.
PADRE LIVIO: Senti Jakov, non pensi che la Madonna ti
abbia portato nell'aldilà, come per dire: "Attenzione perché...?"
JAKOV:
Certamente. Non è detto che io, che ho visto la Madonna, vada direttamente in
Paradiso.
PADRE LIVIO: Nessuno può essere sicuro
di niente,
se non si impegna. Ma io volevo dirti che la Madonna forse desiderava farvi
vedere l'inferno affinché poi, come d'altra parte ha fatto Gesù con la sua
parola, voi metteste in guardia gli uomini del nostro tempo su dove porta la
via del peccato.
JAKOV: Sicuramente. Però finora ho
parlato solo del Paradiso e del Purgatorio. L’inferno lo lascio a Vicka, che lo racconta così bene... [74]
[74]
La testimonianza di Jakov sull'inferno, benché meno completa di quella di Vicka, ha tuttavia un grande valore. Innanzi tutto coincide
nell'essenziale. L'inferno è stato presentato evangelicamente
ai ragazzi come un grande fuoco. La trasformazione degli uomini in figure di
animali orribili e spaventosi sta a indicare la perversione spirituale della
creatura che rifiuta irrevocabilmente Dio. La grande paura che l'insolito e
terrificante spettacolo ha suscitato nel bambino ci là capire più di ogni altra
cosa quale tremenda realtà sia mai l'inferno. E bastato uno sguardo per far
capire a Jakov la cosa più importante che la Madonna
voleva comprendesse, e cioè che la perdizione eterna è una realtà, ma tuttavia
noi con un po' di buona volontà possiamo evitarla, perché Dio ci vuole salvi
con sé in Paradiso.
PADRE
LIVIO: Comunque anche la tua testimonianza è stata molto efficace.
Ci hai detto che ti ha fatto così impressione, che ti ha così colpito, che ti
ha arrecato una così grande pena...
JAKOV: Sì, una grande pena per la gente....
PADRE
LIVIO: Ti faceva pena quella
gente che era là dentro?
JAKOV: Sì. Tu in quel momento
pensi: ma ci voleva così tanto per salvarsi?
PADRE LIVIO: È proprio così!
JAKOV: Ci voleva così poco. Solo...
PADRE LIVIO: Ci vuole poco per salvarsi?
JAKOV: Ci vuole poco per ciascuno di noi per salvarsi
e quel poco lì consiste nell'aprire il nostro cuore a Dio.
PADRE
LIVIO: Basterebbe almeno
chiedere la sua misericordia.
JAKOV: Sicuramente, chiederla.
PADRE
LIVIO: Dunque Jakov non è poi così difficile salvarsi?
JAKOV: Sicuramente ci vuole poco.
La Madonna ha detto, come ho accennato prima, che basta che noi ci apriamo e
per il resto fa tutto lei. [75]
(75) Questa impostazione del
discorso è assolutamente valida dal punto di vista teologico. È, infatti, la grazia di Dio che salva. Noi non
possiamo salvarci con le nostre sole forze. Tuttavia dobbiamo collaborare con
la buona volontà alla grazia che ci viene data.
PADRE
LIVIO: Dobbiamo metterla
nella condizione di poterci aiutare.
JAKOV: Con noi fa tutto la Madonna, ma noi dobbiamo
aprirci a lei e donarle il nostro cuore.
PADRE
LIVIO: È
chiaro che non ci può salvare se noi non vogliamo.
JAKOV: Se noi le doniamo il cuore, lei poi può lavorare
tramite noi.
PADRE
LIVIO:
D'accordo Jakov, ma, secondo te, perché queste
persone che si trovano all'inferno non hanno voluto aprirsi?
JAKOV: Forse non hanno mai conosciuto l'amore di Dio.
PADRE
LIVIO: Dio
però va alla ricerca di tutti.
JAKOV: Oppure non hanno creduto che Dio esiste, non
hanno mai sentito il desiderio di Dio.
PADRE LIVIO: Alla radice però c'è sempre una
chiusura.
JAKOV: O forse non hanno corrisposto alle
grazie. Purtroppo tanti dicono: "Alle apparizioni non crediamo". Ma
come mai non ci si crede? Eppure sappiamo che sono avvenute tante volte nel
mondo: a Lourdes, a Fatima, la Madonna ha lasciato dei segni. E purtroppo tanti
ancora non credono. [76]
[76] Questa osservazione è assolutamente
valida. Infatti, è vero che non si è tenuti a credere alle rivelazioni
private, ma tuttavia, specialmente quando la Chiesa le approva o permette che i
fedeli le seguano, esse sono una grazia che ci viene donata e della quale
dovremo rispondere a Dio, come di ogni altra grazia. Più in generale, va detto
che ad ognuno Dio dà i mezzi necessari per salvarsi e nessuno si perde per
difetto della Divina Misericordia. La perdizione eterna di un'anima avviene
per scelta propria, libera e consapevole, e si consuma nella resistenza fino
all'ultimo istante alla grazia della conversione.
PADRE
LIVIO: Il
mistero della libertà umana è grande.
JAKOV: Ma penso che chi non crede, più che di segni
per i suoi occhi, ha bisogno di segni nel suo cuore. E noi queste persone le
possiamo aiutare con la nostra preghiera e con il nostro esempio. [77]
(77) Jakov giustamente
osserva che, quando il cuore è chiuso, i segni esterni non servono a molto. Il
Vangelo ci ricorda che, quando Gesù risuscitò Lazzaro morto da quattro giorni
compiendo il più grande dei miracoli i suoi nemici decisero di uccidere sia lui
che lo stesso Lazzaro. Solo la grazia di Dio che tocca il cuore può smuovere
una situazione esistenziale di chiusura a Dio. Ma essa va ottenuta anche con la
nostra preghiera, col nostro esempio e con i nostri sacrifici.
PADRE
LIVIO: Quindi possiamo
aiutare le persone a salvarsi con la preghiera, con l'esempio e penso anche con
i nostri sacrifici.
JAKOV: Anche con i sacrifici, perché penso che, come ho detto prima, oggi, purtroppo, gli uomini parlano tanto e dicono:
"Dobbiamo fare in questo modo, dobbiamo fare in quest'altro", ma poi
non mettono in pratica le loro parole. Invece dobbiamo parlare con la nostra
vita, in modo tale che la gente conosca Dio che agisce dentro di noi.
PADRE LIVIO: Hai perfettamente ragione.
JAKOV: E gli uomini devono vedere e conoscere dentro di loro come Dio opera tramite
noi.
PADRE
LIVIO: Così deve essere.
JAKOV: Penso che questa sia la nostra testimonianza
più bella.
Con la Madonna verso la
salvezza
PADRE
LIVIO: Bene Jakov ora
vediamo quali messaggi la Madonna ci ha dato per guidarci verso la salvezza
eterna. Non vi è dubbio infatti che lei, come madre, sia stata cosi tanto tempo
con noi per aiutarci, in un momento difficile per l'umanità, sulla via che
conduce al Cielo. Quali sono i messaggi che la Madonna ha dato a te?
JAKOV: Sono i messaggi principali.
PADRE LIVIO: Quali?
JAKOV: Sono la preghiera, il
digiuno, la conversione, la pace e la santa Messa.
PADRE
LIVIO: Dieci
qualcosa sul messaggio della preghiera.
JAKOV:
Come tutti sappiamo la Madonna ci invita ogni giorno a recitare le tre parti
del rosario. E quando ci invita a pregare il rosario, o in genere quando ci
invita a pregare, vuole che lo facciamo col cuore. (78)
(78) La recita del rosario è l'invito pressante di
Maria nelle grandi apparizioni dei tempi moderni. A Lourdes la Madonna è
apparsa con la corona appesa al braccio destro e assisteva, sfilando i grani
con la mano, al rosario recitato da Bernadette. A Fatima la santa Vergine si
presenta come la Madonna del Rosario. A Medjugorje
chiede a tutti di recitare ogni giorno il rosario completo: i misteri gaudiosi,
dolorosi e gloriosi. La recita del rosario rende presente Maria nel cuore di
chi prega e le permette di agire nell'ordine soprannaturale della grazia.
Pregare con il cuore
PADRE LIVIO: Secondo te che cosa vuoi dire pregare col nostro cuore?
JAKOV: È una domanda difficile per me, perché io
penso che nessuno potrà mai descrivere la preghiera con il cuore, ma solamente
provarla.
PADRE
LIVIO: È quindi un'esperienza che uno deve cercare di
fare.
JAKOV: In realtà penso che quando sentiamo il
bisogno nel nostro cuore, quando sentiamo che il nostro cuore ha bisogno della
preghiera, quando sentiamo la gioia nel pregare, quando sentiamo la pace nel
pregare, allora preghiamo col cuore. Non dobbiamo però pregare come se fosse un
obbligo, perché la Madonna non forza nessuno. Infatti, quando lei è apparsa a Medjugorje e ha chiesto di seguire i messaggi, non ha detto:
"Dovete accettarli", ma ha sempre invitato. [79]
[79] Il rispetto per la nostra
libertà è uno dei motivi ricorrenti nei messaggi della Regina della pace. In
più occasioni lei dice che non ci vuole forzare e che il digiuno e la
preghiera devono essere un atto di amore verso di lei e verso suo Figlio Gesù.
In una circostanza arriva perfino a dire: "Dio vi ha dato il libero
arbitrio: dunque, fatene uso". Una delle espressioni che lei ama di più è
l'imperativo "Decidetevi". "Decidetevi per Dio",
"Decidetevi per la preghiera", "Decidetevi per la santità".
È singolare che, in un mondo
dove si parla tanto di libertà, la Madonna abbia dovuto intervenire per
ricordarci che il destino eterno di ognuno dipende dalle sue libere decisioni.
Anche la Madonna prega
PADRE
LIVIO: Senti un po' Jakov: la Madonna prega?
JAKOV: Sicuramente.
PADRE LIVIO: Come prega?
JAKOV: Certamente lei prega Gesù perché...
PADRE
LIVIO: Ma tu non l'hai mai
vista pregare?
JAKOV: Lei prega sempre con noi il Padre nostro e il
Gloria al Padre.
PADRE
LIVIO: Suppongo che preghi
in un modo tutto particolare.
JAKOV: Si.
PADRE LIVIO: Se ti è possibile, prova a descrivere come prega. Sai perché ti faccio questa domanda? Perché Bernadette rimase così impressionata dal modo con cui la Madonna aveva fatto il segno della santa croce, che quando le dicevano: "Mostraci come la Madonna fa il segno di croce", lei si rifiutava dicendo: "È impossibile fare il segno della santa croce come lo fa la santa Vergine". Ecco perché ti chiedo di tentare, se ti èpossibile, di raccontarci come la Madonna prega.
JAKOV: Non possiamo, perché prima
di tutto non è possibile rappresentare la voce della Madonna, che è una voce
bellissima. Inoltre, anche il modo con cui la Madonna pronuncia le parole è
bellissimo.
PADRE LIVIO: Intendi dire le parole del
Padre nostro e del Gloria al Padre?
JAKOV: Si, le pronuncia con una
dolcezza che non riesci a descrivere, a tal punto che se l'ascolti poi desideri
e cerchi di pregare come lo fa la Madonna.
PADRE LIVIO: Straordinario!
JAKOV: E si dice: "Ecco come è
la preghiera col cuore! Chissà quando arriverò anch'io a pregare come fa la
Madonna". (80)
(80) La preghiera del cuore è,
dunque, qualcosa di concreto ed è la stessa preghiera di Maria. Lei è rimasta,
per così tanto tempo, per pregare con noi e per insegnarci a pregare. I
messaggi di Medjugorje contengono i più profondi e,
nel medesimo tempo, i più semplici insegnamenti che siano mai stati dati sulla
preghiera. A Medjugorje Maria
è innanzi tutto Maestra di preghiera, con la sua persona e i suoi messaggi.
PADRE LIVIO: La Madonna prega col cuore?
JAKOV: Sicuramente.
PADRE LIVIO: Quindi anche tu, vedendo la
Madonna pregare, hai imparato a pregare?
JAKOV: Un po' ho imparato a pregare,
ma non potrò mai pregare come la Madonna.
PADRE
LIVIO: Sì,
certo. La Madonna è la preghiera fatta carne.
“II Credo”: la preghiera preferita cella Madonna
PADRE
LIVIO: Oltre
il Padre
nostro e il Gloria al Padre quali altre preghiere ha recitato la Madonna? Ho
sentito dire, mi pare da Vicka, ma non ne sono
sicuro, che in alcune occasioni ha recitato il Credo.
JAKOV: No, la Madonna con me no.
PADRE LEVIO: Con te no? Mai?
JAKOV: No, mai. Qualcuno di noi
veggenti ha chiesto alla Madonna quale era la sua preghiera preferita e lei
ha risposto: "Il Credo".
PADRE
LIVIO: Il
Credo?
JAKOV: Sì, il Credo. (81)
[81] La risposta non deve meravigliare essendo la fede il
primo dei messaggi che la Madonna ha dato a Medjugorje.
Fin dai primi tempi lei ha detto di essere venuta per "risvegliare la
lede". Il Credo, recitato col cuore, è, in effetti, un grande atto di fede
in tutte le verità fondamentali del cristianesimo.
PADRE LIVIO:
Non hai mai visto la Madonna fare il segno della santa croce?
JAKOV: No, come me no.
PADRE
LIVIO:
Evidentemente ci deve bastare l'esempio che ci ha dato a Lourdes. Allora,
oltre il Padre nostro e il Gloria al Padre, non avete recitato altre preghiere
con la Madonna. Ma senti, la Madonna non ha mai recitato 1'Ave Maria?
JAKOV: No. Infatti a noi
all'inizio questo sembrava strano e ci chiedevamo: "Ma perché non recita
l'Ave Maria?". Una volta, durante l'apparizione, dopo aver recitato
insieme alla Madonna il Padre nostro, ho continuato con l'Ave Maria, ma quando
mi sono reso conto che la Madonna, invece, recitava il Gloria al Padre, mi
sono fermato e ho continuato con lei.
PADRE
LIVIO: Senti,
Jakov, che altro potresti dire della grande catechesi
che la Madonna ci ha offerto sulla preghiera? Quali sono gli insegnamenti che
tu ne hai tratto per la tua vita?
JAKOV: Penso che la preghiera è qualcosa di fondamentale per
noi. Diventa come un cibo per la nostra vita. Ho accennato anche prima a tutte
quelle domande che ci poniamo sul senso della vita: penso che non esista
nessuno al mondo che non si è mai posto degli interrogativi su se stesso. Le
risposte possiamo averle soltanto nella preghiera. Tutta quella gioia che noi
cerchiamo in questo mondo la possiamo avere soltanto nella preghiera. [82]
PADRE LIVIO: E’ vero!
[82] Sono osservazioni molto
profonde, frutto di una esperienza personale. Quegli interrogativi che salgono
dal profondo del cuore sul senso della vita, possono avere una vera risposta
solo trovando Dio dentro di noi con la preghiera. Come pure la fame di felicità
può essere saziata solo nutrendoci con l'infinito amore di Dio, che Egli ci dà
in modo sovrabbondante nella preghiera.
Insegnare ai bambini a
pregare
JAKOV: Le nostre famiglie possiamo
averle sane soltanto con la preghiera. I nostri bambini crescono sani soltanto
con la preghiera. [83]
[83] Qui Jakov fa eco ad una
delle preoccupazioni più pressanti della Madonna, che è la preghiera familiare.
E la preghiera che tiene unite le famiglie: i figli con i genitori e i
genitori fra di loro. Essa è ancora più importante in quanto satana oggi opera
in modo speciale per dividere le famiglie e per sedurre i giovani. Per questo
la Madonna ha dedicato un anno di preghiera per le famiglie e poi un altro
ancora per i giovani e le famiglie insieme.
PADRE
LIVIO:
Quanti anni hanno i tuoi bambini?
JAKOV: I miei bambini hanno uno
cinque anni, uno tre e uno due mesi e mezzo.
PADRE
LIVIO: A
quello che ha cinque anni hai già insegnato a pregare?
JAKOV: Sì, Arianna è capace di pregare.
PADRE
LIVIO:
Quali preghiere ha imparato?
JAKOV: Per ora il Padre nostro, l'Ave Maria
e il Gloria al Padre.
PADRE LIVIO: Prega da sola o con voi in
famiglia?
JAKOV: Prega con noi, si.
PADRE
LIVIO: Voi,
in famiglia,
che preghiere recitate?
JAKOV: Preghiamo il rosario.
PADRE LIVIO: Tutti i giorni?
JAKOV: si e anche i "sette Pater, Ave e Gloria", che quando i bambini sono andati
a letto, recitiamo insieme alla loro mamma.
PADRE
LIVIO: I
bambini non inventano qualche preghierina?
JAKOV: Si, a volte, li
lasciamo pregare da soli. Vediamo che cosa vogliono dire a Gesù o alla Madonna.
PADRE
LIVIO: Dicono
anche delle preghiere spontanee?
JAKOV: Spontanee, proprio inventate
da loro.
PADRE LIVIO: Certo. Anche quella
piccola di tre anni?
JAKOV: Quella di tre anni si
arrabbia un po'.
PADRE
LIVIO: Ah
sì? Fa qualche capriccio?
JAKOV: Si, quando le diciamo:
"Adesso dobbiamo pregare un po'"
PADRE
LIVIO: E
allora insisti?
JAKOV: Penso che la cosa più
importante è che i bambini devono ricevere l'esempio in famiglia.
PADRE LIVIO: l'esempio fa più di
qualsiasi parola.
JAKOV: Non li possiamo obbligare,
perché ai bambini di tre anni non puoi dire: "Mettiti qui seduto per
quaranta minuti", perché non lo accetta. Però penso che i figli debbano
vedere l'esempio della preghiera nella famiglia. Devono vedere che esiste Dio
nella nostra famiglia e che gli dedichiamo il nostro tempo.
PADRE LIVIO: Certo e comunque i genitori
devono, con l'esempio e l'insegnamento, incominciare con i bambini fin da
quando sono molto piccoli.
JAKOV: Ma sicuramente. Fin da
quando sono piccoli bisogna far loro conoscere Dio, conoscere la Madonna e
parlare loro della Madonna come loro madre, come ne abbiamo parlato noi prima.
Bisogna far sentire al bambino che la "Madonnina" è la sua mamma che
sta nel Paradiso e che lo vuole aiutare. Però i bambini devono conoscere queste
cose fin dall'inizio.
La preghiera in famiglia
JAKOV: Conosco tanti pellegrini che vengono a Medjugorje. Si chiedono dopo venti o trent'anni:
"Perché i miei figli non pregano?". Però se tu chiedi loro:
"Avete pregato qualche volta in famiglia?", rispondono di no. Allora
come si può aspettare che un figlio di venti o trent'anni preghi, quando non ha
mai vissuto la preghiera in famiglia e non ha mai sentito che esiste Dio nella
famiglia?
PADRE LIVIO: Dai messaggi emerge con chiarezza una
grande preoccupazione della Madonna per la preghiera in famiglia. Si vede come
lei insiste molto su questo punto.
JAKOV: Sicuramente, perché penso
che tutti i problemi che abbiamo in famiglia li possiamo risolvere soltanto
con la preghiera. È la preghiera ciò che fa
rimanere unita la famiglia, evitando tutte quelle separazioni che oggi
avvengono poco tempo dopo il matrimonio.
PADRE LIVIO: Purtroppo è una ben triste realtà
JAKOV: Perché? Perché non c'è Dio,
perché nelle famiglie non abbiamo i valori. Se abbiamo Dio,
nelle famiglie ci sono i
valori. Certi problemi, che noi pensiamo essere gravi, si minimizzano, se li
possiamo risolvere insieme, mettendosi davanti alla croce e chiedendo a Dio la
grazia. Si risolvono mettendosi a pregare insieme.
PADRE
LIVIO: Vedo
che hai ben assimilato l'invito della Madonna per la preghiera in famiglia.
L’impegno della chiamata
PADRE LIVIO: Senti, come vi ha condotto la Madonna a scoprire Gesù,
l'Eucarestia e la santa Messa?
JAKOV: Nel modo che ho detto, come
una madre. Perché se noi abbiamo avuto quel dono di Dio di vedere la Madonna,
pero abbiamo anche dovuto accettare quello che la Madonna ci diceva. Non posso
dire che tutto sia stato subito facile fin dall'inizio. Quando si ha dieci
anni e la Madonna ti dice di pregare tre rosari, pensi: "Oh mamma, come
faccio a pregare tre rosari?". Oppure ti dice di andare a Messa e nei
primi tempi stavamo in chiesa per sei o sette ore. Andando in chiesa vedevo i
miei amici giocare a pallone sui campi e una volta mi sono detto: "Ma
perché non posso giocare anch'io?". Però adesso, quando penso a quei
momenti e considero tutto quello che ho ricevuto, mi pento per averlo pensato,
sia pure per una sola volta.
PADRE LIVIO: Mi ricordo che, quando venni a Medjugorje nel 1985, tu verso le quattro eri già lì nella casa di Marija per aspettarla e andare insieme in chiesa per i rosari, l'apparizione e la santa Messa. Si tornava alla sera verso le nove. In pratica la tua mattinata era dedicata alla scuola e il pomeriggio era per i compiti e la preghiera, senza poi contare gli incontri con i pellegrini. Non è male per un ragazzo di dieci anni.
JAKOV: Quando, però, conosci
l'amore della Madonna, quando capisci quanto Gesù ti ama e quanto lui ha fatto
per te, allora anche tu rispondi con il cuore aperto.
JAKOV: Sicuramente, per i nostri peccati.
PADRE LIVIO: Anche per i miei e per i
tuoi.
JAKOV:
Per i miei
e per
quelli degli altri.
PADRE
LIVIO:
Certo. Senti, Marija e Vicka
hanno detto in più occasioni che la Madonna vi ha fatto vedere Gesù il Venerdì
Santo. Anche tu l'hai visto?
JAKOV: Sì. È stata una delle prime
apparizioni.
PADRE LIVIO: Come l'avete visto?
JAKOV: Abbiamo visto Gesù
sofferente. l'abbiamo visto fino a mezzo busto. Sono rimasto molto
impressionato... Sai quando i genitori ti raccontano che Gesù è morto in croce,
che Gesù ha sofferto e che anche noi, come si racconta ai bambini, lo abbiamo
fatto soffrire quando non siamo stati bravi e non abbiamo ascoltato i genitori?
Ebbene, quando tu vedi che realmente Gesù ha sofferto così, allora ti dispiace
anche per le minime cose sbagliate che hai fatto nella tua vita, anche per
quelle così piccole che forse eri innocente o le avevi fatte con innocenza...
ma in quel momento lì, ti dispiace per tutto. [84]
[84] La croce sta al centro del messaggio di Medjugorje. Non è un caso che i due monti
"santi" di Medjugorje siano il Podbrdo, dove si sono avute le prime apparizioni e dove la
Madonna lascerà il segno, e il Krizevac, il monte con
in cima una grande croce di cemento, che gli abitanti costruirono nel 1933 in ricordo dell'anniversario
della redenzione.
La Madonna nei suoi messaggi richiama spesso alla
considerazione delle ferite inferte a Gesù, in particolare al suo Cuore, da
ogni peccato mortale, e invita i parrocchiani a onorare le piaghe che Gesù ha
ricevuto dai peccati della stessa parrocchia.
La grande catechesi di Maria a Medjugorje
ha al centro la croce, la confessione, la santa Messa e la santità della vita.
Sono i punti cardine della fede cristiana che si sono un po' offuscati nella
coscienza di molti, anche sacerdoti e religiosi, che si sono lasciati prendere
da una visione troppo sociologica e mondana del cristianesimo.
PADRE LIVIO: Mi pare che in quella
occasione la Madonna vi avrebbe detto che Gesù ha sofferto per i nostri
peccati?
PADRE
LIVIO: Non
dovremmo dimenticarlo.
JAKOV: Però la cosa che ti fa soffrire
di più è che purtroppo ancora tanti fanno soffrire Gesù con i loro peccati. [85]
(85)
Pascal diceva che Gesù è in agonia fino alla fine del mondo.
In realtà si può e si deve dire che lui è in croce fino alla fine del
mondo. La Madonna in alcuni suoi messaggi arriva ad affermare che il suo cuore
e il cuore di Gesù vengono oggi trafitti dall'odio, dalle bestemmie e dalle
ingratitudini degli uomini. Di qui la necessità della riparazione da parte di
tutti coloro che hanno avuto la grazia delle fede e della conversione, affinché
le sofferenze di Gesù e Maria siano alleviate.
L’apparizione di Gesù il
Venerdì Santo
PADRE
LIVIO: Dal
mistero della Passione passiamo a quello del Natale. È vero che avete visto
Gesù Bambino, appena nato?
JAKOV: Sì, ogni Natale.
PADRE
LIVIO:
Nell'ultimo Natale, quando hai visto la Madonna per la prima volta, dopo quel
dodici Settembre in cui ti ha dato il decimo segreto, la Madonna ti è apparsa
ancora col Bambino?
JAKOV: No, è venuta da sola.
PADRE LIVIO: È venuta da sola, senza il
Bambino?
JAKOV: Sì.
PADRE
LIVIO: Mentre quando ricevevi le
apparizioni quotidiane veniva ogni Natale col Bambino Gesù?
JAKOV: Sì, veniva col
Bambino Gesù.
PADRE
LIVIO: E
com'era il Bambino Gesù?
JAKOV: Gesù Bambino non si vedeva
tanto perché la Madonna l'aveva sempre coperto col suo velo.
PADRE
LIVEO: Col
suo velo?
JAKOV: Sì.
PADRE
LIVIO:
Quindi non l'avete mai visto proprio bene?
JAKOV: Ma la cosa che fa più
tenerezza è proprio l'amore della Madonna verso questo Figlio.
PADRE LEVIO: Ti ha colpito l'amore materno di Maria per Gesù?
JAKOV: Vedendo l'amore della Madonna per questo Figlio,
subito senti l'amore della Madonna verso di te. [86]
[86] È straordinaria questa
sensazione che Jakov è riuscito a captare e a
descrivere. Oltre che essere profondissima sotto il profilo teologico è anche
di una grande bellezza sentimentale e poetica. È certamente per una speciale
grazia che Jakov ha potuto comprendere tutto questo.
PADRE LIVIO: Cioè dall'amore che la
Madonna ha per il Bambino Gesù tu senti...
JAKOV: E anche come tiene questo
Bambino...
PADRE
LIVIO: Come
lo tiene?
JAKOV: In un modo che tu senti
subito l'amore che lei ha anche per te.
PADRE
LIVIO: Sono
ammirato e colpito da quanto hai detto. Ma ora ritorniamo al tema della preghiera.
La santa
Messa
PADRE LIVIO: Secondo te perché la Madonna
tiene così tanto alla santa Messa?
JAKOV: Penso che durante la santa
Messa abbiamo tutto, riceviamo tutto, perché è presente Gesù. Gesù dovrebbe
essere, per ogni cristiano, il centro della propria vita e insieme a lui
dovrebbe divenirlo la chiesa stessa. È per questo che la Madonna ci invita ad andare alla santa Messa e dà ad
essa così tanta importanza. [87]
[87] Con parole molto semplici Jakov espone la profonda unità del mistero di Cristo e
della Chiesa. Il cristiano è pietra viva della Chiesa, la quale a sua volta è
il Corpo di Cristo. Non è possibile separare o perfino opporre Gesù Cristo alla
Chiesa. È nella Chiesa che gli uomini possono incontrare Gesù Cristo e ricevere
la pienezza della sua grazia.
PADRE
LIVIO: l'invito della Madonna è solo
per la Messa festiva o anche per la Messa quotidiana?
JAKOV: Anche nei giorni feriali,
se è possibile. Sì.
PADRE
LIVIO:
Alcuni messaggi della Madonna invitano anche alla confessione. A te la Madonna
non ha mai parlato della confessione?
JAKOV: La Madonna ha detto che
dobbiamo confessarci almeno una volta al mese. Non c'è uomo su questa terra che
non abbia bisogno di confessarsi, perché, parlo della mia esperienza, quando
ti confessi ti senti proprio puro nel tuo cuore, ti senti come più leggero.
Perché quando tu, andando dal sacerdote e chiedendo scusa al Signore, a Gesù,
anche per i peccati più lievi, prometti e cerchi di non ripeterli più, allora
ricevi il perdono e ti senti puro e leggero. [88]
[88]
In
queste lapidarie affermazioni ci sono gli elementi fondamentali del sacramento
della riconciliazione:
1. Esso viene amministrato dalla Chiesa mediante il
sacerdote. In altre parole non ci si confessa da soli.
2. Richiede da parte dei fedeli il pentimento e il
proposito, oltre che la confessione dei peccati.
3. L'assoluzione del sacerdote ti libera dal
lardello del male e tu sperimenti la grande gioia del perdono ricevuto.
4. La raccomandazione della Madonna di confessarsi
una volta al mese (e poi naturalmente secondo le necessità di ognuno)
sottolinea l'importanza di questo sacramento per il cammino spirituale.
L'osservazione di Jakov
che non c'è nessun uomo sulla terra che non abbia bisogno di confessarsi è
assolutamente esatta dal punto di vista teologico. Solo Gesù e Maria infatti
non hanno mai commesso nessun peccato, anche minimo, mentre tutti gli altri
uomini hanno sempre molto da farsi perdonare.
PADRE LIVIO: Molti evitano di
confessarsi con questa scusa: "Perché devo confessarmi dal sacerdote,
quando potrei confessare i miei peccati direttamente a Dio?"
JAKOV: Penso che questo
atteggiamento dipende dal fatto che purtroppo, oggi tante persone hanno perso
il rispetto per i sacerdoti. Non hanno capito che qui su questa terra il
sacerdote rappresenta Gesù.
Pregate per i sacerdoti
JAKOV: Tanti rivolgono ai
sacerdoti delle critiche, ma non capiscono che anche il sacerdote è un uomo
come tutti noi. Gli rivolgiamo delle critiche, invece di andare a parlare con
lui e di aiutarlo con la nostra preghiera. La Madonna ha detto tante volte che
dobbiamo pregare per i sacerdoti, proprio per avere
dei sacerdoti santi, quindi, dobbiamo pregare per loro, invece di criticarli. Ho
sentito tante volte i pellegrini che si lamentano dicendo: "Il mio
parroco non vuole questo, il mio parroco non vuole quello.. .11 mio parroco
non vuole pregare...". Ma tu vai a parlare con lui, chiedigli perché
succede questo, prega per il tuo parroco e non criticarlo.
JAKOV: I nostri sacerdoti hanno
bisogno del nostro aiuto. (89)
[89]
Si
sente in queste parole la scuola della Regina della pace e della Madre dei
sacerdoti. Lei ha fatto capire ai veggenti una verità grande e semplice nel medesimo
tempo e cioè che il sacerdote rappresenta Gesù. Abbiamo bisogno nella Chiesa di
riscoprire tutta la grandezza di questa affermazione.
PADRE LIVIO: Quindi la Madonna più volte
ha sollecitato a pregare per i sacerdoti?
JAKOV: Si veramente tante volte. In
modo particolare attraverso Ivan, la Madonna ci invita a pregare per i
sacerdoti.
PADRE LIVIO: Tu
personalmente hai mai sentito la Madonna invitare a pregare per il Papa?
JAKOV: No, a
me non l'ha detto mai, ma agli altri si.
PADRE LIVIO: Dopo la preghiera qual è il
messaggio più importante?
JAKOV: La Madonna ci chiede anche il
digiuno.
PADRE
LIVIO: Che
tipo di digiuno chiede?
JAKOV: La Madonna ci chiede il digiuno
a pane e acqua,
il
mercoledì e il
venerdì.
Però, quando la
Madonna ci
chiede il digiuno, desidera che si faccia
veramente con amore verso Dio. Non diciamo, come tante volte succede, "Se
digiuno mi sento male", oppure digiunare tanto per farlo, piuttosto è
meglio non farlo. Noi dobbiamo veramente digiunare col nostro cuore e offrire
il nostro sacrificio.
Ci sono tanti malati che non
possono fare il digiuno, però loro possono offrire qualcosa, ciò a cui sono
attaccati di più. Però deve essere fatto veramente con amore.
Vi è
certamente un po' di sacrificio quando si digiuna, però se guardiamo a che cosa
Gesù ha fatto per noi, che cosa ha sopportato per tutti noi, se guardiamo alle
sue umiliazioni, il nostro digiuno che cos'è? È soltanto una piccola cosa.
Penso che
dobbiamo cercare di capire una cosa, che, purtroppo, in molti non abbiamo
ancora capito: quando digiuniamo o quando preghiamo, per l'utilità di chi lo
facciamo?
A pensarci
bene lo facciamo per noi stessi, per il nostro futuro, persino per la nostra
salute. Non vi è dubbio che tutte queste cose sono a nostro vantaggio e per la
nostra salvezza.
Lo dico
spesso ai pellegrini: la Madonna sta benissimo in Paradiso e non ha nessun
bisogno di scendere qui sulla terra. Però lei ci vuole salvare tutti, perché
il suo amore verso di noi è immenso. (90)
Noi dobbiamo aiutare
la Madonna affinché noi stessi possiamo salvarci. (91)
Ecco perché
dobbiamo accettare ciò a cui ci invita nei suoi messaggi. (92)
[90] Il
digiuno ha valore in quanto è
un atto di amore. Questo vale per le rinunce, le mortificazioni. i fioretti, e
ogni forma di sofferenza: tutto questo acquista un grande significato davanti
a Dio se è donato con amore e con gioia.
[91] La giustificazione più profonda della rinuncia è
dunque, un atto di amore per Gesù crocifisso. Con esso alleviamo le sue
sofferenze. Nel cristianesimo la mortificazione e il sacrificio non sono fine
a se stessi, ma sono una partecipazione alle sofferenze di Gesù. Senza amore
nulla ha valore davanti a Dio.
[92] In un suo messaggio la Madonna ha detto:"Aiutatemi
ad aiutarvi". Lei non chiede per sé, ma per noi. Su invito riguardano
l'unica cosa che per noi conta: la nostra salvezza eterna.
Aiutare la Madonna a salvare
le anime
PADRE LIVIO: C'è una cosa in
quello che dici che mi colpisce molto. È cioè la chiarezza con cui hai capito che la presenza della Madonna per
così tanto tempo fra noi ha come fine ultimo la salvezza eterna delle anime.
Tutto il piano della Redenzione è orientato a questo fine ultimo. Nulla infatti
è più importante della salvezza della nostra anima. Ecco, mi colpisce e in un
certo senso mi edifica il fatto che un ragazzo di 28 anni lo abbia capito,
mentre tanti cristiani, compresi anche alcuni sacerdoti, non l'hanno forse
ancora compreso come dovrebbero.
JAKOV: Sicuramente. l'ho capito
perché la Madonna viene proprio per questo motivo, per salvarci, per salvare
noi, per salvare le nostre anime. Poi, quando noi abbiamo conosciuto Dio e il
suo amore, allora anche noi possiamo aiutare la Madonna a salvare tante anime.
PADRE LIVIO: Certo, dobbiamo essere
strumenti nelle sue mani per la salvezza eterna delle anime dei nostri
fratelli.
JAKOV: Sì, suoi strumenti, sicuramente. [93]
[93]
Leggendo
l'insieme dei messaggi della Regina della pace appare chiaro il suo progetto.
Innanzi tutto lei si è preoccupata della rinascita spirituale della parrocchia
di Medjugorje, sollecitandola alla conversione e a
incominciare il cammino di santità. Ha poi chiamato da ogni parte della terra
coloro che lei ha scelto, affinché anch'essi si convertissero e formassero così
la grande parrocchia spirituale di Maria. Nei messaggi più recenti la Madonna
invita con sempre più forza questi suoi figli ad essere i testimoni della fede,
i portatori della pace e gli apostoli dell'amore in ogni parte della terra,
affinché lei possa salvare tutte le anime e presentarle a Dio.
PADRE LIVIO: Quindi quando la Madonna
dice: "Ho bisogno di voi", lo dice in questo senso?
JAKOV: Lo dice in questo senso.
Però, dobbiamo capire che, per essere di esempio verso gli altri, per aiutare a
salvare le altre anime, noi per primi dobbiamo essere quelli che sono stati
salvati, noi per primi dobbiamo essere quelli che hanno accettato i messaggi
della Madonna. Poi, dobbiamo viverli nelle nostre famiglie e cercare di
convertire la nostra famiglia, i nostri figli e poi tutto il resto, tutto il
mondo.
La cosa più importante è di
non obbligare nessuno, perché purtroppo tanti litigano per Dio, ma Dio non è
nei litigi, Dio è amore e quando noi parliamo di Dio dobbiamo parlarne con
amore, senza forzare nessuno.
PADRE
LIVIO: Certo,
dobbiamo dare
la nostra testimonianza in modo gioioso.
JAKOV: Sicuramente, anche nei
momenti difficili.
PADRE
LIVIO: Dopo
i messaggi della preghiera e del digiuno, che cosa chiede la Madonna?
JAKOV: La Madonna dice di convertirci.
Il significato della
conversione
PADRE
LIVIO: Che
cosa è, secondo te, la conversione?
JAKOV: È difficile parlare della
conversione. Conversione è conoscere qualcosa di nuovo, sentire il nostro cuore riempirsi di
qualcosa di nuovo e di più, almeno così è stato per me quando ho conosciuto
Gesù. L'ho conosciuto nel mio cuore e ho cambiato la mia vita. Ho conosciuto
qualcosa di più, una cosa bellissima, ho conosciuto un nuovo amore, ho
conosciuto un'altra gioia che prima non conoscevo. Questa è nella mia
esperienza la conversione.
PADRE
LIVIO:
Quindi anche noi che già crediamo dobbiamo convertirci?
JAKOV: Certamente anche noi
dobbiamo convertirci, aprire il nostro cuore e accettare e accogliere Gesù. La
cosa più importante per ogni pellegrino è proprio la conversione, il
cambiamento della propria vita. Purtroppo tanti, quando vengono a Medjugorje, cercano oggetti da comprare per portarli a
casa. Acquistano rosari o madonne bianche, (come quella che ha pianto a
Civitavecchia).
Ma dico
sempre ai pellegrini che la cosa più grande da portare a casa da Medjugorje sono i messaggi della Madonna. Questo è il più
prezioso souvenir che possono portare. È inutile portare a casa rosari, madonne e crocefissi, se poi non
preghiamo il santo Rosario o non ci inginocchiamo mai in preghiera davanti al
Crocifisso. Questa è la cosa più importante: portare i messaggi della Madonna.
Questo è il più grande e il più bel souvenir da Medjugorje.
La preghiera davanti al
crocifisso
PADRE
LIVIO: Da chi hai imparato a pregare
davanti al Crocifisso?
JAKOV: La Madonna ci ha chiesto tante volte di
pregare davanti al Crocifisso. Sì,
penso che dobbiamo renderci conto di quello che abbiamo fatto, di quello che
stiamo facendo ancora, di come facciamo soffrire Gesù.
La pace, primo frutto della
conversione
PADRE
LIVIO: Frutto
della conversione è la pace.
JAKOV: Si, la pace. La Madonna,
come sappiamo, si è presentata come Regina della pace. Già al terzo giorno,
tramite Marija, la Madonna sulla montagna ha ripetuto
tre volte "Pace" e ci ha invitato, non so quante volte nei suoi
messaggi, a pregare per la pace.
PADRE
LIVIO: Di quale pace la Madonna
intende parlare?
JAKOV: Quando la Madonna invita a
pregare per la pace, per prima cosa dobbiamo avere noi la pace nel nostro
cuore, perché, se non abbiamo la pace nel nostro cuore, non si può pregare per
la pace.
PADRE
LIVIO: Come
si fa ad avere la pace nel proprio cuore?
JAKOV: Avendo Gesù e chiedendo grazie a Gesù,
come abbiamo detto prima parlando della preghiera dei bambini, quando i
bambini pregano innocenti, ognuno con le proprie parole. Dicevo prima che la
preghiera non è solo quella del "Padre nostro", "Ave Maria"
e "Gloria al Padre". La nostra preghiera è anche la nostra conversazione con Dio.
Chiediamo a Dio la pace nel nostro cuore, chiediamogli di sentire lui nel
nostro cuore, perché solo Gesù è quello che ci porta la pace. Solo
tramite lui possiamo conoscere la pace nel nostro cuore. [94]
[94] Non ci deve sfuggire la profonda impostazione cristologica
che emerge dalla spiritualità di questo discepolo di Maria. Jakov, più di tutti gli altri veggenti, è stato alla scuola
di Maria, avendolo la Madonna preso fin da quando era un bambino. La santa
Vergine lo ha plasmato a sua immagine e somiglianza, orientandolo con la fede
e con l'amore verso la persona del Figlio di Dio fatto uomo, nostro Salvatore e
Signore.
PADRE LIVIO: Dunque Jakov,
se uno non ritorna a Dio non può avere la pace. Senza conversione non c'è la
vera pace, quella che viene da Dio e che dà tanta gioia.
JAKOV: Sicuramente. È così. Se
vogliamo pregare per la pace nel mondo, dobbiamo prima avere la pace in noi
stessi e poi la pace nelle nostre famiglie e poi pregare per la pace in questo
mondo. Quando poi si parla della pace nel mondo, sappiamo tutti quale bisogno
di pace abbia questo mondo, con tutto ciò che succede ogni giorno. Però, come
tante volte ha detto la Madonna, voi, con la vostra preghiera e col vostro
digiuno potete ottenere ogni cosa. Potete persino fermare le guerre. È questa
l'unica cosa che possiamo fare.
PADRE LIVIO: Senti Jakov,
perché secondo te la Madonna è stata così tanto tempo? Perché sta ancora per
così tanto tempo?
JAKOV: Non mi sono mai posto
questa domanda e rimango male quando me la fanno. Dico sempre di rivolgersi
alla Madonna con queste parole: "Grazie Madonna perché stai così tanto
tempo con noi e grazie perché è una grande grazia che noi possiamo avere".
[95]
[95] La Regina della pace ha provveduto lei stessa di
tanto in tanto a dare ragione della sua permanenza così straordinaria, come mai
è avvenuto prima e avverrà dopo nella storia del mondo. Lei ha detto che ci
vuole insegnare a pregare, che ci vuole sostenere nel momento della prova, che
vuole aiutarci nel cammino di conversione, che vuole accompagnarci sulla via
della santità e, infine, che vuole salvare tutte le anime e presentarle a Dio:
"Evidentemente si tratta di un momento eccezionale che richiede un
intervento della Madre della Chiesa e dell'umanità altrettanto
eccezionale".
PADRE LIVIO: È senza dubbio una grande
grazia.
JAKOV: È una grande grazia che ci viene donata e infatti ci
rimango male quando mi rivolgono questa domanda. Dobbiamo ringraziare Dio e
chiedergli che la Madonna stia ancora a lungo con noi.
PADRE
LIVIO: È
normale che un intervento così nuovo, insieme a gratitudine, sollevi anche
stupore. A volte mi chiedo se questo non avvenga perché il mondo ha un
bisogno estremo dell'aiuto della Madonna.
JAKOV: Sì, veramente. Se guardiamo
ciò che succede: terremoti, guerre, separazioni, droga, aborti, vediamo che
forse queste cose non sono mai avvenute come oggi e penso che questo mondo non
abbia mai avuto bisogno di Gesù come in questo momento. La Madonna è venuta per
questo motivo e rimane per questo motivo. Noi dobbiamo ringraziare Dio, perché
la invia per offrirci ancora una volta l'occasione di convertirci.
PADRE LIVIO: Guardiamo un po' al futuro Jakov. Guardando all'avvenire la Madonna ha delle
espressioni che aprono il cuore alla speranza. Lei, nei messaggi del 25 del mese, afferma che vuole
costruire con noi il nuovo mondo della pace e lei dice che è impaziente di
realizzare questo progetto. Secondo te ce la farà?
JAKOV: A Dio tutto è possibile.
PADRE LIVIO: È una risposta molto
evangelica!
JAKOV: A Dio tutto è possibile,
però dipende anche da noi. Mi viene sempre in mente una cosa. Voi sapete che in
Bosnia Erzegovina, prima che scoppiasse la guerra, la Madonna ci invitò per
dieci anni a pregare per la pace.
PADRE
LIVIO: Dal
26 Giugno
1981, giorno in cui la Madonna piangendo diede il messaggio della pace a Marija, al 26 Giugno 1991 giorno in cui scoppiò la guerra,
sono dieci anni esatti.
JAKOV: Per tanti anni la gente si
chiedeva perché mai questa preoccupazione per la pace. Ma, quando è scoppiata
la guerra, allora si diceva: " Ecco perché ci ha invitato". Ma che
non fosse scoppiata la guerra dipendeva da noi. La Madonna ci invita ad
aiutarla a cambiare tutto questo.
PADRE
LIVIO:
Dobbiamo fare la nostra parte.
JAKOV: Però non dobbiamo aspettare
l'ultimo momento e dire: "Ecco perché la Madonna ci ha chiamato".
Penso che anche oggi, purtroppo, tanti di noi si chiedono che cosa succederà
nel futuro, chissà quali punizioni Dio ci darà e cose di questo genere... [96]
[96] Jakov vuol dire che, ascoltando i
messaggi della Madonna, noi costruiamo con lei un futuro di pace. Fantasticare
sul futuro non serve a niente, perché come sarà il futuro domani dipende molto
da come ci comportiamo noi oggi. L'avvenire non è qualcosa che si aspetta
passivamente, ma che si costruisce con Dio ora, attraverso l'impegno quotidiano
della conversione.
PADRE LIVIO: La Madonna ha mai parlato della
fine del mondo?
JAKOV: No e neppure
dei tre giorni di buio e quindi non dovete preparare né cibo, né candele.
Alcuni mi chiedono se provo la pesantezza di mantenere i segreti. Ma, penso
che ogni persona che ha conosciuto Dio, che ha scoperto il suo amore e che
porta Gesù nel suo cuore, non deve avere paura di niente e dovrebbe essere
pronta ogni momento della sua vita per Dio.
PADRE
LIVIO: Se Dio è con noi, non
dobbiamo avere
paura di
nulla, tanto meno di incontrarlo.
JAKOV: Dio ci può chiamare ogni
momento della nostra vita.
PADRE LIVIO: Certo!
JAKOV: Non dobbiamo guardare avanti
dieci anni o cinque anni.
PADRE LIVIO: Può essere anche domani.
JAKOV: Noi dobbiamo in ogni momento
essere pronti per lui. (97)
[97] Jakov
ha ben appreso la lezione salutare, datagli dalla Madonna, di guardare la vita
"Sub specie aeternitatis'; cioè "dal punto
di vista dell'eternità'; come si esprimeva la spiritualità antica. Il tempo
della vita ci è dato come prova, passa presto ed è in esso che si decide del
nostro destino eterno. Averlo dimenticato, anche nella predicazione, è una
delle grandi debolezze del cristianesimo contemporaneo.
Le ultime
apparizioni sulla terra
PADRE
LIVIO:
Teniamo sempre lo sguardo sul futuro e spiegami, se ti è possibile, che cosa
significa l'affermazione della Madonna, secondo la quale queste sarebbero le
sue ultime apparizioni sulla terra.
JAKOV: Penso che la gente abbia
interpretato male questo messaggio.
PADRE LIVIO: Che cosa intendi dire?
JAKOV: Penso che la Madonna volesse
dire che queste sono le sue ultime apparizioni "così".
PADRE LIVIO: "Così", cioè?
JAKOV:
Così
lunghe.
PADRE
LIVIO: Ah,
così
lunghe!
JAKOV: Così lunghe e a così tanti.
PADRE LIVIO: Spiegati meglio.
JAKOV: Noi eravamo in sei... Le
apparizioni durano tantissimo, con così numerosi messaggi. Penso che la gente
abbia interpretato male. Penso che la Madonna intendesse questo.
PADRE
LIVIO: Cioè
la Madonna
voleva dire che questo tipo di apparizioni sono le ultime sulla terra?
JAKOV: Sì, questo tipo di apparizioni.
PADRE LIVIO: Non ci saranno più in questo modo. Sono una cosa unica.
JAKOV: Sì, infatti. Però la gente ha interpretato
diversamente.
PADRE LIVIO: Ho capito. Quindi, quando la Madonna
dice: "Queste sono le mie ultime apparizioni sulla terra", vuoI dire
"questo tipo" di apparizioni?
JAKOV: Sì, così lunghe, a così
tanti veggenti, con così tanti messaggi.
PADRE LIVIO: Una cosa così grandiosa...
JAKOV: Sicuramente.
PADRE
LIVIO: La
Madonna in pratica ha fatto da Maestra a un' intera generazione! [98]
[98]
Non
era mai accaduto nella storia delle apparizioni mariane che la Madonna
apparisse per così tanto tempo - ogni giorno a partire dal 24 Giugno 1981- e guidando come Madre e
Maestra un’intera generazione sulla via della salvezza. La Regina della pace in
più occasioni ci ricorda questo grande privilegio, avvertendoci che avremmo un
giorno rimpianto questo tempo di grande grazia, se l'avessimo lasciato passare
senza accogliere i suoi messaggi.
La nostra generazione ha avuto indubbiamente la
grazia unica e irripetibile di essere guidata personalmente da Maria, ma
proprio per questo la nostra responsabilità è grande. Dai tempi di Gesù forse
mai era stata concessa all'umanità un dono più grande.
JAKOV: Ah,
sicuramente, perché tanti sono cresciuti a Medjugorje
con la Madonna. Per esempio, soltanto adesso posso dire di essere un uomo. Al
momento delle apparizioni ero un bambino. Appartengo a una generazione che è
cresciuta proprio con la presenza della Madonna lì.
PADRE
LIVIO: Quindi
solo la nostra generazione
avrà questa grande grazia?
JAKOV: Sì.
PADRE
LIVIO: Non
ci sarà
più un evento così grande, ma se non avremo accolto questa grazia, ci sarà un
rimpianto.
Testimoni nelle proprie case
JAKOV: Sicuramente. In tanti abbiamo accettato questa grazia, ma purtroppo anche in tanti non l'hanno accettata. Vorrei toccare anche un altro problema, di tanti che vengono a Medjugorje e che poi vogliono stabilirsi qui. Sono d'accordo che qui vengano pellegrini a cercare Dio e a pregare, però poi ognuno deve ritornare a casa sua, perché la Madonna ci vuole testimoni nelle nostre case.
PADRE
LIVIO: Questo fa parte del
suo piano...
JAKOV: ... Ed è nel nostro ambiente
che dobbiamo testimoniare la Parola di Dio, i
messaggi della Madonna.. tutto. Ci sono dei pellegrini che, arrivando a Medjugorje, dicono: "Noi qui ci troviamo bene,
preghiamo tanto..."
Sicuramente,
perché tanti lasciano i loro problemi quotidiani a casa ma, quando ritornano,
dimenticano tutto quello che hanno imparato qui e questo è un problema.
La Madonna ci
vuole testimoni nelle nostre case ed
è li che dobbiamo coltivare
quello che lei ci ha dato a Medjugorje e sono sicuro
che nessuno parte da Medjugorje a mani vuote. Tutti
siamo stati invitati dalla Madonna e a tutti lei dà qualche cosa. [99]
[99] La Madonna nei suoi messaggi
sviluppa ampiamente il tema della missione. Nella sua strategia in primo luogo
deve convertirsi la parrocchia di Medjugorje, affinché, ed è il secondo momento, tutti quelli
che vengono si possano convertire a loro volta. Quindi, ed è il terzo momento,
ogni pellegrino nelle proprie case, nei luoghi di lavoro, presso gli amici e i
conoscenti, deve essere "portatore di pace" "apostolo",
"messaggero" e "testimone" dell'amore. In questo piano di
salvezza Maria ha bisogno di ognuno di noi e lei sottolinea in più occasioni
che tutti siamo importanti. Non si tratta tanto di propagandare, quanto di
vivere i messaggi.
Ogni pellegrino che torna da Medjugorje
deve diventare, nell'insegnamento della Gospa, “il
segno dell'amore di Dio”, "il testimone della gioia , “un missionario dei messaggi”, "un
apostolo della fede". I suoi seguaci la Regina della pace li vuole come
delle "mani tese di Dio" verso i fratelli. In questo modo, aiutando
gli altri a salvarsi noi stessi troveremo la nostra salvezza.
PADRE
LIVIO: E’ vero quello che
si dice e cioè che non si
arriva mai per caso a Medjugorje?
JAKOV: Non si arriva per caso.
Basti guardare al "Festival dei giovani". Credo che siano arrivati in
circa ventimila giovani.
PADRE
LIVIO: È una cifra che cresce ogni
anno.
JAKOV: Se guardiamo al mondo, noi vediamo che tanti vanno in ben altri
posti, alle Maldive, ai mari esotici, ecc... Ma quei ventimila perché sono
venuti a Medjugorje, a stare dodici ore al sole, per
ascoltare noi veggenti? Sono venuti perché sono stati invitati dalla Madonna.
PADRE LIVIO: Sono davvero, ognuno di
loro, stati chiamati dalla Madonna?
JAKOV: Sicuramente.
PADRE
LIVIO: La Madonna ci chiama
al suo servizio, perché ha bisogno di noi.
JAKOV: Sì, ci chiama tutti e ci utilizza tutti.
PADRE
LIVIO: Ci valorizza tutti nel suo piano di salvezza.
JAKOV: Sì, in seguito, però,
quello che la Madonna ci ha donato dobbiamo coltivarlo nelle nostre case e farlo crescere dentro di
noi, ma purtroppo, tanti lo perdono.
“Comincio oggi stesso!”
PADRE
LIVIO: Che cosa consigli tu
a coloro che, ritornando a casa, rischiano di perdere quello che hanno
ricevuto?
JAKOV: Di incominciare subito a vivere. Non dire: "Domani incomincio a recitare il rosario".
PADRE
LIVIO: "Domani"
e la parola preferita dal demonio.
JAKOV:
Oppure: "Domani
comincio a digiunare".
PADRE
LIVIO: Da
qui a domani la decisione si dissolve.
JAKOV: Devo dire: "Comincio
oggi stesso!" e ringraziare Dio di quello che abbiamo ricevuto.
PADRE LIVIO: Consiglio eccellente!
JAKOV: E poi chiedere sempre
l'aiuto di Dio e donarsi alla Madonna e dire: "Ti dono il mio cuore, ti
dono la mia vita". Questo è importante! [100]
[100] Qui Jakov paria
riflettendo sulla sua lunga esperienza di incontro con i pellegrini. Benché
ancora solo un ragazzo, non gli è sfuggito l'éssenziale di ogni autentco pellegrinaggio a Medjugorje,
che deve essere la decisione di cambiare vita e di proseguire il cammino di
conversione, una volta ritornati alle proprie case. Il veggente dimostra una
grande capacità di cogliere in profondità il piano di Maria, che è venuta per
risvegliare la fede e portare a salvezza le anime, avvalendosi della nostra
collaborazione.
PADRE LIVIO: Senti, Jakov
tu sei stato alla scuola della Madonna dai dieci fino agli attuali ventotto
anni. La Madonna molte volte ci ha invitato alla santità. Tu come hai preso
questo invito? Ai tuoi occhi di ragazzo non ti è sembrato qualcosa di troppo
impegnativo?
JAKOV: Ma, non penso che diventerò
santo. Quando la Madonna ci invita alla santità non significa che dobbiamo
diventare tutti dei santi...
PADRE LIVIO: Dei santi canonizzati ed elevati agli altari...
JAKOV: Penso che la sanità è una vita, una vita cristiana, una
vita che la Madonna ci invita a fare con. Dio, una vita con Gesù, una vita di
preghiera, di santa Messa, di conversione. Questa è la santità. [101]
[101] Con parole semplici Jakov ci ricorda che la santità non è dunque qualcosa di eccezionale,
ma è la stessa vita cristiana nel suo svolgimento ordinario. In questo senso
tutti siamo chiamati alla santità. nessuno escluso.
PADRE
LIVIO: Non ti sembra che sia
un po' barboso per dei
giovani questo tipo di vita?
JAKOV: No, perché posso garantirvi che anch'io ero e
sono giovane e...
PADRE
LEVEO: Anche
adesso sei giovanissimo.
JAKOV: Sono giovane anche adesso e non rinuncio a
niente. Vivo la mia giovinezza come mi è sempre piaciuto viverla.
PADRE LIVIO: Che cosa vuol dire "Non rinuncio a niente"? [102]
[102] Non bisogna equivocare sul
reale significato delle affermazioni di Jakov. Egli
vuole dimostrare ai giovani, rispondendo alla mia domanda, che il cammino
cristiano non è affatto "barboso" e non ti isola dai tuoi coetanei.
D'altra parte la Madonna non si è certo mostrata una Madre ansiosa e possessiva
e ha lasciato che i veggenti (come d'altra parte lascia anche noi) facessero
le loro esperienze nel mondo, preservandoli però sempre da gravi deviazioni,
come dimostra la loro fedeltà nel cammino di fede e nel comportamento morale,
che è rimasto irreprensibile lungo tutto il travagliato cammino della crescita
e della giovinezza
JAKOV: Per esempio, se mi piace
andare in un bar a bere un caffè, ci vado. Se mi piace un paio di calzoni, lo
compro. Però quello che conta è che tu abbia dei valori nella vita. Se vai in
discoteca, tu sai come da cristiano devi comportarti in quell'ambiente. Quando
esci con gli amici non dici le bestemmie, perché tu hai i tuoi valori. [103]
[103] Jakov vuoI dire ai suoi coetanei che la fede non
li separa dal mondo in cui i giovani si ritrovano e vivono normalmente, ma caso
mai li impegna a un comportamento coerente con i propri ideali.
PADRE LIVIO: Senti, non so come siano le
discoteche in Erzegovina, ma qui da noi mi pare che l'ambiente sia molto più
degradato. Non c'è solo musica, ma anche sesso e droga. Sono spesso luoghi in
cui satana tende le sue reti.
JAKOV: Ve lo posso dire, nella mia
vita sono stato due volte in discoteca.
PADRE LIVIO: È una confessione?
JAKOV: Sì,
lo confesso. Sono stato due volte e non mi è piaciuto. Forse però non tutti i
posti sono uguali. Penso che fra amici possiamo trovarci benissimo insieme in
un bar a bere un caffè. Quando hai Dio, puoi stare con gli amici, avendo, però,
dei valori dentro. [104]
[104] È evidente che a Jakov, come ai giovani in genere, preme molto frequentare
i suoi coetanei e avere delle amicizie. Però questo deve avvenire, come lui
stesso sottolinea, non rinunciando, ma restando fedeli ai propri ideali di
vita.
PADRE LIVIO: Dobbiamo però distinguere fra luoghi moralmente sani
e luoghi pericolosi per l’anima.
JAKOV: Si, sicuramente.
Il terzo segreto
PADRE LIVIO: Volevo ritornare su un
argomento che forse voi veggenti non gradite molto, ma alla gente interessa e
non solo per vana curiosità: quello dei segreti. Mi pare che di essi qualcosa
si sappia. Per esempio per quanto riguarda il terzo segreto.
JAKOV: Adesso, ti dico tutto quello
che posso dirti e poi basta.
PADRE LIVIO: Ci è sufficiente sapere ciò
che la Madonna vuole che si sappia.
JAKOV: Come molti sanno, la Madonna
fin dall'inizio ci ha detto che avrebbe dato dieci segreti a tutti (i sei
veggenti).
PADRE LIVIO: È qualcosa di molto più
impegnativo di Fatima, almeno per quanto concerne il numero.
JAKOV: Fino a questo momento siamo
in tre che abbiamo ricevuto i dieci segreti (Mirjana, Ivanka,
Jakov) e non riceviamo più le apparizioni quotidiane.
Questi segreti che la Madonna ci ha rivelato non sappiamo se sono uguali gli
uni con gli altri, perché fra noi non ne abbiamo mai parlato. [105]
[105] Gli altri tre veggenti, cioè
Vicka, Ivan e Marila, che ricevono ancora le
apparizioni quotidiane, sono depositari di nove segreti.
PADRE LIVIO: Niente?
JAKOV: Niente. Noi li possiamo rivelare solo quando
la Madonna ci dà il permesso.
PADRE
LIVIO: Anche
tu?
JAKOV: Anch'io. Quando la Madonna mi dà il permesso,
li posso dire agli altri. Non penso a questi segreti e non ho paura. Non mi
pesa di portali. Questo è tutto quello che posso dire.
PADRE
LIVIO: E
per quanto riguarda il terzo segreto? Gli altri veggenti hanno potuto rivelare
qualcosa, parlando di un segno che la Madonna lascerà sulla montagna delle
apparizioni.
JAKOV: Sì, posso dire che la
Madonna ha promesso di lasciare un segno sulla montagna delle apparizioni,
che sarà permanente e visibile a tutti.
PADRE
LIVIO: E sarà bello?
JAKOV: Bellissimo. [106]
[106] Anche da ManIa e da Vicka ho sentito dire che il segno è bello, ma Jakov lo ha affermato con un entusiasmo che mi ha
sorpreso.
PADRE
LIVIO:
Bellissimo? Ah, caspita! E potremo vederlo da qui?
JAKOV: No,
no. Dovete venire a Medjugorje.
PADRE LIVIO:
Sarà probabilmente un segno biblico. Una nube luminosa, ad esempio. La Madonna
ama i riferimenti biblici. Ma lasciamo perdere. Ho sentito dire che i segreti,
almeno alcuni, che ha Mirjana, riguarderebbero il futuro del mondo. Si
tratterebbe di avvenimenti che accadranno necessariamente. Tu ne sai
qualcosa? [107]
(107) Personalmente non ho ancora avuto l'occasione di fare
su questo argomento un'intervista registrata a Mirjana. In diverse occasioni
lei ha comunque affermato, come testimoniano numerose interviste stampate, che
la Madonna le ha chiesto di scegliere un sacerdote al quale, a suo tempo, dovrà
rivelare i segreti. La veggente lo ha scelto nella persona di Padre Petar Ljubicic, francescano.
Dieci giorni prima che il segreto si realizzi, Mirjana dovrà dire a Padre Petar cosa e dove accadrà. Quindi dovranno digiunare
ambedue per sette giorni. Tre giorni prima dell'avvenimento Padre Petar dovrà rivelarlo pubblicamente. A quanto pare questo
procedimento si ripeterà per tutti e dieci i segreti, perché la loro scadenza
avverrebbe in momenti successivi.
Se questo accadrà, come sembra certo, si porranno
problemi di non poco conto, specialmente oggi con la potenza amplificatrice a
livello universale dei mass media. Qualcosa del genere, però, era accaduto
anche a Fatima. La Madonna aveva promesso per il 13 Ottobre un grande miracolo.
La gente accorreva e fremeva. Gli avversari delle apparizioni erano pronti a
denunciare la macchinazione clericale. I familiari dei veggenti temevano per
la vita dei ragazzi se il miracolo non si fosse realizzato. Solo i tre bambini
erano tranquilli e certissimi che la Madonna avrebbe mantenuto la sua promessa.
Tutto fa pensare che, dopo questo tempo di
grazia, ci sarà un tempo di prova. Sarà la prova della verità delle
apparizioni, ma anche un estremo appello rivolto a coloro che non hanno voluto
accogliere l'invito. Se è proprio il Cielo a lanciare questo segnale dal
piccolo villaggio dell'Erzegovina, non sarà possibile a nessuno fare "spallucce"
e "lavarsene le mani".
JAKOV: Non so. Non posso dire niente.
PADRE LEVIO: Tu sai solo ciò che la
Madonna ha detto a te.
JAKOV: Non posso dire se è vero o non è vero quello che Mirjana ha detto. Non posso dire niente di questo.
PADRE LIVEO: Potresti dire se alcuni dei
tuoi segreti riguardano te personalmente?
JAKOV: Non posso dire neanche
questo.
PADRE LIVEO: Neanche questo? Sei più ermetico di Bernadette. Lei almeno rivelò che la Madonna le aveva dato tre segreti personali, che tuttavia non rivelò mai a nessuno. Un Vescovo una volta cercava di carpirle qualche cosa al riguardo, ma Bernadette lo redarguì dicendo: "Ma Eccellenza!" Come dire: "Lei che è Vescovo, non sa che i segreti di Dio vanno mantenuti?".
Ai giovani
PADRE LIVIO: Ma soffermiamoci un momento
sui giovani. Non so se a te la Madonna ha dato qualche messaggio al riguardo.
A Vicka in un messaggio ha detto che i giovani si
trovano in una situazione molto molto difficile. Che
ne pensi tu di questo messaggio?
JAKOV: Ma sicuramente, perché penso
che i giovani si trovano in momenti molto difficili.
PADRE LIVIO: Per quale motivo secondo
te?
JAKOV: Perché tutto ciò che il
mondo offre è un pericolo. Tutte le nuove tecnologie che oggi escono
rappresentano un pericolo. I giovani cercano la felicità. Alcuni la cercano
nella droga. Altri la cercano in altre cose che però sono ugualmente pericolose.
PADRE
LIVIO:
Sempre in quel messaggio dato a Vicka la Madonna ha
detto che satana approfitta del vostro tempo libero.
JAKOV: Sicuramente anche delle nostre debolezze quando siamo
deboli, quando cerchiamo le altre gioie e le altre felicità nelle cose
pericolose. Lì satana è certamente presente e ci vuole distruggere nella nostra
debolezza. Per questo la Madonna chiede il nostro aiuto invitandoci a pregare per
i giovani.
PADRE LIVIO: Certo.
JAKOV: Affinché possano conoscere
quell'unica pace e quell'unica gioia che viene soltanto da Dio.
PADRE LIVIO: Senti, a tanti giovani che
sono lontani da Dio, a tanti giovani che, per esempio, vanno al sabato sera in
discoteca e arrivano a casa al mattino della domenica, restando poi a letto
fino alla sera senza mai andare alla Messa, che vengono a casa scontenti e
sentono la nausea e il vuoto della vita, tu a questi giovani che cosa diresti?
JAKOV: Ma potrei raccontare loro
la mia esperienza, così come ho fatto qui questa sera: cioè che l'unica gioia
e l'unica pace che esistono al mondo vengono solo da Dio. Però vorrei
richiamare anche i genitori alle loro responsabilità, perché se un giovane di
quindici, sedici o diciassette anni resta fuori tutta la notte e poi lo
lasciano a dormire tutto il giorno, questo dipende anche dai genitori. Tante
cose dipendono dall'educazione dei genitori.
PADRE
LIVIO: Non c'è dubbio. Ma
senti: se uno dei tuoi figli, un domani che avesse diciotto anni, uscisse il
sabato sera e rientrasse la domenica mattina, tu che cosa faresti?
JAKOV: Non lo lascerei mai!
PADRE LIVEO: No? Che cosa faresti? Lo
sbatteresti fuori casa?
JAKOV: Ah sì!
PADRE LIVIO: Insomma, quando è
necessario ci vuole il polso fermo dei genitori.
JAKOV: Ma sicuramente. Con i miei
figli ad esempio io ho incominciato a far conoscere loro i valori della vita
e non credo che cadranno in questa tentazione. Però, chissà che cosa potrà
succedere nella vita. Non possiamo mai essere sicuri. Però se uno dei miei
figli insistesse su quella strada, andrei a cercare un altro aiuto, fino a
lasciarlo fuori casa se fosse necessario, perché lui deve capire che quello che
tu gli chiedi è giusto.
PADRE LIVIO: Il metodo di suor Elvira insomma.
JAKOV: Anche. [108]
[108] Suor Elvira ha fondato a Medjugorje e in diverse parti del mondo delle comunità
giovanili maschili e femminili; per il recupero dei tossicodipendenti. Le sue
comunità, basate sulla fede e l'amicizia cristiana, ricostruiscono centinaia
di vite distrutte, restituendo alla società e alla Chiesa degli uomini veri e
dei cristiani seri. Suor Elvira consiglia ai genitori di usare il metodo forte,
quando i figli non vogliono ascoltare altre ragioni e sono in balìa della droga
e degli spacciatori. Una volta poi che i ragazzi sono entrati in comunità, è
ben difficile che la lascino.
Scopriamo la bellezza della
vita
PADRE LIVIO: Senti, Jakov,
la Madonna invita i giovani a scoprire la grandezza e la bellezza della vita.
Come possiamo fare per aiutarli?
JAKOV: Possiamo aiutarli come ho
detto prima con la nostra testimonianza, ma anche con la preghiera. Con la
preghiera possiamo fare tutto. Pregare per i nostri giovani, essere di esempio
ai nostri giovani, affinché anche loro possano vedere in noi quella bellezza
di Dio.
PADRE
LIVIO: Qui in Italia c'è un
fenomeno strano. Da noi molti giovani hanno paura di sposarsi, non escono di
casa e rimangono nella famiglia di origine fino a quarant'anni. Tu, invece,
hai solo ventotto anni e hai già una famiglia con tre bambini. Come mai, a tuo
parere, c'è una così grande incertezza?
JAKOV: Penso che oggi, purtroppo,
due persone hanno paura di legarsi veramente, di condividere anche i momenti
difficili, oltre ai momenti di gioia. Hanno proprio paura! Oggi purtroppo mettiamo
le condizioni su tutto. Per esempio, facciamo un figlio quando abbiamo la
casa, quando abbiamo trovato il lavoro, quando abbiamo viaggiato: allora
vogliamo un figlio. Non quando Dio lo vuole. Per noi tutto deve essere
programmato. Ma questa non è vita! Non dobbiamo avere paura di legarci insieme,
di formare nuove famiglie e di formare nuovi cristiani.
JAKOV: Ho tre figli e darei tutto
per loro. Sono felicissimo e dico sempre grazie a Dio perché mi ha dato questi
figli.
PADRE
LIVIO: Si
vede che sei felice di essere padre. Ma senti, secondo te la famiglia può
essere una via di santità?
JAKOV: Ah, sicuramente. C'è un
sacramento anche qui.
PADRE
LIVIO: Non possiamo dimenticare che il matrimonio è un
sacramento!
JAKOV: E la famiglia deve essere
una famiglia veramente santa, che può aiutare tante altre famiglie nel mondo.
PADRE
LIVIO: È vero che da ragazzino per un certo tempo hai avuto l'idea di andare in
seminario?
JAKOV: Ma no!
PADRE
LIVIO:
Eppure l'ho sentito dire da qualche parte. Forse da qualcuno per il quale un
veggente deve per forza abbracciare la vita religiosa.
JAKOV: Hanno detto tante cose che
non sono vere. Non ho mai sentito il desiderio di andare in convento perché...
PADRE LIVIO: Non sentivi la vocazione?
JAKOV: Non avevo la vocazione. Mi
sono sposato a ventidue anni e...
PADRE LIVIO: Però hai vissuto il compito
di costruire una famiglia come una vocazione.
JAKOV: Sì, sicuramente.
PADRE LIVIO: Come un progetto di Dio.
JAKOV: Sì.
PADRE
LIVIO: Attraverso il quale
si può diventare santi.
JAKOV:
Anche. Tanti non riescono a capire e dicono: "Ah, voi che siete veggenti
vi siete sposati: dovevate scegliere la vita religiosa". Non riescono a
capire che il matrimonio è un sacramento. Oggi molte famiglie sono in crisi e
forse è un progetto della Madonna per essere di esempio verso queste famiglie.
PADRE LIVIO: Lo penso anch'io.
JAKOV: Per portare a Dio queste altre famiglie.
PADRE
LIVIO:
Infatti su sei veggenti cinque siete sposati e avete tutti una bella famiglia.
JAKOV: Proprio così.
PADRE LIVIO: E avete tutti tanti
bambini.
JAKOV: Sì.
PADRE LIVIO: È un incoraggiamento che la Madonna ha voluto dare a tanti giovani.
JAKOV: Sicuramente. Noi crediamo questo. [109]
[109] L'esempio di Bernadette e di
Suor Lucia di Fatima condizionano spesso i nostri giudizi sui veggenti di Medjugorje. In realtà le vie di Dio non sono le nostre vie
e i suoi pensieri non sono i nostri pensieri. Oltre ai motivi di grande valore
spirituale che Jakov ha richiamato, ricordando che il
matrimonio è un sacramento e una via di santità, ce ne sono altri di carattere
pratico che vanno tenuti presenti.
Infatti i veggenti nella loro famiglie sono persone
che godono di una sufficiente libertà per poter rispondere ai piani della
Madonna. Cosa che sarebbe piuttosto problematica in una istituzione religiosa.
Dio sa quello che fa e a lui preme che le persone che ha scelto possano essere
totalmente disponibili per i suoi progetti.
Ai malati
PADRE
LIVIO: Dopo
i giovani direi di rivolgere un pensiero ai malati.
JAKOV: Ai malati posso dire quello
che la Madonna dice sempre: di pregare, di avere fiducia e di credere. È necessario che preghino per capire il valore della loro malattia.
PADRE LIVIO: È molto importante per poterla sopportare.
JAKOV: Non chiedersi perché mai
Dio abbia dato questo castigo, ma credere che si tratta di un progetto di Dio,
un progetto che Dio ha su ognuno di noi e che lui ci aiuta.
PADRE
LIVIO:
Quindi vedere la punto di vista soprannaturale.
JAKOV: Sì, Dio ci aiuta anche a capire la nostra malattia.
PADRE
LIVIO:
Vederla nella luce di Dio è una grazia.
JAKOV: Poi, però, non è sbagliato pregare per la nostra
guarigione.
PADRE LIVIO: Anche nei Vangeli i malati chiedono a Gesù la guarigione.
JAKOV: Non bisogna dire: "Ho pregato per un anno e Dio non mi ha aiutato. Che cosa devo fare adesso?" Noi dobbiamo solo pregare e credere.
PADRE
LIVIO:
Quindi si può chiedere la guarigione, ma innanzi tutto bisogna comprendere il
progetto di Dio.
JAKOV: E dire sempre, sia fatta la
volontà di Dio e non la nostra.
PADRE LIVIO: Che cosa diresti ai sacerdoti?
JAKOV: La Madonna una volta ha dato
un bel messaggio ai sacerdoti, dicendo che devono proteggere la fede del
popolo. Personalmente auguro ai sacerdoti di essere sempre di esempio per gli
altri e che tutti i cristiani possano vedere Gesù nel sacerdote.
PADRE LIVIO:
Il sacerdote è veramente un altro Gesù.
JAKOV: E che
Dio ci dia tanti e santi sacerdoti.
PADRE LIVIO: E alle suore che diresti?
JAKOV: La
stessa cosa anche alle consacrate.
PADRE LIVIO:
E agli ascoltatori di Radio Maria che cosa diresti?
JAKOV: Li
saluti tutti. Posso dire loro una sola cosa, di accettare i messaggi della
Madonna e donare completamente a lei il loro cuore. Solo così la Madonna può
lavorare attraverso di noi.
PADRE LIVIO:
Questo senza apparizioni è stato l'anno più lungo della tua vita?
JAKOV: Eh si. Però la Madonna è
sempre con me.
PADRE LIVIO: Se tu potessi
parlare con il Papa, che cosa gli diresti?
JAKOV: Non so se sarei in grado di dirgli qualcosa,
perché nella mia vita ho avuto due desideri: incontrare Madre Teresa e
incontrare il Papa. Questo pensiero mi emoziona molto. Ho avuto occasione di
incontrare il Papa in una udienza generale. Sono momenti molto emozionanti. Se
mi capitasse di parlargli, penso che mi verrebbe qualcosa di spontaneo.
La prossima apparizione
PADRE
LIVIO: Quando riceverai la
prossima apparizione della Madonna.
JAKOV: A Natale. [110]
[110] Nell'apparizione
del Natale 1999
la
Madonna ha dato a Jakov il seguente messaggio:
"Cari figli, oggi anniversario della nascita di mio Figlio, quando il mio
cuore è pieno di una gioia che non si può misurare, con amore invito tutti a
una completa apertura e completo abbandono a Dio. Gettate fuori tutte le
tenebre dal vostro cuore, permettete alla luce e all'amore di Dio di entrare
nel vostro cuore e di rimanervi per sempre. Siate portatori della luce di Dio e
del suo amore a tutti gli uomini, così che tutti in voi e attraverso voi possano
sentire e sperimentare la vera luce e il vero amore che solo Dio può dare. Vi
benedico con la mia benedizione materna".
PADRE
LIVIO: Aspetti con ansia
questo giorno?
JAKOV: Ah, sicuramente. Questo è stato l'anno più
lungo.
Erba, sede di Radio Maria, 24 Settembre 1999.
Nota: L'intervista è stata
rilasciata in lingua italiana.
La dizione orale è stata leggermente modificata nel testo scritto.
I VEGGENTI SONO CREDIBILI ?
Ho avuto l'opportunità di conoscere i
veggenti di Medjugorje quando erano ancora dei
ragazzi. Ora sono ormai uomini e donne formati, ognuno con una sua propria
famiglia, eccetto Vicka che vive nella sua famiglia
di origine, dedicando la sua giornata all'accoglienza dei pellegrini. Non vi è
dubbio che il segno più eloquente della presenza della Madonna a Medjugorje siano proprio questi sei giovani ai quali ha
chiesto molto, affidando loro una missione che per sua natura richiede una
grande generosità. Qualsiasi persona di buon senso dovrebbe chiedersi come fanno sei
ragazzi, fra loro diversi e ognuno con una vita propria, nonostante una
cordialità di fondo che li unisce, a testimoniare per un tempo così lungo
l'apparizione quotidiana della Madre di Dio, senza mai una contraddizione,
senza smarrimenti e senza ripensamenti. A
suo tempo furono fatti esperimenti scientifici, da parte di equipes
di medici di chiara fama, che portarono all'esclusione di qualsiasi forma di
allucinazione e confermarono l'inspiegabilità, sotto il profilo puramente
scientifico, dei fenomeni legati alle apparizioni. Sembra che in un'occasione
la Madonna abbia detto che tali sperimentazioni non erano necessarie.
Effettivamente basta la semplice osservazione della normalità psicologica dei
ragazzi, del loro equilibrio e di una progressiva maturazione umana e
spirituale nel tempo per concludere che si tratta di testimoni del tutto
attendibili.
Un proverbio inglese afferma che per conoscere bene
una persona bisogna mangiarvi insieme un quintale di sale. Mi chiedo quanti
sacchi di sale gli abitanti di Medjugorje abbiano
consumato insieme a questi ragazzi. Non ho mai sentito una persona del posto
dubitare di loro. Eppure quante mamme e quanti padri avrebbero desiderato che
fosse un loro figlio o una loro figlia ad essere scelti come testimoni della
Vergine Maria! In quale paese del mondo non ci sono rivalità, piccole gelosie e
contrasti di interesse? Tuttavia nessuno a Medjugorje
ha mai messo in dubbio che la Madonna abbia scelto questi sei e non altri. Fra
i ragazzi e le ragazze di Medjugorje non ci sono mai
stati altri candidati veggenti. Pericoli di questo genere sono caso mai venuti
da fuori.
Bisogna dare atto
soprattutto alle famiglie di Bijakovici, la frazione
di Medjugorje da dove sono originari i veggenti, di
aver accettato disciplinatamente le scelte della Gospa,
come lì viene chiamata la Madonna, senza mormorazioni e senza mai metterle in
discussione. Satana, per tessere i suoi tortuosi intrighi, ha dovuto sempre
ricorrere a gente estranea, trovando impermeabile la gente del posto.
Il tempo che passa è un
grande galantuomo. Se qualcosa non va, prima o poi viene alla luce. La verità
ha le gambe lunghe e questo lo si vede esaminando con animo sereno un periodo
che ormai si avvicina ai venti anni di apparizioni quotidiane. Si tratta fra
l'altro dell'età più difficile della vita, quella dell'adolescenza e della
giovinezza, dai quindici ai trent'anni. Età tempestosa soggetta alle evoluzioni
più imprevedibili. Chi ha dei figli sa molto bene che cosa significhi.
Eppure i ragazzi di Medjugorje
hanno percorso questo lungo cammino senza appannamenti o eclissi di fede e
senza sbandamenti morali. Chi conosce bene i fatti sa quali pesi abbiano dovuto
sopportare fin dall'inizio, quando il regime comunista li perseguitava in vari modi, pedinandoli,
impedendo la salita alla montagna delle apparizioni e perfino cercando di
farli passare per dei malati mentali. Si trattava in fondo solo di ragazzi.
Pensavano fosse sufficiente intimidirli. Una volta ho assistito a un blitz
della polizia segreta che portò via Vicka e Marija per un interrogatorio. Il clima dei primi anni era
denso di minacce. L’incontro quotidiano con la Madre celeste è sempre stata la
vera forza che li ha sostenuti.
A questo si aggiunga
l'ostilità del vescovo del luogo, il cui atteggiamento, comunque lo si voglia
valutare, ha rappresentato e rappresenta tuttora una croce pesante da portare.
Una delle veggenti una volta mi ha detto, quasi piangendo: "Il vescovo
afferma che io sono una bugiarda". Conficcata nel fianco di Medjugorje resta una spina costituita dall'atteggiamento
ostile di alcuni ambienti ecclesiastici e solo Dio sa perché nella sua
sapiente regia ha voluto che la parrocchia, e in primo luogo i veggenti, portassero
questa croce.
Sono stati anni di navigazione fra le onde di un
oceano piuttosto agitato. Ma tutto questo è nulla di fronte alla fatica
quotidiana dell'accoglienza dei pellegrini. Fin dai primi giorni delle apparizioni
accorrevano a migliaia da tutta la Croazia e oltre. Poi incominciò la piena
inarrestabile dei visitatori da ogni parte del mondo. A partire dalle prime ore
del mattino le case dei veggenti erano assediate da ogni genere di persone che
pregavano, interrogavano, piangevano e soprattutto speravano che la Madonna si
chinasse sulle loro necessità.
A partire dal 1985 ho
trascorso tutte le mie vacanze, un mese all'anno, a Medjugorje
per aiutare alcuni veggenti nell'accoglienza dei pellegrini. Dal mattino alla
sera questi ragazzi, e in modo particolare Vicka e Marija, accoglievano i gruppi, testimoniavano i messaggi,
ascoltavano le raccomandazioni, pregavano insieme alla gente. Le lingue si
mescolavano, le mani si intrecciavano, i biglietti di richieste per la Madonna
si accumulavano, i malati supplicavano, i più esagitati, in primo luogo naturalmente
gli italiani, quasi assalivano le case dei veggenti. Mi chiedo come le famiglie
abbiano potuto resistere in mezzo a questo assedio incessante.
Poi, verso sera, quando la
gente sciamava verso la chiesa, ecco finalmente il momento della preghiera e
dell'apparizione. Una sosta corroborante senza la quale non si sarebbe
potuto andare avanti. Ma poi
ecco la cena da preparare, gli amici, i parenti e i conoscenti invitati a
tavola da servire, i piatti da lavare e infine, quasi sempre, il gruppo di
preghiera fino a notte inoltrata.
Quale giovane avrebbe potuto
resistere a questo tipo di vita? Quale l'avrebbe affrontata? Chi non avrebbe
perso il suo equilibrio psicologico? Eppure a distanza di anni ti trovi di fronte
delle persone serene, calme ed equilibrate, certe di quel che dicono,
umanamente comprensive, consapevoli della loro missione. Hanno i loro limiti e
i loro difetti, per fortuna, ma sono semplici, limpidi e umili. Sono i sei
ragazzi il segno primo e più prezioso della presenza della Madonna a Medjugorje.
I
COMPONENTI
DEL GRUPPO
Il primo giorno, il 24 giugno 1981, videro la Madonna
in quattro: Ivanka, Mirijana,
Vicka e Ivan. La vide anche Milka, la sorella di Marija, ma il giorno successivo ai primi quattro si
aggiunsero Marija e Jakov;
mentre Milka era al lavoro, e il gruppo tu così completo. La Madonna considera
il 24, festa di San Giovanni Battista, un giorno di preparazione, mentre
l'anniversario delle apparizioni va considerato il 25 giugno. A partire dal
1987 la Madonna ha incominciato a dare i messaggi ogni 25 del mese, quasi a
sottolineare il particolare significato di questo giorno che ricorda le grandi
festività dell'Annunciazione e del Natale. La Madre di Dio è apparsa sulla collina del Podbrdo ai cui piedi sorgono le case di Bijakovici,
mentre i veggenti si trovavano sulla strada che ora molti pellegrini percorrono
per recarsi al "Campo della vita" dei ragazzi di suor Elvira. La
Madonna faceva loro cenno di avvicinarsi, ma essi erano paralizzati dal timore
e dalla gioia insieme. Nei giorni successivi. Le apparizioni si spostarono
verso il luogo attuale della montagna e, nonostante la pietraia e i fitti
cespugli di pungentissime spine, gli incontri con la
Madonna avvenivano a distanza ravvicinata, mentre un numero crescente di
persone, contate a migliaia, faceva ressa intorno. Da quel 25 giugno il gruppo dei veggenti è rimasto
immutato, anche se soltanto tre di loro hanno le apparizioni ogni giorno.
Infatti, Mirijana dal Natale del 1982 ha cessato di
avere le apparizioni quotidiane e incontra la Madonna ogni 18 marzo, giorno del
suo compleanno. A sua volta Ivanka incontra la
Madonna ogni 25 giugno, essendo le visioni quotidiane terminate per lei il 7
maggio 1985. Jakov ha cessato le apparizioni
quotidiane il 12 settembre 1998 e avrà l'apparizione della Madonna ogni Natale.
Va comunque osservato che la Gospa si muove molto
liberamente con i veggenti, nel senso che queste indicazioni non sono per lei
vincolanti. A Vicka, ad esempio, ha chiesto per sei
volte una pausa nelle apparizioni (quattro di quaranta e due di quarantacinque
giorni), come sacrificio da offrire. Ho notato che i sei ragazzi scelti dalla
Madonna, pur avendo fra loro contatti piuttosto rari ed essendo ormai
disseminati in diverse parti del mondo, si sentono un gruppo compatto. Hanno
molto rispetto l'uno per l'altro e mai li ho colti in contraddizione. Sono
perfettamente consapevoli di vivere la medesima esperienza, anche se ognuno
ha un suo modo personale di testimoniarla. A volte sono stati accostati ai sei
veggenti delle persone del luogo con carismi di altra natura, come le locuzioni
interiori. Si tratta di fenomeni fra loro molto diversi e che vanno le
apparizioni quotidiane e incontra la Madonna tenuti
distinti. La Chiesa d'altra parte si pronuncia sulle apparizioni, mentre non
prende in esame la provenienza delle locuzioni interiori.
Non sono mancati neppure dei
visionari che venivano da fuori, i quali pretendevano di unirsi ai ragazzi. Uno
dei pericoli in cui possono incorrere i pellegrini ignari è che qualche
personaggio di prestigio presenti come provenienti dalla Madonna di Medjugorje dei messaggi che attinge da ben altre fonti o da
altri supposti veggenti, che nulla hanno a che fare con i sei ragazzi
destinatari delle apparizioni. Una mancanza di chiarezza su questo punto da
parte di chi sul posto ha il dovere di vigilare potrebbe nuocere alla causa
stessa di Medjugorje.
La Madonna ha costantemente
protetto i suoi sei "angeli", come li chiamava nei primi tempi, e ha sempre
impedito i tentativi abilmente studiati da satana, l'infaticabile falsario, di
alterare il gruppo, aggiungendo o sostituendo i componenti. La Chiesa poi fin
dall'inizio ha fatto chiarezza, in quanto il vescovo prima e la commissione
della Conferenza episcopale croata poi, hanno limitato l'ambito della loro
indagine alle testimonianze del gruppo formato dalla Madre di Dio il 25 giugno
del 1981.
Su questo punto occorre avere idee molto chiare. Per
il suo grande piano Maria ha scelto una parrocchia concreta e sei ragazzi che
vi abitano. Queste sono le sue decisioni, che vanno rispettate, come d'altra
parte dimostra di fare la gente del posto. Qualsiasi tentativo di cambiare le
carte in tavola va ascritto all'eterno ingannatore che opera, come sempre,
attraverso le ambizioni umane.
LA
MISSIONE
DEI SEI VEGGENTI
Frequentando i veggenti di Medjugorje ho potuto constatare la loro grande gioia, perdurante
nel tempo, per essere stati scelti da Maria. Chi non lo sarebbe? Si rendono
conto di aver ricevuto una grande grazia, ma nel medesimo tempo di portare
sulle loro spalle una grossa responsabilità. Come a La Salette, a Lourdes e a
Fatima, la Madre di Dio ha mostrato di scegliere i poveri, i piccoli i
semplici per i grandi compiti. Il contesto sociale e familiare di queste
apparizioni è molto simile. Si tratta di famiglie contadine di località
poverissime, dove però è ancora viva una fede salda e sincera.
Ora la situazione sociale a Medjugorje
è migliorata. L’afflusso dei pellegrini e la loro accoglienza nelle case ha
portato un certo benessere. L’attività edilizia ha dato valore ai terreni. La
maggior parte delle famiglie, comprese quelle dei veggenti, ha restaurato o
costruito la propria abitazione. Casa e lavoro fanno parte del pane quotidiano
che ogni cristiano chiede al Padre celeste.
La parrocchia
ha notevolmente potenziato le sue strutture di accoglienza, grazie alle offerte
dei pellegrini. Tuttavia il quadro d'insieme non è quello della ricchezza, ma
di una vita dignitosa, dove l'unico lavoro a disposizione è legato ai
pellegrinaggi.
All'inizio la
situazione era molto diversa. Il contesto era quello di un duro lavoro
contadino e di una grigia e stentata povertà. La Madonna ama scegliere in
questi ambienti i suoi più preziosi collaboratori. Lei stessa era una piccola
fanciulla di uno sconosciuto villaggio quando Dio le manifestò la sua
predilezione. Rimane un mistero nascosto nel cuore di Maria perché il suo
sguardo si sia posato su questa parrocchia e proprio su questi ragazzi.
Noi siamo portati a pensare che
particolari doni si debbano meritare e che i loro destinatari siano dei
prediletti. Quando riceviamo delle grazie o dei carismi speciali ci domandiamo:
"Ma che cosa ho fatto io per meritarlo?". Da quel momento ci
guardiamo con altri occhi, cercando di scoprire meriti che non sapevamo di
avere. In realtà Dio sceglie i suoi strumenti con sovrana libertà e in non
poche occasioni prendendoli dalla spazzatura.
Grazie di questo
tipo sono immeritate e il vero problema è quello di corrispondere con fedeltà e
umiltà, nella consapevolezza che altri al nostro posto potrebbero fare meglio
di noi. D'altra parte la Madonna stessa ha sottolineato in più occasioni che
ognuno di noi ha un posto importante nel piano di Dio per la salvezza del
mondo.
Alla domanda dei veggenti perché abbia
scelto proprio loro, la Madonna ha risposto facendo loro capire che non erano
né migliori né peggiori degli altri. Anche per quanto riguarda l'elezione dei
parrocchiani la Vergine ha voluto sottolineare che li aveva scelti così come
erano (24.05.1984), cioè con i loro aspetti positivi e negativi. In
queste risposte sembra quasi affiorare il criterio della normalità. I ragazzi
prescelti da Maria non erano neppure fra i più fervorosi sul piano della
pratica religiosa. Molti altri frequentavano la chiesa più di loro. D'altra parte è noto che Bernadette era stata esclusa dalla prima
comunione per carenze nella conoscenza del catechismo.
Sappiamo
anche in quale modo sbrigativo i pastorelli di Fatima
pregassero il rosario prima delle apparizioni. A La Salette la situazione è
ancora più precaria, perché i due veggenti non recitano neppure le preghiere
del mattino e della sera.
Chi riceve un
compito riceve anche le grazie necessarie per adempierlo. La Madonna vede i
cuori e sa trarre il meglio da ognuno di noi. Ai ragazzi di Medjugorje
ha affidato una missione la cui ampiezza e importanza non si sono ancora
pienamente manifestate. Non è mai accaduto in apparizioni pubbliche che la
Vergine abbia chiesto un impegno così intenso e prolungato, tale da assorbire
l'intera vita di una persona. Al passaggio cruciale del millennio saranno
quasi due decenni che la Madonna chiede ai ragazzi di incontrarsi con lei ogni
giorno e di testimoniare la sua presenza e il suo messaggio davanti al mondo.
Si tratta di un compito che esige
fedeltà, coraggio, spirito di sacrificio, costanza e perseveranza. Ci chiediamo
se questa straordinaria missione affidata a dei giovanissimi venga adempiuta
bene. A questo riguardo la risposta è adulte, hanno risposto nel migliore dei
modi. Dio non
pretende da loro che pervengano a tappe forzate alle vette della santità. I due
pastorelli di La Salette non saranno mai elevati agli
onori degli altari. La loro vita è stata piuttosto travagliata. Essi però
hanno perfettamente compiuto la loro missione nella più grande fedeltà,
rimanendo leali fino alla fine alla loro testimonianza sul messaggio ricevuto.
Anche i santi
hanno i loro difetti. Figuriamoci dei ragazzi ancora agli inizi del cammino
spirituale. In questo tipo di missione contano due virtù fondamentali: l'umiltà
e la fedeltà. La prima è la consapevolezza evangelica di essere dei servi
inutili e difettosi. La seconda è il coraggio della testimonianza del dono
ricevuto, senza mai rinnegano. I veggenti di Medjugoije,
come li conosco io, pur con i loro limiti e difetti, sono umili e fedeli. Lo sa
soltanto Dio quanto siano santi. Questo d'altra parte è vero per tutti. La
santità è un lungo cammino che siamo chiamati a percorrere fino all'ultimo
istante della vita.
Mi ha molto impressionato quanto i biografi raccontano di santa Giovanna d'Arco. Dopo che aveva evitato il rogo firmando un documento di abiura, d'altra parte sollecitato dal collegio ecclesiastico che la giudicava, “le voci” interiori dalle quali era guidata la ammonirono che se non avesse testimoniato la missione che Dio le aveva affidato si sarebbe perduta eternamente.
La Madonna
può essere ben contenta degli adolescenti che si è scelta tanto tempo fa. Ormai
sono persone adulte, padri e madri di famiglia, ma ogni giorno essi la
accolgono e le rendono testimonianza davanti a un mondo spesso distratto,
incredulo e irridente.
Qualcuno si
chiede perché mai cinque dei sei testimoni delle apparizioni si siano sposati,
mentre nessuno si è completamente consacrato a Dio secondo le vie ordinarie
della Chiesa. Solo Vicka non si è sposata,
dedicandosi a tempo pieno alla testimonianza dei messaggi, ma per quanto
riguarda il suo futuro si affida completamente alla volontà di Dio, senza fare
previsioni.
A questo riguardo va precisato che fin
dai pnmi tempi delle apparizioni, ai veggenti che
chiedevano consigli sulla scelta del proprio stato la Madonna ha risposto che
sarebbe stato bene consacrarsi al Signore completamente, ma che tuttavia essi
erano liberi di scegliere. Effettivamente Ivan andò in seminario, non riuscendo
però a progredire a causa delle lacune negli studi. Marija
a sua volta ha desiderato a lungo entrare in un convento, senza mai però avere
la certezza interiore sulla via che Dio le indicava. Alla fine cinque su sei
hanno scelto per il matrimonio, che è, non dimentichiamolo, una via ordinaria
di santità, che oggi in modo particolare ha bisogno di testimoni. È un orientamento certamente
previsto dal cielo e che, a ben pensarci, permette ai veggenti quella disponibilità
ai piani di Maria di cui non potrebbero godere nelle rigide strutture della
vita consacrata. Alla Madonna preme che i ragazzi da lei prescelti siano
testimoni della sua presenza di fronte alla Chiesa e al mondo e la loro attuale
situazione è probabilmente la più adatta allo scopo.
"TUTTO
CIO’ CHE
IL MONDO DI OGGI VI OFFRE È PASSEGGERO"
Non vi è
dubbio che le apparizioni di Medjugorje abbiano uno
speciale richiamo per i giovani. Diversamente da altri santuari mariani qui la
presenza della gioventù balza subito agli occhi. Arrivano da ogni parte del
mondo, spesso come cani affamati in cerca di qualche brandello di Assoluto. Non
pochi rimangono a Medjugorje per alcuni mesi, come
quei malati che hanno bisogno di tempo per recuperare le energie e riprendere
il cammino.
Certo, molti
fra loro sono credenti, ma si tratta di una fede incerta e vacillante, che ha
bisogno di un incontro vivo, quasi di toccare Dio con mano, per divenire una
forza che aiuta ad affrontare il futuro. Altri sono semplicemente degli
sconfitti della vita, della quale hanno sperimentato sulla propria pelle l'amarezza
e il vuoto, e sono alla ricerca disperata delle ragioni per vivere e per
credere.
Ho constatato
a Medjugorje lo straordinario fascino di Maria sui
giovani. Sembra quasi
che la vedano e che sentano
la bellezza e la tenerezza del suo volto di Madre. Alcuni dei canti mariani più
belli sono nati dal desiderio dei giovani di cantare le lodi della Regina della
pace. Qui innumerevoli vite sono radicalmente cambiate. Molti genitori, con
loro grande sorpresa, hanno visto tornare a casa i figli profondamente
trasformati.
I giovani
sono una presenza costante, disseminata lungo tutto il corso dell'anno. Medjugorje è molto ospitale. Anche i più sbandati possono
trovare una famiglia dove alloggiare. Non mancano strutture di accoglienza,
dove avere un punto di riferimento per un cammino spirituale.
La settimana
che precede il compleanno della Madonna, che qui viene celebrato per suo
desiderio il 5 agosto, vede migliaia di giovani confluire da ogni parte del
mondo per celebrare insieme il festival della gioventù sotto il manto della
Regina della pace.
Si tratta di
esperienze indimenticabili che segnano l'esistenza. Spesse volte un
pellegrinaggio a Medjugorje ha inciso di più nel
cuore di un giovane di tanti anni di catechesi in parrocchia. La presenza di
Maria è viva e i giovani capiscono che il cristianesimo è qualcosa di
concreto che incide nella
vita e la rende grande. Non pochi di loro hanno sentito la chiamata per una
consacrazione totale al servizio di Dio e della Chiesa.
Il fascino innegabile che Medjugorje esercita sui giovani trova la sua spiegazione
nella sollecitudine particolare della Regina della pace per la gioventù. Non
bisogna dimenticare che, diversamente da tante altre apparizioni mariane, qui
Maria non ha scelto dei bambini, ma dei ragazzi che stavano affrontando gli
anni difficili della crescita. Con l'eccezione di Jakov
che al tempo della prima apparizione aveva soltanto dieci anni, tutti gli altri
avevano fra i quindici e i diciassette anni.
La Madonna li
ha scelti proprio nel momento in cui i loro coetanei nel mondo spesso
abbandonano Dio e la Chiesa per percorrere strade piene di insidie e di
pericoli mortali. Maria attraverso di loro ha voluto divenire la Madre e la
guida dei giovani di tutto il mondo, spesso abbandonati a se stessi, senza
padre e senza madre e privi di veri maestri di vita. I sei veggenti di Medjugorje sono un segno della preoccupazione materna di
Maria per una generazione che corre il rischio di perdere la fiaccola della
fede tramandata dai
padri.
Alcuni messaggi
particolari della Madonna per i
giovani li ho potuti ascoltare dalla voce di Vicka e
di Ivan. Quest'ultimo conduce un gruppo di preghiera formato da suoi coetanei
che la Regina della pace guida fin dai primi anni delle apparizioni e che lei
stessa ha plasmato attraverso un lungo cammino. Ivan conserva tutti i messaggi
con i quali la Vergine ha accompagnato il gruppo e un giorno attraverso di
essi potremo comprendere meglio la sua divina sapienza nell'insegnare ai
giovani il cammino della fede.
Forse le
parole più note della Madonna riguardanti la gioventù sono quelle che Vicka inserisce nella sua efficace sintesi dei messaggi
che abitualmente rivolge ai pellegrini. La Gospa
esordisce affermando che i giovani oggi "si trovano in una situazione
molto difficile". Che cosa significa? La Madonna non lo dice
esplicitamente, ma noi possiamo farcene un'idea dall'insieme dei suoi
insegnamenti.
Innanzi tutto la Madre di Dio è molto
preoccupata per la crisi della famiglia. In molti casi i genitori hanno
abdicato al loro dovere di insegnare la fede e i figli si allontanano senza
aver conosciuto Dio e la via del bene. Più grave ancora è la situazione dei
giovani nelle famiglie divise, i quali affrontano gli anni decisivi della vita
senza la guida dei genitori, abbandonati a se stessi sul piano affettivo e
morale.
La Madonna
vede i giovani e le famiglie come un unico problema pastorale. Infatti, dopo
aver dedicato un anno alla preghiera per i giovani, ne ha chiesto un altro per
i giovani e le famiglie insieme. Maria ha ben presente che la famiglia gioca un
ruolo decisivo nella vita di un giovane, sia nel bene come nel male. La crisi
di molte famiglie nel mondo attuale pone i giovani in una situazione di
gravissima difficoltà ed è la causa prima dei loro smarrimenti.
Tuttavia non
pochi giovani, che pure hanno ricevuto una buona educazione religiosa dai loro
genitori, finiscono per trovarsi in difficoltà a causa della situazione
generale della società. La Regina della pace in più occasioni afferma che nel
mondo in cui viviamo "domina il peccato" e che l'umanità
"cammina nelle tenebre", illudendosi di costruire "un futuro
senza Dio". Il risultato è che gli uomini si smarriscono lungo la via del
male, sono scontenti e senza pace.
In questo vuoto di valori e di ideali
come possono i giovani scoprire "la grandezza e la bellezza della
vita"? Non c'è affatto da meravigliarsi se buona parte della gioventù
contemporanea non sa che cosa fare della propria esistenza e cerca di colmare
la voragine di vuoto con gli "idoli" del momento.
"Cari
giovani - dice la Madonna rivolgendosi direttamente a loro, nel succitato
messaggio dato attraverso Vicka, - tutto ciò che il
mondo odierno vi offre è passeggero". Maria qui mette il dito sulla piaga
e chiama a rapporto l'intera nostra generazione. Infatti che cosa offriamo ai
nostri giovani? Questo interrogativo va rivolto sia alle famiglie come alla
società.
Non vi è
dubbio che la nostra preoccupazione primaria sia quella di non far mancare
nulla ai nostri figli sul piano materiale. Nutriamo i loro corpi, ma non le
loro anime. Raramente sentono da noi le parole che entrano nel cuore. La
società consumistica aggrava questa situazione, seducendoli con l'inganno
diabolico della felicità a portata di mano. Usciti di casa, che cosa cercano i
nostri ragazzi? I più si perdono dietro il denaro e il divertimento. Non pochi
distruggono se stessi alla ricerca di paradisi artificiali. Gran parte dei
nostri figli sono dei morti che camminano.
L'assenza di Dio li ha
privati della vita, della gioia e della speranza.
La Madonna
vuole innanzi tutto aiutare i giovani a prendere coscienza dell'inganno
satanico. Le cose effimere passano. Esse non possono dare un senso alla vita e
rendere felici. "Chi beve di quest'acqua avrà ancora sete dice Gesù col
suo stile incisivo che non ammette repliche. Non è con le luci fallaci del
mondo che l'uomo può saziare il suo cuore affamato di eternità. I giovani più
di qualsiasi altro sono pronti a rincorrere le false felicità che la società
esibisce, per poi perire di fame e di inedia.
"SATANA VUOLE
UTILIZZARE IL VOSTRO TEMPO LIBERO A SUO
VANTAGGIO"
Dietro le cose effimere che il mondo
offre si nasconde l'azione ingannatrice del serpente. Maria è una madre, anzi a
Medjugorje è in modo tutto speciale la Madre dei
giovani. Non c'è quindi da meravigliarsi se entra nel concreto per indicare ai
suoi figli i pericoli che corrono. "Satana - avverte - vuole utilizzare il
vostro tempo libero a suo vantaggio". Mi ha sempre molto colpito questa
allusione così pertinente a una precisa situazione di vita in cui si trovano i
nostri ragazzi.
Infatti,
finché un giovane è impegnato nello studio o nel lavoro è ben difficile che
subisca delle gravi deviazioni. L'opera della seduzione incomincia col tempo
libero, il quale non è in se stesso qualcosa di negativo, ma l'eterno
ingannatore vi scorge un'opportunità per dispiegare la sua opera di seduzione.
Che cosa fanno i nostri giovani nel loro tempo libero? Una volta la Madonna ha
invitato tutti ad andare nella natura. C'è quindi anche un modo positivo di
impiegare i momenti di libertà, ritemprando noi stessi nel fisico e nello
spirito.
Il tempo libero però diviene
un'opportunità satanica quando viene utilizzato per danneggiare il corpo e
l'anima. Tutto ciò che è diabolico ha l'apparenza di bene, ma in realtà ci
impoverisce, ci svuota e ci distrugge. Non è difficile identificare nelle
discoteche, nella droga, nel sesso libero e nel denaro facile gli strumenti con
cui satana si impadronisce della vita dei nostri ragazzi per portarla alla
rovina.
Vorrei soffermarmi un momento sulla
discoteca, riguardo alla quale non mancano purtroppo voci che ne minimizzano
gli effetti negativi. Come consolidate statistiche dimostrano, la discoteca è
il luogo in cui molti ragazzi si drogano, incominciando quell'opera di
demolizione di se stessi che li porta a diventare dei cadaveri ambulanti. Ma
anche quando non induce alla droga, la discoteca manifesta ugualmente la sua
opera deleteria con la musica che stordisce, con l'alcol che ubriaca e il
sesso degradato a istinto.
Fa riflettere il fatto che
per un terzo dei giovani italiani la discoteca è la ragione stessa di vita,
che dà senso alla loro settimana e senza la quale non potrebbero vivere.
L’inganno satanico è perfetto in quanto colui che è "omicida e menzognero
fin dal principio" ha rinchiuso gran parte della nostra gioventù in queste
immense camere a gas, illudendola di trovarsi in paradiso. Non è un caso che
molte discoteche portino proprio questo nome. Ma non vi è dubbio che nei
paradisi satanici si avverte ben presto l'odore di zolfo del vuoto, della scontentezza
e della disperazione.
Come si fa a non vedere la trappola del
demonio nello spettacolo funereo di questi giovani che tornano a casa
inebetiti all'alba della domenica per stramazzare come zombi sul letto,
incapaci di vedere il sole nel giorno del Signore e di condividere con la
famiglia la gioia dello stare insieme? Il giorno della luce per loro è divenuto
il giorno del buio; il giorno della vita si è cambiato in giorno della morte;
il giorno del Signore si è trasformato nel giorno del maligno.
Mi pare
opportuno segnalare in modo più circostanziato un altro inganno col quale satana
si impadronisce dei nostri figli, utilizzando il loro tempo libero. Vorrei
alludere al sesso libero. A questo riguardo vi è nella predicazione e nella
catechesi ordinaria di molti uomini di Chiesa un silenzio che stupisce, come se
la lussuria non fosse uno dei sette vizi capitali. Non vi è dubbio che
attraverso i disordini sessuali satana porta alla degradazione gran parte
della nostra gioventù, impedendo ad essa di scoprire la bellezza del disegno di
Dio sull'amore e sulla sessualità e quindi sul matrimonio e la famiglia.
La Madonna a Medjugorje non ha mancato di dare ai sei veggenti e
attraverso di loro a tutti i giovani dei richiami ben precisi, che li aiutino a
non farsi sedurre da una società sprofondata nella più miserabile immoralità
che la storia del mondo conosca. Nel cammino
dell'umanità sono sempre
esistiti i disordini sessuali, anche i più gravi, ma mai si era giunti
all'esaltazione del sesso libero come nel nostro tempo, inneggiando
all'immoralità e irridendo la virtù con la potenza sfacciata degli odierni
mezzi di comunicazione. Ieri il male si nascondeva, oggi si esibisce. Scomparsa
la vergogna, imperversa ovunque la sfrontatezza. La turpitudine e l'oscenità
sono i maestri osannati della nostra gioventù.
Mi ha molto
impressionato l'immagine con cui la Madonna ha caratterizzato l'inferno.
Infatti oltre alle persone che, entrando nel fuoco, si trasformano in orribili
animali, ciò che ha colpito di più i veggenti è la figura di una giovane donna
dai capelli lunghi e biondi, indubbiamente simbolo di chi commette i peccati
di lussuria. La veggente Marija al riguardo così si
esprime: "Infine abbiamo visto l'inferno. Abbiamo visto come un grande
fuoco e al centro una ragazza giovane e molto bella che èentrata
in questo fuoco e poi è uscita diventando simile a una bestia...".
Vicka, che con Jakov è stata
portata fisicamente dalla Madonna a vedere il Paradiso, il Purgatorio e
l'inferno, usa un linguaggio assai più colorito, ma identico nella sostanza:
Sembrano tutti diavoli. Soffrono. Dio ce ne preservi e basta... Non ho
riconosciuto nessuno. Solo che ho visto di nuovo quella donnaccia bionda e con
le corna. Lei soffre in mezzo a quel fuoco; e i diavoli intorno a lei. Orribile
e basta". La prima volta Vicka aveva visto questa
"donnaccia" quando, qualche tempo prima, la Madonna aveva mostrato
l'inferno in visione a lei, Marija e Jakov. Mirijana a sua volta è
stata protagonista di una esperienza assai singolare, che io però non ho udito
dalla sua bocca, ma da quella di Vicka, la quale l'ha
raccontata più volte ai pellegrini. Mentre si stava preparando all'apparizione
della Madonna ecco che improvvisamente le è comparso un giovane dall'aspetto
attraente, il quale cercava di persuaderla a non seguire la Madonna e i suoi
messaggi, ma al contrario la spingeva a godersi la vita nel mondo. Mirjana
faticava a sostenere il suo sguardo, ma poi reagiva respingendolo con molta decisione. Poco dopo le
appariva la Madonna la quale le spiegava come satana cerchi di attirarci a sé
presentandosi sotto apparenze seducenti.
A prima vista
potrebbe sembrare un racconto d'altri tempi, scarsamente credibile all'uomo
d'oggi. In realtà attraverso questo episodio la Madonna dimostra di conoscere
molto bene i pericoli in cui incorrono i nostri giovani. Con molta facilità
essi sono trascinati sulla via del male dalle cattive compagnie, lasciandosi
facilmente persuadere dai coetanei a seguire la via facile e larga, lungo la
quale invano cercano la libertà e la felicità.
Di fronte a questa imponente opera di
seduzione dispiegata dal mondo contemporaneo, dietro la quale opera la forza e
l'astuzia del nemico, come reagire? Quali armi usare per vincere la battaglia e
riportare la gioventù a Dio? La preghiera, l'esempio, l'amore.
La Madonna
non si limita a renderci consapevoli della difficile situazione dei giovani
nel mondo contemporaneo e a mettere in guardia dai pericoli che incontrano.
Nei suoi messaggi ci suggerisce anche i mezzi per prevenire i loro sbandamenti
e per aiutarli a ritrovare il cammino quando si sono persi.
Il punto focale è la famiglia. I
responsabili della formazione dei figli sono innanzi tutto i genitori. Sono
loro che devono educare alla fede e alla preghiera, fin da quando i bambini
sono piccoli: "Cari figli - esorta la Madonna -, oggi vi invito a
rinnovare la preghiera nelle vostre famiglie. Cari figli, spronate anche i più
piccoli alla preghiera e che i bambini si rechino alla santa Messa"
(14.03.1985). La famiglia anche se poi il cammino di fede trova il suo sbocco naturale nella
parrocchia.
Ci sarebbe molto da riflettere su
questo punto. Infatti se nelle famiglie si pregasse tutti insieme, genitori e
figli, e se ogni giorno si leggesse qualche versetto della Bibbia, i nostri
figli avrebbero il loro nutrimento spirituale quotidiano, senza il quale la
fede si indebolisce e muore. In realtà nella maggior parte delle famiglie,
anche in quelle cristiane, ci si preoccupa di tante cose come la salute, lo
studio, i vestiti
e i divertimenti dei nostri ragazzi, ma mancano l'educazione alla preghiera, la
formazione alla virtù e alla vita cristiana. I nostri ragazzi crescono
pasciuti e vuoti, perché non viene dato loro il nutrimento spirituale.
La Madonna ricorda ai genitori tre
doveri fondamentali nei confronti dei figli: l'insegnamento, l'esempio e il
dialogo. L’insegnamento riguarda innanzi tutto la preghiera. I genitori devono
insegnare ai figli a pregare e devono pregare insieme a loro. Sappiamo quanto
la Madonna abbia insistito su questo punto, fino a minacciare di non dare più
messaggi se non si fosse accolto l'invito a pregare in famiglia.
Inoltre i genitori devono insegnare la
fede, attingendo alla sorgente stessa della fede che è la parola di Dio:
"Figlioli, mettete la Sacra Scrittura in un posto visibile nelle vostre
famiglie, leggetela e vivetela. Insegnate ai vostri figli, perché se voi non
siete un esempio per loro i figli si allontanano nell'assenza di Dio"
(25.08.1996).
Qui la Regina
della pace tocca un punto molto dolente. Non è possibile educare i figli alla
fede se i genitori non sono impegnati in prima persona in un cammino di fede.
Come si può pretendere che i figli siano dei cristiani ferventi quando i
genitori sono cristiani indolenti? Come possono i figli pregare se i genitori
non pregano? Come possono i figli aprirsi a Dio se i genitori lo hanno messo al
bando nella loro vita? Come possono i figli apprezzare la vita spirituale se i
genitori sono preoccupati solo di quella materiale?
d In primo
luogo sono i genitori che devono nutrire la loro fede leggendo la Bibbia e
vivendola. Dopo di che sono in grado di comunicare ai figli qualcosa di vivo,
che inevitabilmente li interessa e li attira. La Madonna fa un'affermazione
che da sola vale un trattato di pedagogia: "Se voi non siete un'esempio per loro, i figli si allontanano nell'assenza di
Dio". È qui fotografata con un'esattezza impressionante la
crisi della fede del nostro tempo. Avendo la generazione di mezza età tradito i
grandi valori della fede, lasciandosi trascinare dal consumismo, la nostra
gioventù si è allontanata da casa senza Dio. La preghiera, l'insegnamento,
l'esempio e infine il dialogo. La Madonna lo ha sottolineato in modo
particolare in alcuni messaggi dati al gruppo di Ivan, il quale, fra i veggenti,
è forse quello che, nell'esposizione dei messaggi ai pellegrini, insiste di più
sui problemi dei giovani e della famiglia. Mi ricordo di un messaggio dato
dopo un incontro di preghiera sulla montagna in cui la Madonna invitava i
genitori e i figli a dialogare insieme in famiglia. In quel messaggio la
Regina della pace sollecitava in modo particolare i genitori ad ascoltare le
esperienze di vita dei propri figli, per poterli consigliare e confortare.
Anche in questo caso la Madonna, nella
sua sublime sapienza di madre, tocca un punto doloroso della vita delle nostre
famiglie, dove c'è poco dialogo e perfino estraneità fra i genitori e i
figli. In questo modo le nostre case
divengono degli alberghi dove ognuno fa la sua vita, incurante degli altri. È chiaro che il primo dialogo
deve avvenire fra i genitori stessi che devono costruire giorno dopo giorno la
loro vita di coppia. Se i genitori sono affiatati, il loro dialogo con i figli
è più facile e fruttuoso. Quando alla sera la famiglia si trova a tavola
insieme, è bello scambiarsi reciprocamente le esperienze della giornata,
consigliandosi e aiutandosi a vicenda e poi terminare con la preghiera e il
rendimento di grazie a Dio. In questo modo la famiglia diviene una comunità
dove ci sono la gioia, la pace e la fede.
Purtroppo la realtà della maggior parte
delle famiglie è ben diversa. La vita spirituale è spenta, il dialogo è morto e
i figli sono lontani. Che cosa fare? È necessario
che chi ha ricevuto la grazia della conversione inizi con molta umiltà,
silenzio e perseveranza il suo cammino spirituale. La conversione di una
persona è una grande grazia per tutta la famiglia. A volte può essere persino
un figlio, toccato da Dio, a richiamare i genitori sul cammino di fede.
Oggi molte famiglie vanno ricostruite e
molti giovani riportati sulla retta via. È possibile?
La Madonna afferma che è possibile solo "con la preghiera e l'amore".
I genitori che soffrono per i figli lontani da Dio non sono disarmati. Non
devono dimenticare che Dio è il Signore dei cuori e che la sua grazia può
richiamare in vita persone spiritualmente morte. Se satana è forte, la Madonna
lo è infinitamente di più e con l'aiuto della nostra preghiera può riportare
i nostri figli sulla via della salvezza: "Satana è forte - dice - e per
questo chiedo le vostre preghiere e che me le offriate per quelli che stanno
sotto il suo influsso, perché si salvino" (25.02.1988). "Sapete,
cari figli, che con il vostro aiuto posso fare tutto e costringere satana a non
indurre al male" (04.09.1986).
Quando i nostri giovani sono lontani, sulla via del peccato, teniamoli costantemente sotto la protezione della preghiera. La grazia opera già silenziosamente nella loro vita senza che se ne accorgano. Accanto alla preghiera è necessario 'l'amore". Dobbiamo avere lo sguardo della compassione divina su tanti poveri giovani sedotti dall'inganno diabolico e prigionieri del peccato. Sono persone malate spiritualmente, che vanno curate con tutte le risorse della carità cristiana.
A volte
l'amore deve necessariamente essere forte ed esigente. L’importante è che sia
amore. A Medjugorje tutti conoscono il "Campo
della vita", dove vivono un centinaio di giovani di diverse nazionalità
sotto la guida ferma e sapiente di suor Elvira. Erano vite distrutte dalla droga
e senza speranza alcuna di salvezza. Una mano ferma li ha messi in ginocchio,
anche se non avevano la fede, una regola ferrea di vita ha ridato il vigore
perduto della giovinezza, l'amore di una comunità ha fatto rifiorire la
speranza.
Anche i
nostri figli perduti possono essere ritrovati nell'abbraccio della fede. La
preghiera, l'amore e la grazia possono compiere questo miracolo. Dalle
famiglie nuove formate dai giovani consacrati a Maria nascerà la civiltà
dell'amore.