LA MADONNA CI INSEGNA A PREGARE

          "LA MADONNA C’E’!…”

PADRE LIVIO (P. L.)  Il tempo è un grande giudice; il tempo è una straordinaria medicina; il tempo divide il buon grano dalla zizzania. Dopo sedici anni e otto mesi, una giovinezza inte­ra, la parte più bella della vita, durante la quale sei ragazzi danno ogni giorno la loro serata alla Madonna, tenendosi disponibili per lei, possiamo affermare che basterebbe questo per convincerci che siamo di fronte a qualcosa di estremamente serio e impegnativo anche solo sotto un profilo puramente umano. Questa sera siamo qui per ascoltare dalla viva voce di Marija Pavlovic, uno dei sei veggenti di Medjugorje, la sua testimonianza personale. A questo riguardo la prima cosa che ci interessa, attraverso i microfoni di una radio come la nostra dove si parla tanto della Madonna e dove si tengo­no dotti corsi di mariologia, è di sapere se la Madonna c'è oppure non c 'é.  MARIJA. (M. ) La Madonna c'è! P.L. Io credo che la gente voglia sapere se Maria di Nazareth è una persona che è viva oggi. M. Maria di Nazareth è viva oggi perché que­sta esperienza che io vivo con lei in modo concre­to ha cambiato la mia vita. Io ho imparato molto da lei e ho visto come attraverso la semplicità della vita quotidiana la Madonna ci ha portato verso la profondità della vita spirituale. P. L. Tanto per restare nella concretezza, quando hai visto la Madonna l'ultima volta? M. Questa sera alle sei meno un quarto.   

          "QUANDO LA MADONNA APPARE..."

P. L. Descrivici esattamente prima durante e dopo l'apparizione, come avviene tutto questo. M. La prima volta la Madonna ci è apparsa all'improvviso e noi siamo fuggiti. P. L. Questo è accaduto quando? M. Era il 24 Giugno del 1981. Ora ci siamo abituati e non abbiamo più paura di lei. I primi giorni abbiamo pregato, perché pensavamo che se non pregavamo non sarebbe venuta e non sarebbe rimasta con noi. Così ci siamo sforzati di pregare. Invece adesso è una cosa normale, un ritmo abituale della nostra vita. Ora ci raccogliamo in pre­ghiera e dopo che abbiamo incominciato a recitare il Padre nostro, l'Ave Maria e il Gloria al Padre la Madonna appare. Un momento prima noi vediamo sempre una luce per tre volte. All'inizio grazie a questa luce noi vedevamo da quale parte la Madonna arrivava. P. L. Si preannuncia con dei lampi luminosi? M. Si, tipo un flash di una macchina fotografi­ca. Poi è il momento dell'apparizione. In quel momento (hanno fatto degli esperimenti su di noi) rimaniamo insensibili, nonostante che siamo sensibilissimi e coscienti di tutte le persone che sono presenti con noi. P. L. Per esempio, se uno scatta una fotografia tu lo vedi? M. Quando sono stata operata ho detto al medico: metti una bella dose di anestesia! (nota: Marija spiegherà più avanti che ha avuto lo stesso l'apparizione sotto anestesia). Quando la Madonna arriva io mi inginocchio, per­ché ormai è diventata una cosa normale e noi siamo coscienti nella nostra mente che c'è gente presente, ma in quel momento non la vediamo. Non vediamo nessuno. Vediamo una grande luce. P. L. Ah, non vedete neanche l'ambiente cir­costante? M. No, no, per noi i muri spariscono e diven­ta come un grande prato. P. L. Descrivici la Madonna: immagino che sia una creatura celeste. M. Non esattamente, perché io dico sempre che la Madonna è si nel cielo, ma è madre; è una persona che è in mezzo a noi. A tanti che doman­dano perché la Madonna appare così a lungo, io rispondo sempre: la Madonna è madre. E' una presenza fisica, perché noi la possiamo toc­care, possiamo parlare con lei e sentire la sua voce. Per me è come la mia mamma. Io dico sempre che la Madonna è molto più dolce della mia mamma.  La Madonna ha tutte le cose più belle. P. L. Cioè si vede che è mamma. M. Si vede che è mamma, ma anche quando ci parla ha un'espressione che non si può descrivere. Ad esempio se abbiamo sbagliato qualcosa lei non ha bisogno di dirlo, perché già lo sentiamo dal suo sgnardo che è così profondo, tanto che una volta Jakov ha detto: "Quando la Madonna mi guarda non vede solo quello che vi é nel mio cuore, ma anche quello che c 'è dentro il dito del mio piede". Per dire come è lo sguardo della Madonna, così profondo! P. L. Quindi, dallo sguardo fa comprendere che cosa pensa? M. Sì. P. L. Allora dal suo sguardo comprendete quanto vi vuole bene? M. Sì. Anche se siamo cattivi, anche se siamo brutti, sappiamo che la Madonna ci ama. Adesso siamo nel tempo di Quaresima e dobbiamo scopri­re tutti i nostri altarini, i nostri difetti. Ma noi sappiamo, siamo coscienti che la Madonna vede que­sti nostri difetti, ma ci ama! P. L. E li compatisce. M. Li compatisce e dice: "Potete cambiarli!" P. L. Volendo si può cambiare. Invitandoci a cambiare, dimostra di amarci. M. Io vedo che la Madonna vuole da noi una vita perfetta, non però una vita fanatica o strana, ma essere sempre più perfetti nell'ambiente dove siamo. La Madonna stessa ha detto: "Desidero che ognuno di voi scelga la via della santità". Ecco, vivere la santità nell'ambiente, nella vita dove ci troviamo. Io come mamma, come sposa, posso esprimere in mille modi questa santità. Questo ho imparato dalla Madonna.

          "LA MADONNA APPARE PER LA CHIESA"

P. L. Senti, di queste tematiche parleremo più avanti, perché vorrei prima concentrarmi sulla figura della Madonna, perché se non ci informi tu chi ci informa, dal momento che la vedi da sedici anni e otto mesi tutti i giorni? E' qualcosa di impressionante, che non è mai successo nella sto­ria dell'umanità. Io non sono fra quelli che sono fanatici di Medjugorje, ma ho una ragione che Dio mi ha dato e anche una buona conoscenza in que­sto campo. Non è mai successo in duemila anni di cristianesimo che ci fosse un'apparizione pubblica e universale che durasse così a lungo. Certo, dei santi hanno avuto delle apparizioni personali per lunghi periodi della loro vita, ma qui si tratta di un'apparizione pubblica e universale che coinvol­ge tutto il mondo. E' un avvenimento del tutto eccezionale. M. Se leggiamo la vita dei santi ci sono tanti che hanno avuto apparizioni! P. L. Sì, ma nego la parità, perché un conto è l'apparizione personale privata e un conto è l'ap­parizione per tutta la Chiesa. Questa è un'appari­zione per la Chiesa e quindi un fatto assolutamen­te straordinario. Allora ritorniamo sulla figura della Madonna: voi dite che è mamma, ma, a quanto sento dire, è giovanissima. Sembra che abbia meno di vent'anni. M. Quando sono incominciate le apparizioni la Madonna era più vecchia di noi... adesso noi siamo più vecchi della Madonna! P. L. Questa è bella! Quanti anni dimostra secondo te? M. Noi pensiamo dai vent'anni fino a ventitré, ventiquattro. P. L. Giovanissima. M. Giovane, sì, molto giovane. P. L .Forse ha l'età del momento dell'Annunciazione? M. Non lo so... forse del Natale, quando la Madonna viene sempre con Gesù Bambino.

          HA UN CORPO VERO...”

P. L. Toglimi una curiosità: sembra ebrea o croata? M. Non lo so. Tanti, ad esempio dei pittori, mi hanno chiesto: "La Madonna a chi somiglia?" Io di tutte le immagini dico sempre che sono belle ma non sono come la Madonna, perché la Madonna ha un'armonia fra il naso, gli occhi, la bocca, le orecchie, tutto l'insieme del viso della Madonna è così armonioso che io non ho mai trovato una ragazza croata o altra che possa esserle paragonata. P. L. E' una bellezza celeste. M. E' una bellezza celeste che è impossibile descrivere. P. L. Però ha un vero corpo. M. Sì. Mi ricordo di una volta, quando ho fatto un'offerta per tutta la vita, che la Madonna è apparsa, ha pregato su di noi e ci ha abbracciato quando le abbiamo offerto una novena per le sue intenzioni e questa rinuncia per tutta la vita. Mi ricordo che in quell'occasione un ragazzo, che non era uno di noi veggenti e che apparteneva al grup­po di preghiera, nel momento in cui la Madonna ha pregato su di lui, ha sentito due mani sulla testa, ma non ha visto la Madonna. P. L. E quindi ha un corpo vero. M. Sì, ha un corpo vero. Noi, quando ad esem­pio abbiamo abbracciato la Madonna, abbiamo sentito un corpo come uno di noi. P. L. Ho sentito dire, non da te ma da Vicka, che nel giorno del compleanno o dell'onomastico addirittura vi scambiate un bacio. M. Sì. Ci sono diverse occasioni. P. L. Sentiamole. M. E' meglio di no, se no diventate gelosi. P. L. No, però quando saremo in paradiso presenteremo la lista delle richieste e diremo che tocca a noi. M. Noi in quel momento saremo, chissà, in qualche angolo del paradiso, mentre voi allora sarete diventati tutti veggenti. P. L. Dunque, eravamo arrivati al bacio. In quale occasione la Madonna vi abbraccia e vi bacia? M. In occasione dei compleanni, degli onomastici...

          "ABBIAMO PASSATO IL NOSTRO CALVARIO..."

P. L. Vostri? M. Si, o anche, ad esempio, quando hai un momento un po' difficile. Mi ricordo che i primi giorni delle apparizioni la Madonna rimaneva più a lungo, fino a due ore. Una volta ci hanno portato dalla polizia e voleva­no metterci in prigione, ma siccome eravamo minorenni hanno fatto un po' di scenate per spa­ventarci. Erano i tempi del comunismo; mi ricordo che quando andavo a scuola io ero seguita sempre da qualche poliziotto in civile. Eravamo continua­mente controllati e siccome eravamo ancora dei bambini la Madonna è diventata anche la nostra amica e così raccontavamo alla Madonna tutto quello che ci era successo. P. L. E lei ascoltava? M. Lei ascoltava. P. L. Lei però sapeva già tutto. M. Lei sapeva già tutto e chissà quanto si stancava! P. L. E ascoltava tutto? Vi ascoltava come una mamma? M. Sì. Noi ci sfogavamo e la Madonna ci ascoltava come un confessore. P. L. E in quei casi vi incoraggiava e vi baciava? M. Ci diceva di offrire queste sofferenze. Una volta ad esempio siamo tuggiti e ci siamo nascosti perché era arrivata una macchina del pronto soccorso per prenderci. Noi ci siamo nasco­sti sotto il letto nella casa di Jakov tutti e sei. E' arrivato il capo dell'ospedale, che ora è diventato un nostro amico. P. L. Vi volevano far passare per matti, M. Poi ci hanno portato a Mostar. Noi erava­mo sulla macchina del pronto soccorso di questo ospedale per malati psichici, mentre dietro di noi ci seguivano i nostri genitori con i taxi, senza che avessero avuto il tempo di cambiarsi. Io dico sempre che il nostro calvario l'abbiamo pas­sato. P. L. E la Madonna vi aiutava, vi confortava, vi consolava? M. Sì, sempre abbiamo avuto una parola, un abbraccio, un bacio, ma soprattutto abbiamo sem­pre scoperto e sempre chiarito il senso della sofferenza attraverso la Madonna. P. L. Cioè la Madonna non vi toglieva queste difficoltà, ma vi consolava e vi aiutava a soppor­tarle, facendovi capire che dovevate sostenere tutto per amore di Dio? M. Sì.

          E ABBIAMO FATTO I NOSTRI SBAGLI...”

P. L. Senti, nella tua vita personale hai mai         avuto    qualche momento particolare in cui la Madonna ti ha consolato in modo speciale?    M. Si, soprattutto nel tempo dell'adolescenza,            quando dovevamo fare le nostre scelte. Abbiamo chiesto alla Madonna consiglio, ma quando era il momento della decisione dovevamo prenderla noi.  P.L Ah si? M. Perché la Madonna ha detto sempre che Dio ci ha dato la libertà e nella libertà che Dio ci dà noi dobbiamo scegliere. Tutti dicevano che era­vamo fortunati perché avevamo la Madonna. Ma  quando arriva il momento della decisione, che per noi era importante perché riguardava la vita, la Madonna diceva sempre: "siete liberi".  P.          L. Dovevate pregare e decidere secondo il vostro cuore.  M. Si, sempre dovevamo decidere secondo il nostro cuore e la nostra mente e così abbiamo fatto i nostri sbagli, sbattendo la testa contro il muro. Io ad esempio mi ricordo quando ho incominciato per un periodo di tempo a fare digiuno. Allora la Madonna chiedeva il digiuno al venerdì, ma io volevo la perfezione e così ho incominciato a digiunare il martedì in onore di S. Antonio, per il quale vi è una grande devozione e lì vicino vi è un santuario. Poi anche il mercoledì, anche se la Madonna allora non l'aveva ancora richiesto. Così al giovedì non sentivo più voglia di mangiare e sono arrivata al momento che.... P. L. Anoressia? M. Non era anoressia. Mi accontentavo di poco perché veniva moltissima gente. Io ero diven­tata la cuoca ufficiale della famiglia, preparavo da mangiare, parlavo con la gente per dare testimo­nianza e nel frattempo facevo tutte le faccende di casa. P. L. Anch'io ho potuto apprezzare la tua pastasciutta. M. E' per questo che sei così corpulento! P. L. Voi non lo sapete, ma si veniva giù dalla montagna dopo l'apparizione verso le undici e mezzo di sera, si metteva su la pentola dell'acqua poi a mezzanotte meno un quarto si buttavano gli spaghetti... M. No, si metteva su l'acqua alle dodici meno un quarto. P. L. Insomma alle dodici e mezzo gli spa­ghetti erano pronti. M. Una volta ho avuto un problema... Era rimasto un sacerdote che mi aveva promesso di aiutarmi a preparare una spaghettata per una tren­tina di giovani con aglio, olio e peperoncino. Ma siccome era stanco del viaggio si è addormentato sul sofà in cucina e ha incominciato a russare. Io mi vergognavo e non osavo svegliare un sacerdote! Così ho dovuto preparare tutto io. Poi, nel momen­to in cui ho messo la pasta, lui si è svegliato. P L. Allora, senti un po' Marija, digiunavi quasi ogni giorno e la Madonna che cosa ha fatto? Ti ha richiamato? M. No, non mi ha richiamato, ma ho inco­minciato ad avere un po' di problemi con la salute e così ho fatto la mia esperienza, che poi per me era molto importante. P. L. Lei vedeva che sbagliavate e vi lasciava fare i vostri errori. M. Sì, sì. Abbiamo fatto i nostri errori ma poi, grazie a Dio, attraverso questi errori abbiamo imparato le esagerazioni nel digiuno.

          LA VOCE…”

P. L. Andiamo avanti e continuiamo a descri­vere la Madonna. Dopo i tre lampi di luce lei appa­re come una persona viva, giovanissima, di una bel­lezza straordinaria. Dimmi un po', com'è la voce? M. E' una voce che è dolce, molto giovanile, ma nello stesso momento molto seria. A volte però ride con noi. P. L. Ride o sorride? M. Sorride, ma anche ride. P. L. A volte ride? M. Sì, e sorride spesso ad esempio quando è contenta. P. L. Qualche volta ha un volto serio? M. Sì, come quando deve dirci qualcosa e noi vorremmo cercare un buco per nasconderci. Ma d'altra parte sentiamo questa voce così profonda, così dolce! La sua voce, come lo sguardo, è così profonda che non possiamo descriverne la bellez­za. Possiamo dire nel medesimo tempo che è come una musica perché, se stai male dentro, sentendo la Madonna guarisci.

          GLI OCCHI… “

P. L. E' una cosa straordinaria. E com'è che ha gli occhi? M. Gli occhi sono azzurri. P. L. Sì d'accordo che sono azzurri, ma come sono? M. Profondi. P. L. Sai perché te lo chiedo? Avendo avuto la possibilità di assistere a tante apparizioni, ho osservato in tutti voi sei veggenti che dopo l'apparizione avete gli occhi che brillano come stelle. M . Probabilmente è il riflesso degli occhi della Madonna. Per noi quello dell'apparizione è un momento parti­colare. Non possiamo dire che la Madonna ci è appar­sa per cinque minuti, perché si perde il senso del tempo. P. L. Allora lo sapete soltanto dopo quanto è durata l'apparizione? M. Lo sappiamo se dopo guardiamo l'orolo­gio. Anche se l'apparizione dura pochissimo e la Madonna si limita a pregare con noi o a darci la sua benedizione, per noi è come se fosse rimasta un'ora o un giorno.

          PERCHIE’ APPARE COSI’ A LUNGO”

P. L. Alcuni si chiedono perché mai la Madonna sia venuta per un tempo così lungo. Non hanno capito che la Madonna è venuta per sedici anni e otto mesi per richiamarci alla preghiera e mi pare di aver capito che lei stessa, con tutto il suo essere, è una preghiera viva. M. Sì. Noi abbiamo imparato attraverso la Madonna non solo ad avvicinarci alla Chiesa. Io ero abbastanza religiosa perché provengo, come noi tutti, da una famiglia cattolica che aveva dei valori cristiani. Ma con la Madonna abbiamo imparato a vivere la religione tradizionale in un - modo nuovo e profondo... mancano le parole quando si parla della Madonna! Abbiamo impara­to a vivere la santità. Per noi la santità era solo per le suore di clausura o per alcune categorie di sacer­doti, non per esempio per il nostro parroco. Poi con la Madonna abbiamo imparato che la santità è in realtà per ognuno di noi. P. L. In questo è perfettamente in linea con il Concilio, che ha ribadito la chiamata universale di tutti i fedeli alla santità. M. Noi poi siamo cresciuti spiritualmente insieme alla Madonna... ci siamo in un certo senso innamorati di lei. Specialmente all'inizio non dico che eravamo dipendenti, tuttavia la bellezza del suo viso e la sua voce quando parlava ci attiravano... Poi, pian piano ci ha portato verso Gesù, verso la Chiesa, verso l'Eucarestia e ci ha fatto scopnre un mondo così grande, così immenso. Noi siamo soliti dire che abbiamo conosciuto con la Madonna soltanto una piccola parte....

          “COM’E’ VESTITA?…”

P. L. Tu Marija vuoi dire che la Madonna non vi ha fermati su di sé, ma vi ha portato verso Gesù Cristo e la Chiesa. Noi però non abbiamo ancora esaurito la nostra curiosità riguardo alla Madonna e vorremmo conoscere ancora dei particolari. Com'è vestita la Madonna? M. Non è vestita come noi oggi, perché arriva con un vestito grigio, lungo, con un velo bianco sulla testa. P. L. Ha dunque una tunica? M. Diciamo come una tunica, ma non si può dire che è come una tunica romana. P. L. Va giù fino in fondo? M. Sì, come un vestito che si vede. P. L. Ha la cintura? M. No, ma il vestito ha le pieghe lungo il corpo. P. L. Un vestito che tocca fino giù per terra? M. Sparisce nella nuvola. P. L. Il vestito è grigio? M. Sì. P. L. E si vede il collo? E' scollata? M. No. P. L. No, non è scollata. Il collo è un girocollo? M. Sì. P. L. Te lo chiedo, perché io ritengo che la Madonna arrivi vestita in un modo castissimo e purissimo, che deve insegnare qualcosa anche a noi. M. Io penso che se uno, non solo se vede la Madonna, ma se incomincia a pregare e a vivere la fede in un modo concreto, allora per lui tutto diventa importante, anche il modo di vestirsi. Io credo che una persona che prega ventiquattro ore su ventiquattro e ha scelto la via della santità non arriva con una gonna corta o con una scollatura. Questo è quanto ho imparato dalla Madonna. Sono cose che non stanno insieme.

          "...I CAPELLI... LA STATURA..."

P. L. Anch'io tengo molto a questo, perché anche esternamente dobbiamo essere figli di Maria. Il velo dunque: ha un velo bianco sui capelli. Si vedono i capelli? M.          Sì P. L. Come sono? M. Neri, lunghi. P. L. Lunghi? Non sono ricciuti? M. No, non sono ricciuti. P. L. Sono lisci? M. Sì. Diciamo un po' mossi, ma non comple­tamente lisci. P. L. E' di statura alta, piccola o media? E' piuttosto alta. P. L. Più di te? M. Penso di sì. Più di me sempre, perché quando la Madonna appare si posa su una nuvola. Noi non abbiamo mai visto i suoi piedi e così una volta Jakov che esce sempre con delle novità, ha detto: "una volta prendo il vestito della Madonna é vedo se ha le scarpe". La gente infatti spesso ci chiede se la Madonna è con i sandali o con i piedi nudi.

          "LE DODICI STELLE… AVVOLTA DALLA LUCE..."

P. L. Dunque i piedi non si vedono e la Madonna posa su una nuvola. Stai attenta! Nelle varie apparizioni i vestiti della Madonna sono molto importanti, perché attraverso il vestito lei ci dà un messaggio, come pure attraverso altri segni visivi. A questo riguardo ci sono due segni, a mio parere molto importanti, da interpretare. Il primo è la corona di dodici stelle. La Madonna ha intorno al capo una corona di dodici stelle? M. Sì. P. L. Descrivici allora questa corona di dodi­ci stelle. M . Sono dodici stelle che non sono legate e sembrano stelle naturali, come quando noi le vediamo nel cielo. P. L. Non è una corona diciamo così, d'oro. Sono stelle vive. M. Si, sembrano stelle vive e non hanno nes­sun legame. P. L. Le hai contate? M. Sì, tante volte. P. L. Sono dodici? M. Sì, sono dodici e con la loro luce danno alla Madonna una bellezza soprannaturale. Insieme alla Madonna c'è una luce che l'accom­pagna sempre, perché lei arriva nella luce che dà risalto alla sua persona. P. L. La luce è come un alone intorno? M. No P. L. Com'è allora? M. E' una luce.... P. L. Che emana da lei o che la investe? M. L’una e l'altra cosa. P. L. La Madonna è dunque avvolta dalla luce? M. Sì. P. L. IL secondo segno visivo è la nuvola sotto i suoi piedi. Guarda che, a mio parere, la nuvola è un segno ha una corona di dodici stelle. E' una creatura cele­ste che in un certo senso ci ricorda il grande segno apparso nel cielo di cui parla il capitolo XII dell'Apocalisse. In un modo semplice qui sono racchiusi profondi insegnamenti sulla Madonna. M. Una volta parlando con un teologo ci ha detto che noi, anche se eravamo ancora dei bambi­ni, dicevamo in cinque minuti ciò che lui diceva in un'ora e mezzo di teologia. Noi non ne sappiamo nulla di teologia, ma con la Madonna abbiamo imparato nella semplicità una vita di preghiera, di offerta e a mettere Gesù al centro della nostra vita. Ecco, con la Madonna abbiamo imparato una vita nuova dove Gesù non è su da qualche parte in mezzo alle nuvole, nel cielo, ma è qui in mezzo a noi.

 

importante. Infatti Gesù, nella sua seconda venuta, verrà sulle nuvole del cielo. La nuvola è un segno biblico di regalità celeste. La corona di dodici stel­le, poi, fa riferimento alla donna vestita di sole di cui parla l'Apocalisse. La Madonna appare con questi due segni biblici che hanno certamente un significato. M . Per me è più semplice dire così: la Madonna posa su una nuvola e non tocca la terra. FI. L Non tocca per terra, sta su una nuvola, jakov oggi

           "COME SI SVOLGE L'APPARIZIONE"

P. L. Poi parleremo anche dei messaggi, ma prima vorrei vedere come si svolge l'apparizione. Quando la Madonna viene, chi parla per primo? M. La Madonna, sempre. P. L. Che cosa dice appena arriva? M "Sia lodato Gesù Cristo". P.  L. E voi che cosa rispondete? M "Sempre siano lodati Gesù e Maria". P. L. E dopo? M. Dopo, se la Madonna rimane in silenzio... P. L. Dove ha le mani quando arriva? M. Dipende: qualche volte ha le mani giunte e qualche volta aperte. Poi cambia. Ad esempio quando prega sulle persone presenti le distende. P. L. Bene, prega sulle persone presenti con le mani distese. Ma procediamo con ordine: dun­que la Madonna arriva dicendo "Sia lodato Gesù Cristo" e voi rispondete "Sempre siano lodati Gesù e Maria". Dopo che cosa succede normal­mente? M. Se la Madonna rimane in silenzio noi inco­minciamo a bombardarla con le persone che abbia­mo sentito e che si sono raccomandate. Se invece la Madonna incomincia a dire qualcosa, un messaggio o qualche altra parola, a quel punto noi ascoltiamo. Quando siamo noi a parlare la Madonna ci dice "basta" mettendosi a pregare. Lei non dice "basta", ma incomincia la preghiera. P. L. Cioè, quando voi avete finito di presen­tare le vostre intenzioni lei si raccoglie in preghie­ra? M. Noi scherzando diciamo che è Vicka la specialista nel raccomandare.... P. L. Ho notato che Vicka parla più di tutti durante 1'appanzione. M. Noi di solito diciamo: "Vicka, dà un po' di spazio anche a noi". Ognuno di noi ha qualche malato da raccomandare e così, quando eravamo tutti insieme per l'apparizione, qualche volta con Vicka dovevamo quasi fare a gomiti.... P. L. Voi presentavate comunque le intenzio­ni di preghiera? M. Sì. P. L. Poi la Madonna si raccoglie in preghie­ra. Rimane in silenzio o prega ad alta voce? M. Qualche volta ad alta voce. A volte la Madonna fa delle preghiere spontanee.  P. L. E a chi le rivolge? M. A Dio, sempre. P. L. Sempre a Dio? Non dice mai a Gesù Cristo, al Padre o allo Spirito Santo? M. Sì, le rivolge a Gesù Cristo e alla SS. Trinità. In qualche occasione la Madonna prega in una lin­gua che all'inizio noi non avevamo capito qual' era, poi lo abbiamo chiesto e lei ci ha risposto che era la sua lingua materna. P. L. Cioè l’aramaico? M. Sì. A volte invece prega in silenzio con le mani distese. P. L. Ho notato che durante l'apparizione quasi sempre dite un Padre nostro e un Gloria al Padre e in quel momento si ode la vostra voce che prima non si sentiva. M. Si. Qualche volta la Madonna ci chiede anche di pregare con lei per altre intenzioni. P. L. Non è che la Madonna in qualche occa­sione si è sbagliata e ha recitato un'Ave Maria? Sapete, è in questi piccoli particolari che si può cogliere qualcosa che non va nel caso che ci fosse. Non è mai successo che durante l'apparizione i veggenti, quando si ode la loro voce che recita il Padre Nostro e il Gloria al Padre insieme con la Madonna, abbiano recitato l'Ave Maria. Pregando con la Madonna è chiaro che lei non fa recitare  l'Ave Maria, ma insieme con loro prega Dio. M. Sono state fatte tante analisi e studi su di noi e hanno trovato che siamo normali. Così quan­do vengono da qualche parte del mondo dei veg­genti, noi diciamo che prima devono passare, per la nostra stessa strada. Io ringrazio Dio che non sono stata sola come veggente e non so come ha fatto la povera Bernadette alla quale potevano dire che era pazza. Lei era sola, mentre per me dico che ho alle spalle una bella difesa perché siamo in sei. P. L. Ho potuto verificare che non vi siete mai contraddetti, neppure nei minimi particolan, pur essendo in sei. Avete sempre descritto la Madonna nel medesimo modo, anche quando, in determinate festività, viene con un vestito sfavii­lante d'oro. Cadete sempre in ginocchio nel medesimo momento quando siete insieme per l'appari­zione e riferite sempre i medesimi insegnamenti. Nessuno ha mai potuto cogliervi in contraddizio­ne, eppure non è che vi parliate e vi vediate molto fra di voi, anzi siete spesso dispersi nel mondo. M. Ognuno di noi ha una sua propria vita, anche se a volte ci vediamo e ci sentiamo. Io ad esempio ero molto legata alla sorella di Vicka, Anna, ma non con Vicka con la quale, anche prima dell'apparizione, non avevo contatti. La stessa cosa potrei dire di qualche altro veggen­te. Quando c'è bisogno di incontrarsi lo facciamo, ma poi ognuno, nella sua vita personale, è per conto suo.

          "COME TERMINA L'APPARIZIONE?"

P. L. Proseguiamo nella descrizione dell'ap­parizione. Dopo che avete presentato alla Ma­donna le richieste di preghiera e avete pregato con lei, come termina l'apparizione? M. La Madonna prega ancora. Infine noi chie­diamo la benedizione e lei benedice le persone e tutti gli oggetti. Fa il segno della croce come il sacerdote. Poi la Madonna dice: 'Andate in pace", ci dà la benedizione col segno della croce e va via. P. L. Ho sentito dire da Ivan che quando la Madonna va via si vede una croce luminosa. M. Si vedono la croce, il cuore e il sole. P. L. Che significato hanno questi segni? La croce sappiamo che cosa vuoi dire, ma gli altri due? M. Non lo sappiamo. P. L. Quando la Madonna va via questi segni si allontanano con lei? M. Lei va e rimangono queste tre cose. P. L. Il cuore sappiamo che cosa significhi. Forse il sole è il simbolo dell'Eucaristia. Chissà? Non lo possiamo sapere con esattezza. Restiamo an­cora sulla figura della Madonna, anche se a te, Ma­rija, forse ora piacerebbe parlare dei suoi messaggi. Sai, il primo e più importante messaggio di Medjugorje è che la Madonna c'è, è viva ed è in mezzo a noi. La mia esperienza è stata proprio que­sta quando sono venuto a Medjugorje per la prima volta. Era una sera invernale del Marzo 1985 e si celebrava la S. Messa delle ore 18. Eravamo ancora in pieno regime comunista. Prima della S. Messa ecco aprirsi la porta della stanzetta di fronte alla sacrestia dove voi avevate l'apparizione, dalla quale ho visto spuntare fliori il tuo bel visino sorridente che mi ha salutato. Durante quella S. Messa ho avuto la grazia di essere certo che la Madonna appariva dav­vero ed era presente. E questo è il ragionamento che ho fatto, come in una luce interiore piena di certez­za: "Qui c 'è la Madonna, dunque il cristianesimo è l'unica religione vera". Infatti se c'è la Madonna, allora è tutto vero ciò che riguarda Gesù Cristo e la religione cristiana. Questo è quanto ho capito in un lampo di luce e che per me è stato molto importante. M. Meno male che eri un sacerdote. P. L. Capisci bene Marija che per me è stata una grande grazia.... M. Io quando ho aperto la porta mi sono detta: 'Ah, Ah, l'abbiamo cuccato..."       

          "MESSAGGIO DEL 25 DEL MESE"

P. L. Ecco perché a noi interessa molto la per­sona viva della Madonna, perché se lei c'è, allora è facile capire che il cristianesimo è l'unica reli­gione vera e accettare tutte le verità della religione cristiana. Allora anche l'Eucarestia è vera, il Papa è il Vicario di Cristo in terra... Ma ora vediamo un'altra cosa molto concreta. Ogni 25 del mese tu ricevi un messaggio. Come avviene tutto questo? M. La Madonna all'inizio ha incominciato a dare un messaggio alla parrocchia attraverso di me ogni giovedì. Io mi sono detta tante volte di non esserne degna e che ciò non era possibile. Poi ho visto che la Madonna dava a ciascuno di noi un compito e ho pensato che questo poteva essere il mio compito specifico. Poi un giorno la Madonna ha incominciato a dare il messaggio ogni 25 del mese. Io subito dopo l'apparizione prendo carta e penna che già preparo prima e scrivo il messaggio che ho ricevuto. La prima volta che ho scritto il messaggio ho incominciato a piangere, perché ero sicura che il messaggio era scritto esattamente, ma.... P. L. Aspetta, la Madonna dà dei messaggi a tutti voi veggenti, ma com'è che è successo che i tuoi messaggi sono, per così dire, ufficiali, cioè dati alla parrocchia e diffùsi nel mondo? M. All'inizio erano tutti ufficiali, ma... P. L. Adesso però i tuoi sono diventati, direi, quelli regolari, a partire dal 1984 ogni giovedì e poi dal 1987 ogni 25 del mese. Questa è la caratte­ristica. M. Sì, ma domani o il prossimo 25 la Madonna potrebbe dire che non dà più messaggi. Ciò che vorrei dire è che per me è un dono che non posso spiegarmi. Vorrei anche dire che quan­do scrivo il messaggio sulla carta dopo l'appan­zione e lo rileggo mi sembra che il testo non cor­risponda e che ci sia qualcosa che non va e allora vado in crisi. Io ho avuto sempre qualche proble­ma con la grammatica e pensavo che forse non avevo scritto bene... P. L. La Madonna parla in croato? M. Sì, la Madonna ci parla in croato. Poi però ricordo parola per parola quello che la Madonna mi ha detto, perché per un po' di tempo rimane nella mia memoria e così verifico quello che ho scritto. P. L. Certi messaggi sono abbastanza lunghi: come fai a ricordarli? M. Io ricordo soprattutto l'immagine della Madonna e le sue parole che sembrano come il suono armonioso di una campana... non saprei come dire. P. L. Ti rimane nella mente come la musica delle parole. M. Sì, qualcosa del genere. Comunque sono sempre in dubbio non tanto per l'esattezza della scrittura, ma perché quando è scritto diventa così povero, come un fiore senza petali. Non ha più quella forza, quella pienezza...

          "...NON BASTA LEGGERE IL MESSAGGIO UNA VOLTA SOLA..."

P. L. Il messaggio scritto non è più la Madonna che lo sta dicendo. M. Sì, poi pian piano ho incominciato a legge­re e a rileggere, ho incominciato a meditare e a pregare e così ho incominciato a sentire nel mio cuore: 'Ah, é questo!". Perciò io dico che non è abbastanza prendere il messaggio e leggerlo una sola volta.... P. L. Dunque, tu non sei un semplice magne­tofono. M. Sì, in un certo senso lo sono. P. L. D'accordo, però tu devi stare attenta, devi apprendere, ricordare e riscrivere con fedeltà. M. Sì, ma dopo l'apparizione io lo scrivo subi­to. Lo scrivo subito, così... P.L. E ti viene bene? M. Mi viene bene perché durante la giornata ho pregato. Il 25 per me è un giorno particolare. P. L. Preghi

Il 25? M. Prego ogni giorno, ma il 25 in modo parti­colare. P. L. Allora vedi che ho ragione. Non sei pro­prio un magnetofono, perché ti prepari spiritual­mente al messaggio. M. Sì, ma ci prepariamo anche per il momen­to dell'apparizione, anche se a volte può succede­re che la Madonna appare anche se non stiamo pregando. Una volta mi ricordo che ero in macchina e mia sorella Milka stava chiacchierando. Era un viaggio abbastanza lungo e avevamo cantato e già recitato le tre parti del rosario. All'improvviso la Madonna è apparsa. P. L. Ma che ore erano? M. Erano le sei meno un quarto. P. L. Ah, ma era l'ora esatta. M. Ma siccome noi avevamo già cantato e pre­gato, ci eravamo prese un momento di pausa prima di ricominciare a pregare e così è venuto il momento dell'apparizione. Milka ha incominciato a dire: "Che cosa succede? Perché non mi rispon­di?", poi si è accorta che era arrivato il momento dell'apparizione. In quel momento io non posso essere in contatto con nessuno. P. L. Eri in macchina? M. Sì, e la Madonna è apparsa. P. L. E tu ti accorgevi che eri in macchina? M. Si. P. L. Ho saputo che una cosa del genere è successa anche recentemente.

          "...LA MADONNA MI E APPARSA IN AEREO..."

M . Per molti forse sembra una cosa impossi­bile. Ma la Madonna una volta mi è apparsa men­tre ero in aereo, quando sono andata in Brasile. Avevano invitato me e il parroco per venticinque giorni e ci spostavamo da una città all'altra. Gli incontri vedevano l'afflusso di molta gente e avve­nivano non nella Chiesa, ma nello stadio. No­nostante il cambio dell'orario il momento dell'ap­parizione era sempre lo stesso. P. L. Cioè la Madonna appariva all'orario di là? M. No, appariva all'orario di qua. In quel viag­gio in aereo mi è successo che una hostess mi ha riconosciuto e mi ha detto che quella mattina dove­va andare in un'altra parte dell'America, invece l'a­vevano mandata in Brasile. Lei era arrabbiata col suo capo per questa decisione. Era medjugorjana e quando ha saputo che io ero là e quello era il momento dell'apparizione, ha detto: "Questo l'ha combinato la Madonna, non il mio capo!".

          QUANDO LA MADONNA NON APPARE

P. L. Quindi la Madonna non è legata allo spazio e al luogo. Tu abiti qui a Monza e la Madonna ti appare ogni giorno in casa tua. M. Sì. P. L. E a voi quattro che avete le visioni quo­tidiane appare nel medesimo momento, anche se siete in diverse parti del mondo. Però mi sembra che la Madonna non sia necessariamente legata neanche al tempo. Infatti a volte appare anche in altri orari. Voi lo sentite? Vi preavvisa? M. Noi sappiamo quando abitualmente viene la Madonna, che sono le sei meno un quarto di Medjugorje, ma sempre nel cuore sentiamo qual­cosa. P. L. Mi pare che qualche volta appare anche al mattino. M. Si, qualche volta. Ad esempio Jakov quan­do deve fare un viaggio chiede alla Madonna di apparire prima. La Madonna rispetta queste picco­le cose. Per me, quando è il momento dell'appari­zione non mi vergono di nessuno e non mi inte­ressa se sono sull'aereo e se ci sono persone che mi guardano, forse pensando che sono una pazza. Anche Ivan dice che non si trova e così preferisce avere l'apparizione in un altro momento nella sua casa o in un posto adatto. La Madonna rispetta queste piccole cose che noi le chiediamo. P. L. Qualche volta però la Madonna non è apparsa. M. Sono momenti particolari. Una volta la Madonna non ci è apparsa quando era­vamo nella casa canonica. Erano i primi giorni e ci avevano proibito di andare sulla collina delle appanzioni. Noi ci siamo chiesti che cosa stava succe­dendo. Poi la Madonna ci è apparsa più tardi e ci ha detto che nella casa canonica c'erano le micro­spie della polizia, perché volevano far del male ai frati. Così noi abbiamo scoperto il pericolo. P. L. La Madonna non ha certo problemi a individuare le microspie! Senti, noi sappiamo che la Madonna ha chiesto a Vicka ben quattro pause nelle apparizioni della durata di quaranta giorni ognuna, come sacrificio da offrire. Lasciami ora svelare un piccolo segreto che ti riguarda. Una volta che sono venuto a Medjugorje, eravamo credo nel settembre del 1987, tu non c'eri perché eri andata a Spalato per una settimana di ritiro. Io ci rimasi un po' male perché non ti avevo trovato come al solito. Al tuo ritorno eri un po' in ansia e mi hai confidato che la Madonna ti aveva chiesto una settimana di sospen­sione delle apparizioni come rinuncia da offrire. M . Sì, ci sono questi piccoli sacrifici che la Madonna ci chiede e che costano un po' perché le siamo molto attaccati. Quando la Madonna ha detto a Mirijana che non le sarebbe più apparsa quotidianamente (Mirijana ora ha le apparizioni ogni 18 marzo, giorno del suo compleanno) ha incominciato a piangere e i giorni successivi lei pregava e aspettava la Madonna, che però non è venuta. P. L. Come ti senti dopo l'apparizione? M. Sento sempre una grande gioia. Anche se la Madonna a volte è triste, per noi è sempre una grande gioia. Siamo tristi anche noi perché la Madonna ci una ragione della sua tristezza, ma poi conserviamo nel cuore la sua presenza ed è una cosa che ci riempie di una gioia così grande che dobbiamo nasconderla, perché qualcuno può pensare che siamo matti e così cerchiamo di con­trollarci.

          IMPEGNO ABBRACCIATO CON GIOIA”

P. L. Senti Marija, essere disponibili per sedi­ci anni e otto mesi tutte le sere per l'incontro con la Madonna mi pare un grosso sacrificio. M. No, perché... P. L. Siete giovani e avete il diritto di fare la vostra vita. Tutte le sere, riflettiamoci un momen­to, tenersi liberi per la Madonna mi pare un impe­gno straordinario. M. Sì è un impegno che però abbiamo abbrac­ciato con gioia, perché la Madonna dopotutto ci ha lasciato questa libertà di decisione... Una volta, parlando con Padre Slavko, che è il mio padre spirituale, lui ha detto: "Questa libertà io non la sopporto più". Infatti lui a volte aveva una certa sua idea da propormi, ma io rispondevo che bisognava invece cercare la volontà di Dio, che forse era diversa da quello che pensava lui. Si trat­tava magari di piccole cose, però molto importan­ti per la crescita ed io ero solita dire che ero pron­ta a fare delle rinunce purché fossi sicura che era la volontà di Dio.

          "MEDJUGORJE, CONTINUAZIONE DI FATIMA..."

P. L. Secondo te quali sono le ragioni di que­sta lunga permanenza di Maria fra noi? M. Io penso che un motivo è perché l'umanità va nel senso che la Madonna stessa ha detto, e cioè verso un mondo senza Dio, dove il paganesimo è più forte che mai. Poi perché ogni uomo ne ha bisogno: vediamo che tantissimi giovani non hanno più il senso della vita e si suicidano in un modo così naturale, così tranquillo, perché non sanno più perché vivere. La Madonna è venuta e rimane così a lungo per darci il senso della vita che è Dio. P. L Quindi, come la Madonna dice in un suo messaggio, proprio perché l'uomo vuole costruire un mondo senza Dio lei viene a richiamarci e a riportare il mondo a Dio. Ha anche detto però che lei è venuta a Medjugorje per realizzare ciò che ha iniziato a Fatima. Secondo te che cosa vuoi dire? M. E' l'unico messaggio dove la Madonna ha nominato un'altra apparizione. A mio parere attra­verso il messaggio di Fatima la Madonna ha chie­sto soprattutto la conversione e ora la Madonna qui a Medjugorje continua a richiamarci alla conver­sione in un modo concreto. Quando i pellegrini vengono a Medjugorje, lì sentono il bisogno di cambiare vita e di ritornare a casa con qualcosa. Quando vado a Lourdes faccio un pellegrinaggio, ma quando torno a casa continua la vita di prima. Quando si ritorna da Medjugorje invece si sente il bisogno di creare un gruppo di preghiera e di esse­re più attivi nella Chiesa e nella propria parrocchia. Penso che la Madonna, attraverso queste piccole cose, vuole cambiare ognuno di noi. Se noi siamo cristiani, allora devono riconoscerci dall'amore che abbiamo fra di noi come i primi cristiani, che li riconoscevano perché si amavano. La Madonna, attraverso il suo amore, vuole aiutarci a capire che Dio è amore e, come ha detto in tanti suoi messag­gi, che ognuno di noi è importante nel suo piano di salvezza dell'umanità. Così noi, come la Madonna ha detto in alcuni suoi messaggi, dobbiamo diven­tare le mani tese di Dio e della Madonna, in modo particolare verso quelli che non conoscono Dio. P. L. Certamente! Quindi la Madonna viene per riportare il mondo a Dio e per completare il grande piano di conversione. M. Non soltanto per questo, ma anche per altre ragioni, ne sono sicura.

          LA PREGHIERA

P. L. Lei stessa ha detto che è venuta per risvegliare la fede, per istruirci nella preghiera, per guidarci nel cammino di santità, per indicarci la via della salvezza... Mi pare che il messaggio più importante sia quello della preghiera. Come hai imparato a pregare dalla Madonna? In che cosa consiste la preghiera del cuore? M. Noi siamo soliti dire che pregando si impa­ra a pregare, perché se uno decide di dare del tempo a Dio in quel momento incomincia a senti­re la preghiera, come è accaduto a noi. All'inizio la Madonna aveva chiesto di pregare i 7 Pater, Ave e Gloria e il Credo. E' stata la prima pre­ghiera che abbiamo imparato a recitare con la Madonna. Noi non sapevamo pregare il rosario, perché di solito lo guidava la nonna e noi eravamo quella generazione che dimenticava. Così abbiamo incominciato a pregare il Padre nostro l'Ave Maria e il Gloria al Padre, a volte tutta la notte fino al mattino, e così un po' alla volta abbiamo incomin­ciato a sentire la preghiera. All'inizio pregavamo perché volevamo che la Madonna continuasse a stare con noi, poi abbiamo incominciato a sentire il bisogno della preghiera e attraverso di essa l'esi­genza di capire di più la Madonna e di stare più vicini a Gesù, di comprenderlo di più e di sentire la sua presenza attraverso la preghiera. Così abbiamo incominciato a sperimentare le nostre piccole cre­scite, le nostre piccole scale che ognuno di noi sali­va pregando sempre di più. Mi ricordo che quando come gruppo di preghiera abbiamo iniziato l'ado­razione notturna, verso le tre di mattina ci prende­va il sonno. Allora, sapendo che a quell'ora era il nostro momento debole, abbiamo incominciato a leggere e a cantare i salmi e così passavano le quat­tro del mattino, poi alle cinque arrivava il sacerdo­te per la Santa Messa e alla sei ritornavamo alle nostre case. Dopo una notte di preghiera eravamo così contenti che salutavamo la gente che usciva di casa ancora addormentata, perché si era appena svegliata, mentre noi eravamo pieni di gioia. Così abbiamo incominciato a sentire questo bisogno e questa dolcezza della preghiera e che non di solo pane vive l'uomo, ma anche della preghiera che è diventata per noi vita. Abbiamo incominciato a svegliarci alla mattina presto per salire sulla collina delle prime apparizioni (Podbrdo) o sul monte della croce (Krizevac) per fare la Via Crucis con i piedi scalzi come gesto di rinuncia e come vittoria su se stessi. Ci ha anche aiutato moltissimo dire di sì al digiuno al mercoledì e al venerdì, dedicando più tempo alla preghiera, non solo, ma anche rinun­ciando ad andare con gli amici a divertirci per andare sulla collina a pregare. Anche noi, come tutti gli altri giovani, avevamo i momenti di festa, ad esempio in occasione di un compleanno e io mi ricordo che i primi giorni, quando il posto dell'ap­parizione non era così accessibile come adesso, Vicka ha detto: "Ma guarda, stiamo qui a far festa per il compleanno di una nostra vicina di casa, mentre il mondo proprio in questo momento ha così bisogno delle nostre preghiere." Allora ci siamo diretti al posto dell'apparizione, ma ci siamo persi in mezzo alla boscaglia e alle pietre e siamo tornati a casa la mattina dopo senza trovarlo. Non avevamo portato neppure la pila, perché Vicka era sicura di trovarlo. Siccome abbiamo capito che durante la notte senza la pila, in mezzo a quei cespugli tutti uguali, non avremmo trovato il posto, abbiamo aspettato la mattina pregando. Così abbia­mo pian piano cambiato la nostra mentalità: non trovavamo più gusto a stare là a divertirci, sentendo la musica tradizionale anche se era bella, perché ci piaceva di più pregare. P. L. Avete un po' alla volta scoperto la bel­lezza della preghiera.

          LA PREGHIERA DEL CUORE”

M. Sì. Poi, dopo un po' di tempo, perseveran­do nella preghiera e facendo delle rinunce, arriva il momento della preghiera del cuore dove incomin­ci a sentire che non sei solo tu con la tua volontà e col tuo essere che decidi la preghiera, ma incominci a sentire la preghiera che sale dal cuore come una sorgente. A me ad esempio mi ha dato un grande aiuto il libro del Pellegrino Russo, per­ché ero chiusa come un riccio, ma tuttavia cercavo il mio tempo di preghiera e di scoprire personal­mente la preghiera continua e questo libro mi ha molto aiutato. Poi ognuno di noi, io sono solita dire, trova la sua ricetta, perché non potrei dire che il Pellegrino Russo mi ha portato alla preghiera del cuore, in quanto essa arriva quando Dio vuole, quando lo Spirito Santo ci illumina e allora arriva questo tempo interiore della preghiera di gioia. P. L. Tu, quando parli di preghiera intendi alludere alle varie forme di preghiera: a quella per­sonale, al rosario, alla preghiera davanti al croci­fisso, alla S. Messa, all'adorazione? M. Tutto insieme. Io penso che pregare solo il rosario non è una preghiera completa, come pure leggere solo la Sacra Scrittura. Bisogna compren­dere un po' tutto, come un prato di fiori, dove tanti fiori diversi formano un'armonia, cosi è della pre­ghiera del cuore. P. L. Però pare che la Madonna abbia sottoli­neato in modo particolare il rosario e la Santa Messa. M. Si, la Madonna ci ha detto che il rosario è la preghiera da lei preferita. Noi tante volte le por­tavamo dei fiori al momento dell'apparizione, ma la Madonna ci ha detto che il regalo che le è più gradito è il rosario. Poi la Madonna ci ha detto che il centro più importante della nostra vita è la Santa Messa e ci ha detto di vivere la Messa non come un incontro col sacerdote ma con Dio, con Gesù Cristo vivo e ci ha anche detto di prepararci alla S. Messa con la preghiera.

          GESÙ CRISTO, CENTRO DELLA NOSTRA VITA...”

P. L. E' vero quello che ho sentito dire da Padre Slavko (non so se l'avete detto voi o la Madonna) che la S. Messa è più importante del­l'apparizione? M. Siamo noi che abbiamo capito che la S. Messa è più importante, perché è come se la Madonna avesse messo un velo davanti sé, non un velo visibile, per indicarci che Gesù Cristo deve essere il centro della nostra vita. La S. Messa è il momento più forte e più bello. P. L. Oltre che a venire con Gesù Bambino a Natale, mi pare che la Madonna sia venuta un Venerdì Santo, con accanto a lei Gesù... M. Sì, con Gesù incoronato di spine, flagella­to... Questo è avvenuto in due occasioni. Una volta quando siamo stati portati via e interrogati dalla polizia. P. L. La polizia era tremenda, l'ho visto con i miei occhi. M. Era davanti a ogni casa e hanno impiegato anche la polizia speciale, perché pensavano che noi eravamo manipolati. Tito era morto da un anno, la situazione era molto critica e hanno pen­sato che noi eravamo manovrati per distruggere la Jugoslavia. P. L. E allora, in un momento in cui eravate tartassati dalla polizia, la Madonna è apparsa con Gesù? M. Sì, con Gesù sofferente. P. L. E Gesù vi ha guardato? M. No. Gesù era così pieno di sangue, così sof­ferente che non ci ha guardato. P. L. Non ha parlato? M. No, non ha parlato, ma la Madonna ci ha detto quanto Gesù avesse sofferto per amore verso ognuno di noi. Di conseguenza anche noi per amore verso Gesù dovevamo offrire questi nostri piccoli sacrifici. P. L. Quindi in due occasioni la Madonna è apparsa con a fianco Gesù come era durante la sua Passione. Ma, siccome la Madonna chiede spesso rinunce e sacrifici, dicci qualcosa al riguardo. Come avete capito questo messaggio?

          "VALORE DEL SACRIFICIO"

M. L'abbiamo capito vivendolo, perché la Madonna una volta ha detto: "Voi non potete par­lare del digiuno se non digiunate", così se ognuno di noi incomincia a digiunare e a fare delle rinun­ce, allora ne comprende il valore. La Madonna ci ha anche invitato a fare delle novene di fioretti, rinunciando a qualcosa di molto con­creto per noi, anche se non sembra molto impor­tante, come ad esempio i dolci, la televisione e quelle cose a cui noi siamo più attaccati. P. L. A casa tua ho notato che tu facevi dei fioretti rinunciando ai cioccolatini e a piccole golosità di questo tipo. La Madonna apprezza que­sti sacrifici? M. Sì, li apprezza molto e le cose piccole, proprio quelle più piccole, sono per lei molto importanti. P. L. Sono piccole per noi, ma non per lei. Senti, quando sono venuto a Medjugorje le prime volte, eravamo nel 1985, mi avevi detto che il vostro gruppo di preghiera, quello guidato da Ivan, che spesso si incontra con la Madonna di notte sulla montagna per pregare, stava offrendo in modo particolare delle preghiere e dei fioretti che la Madonna aveva richiesto. Qualche settimana dopo la Madonna, in un suo messaggio del giovedì (era il 5 settembre1985), ha detto che il piano di satana era fallito e vi aveva pubblicamente ringra­ziato per i sacrifici che voi giovani avevate offerto. Nei messaggi dei giovedì precedenti la Madonna aveva ripetuto più volte che satana era forte e che cercava di far fallire il suo piano. Mi ricordo che voi eravate impegnatissimi nella preghiera e nell'offrire fioretti e poi finalmente la Madonna ha detto: "Cari figli, il piano di satana è fallito... Ringrazio particolarmente i giovani per i sacrifici che hanno offerto".

          “DALLA PREGHIERA E DAL SACRIFICIO LA FEDE”

M. Si, tante volte la Madonna ha chiesto pre­ghiere e sacrifici. Io mi sento di dire che erano pre­ghiere molto sincere, molto col cuore, molto ben fatte. Vi erano giovani che decidevano per la pre­ghiera, soprattutto perché erano portati da una forza soprannaturale. Non erano veggenti, ma sono stati sempre con noi, hanno iniziato a vivere come noi e ognuno di loro ha fatto la sua esperienza inte­riore da poter dire che la Madonna era presente là e ci credevano al mille per mille e vivevano i mes­saggi al mille per mille. Anche oggi, quando parlo con qualcuno di loro, vi è sempre questa convin­zione assoluta, come quella che tu hai detto prima riguardo al cristianesimo quando sei arrivato a Medjugorje la prima volta. P. L. Sì, ho avuto in dono l'intima sicurezza che il cristianesimo è l'unica religione vera. M. Così per tutti quelli del gruppo di preghie­ra vi era una certezza totale che la Madonna appa­riva. Noi non sapevamo delle altre religioni, ma era una realtà che la Madonna era presente, che Dio c'è e che quello che i nostri nonni e i nostri genitori cercavano di trasmetterci a fatica ora per noi era diventato una realtà concreta, così concre­ta che eravamo diventati più convinti dei nostri genitori, non solo noi veggenti, ma anche gli altri giovani che erano insieme a noi. P. L. Senti, Marija, ho notato una cosa che è un po' tipica delle apparizioni di Medjugorje e cioè: è certamente vero che la Madonna ha scelto sei ragazzi, però sembra dai suoi messaggi che abbia scelto in un certo senso anche la parrocchia. Infatti in qualche messaggio del giovedì dice che fra tutte le parrocchie del mondo questa di Medjugorje è quella che le è più cara. E infatti ho notato che l'intera comunità di Medjugorje, al di là dei limiti umani e dei difetti, ha creduto alle appa­nzioni. E' vero o non è vero questo? M. Ma io penso che Medjugorje deve essere nel cuore di ognuno di noi. Non dobbiamo fermar­ci ai limiti della parrocchia, perché vedo che essa è qualcosa di ideale  La Madonna guarda alla chiesa parrocchiale, alla montagna della croce, alla montagna dell'apparizione ma poi va oltre. Voglio dire che non solo noi che siamo nati a Medjugorje, ma tutti quelli che vengono e vivono la nostra esperienza, salgono ad esempio sulla montagna della croce che è stata costruita nel 1933 prima delle apparizioni, anch'essi fanno parte di questa parrocchia....

          "UN RENE AL FRATELLO..."

P. L. Ecco, la croce ha un'importanza fonda­mentale nella pedagogia di Maria Santissima. Lei stessa ha detto che la croce costruita sul Krizevac nel 1933 era nel piano di Dio. La Madonna chiede rinunce e sacrifici e chiede preghiere per i malati. Ecco io vorrei che al riguardo tu ci dicessi in poche parole la tua esperienza di sofferenza. A suo tempo tu hai donato un rene a tuo fratello e per me personalmente è stato un gesto che mi ha profon­damente colpito. Mi basterebbe questo per prende­re sul serio queste apparizioni della Madonna, per­ché tu hai dato il rene in giovanissima età, avrai avuto circa vent'anni, e io l'ho considerato un gesto di grande generosità. Ho sentito una tua testimonianza, che ora vorrei rievocare a conforto dei malati e dei sofferenti, dove dicevi che la Madonna ti è apparsa mentre eri sotto i ferri e ha seguito con grande apprensione materna tutta l'o­perazione. Racconta un po' questo fatto straordi­nano. M. E' una piccola parte della mia vita che è un po' particolare e che io generalmente non raccon­to, ma d'altra parte è stata per me un'esperienza molto forte e molto dolorosa, anche perché to­gliendo un rene non ci sono più quelle forze che avevo prima. Mia madre prima di salutarci ci ha detto: "Pensavo di perdere un figlio e adesso li perdo tutte e due", perché ero piuttosto magrolina. Ma io ero molto tranquilla, molto in pace. P. L. A suo tempo ti avevo vista molto decisa. M. Ho pensato: "E' una buona occasione per andare in paradiso!". Vicka e Jakov sono andati in paradiso e poi sono tornati. Io dico sempre che se andavo non ritornavo, perché non avrei preso il biglietto di ritorno e sarei rimasta sempre in para­diso! La Madonna mi aveva preannunciato che in quell'occasione sarebbe stata con me, ma io pen­savo che mi sarebbe stata vicina così, come a tutti.... P.            L. Ah, tu avevi detto alla Madonna che avevi preso questa decisione? M. Si. P. L. E lei che cosa ti ha risposto? M. La Madonna non mi ha risposto: "fai o non fai". Mi ha lasciata libera di decidere. Io mi sono detta che avrei fatto tutti gli esami ed essi avreb­bero mostrato se era volontà di Dio o no. Se non è volontà di Dio, pensavo, troveranno qualcosa... mi diranno che ho dei problemi al cuore e che non potevo operarmi e a quel punto avrei capito che non era la volontà di Dio. Giunto il momento del­l'operazione, quando sono entrata in sala operato­ria, (quando di solito vi entri non puoi portare nulla con te) ho chiesto al medico se potevo porta­re il rosario perché mi dicevo: qui non si sa... e possibile che succeda qualcosa e se muoio ho almeno il rosario, che è la mia arma più forte. Io ho sentito che mi ero addormentata per l'anestesia e ad un certo momento ho visto la Madonna. Il suo volto cambiava espressione P. L. Cioè lei ti guardava mentre ti operavano? M. Lei era sopra di me e mi guardava e poi ho spiegato al medico che... P. L. Cioè la Madonna ha seguito tutta l'ope­razione, che è durata quanto? M. Quattro ore e mezzo. P. L. E tu hai avuto l'apparizione per tutto quel tempo? M. Non lo so. P.  L. Comunque hai avuto l'apparizione men­tre eri in anestesia totale e notavi dalla faccia della Madonna che seguiva l'operazione? M. Sì. Per esempio al momento del primo taglio ho visto che la Madonna ha fatto come una smorfia sulla faccia ma poi sembrava anche che controllasse tutto. P. L. Questa è una delle cose più scioccanti che abbia mai sentito e dobbiamo cogliere l'insegnamento che ce ne viene, perché la Madonna agisce allo stesso modo con noi ogni giorno, prendendosi cura di ogni nostra sofferenza. Lei in un suo mes­saggio ha detto che guarda con apprensione ogni nostro passo sulla via della santità e possiamo quin­di pensare che condivide anche le nostre lacrime.

          CHE NESSUNA SOFFERENZA CADA NEL VUOTO”  

M. Io penso che dobbiamo essere più consa­pevoli e non lasciare che nessuna sofferenza cada nel vuoto, ma dobbiamo sfruttarla offrendola alla Madonna e a Dio, perché poi arriva anche la ricompensa e la grazia. Se una persona è sofferente, ad esempio non vede, ebbene mentre io posso vedere un fiore e gioirne, lei può solo toccarlo. Però se offre questa cosa potrà trovare nel suo cuore quella gioia che io ho vedendolo.... P. L. Quindi la Madonna sa tutto di noi, vede ogni nostra sofferenza, ci segue dappertutto e veglia su di noi continuamente. M. Sì e ci invita continuamente a offrire ogni nostra sofferenza e dolore senza dire "ho male qua, ho male là". Al contrario dobbiamo cercare di offrire con pazienza e con amore e tenere Gesù davanti a noi. Una volta la Madonna ci ha detto: "prendete in mano il crocifisso e guardatelo ". Io a volte mi dico che, se quando ho una sofferen­za, avessi il coraggio di prendere la croce e di guardarla, mi passerebbe subito. P. L. Vedi questo crocifisso che abbiamo qui in cappella? Questo ce lo ha mandato la Madonna. Non sappiamo chi ce lo ha regalato. E' arrivato un camion una volta, un venerdì a mezzogiorno, con questo crocifisso così, grondante di sangue e il corriere non sapeva chi era il donatore; solo ci ha detto che veniva dalla Val Gardena. E' arrivato proprio a mezzogiorno, quando Gesù era in croce nella più grande sofferenza. Non abbiamo mai saputo chi ce lo ha mandato questo crocifisso così impressionante, ma abbiamo capito l'importanza della croce in una radio che porta il nome della Madonna. A proposito Marija, tu hai visto la Madonna piangere? M. Sì, già il secondo giorno delle apparizioni. P. L. Che impressione ti ha fatto? Era il 26 luglio 1981 ed esattamente dieci anni dopo, il 26 luglio 1991, scoppiava la guerra. M. Sì, esattamente dieci anni dopo. P. L. Dunque voi avevate avuto l'apparizione sulla montagna, poi è apparsa a te sola piangendo? M. Sì eravamo sul monte e io sono andata verso casa per il sentiero più ripido e più difficile, non quello che si fa adesso che è più facile, perché essendo finita l'apparizione e la preghiera ho pen­sato di ritornare a casa. La Madonna mi è apparsa e mi ha chiesto di dire alla gente di pregare perché soltanto con la preghiera e col digiuno si possono allontanare le guerre e anche di chiedere alla gente la conversione e il perdono. E' stato il primo mes­saggio della pace ma anche il primo messaggio in cui la Madonna ha pianto e dove era molto con­creta. P. L. Piangeva proprio, le cadevano le lacrime dagli occhi? M. Sì, sì, io le ho visto le lacrime che dagli occhi le scendevano sul vestito e cadevano nella nuvola. Quella volta io, che ero la più chiusa di tutti, ho parlato. Ero sotto shok e dovevo trasmet­tere questo messaggio al più presto perché la Madonna non piangesse più. P. L. Era il messaggio della pace... cioe ha detto: "pace, pace, pace!" M . Sì, poi riconciliazione fra l'uomo e Dio e gli uomini fra di loro. Poi successivamente ha detto di pregare per la pace prima nel nostro cuore, poi nelle famiglie e infine nel mondo. E così la Madonna ha incominciato a dare i primi messaggi, che poi sono rimasti quelli più importanti, cioè i messaggi della pace, della preghiera, del digiuno, della confessio­ne, della S. Messa, della conversione. P. L. La conversione che è un camminare sulla via della santità M. .

          “UNA STATUA DELLA MADONNA DI MEDJUIGORJE PIANGE NELLE MANI DI UN VESCOVO”

P. L. Senti, Marija, è un'opinione personale che ti chiedo. Una statuetta della Madonna di Medjugorje ha pianto lacrime di sangue nelle mani del Vescovo di Civitavecchia, Mons. Girolamo Grillo. Io mi sono ricordato di un messaggio della Madonna del 24 maggio del 1984 dove lei dice che il suo cuore piange lacrime di sangue per ogni figlio che si perde nel peccato. Ecco, forse anche tu hai sentito parlare di questo fatto e ti chiedo un'opinione del tutto personale. M. Sì ne ho sentito parlare e ho sentito una volta anche attraverso Radio Maria il Vescovo che ha dato la sua testimonianza. Per me ha un signifi­cato molto grande, non tanto perché la Madonna ha pianto, in quanto l'ho vista anch'io piangere, ma perché ha pianto lacrime di sangue e ha pianto vicino a Roma. P. L. Sì, Civitavecchia è una diocesi confi­nante con quella di Roma. M. Tutto l'insieme dice molto. P. L. Vi è un grande significato? M. Si, secondo me sì, ma poi parlando non vorrei... P. L. Era solo un'opinione personale che ti chiedevo. M. La Madonna ci ha detto: "pregate per il Santo Padre perché questo Papa l'ho scelto io per questi tempi". P. L. Ha detto che l'ha scelto lei per questi tempi il Papa? M. Sì. Io penso che tutti insieme, anche tutti i prelati, i sacerdoti, i vescovi, i cardinali che sono a Roma, la Madonna non solo noi ma tutti chiama sulla via della santità. Dobbiamo essere coscienti. Io penso in modo particolare anche in questo momento quando vediamo che il Santo Padre ha meno forze, e anche nei prossimi anni quando saremo nel trapasso da questo millennio all'altro, quando saremo al trapasso tra un Papa e l'altro e quando saremo nella decisione di un nuovo Papa, dobbiamo lasciarci guidare dalla preghiera e dallo Spirito Santo, perché soprattutto noi che diciamo di essere cristiani dobbiamo esserlo con la vita e con i fatti. P. L. Se tu, Marija, avessi la possibilità di par­lare a tu per tu col Papa, che cosa gli diresti? M. Tante cose. P.         L. So che avresti tanta voglia di parlare col Santo Padre, ma siccome se non lui almeno le sue suore sono in ascolto di Radio Maria, cosa gli diresti? M. Prima e soprattutto che lo amiamo e che preghiamo per lui come lui stesso ha chiesto, ma non soltanto un Padre nostro, Ave Maria e Gloria, ma molto di più. E poi tante altre cose... P. L. Ma prima di tutto che lo amiamo e che preghiamo per lui... M. Sì, noi attraverso questa esperienza con la Madonna ci sentiamo nella Chiesa e nonostante che abbiamo dei problemi col nostro Vescovo, noi sempre diciamo che vogliamo lasciarci guidare dalla Chiesa e così ci sentiamo, soprattutto dopo che la Madonna ha detto che questo Papa è stato scelto da lei. Tante volte, non so ad esempio oggi, la Madonna parla e domani mattina il Papa parla e sono le stesse cose.... P. L. Anche noi a Radio Maria abbiamo sot­tolineato questa coincidenza.

          TESTIMONIANZA DEL MARITO

M. La cosa più importante è di essere coscien­ti della nostra responsabilità come cristiani perché, anche guardando a questa situazione in Italia, io ora vivo qua, mi sembra che andiamo verso il comunismo.... P. L. Direi verso un materialismo. Tu hai vis­suto il comunismo ateo e materialista. M. Sì, ma arriva l'ateismo anche qui perché attraverso il consumismo mettiamo mammona al primo posto e così Dio rimane all'ultimo... Io non so, la vedo così. Quando sono venuta in Italia pen­savo a S. Leopoldo Mandic che è venuto qui ed è diventato santo. Ecco, mi sono detta, "vado anch'io così divento santa". P. L. Senti Marija, il fatto che tu sia venuta in Italia io lo ritengo provvidenziale. M. Anch'io. P. L. Anche tu lo pensi? Cosa ne pensa tuo marito? M. Chiediamolo a lui. P. L. Sì. Allora, Paolo, che cosa pensi di que­ sto fatto che Marija, dopo che è diventata tua sposa, sia venuta ad abitare qui in Italia? Paolo: Sono anch'io convinto che non sia un fatto casuale. L’ho sempre pensato e l'abbiamo sempre pensato insieme sin dal primo momento. Forse possiamo dire che non abbiamo capito a tutt'oggi effettivamente il perché. E' ancora una domanda aperta, una domanda senza risposta, ma della quale siamo intimamente convinti tutti e due. P. L. Senti un po' Paolo: non cade foglia che Dio non voglia. Io sono amico di Marija da mol­tissimo tempo e quando ho sentito che si sposava ero molto contento, perché ero sicuro che lei aveva scelto lasciandosi guidare dalla volontà di Dio. Ora Marija è tua moglie e madre dei tuoi figli, ma nel medesimo tempo mi pare che tu veda con chia­rezza che ha una speciale missione da compiere e mi sembra che tu sia molto motivato ad aiutarla. Paolo: Senza dubbio molto motivato, molto coinvolto. L’ho fatta mia questa missione fin dall'inizio e se non fosse così penso che non saremmo qui e che non ci saremmo sposati. P. L. Quindi l'aiuti nel compimento di qual­cosa che è una missione importantissima. Paolo: Il mio aiutarla è un esserle al suo fianco. In realtà non è che il mio sia un aiuto particolare. Il suo ruolo è quello di testimoniare avveni­menti che ha vissuto, questa esperienza ecceziona­le che ha vissuto e che sta vivendo tuttora. Quello di testimoniare è un compito tutto suo che non deve essere mio, salvo questa sera che tu mi fai una domanda. E' però un essere al suo fianco, uno star­le vicino. Abbiamo deciso di condividere la nostra vita e quindi le sto al fianco, le sono vicino. P. L. Senti Paolo, da quando vado a Medjugorje, e sono circa quindici anni, non mi sono mai accorto, per quanto riguarda i sei ragaz­zi, che c'è qualcosa che non va, a parte i loro limi­ti umani, i loro difetti, ma mai una volta mi è fischiato l'orecchio per segnalarmi qualche cosa che mi mettesse in sospetto. Eppure Dio mi ha fatto questo dono di avere delle antenne sensibilis­sime, come d'altra parte è normale per uno che lavora in radio. Tu che sei suo marito e che la segui e le sei vicino da tanti anni, hai notato qualcosa che ti ha messo in dubbio sulle apparizioni? M. Paolo, non tirare fiori i miei difetti! P. L. Ma, dico io, i difetti confermano le apparizioni! Paolo: E' una domanda che merita una risposta molto seria: no, assolutamente! Questa secondo me è una prova e posso dire di non aver bisogno di altre prove. Medjugorje l'ho conosciu­ta nel 1985 e la verità mi è brillata davanti agli occhi come brilla il sole. E' stato come una folgo­razione. Credo che quando uno incontra la verità, lo sente che è la verità, lo avverte intimamente nella sua coscienza, non ha bisogno di qualcuno che glielo dica, la verità la riconosce dentro. Posso dire che in tutti questi anni ho sempre trovato con­ferme alla coerenza dei veggenti fra di loro, fra quello che dicono e il messaggio del vangelo e non ho mai trovato una sbavatura, benché minima. M. Nonostante che è un bocconiano! (nota: Paolo, il marito di Marija si è laureato all'Università Bocconi di Milano). P. L. Senti, Paolo, ma per quanto riguarda Marija non hai mai avuto nessun dubbio che fosse vittima di qualche allucinazione o inganno? Paolo: No, non è possibile. Devi pensare che io vivo con lei una dimensione personale, di rapporto intimo, che probabilmente nessuno vive e da tanto tempo. Ecco, per me è impossibile pensa­re che Marija possa mentire o che possa esserci qualcosa che non è vero. P. L Che lei non possa mentire sono d'accor­do, ma che lei possa essere ingannata o ingannar­si....? Paolo: No, non lo penso, non mi sembra ragionevole, plausibile, insomma sarebbe come dire che quando piove l'acqua va in su. No, l'acqua va in giù! Basta, non c'è tanto da girarci intorno. P. L. C'è una trasparenza evidente. 

          "PREGIUDIZI SU MEDJUGORJE"

Paolo: Assoluta! Quello che mi fa male molto spesso è vedere (almeno per quanto risulta a me con certezza) che persone, magari anche all'in­terno della Chiesa, giudicano  Medjugorje, giudi­cano della veridicità dei fatti senza essersi presi la briga di incontrare i veggenti, di voler sentire dalla loro viva voce il racconto degli avvenimenti, senza informarsi e senza studiare. Io vedo, e purtroppo lo riscontro essendo a fianco di Marija almeno il 95% delle volte che si muove per dare delle testimonianze, che molto spesso i giudizi negativi sui fatti di Medjugorje sono dati su pregiudizi, su pre­concetti e in un modo disinformato. P. L. E' vero. Comunque è mia convinzione che, anche per accettare questa luminosità di Medjugorje, ci voglia una particolare grazia. Paolo: Sì, questo senz'altro. Direi che da questo punto di vista mi sento d'accordo con Padre Jozo quando dice che chi va a Medjugorje è chia­mato. Lo si vede in molte situazioni di persone che non volendolo, non pensandoci, improvvisamente sono riuscite ad andare e persone che invece vor­rebbero andare, ma hanno delle difficoltà, e non riescono ad andare.

          VERSO LA CONCLUSIONE           

P. È. Marija, che cosa ci aspetta nel futuro? M. Speriamo il paradiso. P. L. Vicka e Jakov sono stati portati fisica­mente nell'aldilà a vedere il paradiso, il purgatorio e l'inferno e la stessa esperienza l'ha vissuta Ivan da solo. La sua testimonianza però non ha forse il valore di quella di Vicka e Jakov, in quanto loro due erano insieme. Tu personalmente (lasciamo da parte per il momento Mirijana e Ivanka che ora hanno soltanto un'apparizione all'anno), per quan­to riguarda l'aldilà che cosa ti ha fatto vedere la Madonna? M.         Noi tutti abbiamo visto durante l'appari­zione, come un immagine che si guarda da una finestra, il paradiso, il purgatorio e l'inferno e la Madonna ci ha detto che ce li mostrava per dire che esistono, che esiste l'altra vita. P. L. Potresti descrivere il paradiso, il purgatorio e l'inferno? M. Sì, per prima cosa il paradiso. Abbiamo visto come un grande spazio con tante persone vestite con delle tuniche, come quelle romane, di diversi colori e abbiamo visto che loda­vano Dio ed erano pieni di gioia e la Madonna ci ha detto che quelle persone che erano andate in paradiso avevano cercato e vissuto la volontà di Dio qui sulla terra ed ora che sono in paradiso è per loro un continuo conoscere Dio di più e un ringraziarlo per tutto quello che ha fatto per loro. Poi abbiamo visto il purgatorio. Lì non abbiamo visto le persone, ma abbiamo sentito le loro voci. La Madonna ci ha detto che le persone che si trovano in purgatorio quando si trovavano sulla terra in alcuni momenti erano sicure che Dio esiste e in altri no, così ora si trovano in purgatorio. La loro più grande sofferenza è quella di sapere che Dio c'è, che è là e di non poter andare da lui. La Madonna ci ha chiesto di pregare molto per le anime del purgatorio in modo tale che possano andare al più presto in paradiso. Infine abbiamo visto l'inferno. Abbiamo visto come un grande fuoco e al centro una ragazza gio­vane e molto bella che è entrata in questo fuoco e poi è uscita diventando sirnile a una bestia... si è tra­sformata... e la Madonna ci ha detto che Dio ha dato a tutti la libertà e che ognuno di noi con la propria libertà risponde. Loro hanno vissuto nel male, nel peccato e hanno scelto con la loro libertà l'inferno e Dio non è quello che ci manda, ma siamo noi che scegliamo di andarci. P.      L. Siamo noi dunque che vogliamo andare all'inferno agendo contro la volontà di Dio e non è Dio che ci manda. Ho notato comunque, siccome sto finendo di scrivere un libro di Catechesi per giovani e proprio in questi giorni ho scritto il capi­tolo sull'inferno, che la descrizione che fa Lucia di Fatima dell'inferno ha qualche somiglianza con la vostra. Anche lì si parla di mare di fuoco e di uomini e demoni che assumevano forme spavento­se di orribili animali... M. Io personalemte non leggo mai queste cose. P.     L. Mi pare sia un bene che non le leggiate, così non correte il pericolo di farvi influenzare. Senti Marija, consentimi prima di chiudere di chiederti alcune piccole curiosità a beneficio del pubblico di Radio Maria che segue Medjugorje più da vicino. So che voi, per quanto riguarda le domande che rivolgete alla Madonna, qualche volta non potete farle, qualche volta la Madonna non vi risponde, ma a volte la Madonna vi rispon­de. M. Sì. Ultimamente la Madonna risponde rarissime volte, perché ci invita a pregare e dice sempre che il Signore ci illumina nel nostro cuore. P. L. Mi pare che tu una volta, su invito di un sacerdote, hai fatto una domanda alla Madonna su Maria Valtorta. M. Sì, le ho chiesto se è vero e la Madonna ha risposto che si può leggere. Non ha detto se è vero o non è vero.

          "I SEGRETI?..."

P. L. E per concludere, dicci che cosa ci aspetta per il futuro. Che cosa riguardano questi segreti che la Madonna vi ha dato? M. I segreti sono segreti per adesso, finchè la Madonna non ci dirà... A Marijana e a Ivanka la Madonna ha già dato tutti i segreti che sono dieci e a noi non ancora tutti. La Madonna attraverso Mirijana ha chiesto di scegliere un sacerdote come guida spiriniale, ma poi ognuno di noi durante questi anni ha un padre spirituale... P. L. Allora i segreti non li sa nessuno, eccet­to voi? M. Attraverso Mirijana la Madonna ha chiesto di scegliere un sacerdote come guida, e un doma­ni può arrivare il momento che li potrà trasmette­re. P. L Però Mirijana non glieli ha detti? M. Per adesso niente. P. L. Quindi nessuno sa questi segreti? M. No, solo noi. P. L. Secondo te, c'è da avere paura per que­sti segreti? M. Noi diciamo sempre che i segreti sono segreti e non vogliamo esprimere nessuna opinio­ne. Qualcuno è gioioso e qualche altro triste. Pos­siamo dire che per quanto riguarda il settimo se­greto che la Madonna ha chiesto attraverso Mi­rijana preghiere e digiuno ed è stato attenuato. P. L. Vedo che tu hai tre figli e quindi non hai paura del futuro. M. Ci sono le pie donne della propaganda che dicono che o col bastone e con la parola le perso­ne si devono convertire. Una volta stavo a Milano nella Cattedrale a pregare nel pomeriggio, perché mio marito doveva fare un lavoro e io non potevo essere con lui. Allora eravamo appena sposati. E' arrivata una signora che mi ha buttato in mano un messaggio e mi sono chiesta che cosa fosse. Era il messaggio del 25 del mese.... P. L. A te ha dato il messaggio del 25? M. Si e probabilmente si vantava, chissà, di aver distribuito trecento messaggi, ma io mi sono detta: "ma è questo il modo di darli? Terribile!" P. L. E così ci sono molte persone che pensa­no che con le buone o con le cattive uno deve con­vertirsi e invece noi vediamo che Dio è amore e che ci chiama ad aiutare gli altri con amore, non sforzandoli a convertirsi, ma dando l'esempio della nostra vita e uno, vedendo come ci amiamo noi, in quel momento vedrà e vivrà anche lui la sua conversione.

           ALLE PERSONE MALATE

P. L. Marija, vedo che dobbiamo arrivare alla conclusione e vorrei chiederti di porgere un saluto alle persone malate e, siccome siamo nel program­ma di catechesi giovanile, di rivolgere un pensiero ai giovani. M. Sì. Noi durante il momento dell'apparizio­ne raccomandiamo sempre tutte le persone. Io sta­sera ho pensato che, una volta arrivata alla conclu­sione, avrei dovuto salutare diverse persone, anche i nonni che stanno aspettando con i bambini che sono in casa e chissà se avranno resistito alla batta­glia! Poi tutte le persone che hanno incontrato Medjugorje, soprattutto i malati che noi abbiamo incontrato e incoraggiato a pregare e tante altre per­sone piene di problemi che incontro ogni giorno. Vedo che ci sono tante sofferenze che noi abbiamo imparato ad offrire sempre. Domani, quando sarà il momento dell'apparizione, io raccomanderò alla Madonna tutte le persone presenti questa sera e tutte quelle che ci hanno sentito. La Madonna ci mette tutti nel suo cuore grande. Io sono sicura che, quando un domani andremo in paradiso, quando non ci sarà né dolore né pianto, capiremo il valore della sofferenza e rideremo. Ora siamo in questa valle di lacrime, come diciamo quando pre­ghiamo, ma un domani, quando saremo in paradi­so, quando saremo come farfalle, senza tutti i dolori, allora rideremo e ringrazieremo perché attraverso queste sofferenze abbiamo conquistato un posto in paradiso. Ecco io invito soprattutto i malati che non lascino nessuna sofferenza persa per niente, ma che tutto offrano a Dio, anche per le anime del purgatorio che hanno tanto bisogno e delle quali la Madonna ha anche detto che intercedono davanti a Dio per noi.

          AI GIOVANI

P. L. E per i giovani? M. Per i giovani io sempre invito e ripeto: cer­cate Dio perché io stessa ero giovane, anche se adesso non sono tanto vecchia. Non ho ancora 33 anni e comunque ai giovani dico sempre che rin­grazio la Madonna che mi ha preso nel tempo della gioventù, quando non avevamo ancora fatto l'e­sperienza dei tanti pericoli nei quali si trovano i giovani oggi. In America, in un incontro tenuto da Padre Jozo, un ragazzo ha avuto l'idea di scrivere su un brac­cialetto queste parole: che cosa farebbe Gesù se fosse al mio posto in questo momento? Che bella idea, ho pensato, ed è proprio lo Spirito Santo che ha ispirato questo ragazzo, che poi aveva donato un braccialetto con questa scritta a tutti i giovani e anche a Padre Jozo. Ecco bisogna essere coscienti su che cosa farebbe Gesù al nostro posto. Un gio­vane deve essere consapevole che è un cristiano e un cattolico e che la nostra vita è un dono di Dio. Tante volte uno dice: ho 18 anni e sono libero dai miei genitori, posso fare quello che voglio... In­vece la nostra vita è un dono di Dio e bisogna esse­re coscienti di questo dono e rispettarlo, sia il dono della vita come quello della salute, perché tante volte abusiamo in tante cose. E anche cercare Gesù, perché quando incominciamo a cercare qualcosa possiamo trovare Gesù, perché Gesù è così immenso che possiamo metterlo dappertutto e nel medesimo tempo così piccolo che anche pos­siamo metterlo nella tasca dei nostri jeans, per cui ripeto sempre ai giovani: cercate Gesù perché Gesù vi darà la soluzione per tutta la vostra vita.

          ALLE FAMIGLIE

P. L. E per le famiglie? M. Per le famiglie: "Pregate, pregate, prega­te" come dice sempre la Madonna. Da noi c'è una consuetudine, nel momento in cui ci sposiamo, di mettere una mano sulla croce e il sacerdote con la stola le lega insieme per significare che non siamo legati solo io e mio marito, ma siamo legati anche a Gesù in modo particolare e mettiamo Gesù al primo posto nella nostra vita. Ecco, soprattutto a quelli che dicono di essere cri­stiani vorrei ricordare di essere coscienti che soprat­tutto oggi tante famiglie si separano, che tanti gio­vani non hanno più il senso della vita e sono alla ricerca di una famiglia ideale perché la loro fami­glia era separata, era disperata. Incominciano a fare tanti progetti, ma poi iniziano le sofferenze e non hanno più la forza di andare avanti. Io dico sempre che dobbiamo imitare la Sacra Famiglia. Se inizia­mo a vivere come Giuseppe, Maria e Gesù Bambino diventiamo tutti santi.

          AI SACERDOTI E ALLE SUORE

P. L. Per i sacerdoti e per le suore? M. Per i sacerdoti di vivere il sacerdozio in un modo concreto, come la Madonna dice sempre, chiamando i sacerdoti suoi figli prediletti. I sacer­doti devono essere coscienti di questa realtà di essere prediletti e chiamati in un modo tutto parti­colare. Se un sacerdote non prega diventa un uomo d'affari e non fa il sacerdote e se viene un momen­to in cui non sapete come fare, iniziate a pregare e Gesù vi aprirà tutte le porte e tutte le finestre e se avete problemi nella parrocchia o vostri personali incominciate a pregare. Io ho visto sempre, quan­do mi sono avvicinata ai sacerdoti per parlare con loro, che nel momento in cui incominciano a pre­gare e a vivere la Santa Messa, in quel momento scoprono la gioia della loro vocazione al sacerdo­zio. Per quando riguarda le suore hanno sicura­mente un grande carisma. Dopo i sacerdoti sono le persone più adatte oggi, in un mondo in cui ci sono tante sette e tante persone che sono alla ricerca. Parlando con medici, con professori mi hanno detto che tanta gente ha bisogno di qualcuno con cui parlare e io vorrei esortare le suore ad essere disponibili a sentire come un confessore, perché anche solo ascoltando si dà tanto. Le suore possono fare molto attraverso questa testimonianza con­creta. La suora è una donna e la donna è molto aperta, molto concreta, assai più che un uomo, nel senso che vede i bisogni del momento. Oggi si ha particolarmente bisogno di questa concretezza. Una suora può essere una grande missionaria nella società, ascoltando le persone, invitandole a prega­re, andando nelle case e prendendosi cura dei malati, degli anziani, dei bambini e così possono fare tanto. Da noi c'è una suora anziana, quasi sul punto di morire, che ama molto i bambini e le altre suore mi hanno detto che lei ogni settimana pren­de la Madonna di Fatima e fa la processione con i bambini dell'asilo, piova o non piova, e per loro è il momento più bello di tutta la settimana. Per dire come una suora anziana, che noi pensiamo non serva, come pure tanti anziani che abbiamo in casa, possono essere utili. La Madonna una volta ha detto degli anziani che sono le colonne delle nostre famiglie contro satana. Se noi li aiutiamo e li portiamo verso la preghiera diventano una sor­gente di grazie.

          A RADIO MARIA

P. L. Per finire, Marija, che consiglio dai a Radio Maria? M. A Radio Maria di pregare, perché se mette Gesù al primo posto, allora diventa sempre più grande e che questa famiglia di Radio Maria, come la chiamate voi, sia costruita non sulla sabbia ma sulla roccia, che è la preghiera. Io penso che se si prega, non crolla. P. L. Secondo te la Madonna la ascolta? M. Qualche volta! Però ha più simpatia verso Roberta che verso dite. P. L. Beh, è chiaro che fra donne vanno d'ac­cordo. M. Penso però che il tuo "caffè" del mattino lo deve sentire, per vedere che gusto ha. P. L. Ora che siamo arrivati alla fine ti resta solo di fare un saluto agli ascoltatori.

          PREGHIERA FINALE 

M. Facciamo una preghiera. Mettiamo nel cuore della Madonna questa serata, in modo parti­colare tutti gli ascoltatori, tutti noi qui presenti affinché il Signore ci avvicini a lui attraverso anche questa mia esperienza. Io mi sento solo uno strumento attraverso il quale la Madonna vuole avvicinare più cuori al suo cuore. Io adesso reciterò un Padre nostro, Ave Maria e Gloria pensando a tutti voi, a tutti i vostri problemi, a tutte le persone che ascoltano Radio Maria e sono sicura che la Madonna ascolta stase­ra ed è sempre con noi e sente i nostri bisogni e le nostre preghiere. Preghiamo in modo particolare per le persone che la Madonna dice che sono lon­tane. Attraverso Mirijana ultimamente ha chiesto di pregare in modo particolare per i lontani, come la Madonna li chiama. Preghiamo anche in modo particolare per quelli che devono lasciare questa terra e che si avviano verso il paradiso. Anche per i tutte le persone che sono negli ospedali, nelle case per anziani, che sono sole e abbandonate, che pen­sano che non c'è nessuno e non sono coscienti che Dio, la Madonna e l'angelo custode sono sempre con loro, perché siano sereni e pensino che dopo la morte la vita continua e che dopo questa valle di lacrime c'è  la valle di gioia. Preghiamo per tutti e concludiamo con la preghiera.

              Erba, sede di Radio Marta. 27 Febbrato 1998

              Nota: L'intervista e stata rilasciata in lingua italiana. La dizione orale é stata leggermente modificata nel testo scritto.

 

(fonte trascritta da  http://www.preghiereagesuemaria.it)