MIRJANA Di MEDJUGORJE:
LA MADONNA
PREPARA PER IL MONDO UN FUTURO DI PACE
INTERVISTA A MIRJANA
PADRE LIVIO: Un cordiale saluto a tutti gli
ascoltatori di Radio Maria da Medjugorje. Oggi abbiamo ai nostri
microfoni, per la prima volta in una diretta, la veggente Mirjana, che
gentilmente ha acconsentito a rispondere alle nostre domande, dando la
disponibilità di tutto il tempo necessario. [1]
[1] Mirlana Dragicevic è nata il
18 Marzo del 1965 a Sarajevo. Suo padre, Jozo, era tecnico radiologico all'ospedale di
quella città e la madre, Milena, operaia. Ha fatto i suoi studi e si è laureata
in agraria a Sarajevo. Si è, quindi, sposata ed è venuta ad abitare stabilmente
a Medjugorje. Ha due bambine. Il 25 Dicembre 1982 ha ricevuto il decimo segreto e da allora non ha più
le apparizioni giornaliere, ma il 18 Marzo di ogni
anno. Da qualche tempo Mirjana ha anche un'apparizione il
2 di ogni mese, durante la
quale prega con la Madonna per i non credenti.
Ci troviamo nella casa di
Vicka, dove abbiamo gli apparecchi necessari per la diretta e, anche Vicka è
qui con noi, ma questa volta soltanto come ascoltatrice. Da qualche tempo
sentivo dentro di me la necessità di ascoltare Mirjana, non soltanto perché
desse la sua personale testimonianza sulle apparizioni della Regina della pace,
ma anche per sentire dalla sua viva voce come si svolgerà
l'incarico che ha ricevuto dalla Madonna di svelare i dieci segreti. Sono
trascorsi ormai più di vent'anni dal giorno delle prime apparizioni e la tematica dei segreti è più viva che mai. Tre dei sei
veggenti, Mirjana, Ivanka e Jakov; che non hanno più
le apparizioni quotidiane, hanno ricevuto dalla Madonna dieci segreti, mentre
gli altri tre, Vicka, Marija e Ivan, che hanno a tutt'oggi le apparizioni
quotidiane, ne hanno ricevuti nove. Naturalmente i
segreti sono segreti e di essi si sa soltanto quel
poco che la Madonna ha voluto farci conoscere. Mirjana riveste
un ruolo particolare perché la Madonna le ha affidato l'incarico di rivelarli
nel modo che vedremo. Ecco, Mirjana, vorrei dare subito a te la parola per
rivolgere un saluto agli ascoltatori di Radio Maria.
MIRJANA: Io vi voglio salutare tutti
e provare adesso con Padre Livio ad avvicinarvi a Medjugorje e a tutto ciò che
la Madonna vuole per noi. Speriamo che il Signore ci aiuti in questo lavoro. [2]
[2] Mirjana parla un ottimo italiano e anche il nostro
lavoro di trascrizione risulta assai facilitato.
PADRE LIVIO: Lo speriamo di cuore. Ho voluto prepararmi alla
trasmissione recitando il rosario perché la Madonna ci aiuti a dire le cose per
la sua gloria.
La prima apparizione
PADRE LIVIO: Ecco, Mirjana, fin'ora gli
ascoltatori di Radio Maria hanno sentito parlare del primo giorno delle
apparizioni da Vicka, Marija e Jacov, i quali però non erano presenti in quel
primo momento in cui tu e Ivanka avete avuto il primo incontro con la Madonna.
Allora sentiamo da te, che eri protagonista in quel
momento, come è avvenuto questo primo incontro. [3]
[3] Vedi al riguardo i libri
editi dalla Shalom: "La Madonna ci insegna a pregare" (intervista con
Marja); "Vicka parla ai giovani e alle famiglie" e "La
sofferenza e la gioia" (interviste con Vicka); "La mia giovinezza con
la Madonna" (intervista con Jakov).
MIRJANA: Ecco, provo a spiegare che cosa è successo in quel
primo giorno. Era San Giovanni, un santo giorno. [4]
[4] Era il 24 Giugno 1981, festa di San Giovanni Battista, un santo
venerato in tutta la Chiesa, ma in modo particolare nella zona. Forse non sarà
inutile ricordare che il Battista è il profeta che richiama alla conversione,
che èuna tematica fondamentale dei messaggi della
Regina della pace. Tuttavia l'anniversario delle apparizioni è celebrato per
volontà della Madonna il 25 Giugno, in quanto solo in
quel secondo giorno erano presenti i sei veggenti. La Madonna ritiene il 24 Giugno un giorno di
preparazione.
In paese non si lavorava e Ivanka, che era venuta
per le vacanze estive da Mostar, ed io che ero venuta da Sarajevo, abbiamo voluto stare un po' da sole, come due ragazzine di
quattordici, quindici anni, e abbiamo passeggiato sotto la collina, oggi
conosciuta come "Collina delle apparizioni" e abbiamo parlato di cose
di cui possono parlare delle ragazzine di quella età. Improvvisamente Ivanka mi
ha detto...
PADRE LIVIO: Scusa Mirjana, se mi permetto: siccome è uscita in questi giorni una rivista, che in Italia è
molto diffusa, che racconta una vecchia storiella, secondo la quale tu e Ivanka
eravate uscite fuori dal villaggio per andare a fumare, vorrei sapere se è
stato proprio così.
MIRJANA: Ma queste sono cose terribili; io le prendo sempre
con il sorriso quando sento cose così. Noi abbiamo soltanto parlato perché io
non vedevo l'ora di dirle tutto ciò che mi era
successo e lei voleva dire a me tutto quello che era successo a lei, proprio
come due ragazzine. [5]
[5] Forse non sarà male ricordare che in un paese dove
il fumo è diffuso, anche fra le donne, perché fino a qualche anno fa vi era la coltivazione intensiva del tabacco, proprio i
veggenti, e in particolare le ragazze in questione, non fumano affatto.
"Penso che la Madonna sia sulla
collina"
MIRJANA: Ad un certo punto Ivanka mi
ha detto: "Io penso che la Madonna sia sulla collina". Solo così. [6]
[6] È stato dunque lvanka la prima a vedere e a riconoscere
la Madonna.
Ma io vi devo innanzi tutto provare a spiegare che
io non avevo mai sentito prima la possibilità che la
Madonna potesse venire sulla terra, perché noi siamo cresciuti nel comunismo, i
genitori ci dicevano il meno possibile, la nostra vita cristiana era confinata
in casa, perché solo una volta alla settimana potevi andare alla Messa. Allora
i genitori non ci dicevano tante cose, ma solo quello che era necessario
sapere. Per questo quando Ivanka ha detto: "Io penso che la Madonna sia
sulla collina" io non ho guardato e le ho detto: "Sì, la Madonna non
ha altro da fare, per cui è venuta a vedere che cosa
facciamo noi L’ho lasciata perché ero arrabbiata, perché mi hanno insegnato che
con il nome di Dio e della Madonna non si scherza, non lo si mette così sulla
bocca. Quando però ero vicino alle prime case ho sentito
dentro di me che dovevo tornare indietro e che dovevo vedere che cosa succedeva
lì. E quando sono tornata, ho visto Ivanka sempre in
quel posto e lei mi ha detto: "Guarda adesso per favore". Ho guardato
e ho visto una Signora con un vestito lungo, grigio, come se tenesse un bambino
in braccio. [7]
[7] Vicka nella sua testimonianza specifica che il
bambino non lo si vedeva chiaramente, ma tuttavia si
poteva intuire la sua presenza in braccio alla Madonna.
Tutto era strano perché sulla collina non andava
nessuno. Non era come adesso che c'è una stradina che
i pellegrini hanno fatto con i loro piedi. Vi erano solo
sassi e cespugli spinosi. Ma, soprattutto, non ci si
andava con un bambino piccolo in braccio. Noi due abbiamo solo guardato, perché
in un attimo ho provato dentro di me tutte le emozioni che esistono. [8]
[8] Si tratta di un misto di sorpresa, di santo timore e nel medesimo tempo di attrazione e di gioia
quando ci si trova improvvisamente di fronte al soprannaturale.
Non potevo né muovermi né dire qualcosa. In quel
momento passava Ivan e lui...
“Ho sentito che era la Madonna”
PADRE LIVIO: Scusa, Mirjana, guardando anche tu con Ivanka, ti
sei resa conto che era la Madonna?
MIRJANA: Ho sentito che era la Madonna.
PADRE LIVIO: Hai "sentito" ?
MIRJANA:
Ho sentito tutte le emozioni
insieme. Non capivo: forse, pensavo, sono morta e sono con la Madonna. Non lo
so spiegare bene, ma tutto quello che esiste dentro di me, tutte le emozioni io
le ho sentite insieme. [9]
[9] Mirjana, come d'altra parte appare dall'intervista,
è una persona intelligente, matura e in possesso di un bagaglio
culturale di livello universitario. Tuttavia ha una emotività
molto spiccata, come dimostra il suo rifiuto di vedere l'inferno e di
raccontare la visione in cui le è apparso il demonio.
Io parlo di secondi. In quel momento passava Ivan,
perché lui doveva percorrere quella strada per andare a casa sua e portava
delle mele in mano. Io scherzando dico che, siccome gli uomini sono coraggiosi,
lui ha buttato tutto per terra ed è scappato. [10]
[10]
Mirjana è in diretta radiofonica e, per ragioni di tempo,
procede molto sinteticamente, raccontando l'essenziale e non i particolari.
Per esempio, non fa riferimento alla presenza di Milka, la sorella di Marija,
che anch 'essa in quel primo giorno ha visto la
Madonna. Ivan fugge, gettando a terra le mele, dopo che anche lui ha visto la
Madonna sulla collina.
PADRE LIVIO: Dici che gli uomini sono poco coraggiosi?
MIRJANA: Si vede come sono coraggiosi! Dopo è venuta Vicka,
che sempre prendo in giro, perché in certi momenti si fa molto coraggiosa, ma
quella volta, quando ha visto, si è tolta le scarpe e ed
scappata verso il paese scalza per essere più veloce.
PADRE LIVIO: Scusa Mirjana, sembra quasi che il soprannaturale
in un primo momento spaventi.
MIRJANA: Guarda, Padre, se succedesse adesso non mi spaventerebbe. Non dico "adesso" perché ho avuto
le apparizioni, ma "adesso" perché conosco un po', mentre allora
eravamo dei bambini. Per noi la Madonna era in cielo e la pregavamo. Se ti insegnano così e nessuno ti dice che è possibile vedere
la Madonna se questa è la volontà del Signore, quando improvvisamente la vedi
non riesci a capire. [11]
[11] I veggenti di Medjugorje al tempo della prima apparizione
non sapevano nulla di Lourdes, di Fatima o di altre
apparizioni. Il regime comunista permetteva alla Chiesa di sopravvivere in ciò
che vi era di essenziale per la fede. Ma anche questo rientra nei disegni della Provvidenza. Il
fatto che i ragazzi non ritenessero neppure possibile
che la Madonna potesse apparire sulla terra, rende il loro racconto ancora più
credibile.
Quando Vicka è scappata, io ho detto a Ivanka: "Chissà che cosa succede; forse è meglio che
anche noi scappiamo". Non avevo neppure finito di dirlo che anche noi due
eravamo già a casa. E io ho detto ai miei nonni e ai
miei zii…
La Madonna guarda noi
PADRE LIVIO: Scusa Mirjana, per te è tutto chiaro, ma io vorrei sapere qualche particolare. Quando
voi guardavate la Madonna, lei guardava voi? [12]
[12] sembra un particolare minore, ma invece è importante.
In quello sguardo verso i ragazzi vi è già l'elezione. Da quel momento fino ad
oggi essi sono i suoi strumenti e i suoi testimoni.
MIRJANA: Sì, sì! Solo che noi non abbiamo
visto molto bene la sua faccia perché eravamo sulla strada e la Madonna
era sulla collina, ma guardava noi.
PADRE LIVIO: Guardava voi!
MIRJANA: Eh, guardava noi! Quando sono
tornata alla casa dei miei zii…
PADRE LIVIO: Quindi siete andati via, lasciando lì la Madonna?
MIRJANA: Sì, siamo scappati, non andati! [13]
[13] Sarà la prima e l'ultima volta. Come si può constatare
nella Bibbia e nella vita dei santi, il soprannaturale, al suo primo
manifestarsi, provoca nella nostra natura umana, fragile e molto carnale, una
reazione di iniziale turbamento.
Io ho detto alla mia nonna di aver visto la Madonna,
e mia nonna mi ha detto: "Ma prendi il rosario e prega e lascia la Madonna
in paradiso, dov'è". [14]
[14] Le famiglie dei veggenti di Medjugorje, come del
resto l'intero villaggio, hanno reagito alla notizia dell'apparizione col
silenzio e la preghiera, rendendosi subito conto che i ragazzi non mentivano.
Fra gli abitanti di Medjugorje, nonostante le intimidazioni di carattere politico,
c'è stata una apertura del cuore assai maggiore che a
Lourdes e a Fatima.
Io non ho continuato a spiegare più nulla. Solo
sentivo dentro di me il desiderio di stare da sola e pregare. Sono andata in
camera e tutta la notte ho pregato perché il sonno non veniva e avevo pace
solo quando pregavo. Ho trascorso tutta la notte a recitare rosari e rosari.
Parlavo col Signore e chiedevo aiuto. Il giorno dopo ho aiutato i miei zii come
tutti i giorni...
PADRE LIVIO: La tua famiglia era a Sarajevo?
MIRJANA: I miei genitori e mio fratello erano a Sarajevo.
PADRE LIVIO: Qui c'erano i tuoi zii e i tuoi nonni?
MIRJANA: Sì, i miei zii e mia nonna. Solo Jakov e Marija
hanno detto: "Come siete fortunati! Anche noi
vogliamo vedere la Madonna". Non ho visto altra gente perché ho lavorato
con gli zii. [15]
[15] Jakov, con i suoi dieci anni, era il più giovane
dei veggenti ed è cugino di Mirjana. Allora si recava
spesso alla casa di Marija.
"Ho sentito che dovevo andare... Il secondo giorno"
MIRJANA: Quando avevo visto la Madonna il
giorno prima, avevo sentito dentro di me che dovevo andare sulla
collina. Così verso le cinque, cinque e mezzo, ho
chiesto ai miei zii se potevo andare, perché sentivo dentro di me che dovevo
andare. Loro sono venuti con me perché sentivano la responsabilità
di ciò che poteva succedermi.
PADRE LIVIO: Comportamento veramente eccezionale!
MIRJANA: E quando sono arrivata sotto la collina
ho trovato diversa gente, perché ognuno di noi era venuto con qualcuno che
sentiva la responsabilità. In questo secondo giorno, era il 25 Giugno, noi
siamo andati per la prima volta vicino alla Madonna e sono così incominciate le
apparizioni di tutti i giorni. [16]
[16] Mirjana sottolinea la
vicinanza alla Madonna. Mi sembra un'osservazione di grande
finezza e sensibilità dal punto di vista spirituale.
PADRE LIVIO: Senti Mirjana: come hanno
reagito le vostre famiglie? Sai perché ti faccio questa domanda? Perché a Lourdes e specialmente a Fatima le famiglie hanno reagito
in un modo piuttosto negativo. La mamma di Lucia picchiava la bambina,
accusandola di essere una bugiarda. Mi pare che i vostri parenti siano stati un
po' più dolci con voi, o mi sbaglio?
MIRJANA: Guarda, io parlerò della mia famiglia. Mia zia ha
chiamato subito i miei genitori a Sarajevo e ha detto a mia
mamma: "Guarda a Mirjana è successo così... Mia madre ha preso una sedia per sedersi,
perché pensava che mi fosse successo qualcosa di male e che non stessi bene.
"Lei dice che vede la Madonna", raccontava "E’
normale?", domandava mia madre. "Sembra uguale a prima,
diceva mia zia, Non mi sembra che non sia normale". Mia madre alla fine ha
detto: "Le è successo qualcosa, perché su queste cose lei non scherza e
non dice mai bugie". [17]
[17] Fin dall'inizio la credibilità
dei ragazzi è stato il fatto più convincente sia per le famiglie, sia per gli
abitanti di Medjugorje, come per i pellegrini che hanno incominciato ad
affluire. Persino il Vescovo Zanic in quei primi tempi disse in Chiesa che i
ragazzi non mentivano.
Mia mamma e mio papà sono venuti subito e mi sono
stati vicini. L’unico desiderio di mio papà era che io tornassi a casa quando
tutto sarebbe finito. Sono stata veramente aiutata dal Signore ad avere dei
genitori come quelli che ho, perché con tutti i problemi che abbiamo
avuto a Sarajevo con i poliziotti, che ci dicevano che avremmo perso il lavoro
e la casa, mia mamma e mio papà mi hanno detto: "Tu dì la verità e non ti
preoccupare. Il Signore provvede". Li ho avuti vicini e sempre mi hanno
aiutato. Così ho potuto pensare solo alla Madonna. [18]
[18] Nei primi anni delle apparizioni le intimidazioni del regine comunista hanno riguardato non solo i ragazzi e
le loro famiglie, ma l'intera parrocchia. Il primo parroco, Padre ]ozo, è
rimasto in prigione un anno e mezzo per aver creduto alle apparizioni. Il
potere politico, però, dovette rendersi conto ben presto che si trattava di un
fenomeno esclusivamente religioso e finì per tollerano,
sia pure con molte limitazioni.
Una fede normale
PADRE LIVIO: Senti, Mirjana, un altra cosa:
tu prima di avere questa esperienza, quale rapporto avevi con la religione? Eri
una ragazza molto religiosa, nel senso che ti dedicavi molto alla preghiera e
alla vita spirituale, oppure eri una ragazza normale? MIRJANA: Ero una ragazza normale. Io quando dico che sono normale, Jacov mi prende in giro dicendomi:
"Ma chi ti dice che sei normale?"
PADRE LIVIO: Naturalmente stai parlando di Jacov il veggente, che
è tuo cugino.
MIRJANA:
Ero una ragazza con una fede
normale. Nelle nostre case alla sera si diceva il
rosario, i sette Pater, Ave e Gloria, si faceva il digiuno il venerdì di
quaresima, alla domenica si andava alla santa Messa. Si rispettava molto la
domenica...
PADRE LIVIO: Però non si parlava di apparizioni.
MIRJANA: Ancora no. C'era paura perché i genitori pensavano
che io, che allora ero ancora una bambina, cominciassi
a dire qualcosa a scuola e che li avrebbero chiamati per chiederne il motivo.
Sarajevo era una città con molte fedi: comunisti, mussulmani, ortodossi, oltre
che cattolici. Per questo motivo doveva esserci il silenzio sulla fede. A
Natale dovevi andare a scuola. Così era a Sarajevo e a Natale siamo andati a
scuola. 19]
[19] Mirjana ha avuto le apparizioni
quotidiane fino al Natale del 1982. Dopo il tempo di vacanza a
Medjugorje, è ritornata a Sarajevo con la sua famiglia, dove ha avuto le
apparizioni in un ambiente assai più difficile di quello degli altri veggenti. Ed è probabilmente per
questa sua esperienza che la Madonna da qualche anno le appare ogni due del
mese per pregare insieme a lei per i non credenti.
PADRE LIVIO: Anche il giorno di Natale?
MIRJANA: Proprio, anche il giorno di Natale ero obbligata ad
andare a scuola.
PADRE LIVIO: Proprio come a Cuba fino a qualche anno fa. Ecco, tu
sei rimasta a Medjugorje ancora per qualche settimana prima di ritornare a
Sarajevo?
MIRJANA: Sono rimasta tutta l'estate.
L'accoglienza dei parrocchiani
PADRE LIVIO: Senti Mirjana, ti voglio fare una domanda che non ho
mai fatto a nessun veggente. Se facciamo uno studio comparato fra le varie
apparizioni, emerge un altro aspetto tipico di Medjugorje: mentre cioè a Lourdes e a Fatima la maggioranza della gente del
posto non ha accolto la Madonna, qui, invece, quasi la totalità del villaggio
ha subito creduto nelle apparizioni, o mi sbaglio?
MIRJANA: Anch'io ho pensato a questo e sono molto grata ai
nostri parrocchiani, perché senza di loro non so come sarebbe andata. Forse la
Madonna qui ha fatto capire alle gente, ai parrocchiani,
che lei è veramente fra noi, perché noi ne avevamo bisogno, essendoci qui a
quei tempi il comunismo. I poliziotti hanno vietato subito di andare sulla
collina e noi ogni giorno avevamo le apparizioni in
posti diversi. In tutto questo ci aiutavano i parrocchiani ed erano pronti a
fare tutto il possibile per noi, perché loro pensavano di farlo per la Madonna.
[20]
[20] Per gli albori di Medjugorje vedi le interviste di
Vicka, raccolte nel libro: “Vicka parla ai giovani e alle famiglie”; terza
parte, Editrice Shalom.
PADRE LIVIO: Persino il momento dell'apparizione non era affatto
tranquillo. Siccome la polizia vi precedeva sul posto
delle apparizioni là sul Podbrdo, voi dovevate andare in altri posti ed avevate
bisogno della protezione della gente del villaggio.
MIRJANA:
Sì, per
nasconderci e tutto il resto, perché non era tanto facile. [21]
[21] La fedeltà dei parrocchiani alle apparizioni della
Madonna non era facile. Non sono mancate intimidazioni di vario genere, non
solo ai veggenti e alle loro famiglie, ma anche all'intera popolazione, in
particolare ai più zelanti. Questa risposta generosa e pressoché corale è stata indubbiamente un dono di grazia, ma anche un merito.
La forza della fede contro il regime
PADRE LIVIO: Avete trascorso quasi una decina di
anni del tempo delle apparizioni durante il regime comunista, il cui
pugno di ferro anch'io ho fatto in tempo a vedere, essendo venuto a Medjugorje
per la prima volta nel marzo del 1985. Questo è stato indubbiamente un periodo
di prova per voi. Prova nel senso che avete incontrato
molte difficoltà.
MIRJANA: Guarda, padre, le prove non sono
state solo per questi dieci anni, ma per quarant'anni. Come già ho
detto, anche prima delle apparizioni qui in tutte le case si diceva
il rosario, si faceva il digiuno e Dio era al primo posto. A causa del comunismo
la gente ha dovuto fare una scelta fra Dio e la Madonna e tutto il resto,
compresa la possibilità di lavoro. Ma qui tutti hanno
scelto per il Signore e la Madonna ed erano pronti a morire per il Signore.
PADRE LIVIO: Quindi c'era già una preparazione.
MIRJANA: C'era già una fede fortissima e non c'era bisogno di apparizioni per suscitare la fede. Qui già tutti credevamo. [22]
[22] Effettivamente la Madonna stessa avrebbe detto che
ha scelto Mediugorie perché vi erano abbastanza credenti. Naturalmente l'obbiettivo della Madonna era di far fare alla parrocchia un
cammino di fede e di conversione affinché i pellegrini, venendo dalle varie
parrocchie del mondo, potessero a loro volta convertirsi. Era però necessaria
una base sana su cui costruire e la Madonna l'ha forgiata nel tempo della
persecuzione comunista
Il ritorno a Saralevo e la fine delle
apparizioni quotidiane
PADRE LIVIO: Andiamo avanti. Quando,
dopo le vacanze, hai lasciato Medjugorje e sei ritornata a Sarajevo, come hai
vissuto là il tuo incontro quotidiano con la Madonna?
MIRJANA: La partenza è stata difficile, perché io pensavo che
a Sarajevo non avrei visto la Madonna e ho detto ai miei genitori che non volevo andare. Loro erano dispiaciuti, ma poi la Madonna mi ha fatto capire che potevo andare. Così sono andata in pace
e ho avuto le apparizioni sempre allo stesso orario di prima, come gli altri
veggenti. [23].
[23] una delle caratteristiche delle apparizioni di
Mediugorie è che esse non sono legate a un luogo, ma
al veggente. La Madonna appare in contemporanea ad ogni veggente in qualsiasi
parte del mondo egli si trovi.
PADRE LIVIO: Ecco un fatto che ti riguarda in modo particolare è
che tu sei stata la prima che ha avuto i dieci segreti e ha così concluso il ciclo, diciamo così, delle apparizioni
quotidiane fin dal Natale del 1982. Come hai vissuto questo nuovo capitolo
della tua vita, quando la Madonna ti ha detto: "Anche tu, d'ora in poi
farai un cammino normale di fede"? Come hai vissuto questo congedo dalle
apparizioni quotidiane?
MIRJANA: La Madonna mi ha detto che dal Natale del 1982 non avrei più avuto le apparizioni tutti i giorni, ma una volta all'anno, ogni
18 Marzo, finché sarò in vita e mi ha anche detto che ci saranno delle
apparizioni eccezionali. [24]
[24] Mirjana non lega questa data col
fatto che il 18 marzo sia anche il giorno del suo compleanno. La Madonna al
riguardo non ha detto nulla. Forse fra le apparizioni eccezionali si possono
includere anche quelle del due di ogni mese. Tuttavia va evidenziata l'assoluta libertà con la quale la
Madonna fa le sue scelte e prende le sue decisioni. La Madonna è veramente
imprevedibile!
Quando ero con lei, quando mi ha
detto tutto questo, non ci ho pensato tanto, perché in quel momento ero con la
Madonna. Ma quando è andata via, ho riflettuto nella
preghiera sulle sue parole e mi sono detta: "Ma questo non è possibile!
Come può pensare che io possa vivere dopo? Come potrò vivere senza vederla? Per
me era una cosa impossibile. Forse per difendere me stessa mi sono detta:
"No, questo è impossibile!". Il giorno dopo e l'altro ancora, mi inginocchiavo e pregavo, perché per me era un dolore che
non posso spiegare...
PADRE LIVIO: Quello di non poter vedere la Madonna tutti i giorni?
MIRJANA: Sì. Piangevo e poi pregavo continuamente. Nella preghiera Dio mi ha fatto capire che
questa era la sua volontà e che lui aveva scelto noi
sei e che ognuno di noi doveva fare il suo compito. Allora, ho capito che Dio
vuole che questo (cioè andare avanti in un cammino di
fede senza apparizioni quotidiane) sia il mio compito. "Allora, dicevo a me stessa, io devo accettare questo, devo accettare la
volontà del Signore". Ma ci è voluto tempo e
anche adesso mi fa male.
Solo la preghiera mi aiuta a capire...
PADRE LIVIO: Chiedo scusa, ma non vorrei farti emozionare di
nuovo ricordando che anche adesso, nelle foto che riportano le tue apparizioni
annuali più recenti, si vede che hai le lacrime agli occhi. Ciò significa che
anche adesso, quando vedi la Madonna il 18 Marzo o il 2 di ogni
mese, dopo l'apparizione ti commuovi molto e ti viene da piangere.
MIRJANA: Sì, anche adesso, quando dal
1987 prego la Madonna ogni due del mese per i non credenti, mi dispiace tanto
per i pellegrini, che vogliono stare con me e pregare, perché si spaventano
quando mi vedono piangere. Ma io dopo l'apparizione
non ho la forza e vado in camera due o tre ore per riprendermi con la preghiera,
perché solo la preghiera mi aiuta a capire che la Madonna deve ritornare in
cielo e io devo rimanere, perché ho due figli e, come tutte le mamme, io do la
mia vita per loro. Ma quando sono con la Madonna neanche
loro esistono e potete pensare quale grande dolore sia vedere la Madonna e dopo
cinque minuti non vederla più! Solo quella preghiera che recito dopo l'apparizione
mi aiuta a capire questo. Non posso spiegare alla gente, subito dopo
l'apparizione, perché ho pianto e che non è per quello che la Madonna ha detto.
Sono molto
emozionata, mi emoziono molto e quando vedo la Madonna, quando vedo quell'amore che lei ha per tutti noi, quando vedo tutto
quello che fa per noi, non posso rimanere... Sono così di carattere e mi
arrivano le lacrime. Che posso farci? Dico sempre
dentro di me che sono stupida, dico tante cose, mi propongo di non piangere perché la gente si spaventa, di stare tranquilla, ma questa
cosa è più forte di me. [25]
[25]
Questa
testimonianza di Mirlana è molto toccante, ma ha un suo
fondamento logico. La Madonna, infatti, porta il cielo sulla terra e che cosa
potrebbe affascinare di più il cuore dell'uomo? Anche
molti mistici hanno testimoniato che dopo l'esperienza del soprannaturale è
difficile vivere in questo mondo. Tutto questo in fondo non fa che confermare
che siamo fatti per Dio.
Il motivo delle lacrime
PADRE LIVIO: Per noi queste tue lacrime sono
un segno dell'autenticità dell'apparizione.
MIRJANA: Mi dispiace per quei poverini che si spaventano e che devono aspettare
che io abbia terminata la preghiera per spiegare loro che non vi è nulla di grave e che io sono così.
PADRE LIVIO: Una cosa del genere mi è successa assistendo ad una apparizione
di Ivanka il giorno dell'anniversario. Ivanka, dopo l'apparizione, si è
ritirata nella sua stanza in un pianto dirotto, passandomi proprio davanti.
Noi tutti pensavamo che fosse a causa di un segreto che la Madonna le aveva
spiegato durante l'appanzione e che, se non ho capito
male quanto Ivanka ha riferito, era qualcosa di spaventoso. Il giorno dopo però
Ivanka ha detto ad una sua amica che le lacrime erano dovute
al dispiacere che non avrebbe visto la Madonna per un altro anno.
MIRJANA: Ecco, vedi? Il dispiacere è perché l'apparizione è
finita e la Madonna va via. Perché è bello stare con la
Madonna e penso che sia come stare in paradiso. Quando
sto con la Madonna, penso che quei sentimenti siano quelli che si provano in
paradiso. Allora tu vedi che lei è andata via e che tu devi continuare qui. È
molto doloroso, molto. [26]
[26] Questa stupenda testimonianza di Mirjana forse
aiuta a mettere il cuore in pace tutti coloro che
temono che in paradiso ci si possa annoiare. In paradiso c'è
la gioia, ha detto in un suo messaggio la Regina della pace. Ma si
tratta di una gioia che è al di sopra di ogni umana
comprensione. "Il naufragar m'è dolce in questo mare", direbbe il
Leopardi. D'altra parte l'apostolo Pietro, quando si trovava sul Tabor, non
voleva forse costruire tre tende perché l'esperienza paradisiaca della
trasfigurazione non cessasse?
Come è la Madonna
PADRE LIVIO: Che cosa si potrebbe dire della figura esteriore
della Madonna?
MIRJANA: Si può dire, ad esempio, che ha un
vestito grigio con un velo bianco, capelli neri e lunghi, gli occhi
azzurri. È bellissima. Ma con queste parole non vi ho
detto niente perché si tratta di una bellezza che viene da dentro e che si vede
sul viso della Madonna. Per questo ogni nostra parola
è povera. Io ricordo che, quando Jakov aveva solo dieci anni, abbiamo chiesto
alla Madonna: "Come è possibile che tu sia così
bella". Lei, con un sorriso bellissimo, ha detto: "Sono bella perché
amo. Anche voi, figli miei, se volete essere belli, amate!".
E quando la Madonna è andata dopo quella apparizione,
il piccolo Jakov ha detto: "Io penso che la Madonna non dica la
verità". E noi: "Come puoi pensare che la Madonna
non dica la verità?". "Ma guarda - ha
risposto lui - qualcuno di noi veggenti può amare per tutta la vita, ma mai
sarà bello come la Madonna". Lui non aveva capito di quale bellezza
parlava la Madonna, che è quella che si trasmette a partire dal
di dentro. [27]
[27] La bellezza vera è quella che ha come sua sorgente
l'anima e si diffonde poi sul volto, nella luce degli occhi, nel sorriso e in
tutti gli atteggiamenti della persona. Essendo Maria
la "piena di grazia" è nello stesso tempo anche la creatura più bella
che mai sia apparsa sulle terra.
PADRE LIVIO: È una bellezza divina.
MIRJANA: È una bellezza
che non va via con gli anni e che rimane per sempre. PADRE LIVIO: Senti, Mirjana, come ti
guarda la Madonna?
MIRJANA: Come una mamma che guarda i suoi figli, così mi guarda.
PADRE LIVIO: Non giudica?
MIRJANA: La Madonna non giudica mai e ci insegna a non
giudicare mai. [28]
[28] Si tratta del "non giudicate" e del
"non condannate" del vangelo. Non giudicare non significa non valutare
le azioni sotto il profilo morale, ma nel non sostituirci a Dio nel giudicare
le coscienze
La Madonna ci accetta per come siamo
PADRE LIVIO: E se voi
non vi sentite
proprio a posto, ve lo fa capire?
MIRJANA: Ecco, vedi la Madonna non ha
bisogno di dirmi: "Tu puoi chiedermi questo o chiedermi quello; tu hai
fatto questo o non hai fatto questo". Tutto questo tu lo senti dentro di te.
Potrei vedere la Madonna anche per cento anni, ma io sarò
sempre cosciente che lei è la Madre di nostro Signore, mentre io sono una che
cammina sulla terra e una peccatrice. Sono sempre cosciente di questo e non ho
bisogno che la Madonna mi dica: "Io vedo questo
dentro di te". La Madonna ha un grande, grandissimo rispetto. Alcuni
pensano che, siccome vedo la Madonna da molti anni, allora c'è un rapporto
molto... No, no la Madonna è sempre la Madonna, è la
Madre di nostro Signore, e io sono una donna della terra e questo tu lo sai
sempre dentro di te... [29]
[29] Mirjana da una parte sottolinea
che la Madonna guarda come una madre guarda a una figlia, ma dall'altra coglie
la grande distanza che c'è fra la nostra miseria e la sublime santità di
Maria. Non ha forse anche l'apostolo Pietro esclamato: "Allontanati da me
Signore, perché sono un peccatore".
PADRE LIVIO: Tuttavia la Madonna, dal
trono della sua sublime santità, non ci guarda dall'alto in basso e tanto meno
con disprezzo.
MIRJANA: No, la Madonna ci guarda con tanto amore, con i
suoi occhi, come una mamma guarda i suoi figli.
PADRE LIVIO: Mi ha molto colpito una frase di Santa Bernadetta,
la veggente di Lourdes, la quale diceva la Madonna guarda "come una
persona guarda a un'altra persona", cioè con
grandissimo rispetto.
MIRJANA: Sì certamente. Io, però, la sento in modo
particolare come una mamma che vuole così tanto bene ai suoi figli che è pronta a fare tutto per loro. Così io sento dentro di me
mentre vedo la Madonna e guardo i suoi occhi che sono pieni di
amore per i suoi figli.
PADRE LIVIO: Sì, penso che proprio
questo sia uno dei messaggi fondamentali di Medjugorje: la Madonna che si
manifesta soprattutto come Madre. Difatti tutti i messaggi
incominciano con le parole: "Cari figli".
MIRJANA:
Sì, è vero
ed è bellissimo. Questo significa che la Madonna ci
accetta così come siamo.
PADRE LIVIO: Questo atteggiamento della Madonna
è anche molto in sintonia con la Chiesa, che durante il Concilio ecumenico
vaticano secondo ha proclamato, per la bocca del Papa Paolo VI, la Vergine
Maria Madre della Chiesa. [30]
[30] Per tutta questa tematica
della Madonna come Madre, vedi il mio libro: "Perché credo a
Mediugorie" più avanti; Ed. Sugarco.
MIRJANA: Si tratta naturalmente della Chiesa viva, formata da
tutti noi e non quella fatta di muri.
Il rapporto con la Madonna dopo il Natale 1982
PADRE LIVIO: Le tue apparizioni quotidiane sono terminate il
Natale del 1982. Dopo quella data quale è stato il tuo
rapporto con la Madonna per quanto riguarda le apparizioni?
MIRJANA: Ho avuto le apparizioni soltanto una volta all'anno, il
18 Marzo.
PADRE LIVIO: E le avrai per tutta la vita in questa data?
MIRJANA: Per tutta la vita.
PADRE LIVIO: Ti risulta che anche Jacov
avrà l'apparizione annuale per tutta la vita il giorno di Natale?
MIRJANA: Sì, per tutta la vita e anche Ivanka il giorno
dell'anniversario (25 Giugno).
PADRE LIVIO: Quindi per tutta la vostra vita continueranno
le apparizioni. È una cosa lunga.
MIRJANA: Speriamo, ma può finire anche domani. Non sappiamo
quale progetto Dio abbia su di noi.
PADRE LIVIO: Sicuramente grandi progetti. Progetti
di misericordia per tutto il mondo attraverso di voi e questa parrocchia.
Allora quando è incominciato questo nuovo incontro del due di
ogni mese? Descrivilo bene, perché mi pare particolarmente significativo. [31]
[31] C'è il pericolo, da parte di
un'opinione pubblica alimentata dai massa media che
hanno sempre bisogno di nuove notizie, di provare una certa stanchezza nei confronti
di Medjugorje. Ci si chiede, con una certa velata insofferenza, perché mai la
Madonna appaia per così tanto tempo. Anche molti
fedeli della "Gospa" nel coso di questi anni si sono stancati e si
sono dimenticati di Medjugorje. Questi due decenni e oltre sono serviti alla
Madonna per chiamare molte persone, ma anche per vagliarne la fedeltà. A molti
sfugge che un evento così straordinario, unico nella storia bimillenaria del
cristianesimo, ha bisogno di essere interpretato nel giusto modo. Mai la
Madonna si era fatta Madre, Guida e Maestra per un'intera generazione come in
questo nostro tempo di grazia. A un simile stupe
facente intervento della divina Misericordia non può che corrispondere un
grande bisogno e un mortale pericolo per l'umanità. In realtà, all'inizio di
questo nuovo millennio, l'umanità, come ha affermato Giovanni Paolo secondo, si
trova davanti la bivio della vita e della morte. Può
trasformare la terra in un giardino o in un cumulo di macerie. Questi ragazzi
sono al centro di una mirabile epifania dell'amore misericordioso che salverà la nostra generazione dalla furia distruttiva del drago.
L'apparizione del due del mese
MIRJANA: Questa apparizione, che ho ogni due
del mese, io la chiamo "preghiera per i non credenti". La Madonna non
dice mai "non credenti", ma lei, che è la Madre di tutti, li chiama
"quelli che non hanno ancora conosciuto l'amore del Signore". Lei
chiama così i non credenti. [32]
[32] In questa espressione c'è
molto rispetto, ma anche un invito alla testimonianza rivolto a noi che abbiamo
conosciuto questo amore. Mi chiedo se non esistano dei credenti, o almeno che
si credono tali, che forse non hanno mai sperimentato
questo amore e che in realtà sono "non credenti" essi pure. Come afferma l'apostolo Giovanni, si crede innanzi tutto
all'amore di Dio: "Noi abbiamo creduto all'amore che Dio ha per noi".
In questo tempo di grande turbamenti, in cui il nome
di Dio è usato per coprire le ideologie dell'odio e della violenza, la
testimonianza del Dio dell'amore è fondamentale. Solo il Dio dell'amore e della
pace è il vero Dio, mentre gli altri sono "idoli" costruiti dalle
passioni degli uomini
Questa per me è un'esperienza molto importante e io
sono contenta di avere la possibilità di parlarne a così tanti ascoltatori. Se
tutti incominciano a fare ciò che la Madonna vuole per i non credenti, noi
asciughiamo le lacrime dal suo viso, perché innanzi tutto lei vuole che
sentiamo amore per loro e che li sentiamo come nostri fratelli
e sorelle, i quali non sono così fortunati come noi nel conoscere l'amore del
Signore. E quando abbiamo questi sentimenti, allora
si prega volentieri per loro. Non dobbiamo giudicarli, non importunarli con
prediche, ma semplicemente amarli, pregare per loro e dare il nostro esempio.
La Madonna vuole salvare tutti e non sarai contenta finché ognuno di noi non
diverrà un bouquet di fiori che lei vuole donare a suo Figlio. [33]
[33] È interessante osservare come
nelle apparizioni di Fatima e di Medjugorje, dove c'è la visione dell'inferno,
la Madonna esprima in modo particolare la sua volontà
di salvare tutte le anime. Nella preghiera insegnata ai pastorelli di Fatima la
santa Vergine ci invita a pregare Gesù perché porti in
cielo "tutte le anime, specialmente le più bisognose della sua
misericordia". A Medjugorje la Madonna afferma esplicitamente che lei
desidera, col nostro aiuto, salvare tutte le anime e presentarle a Dio".
D'altra parte come potrebbe una madre rassegnarsi a
perdere anche uno solo dei suoi figli? Lei, come afferma in un suo messaggio,
versa lacrime di sangue per ogni suo figlio che si perde nel peccato.
PADRE LIVIO: Tutto questo è molto bello. Ma
come avviene l'incontro del due del mese e da quando è incominciato?
MIRJANA: È dal 2 Agosto 1987 che ricevo questa
apparizione.
PADRE LIVIO: Il 2 Agosto è una ricorrenza piena di significato. Ma si tratta di un'apparizione vera, oppure è qualcosa
diverso, come ad esempio una locuzione interiore?
MIRJANA: È uguale a tutte le altre apparizioni. La Madonna
qualche volta dà un messaggio e qualche volta no. Qualche volta c'è solo la
preghiera. Io mi preparo in modo uguale come alle altre apparizioni.
PADRE LIVIO: Scusa, Mirjana, se insisto
un po' sui particolari. In questa apparizione del due del mese tu
vai in estasi come nelle altre apparizioni?
MIRJANA: Si, come il 18 Marzo. [34]
[34] Queste domande sono dovute
al fatto che in qualche parte era stato pubblicato che si trattasse soltanto
di locuzioni interiori per quanto riguarda il due del mese.
PADRE LIVIO: Quindi, come nelle altre apparizioni, quando tu
parli non si sente la tua voce?
MIRJANA: È proprio tutto
uguale alle altre nostre apparizioni, per come ho visto nelle riprese del 18
Marzo e del due del mese. [35]
[35] nelle apparizioni di Medjugorje, salvo i primi
giorni, vi è un fenomeno che ha incuriosito anche
molti studiosi. I veggenti parlano con la Madonna, ma non si sente la loro
voce. Inoltre, sono avulsi dal mondo esterno. L'apparizione, oltre che un
momento santo, è già in se stessa un grande segno di
credibilità. Vedi per questo il mio libro: "Perché credo a
Medjugorje" più avanti.
PADRE LIVIO: Quindi, giusto dire che, oltre all'apparizione
annuale, tu hai anche un'apparizione mensile.
MIRJANA: Si, ma c'è una differenza. Le apparizioni del 18
Marzo dureranno per tutta la vita, mentre quelle del due del mese non lo so. Possono smettere anche il mese prossimo, perché la
Madonna non mi ha detto fino a quando le avrò. [36]
[36] Contribuisce molto alla credibilità
delle apparizioni questa regale libertà di Maria e la totale e sottomessa
disponibilità dei veggenti, i quali devono rassegnarsi a non vedere la Madonna,
quando lei così decide.
Le apparizioni annuali del 18 marzo
PADRE LIVIO: Il 18 Marzo è il giorno del tuo compleanno. È per questo che la Madonna lo ha scelto?
MIRJANA: Sai questa domanda non è molto bella e qualche volta mi fa arrabbiare il fatto che la gente pensi che la Madonna viene
ogni 18 marzo perché è il mio compleanno. È’ terribile per me quando mi dicono:
"Ecco la Madonna è venuta per il tuo compleanno". Ma
la Madonna non mi ha mai detto "Buon compleanno". Quando
incominceranno a realizzarsi molte cose, allora, si comprenderanno queste date
che la Madonna ha dato e il fatto che sia il mio compleanno non c'entra. [37]
[37]
Mirjana rimanda agli avvenimenti futuri per comprendere la
ragione della scelta di certe date. Questo significa che anche la scelta della
data può avere un grande significato nel piano di
Maria. Per esempio la data del 25 come giorno dell'anniversario e del messaggio
mensile ha certamente un riferimento ai giorni benedetti del 25 Marzo e del 25 Dicembre e forse anche del 25 Gennaio. Anche
le date possono essere un segno del cielo, per chi ha occhi per vedere e
orecchi per sentire. Tuttavia bisogna evitare pericolosi eccessi di speculazione che rischiano di sfociare nella superstizione.
Per la Madonna, come ripeto sempre a tutti i
pellegrini, io sono uguale a tutti gli altri. Per la
Madonna non esistono figli privilegiati; una mamma ha per tutti i suoi figli un uguale amore. La Madonna ha scelto me è tramite me comunica dei messaggi, ma ha anche scelto
ognuno di voi, perché ciò che faccio io con i messaggi è di invitare voi ad
essere suoi apostoli, per diffondere ovunque i messaggi che il Signore dà a
noi. Dunque siamo tutti uguali, tutti scelti,
importanti e privilegiati. [38]
[38]
Questa riflessione è di pura ispirazione evangelica. I veggenti di
Medjugorje sono autenticamente umili. Sanno benissimo che la Madonna ha scelto
loro non perché erano migliori degli altri. Anche le
famiglie del villaggio hanno accettato con umiltà e obbedienza le scelte
della Madonna, anche se forse qualche genitore avrebbe gradito che fossero i
suoi figli ad essere scelti. Nella casa del Padre ci sono molte
mansioni, afferma Gesù. La salvezza delle anime avviene attraverso la
preghiera e il sacrificio e su questa strada tutti siamo
chiamati a cooperare.
Sacerdoti, figli prediletti
Se qualcuno è privilegiato per
la Madonna, questi sono i sacerdoti, perché in questi ultimi tempi lei mi parla
proprio dei sacerdoti. Io sono stata tante volte in Italia e ho visto una grande differenza rispetto a qui nel modo di trattare i
sacerdoti. Qui da noi, quando un sacerdote entra in casa, noi tutti ci
alziamo, nessuno incomincia a parlare prima che parli, nessuno si siede per
primo, perché noi sappiamo che, tramite il sacerdote, il Signore
Gesù entra nella nostra casa. La Madonna dice sempre: "I sacerdoti non
hanno bisogno del vostro giudizio e delle vostre critiche, ma hanno bisogno del
vostro amore e delle vostre preghiere". Dio alla fine giudica tutti: noi
saremo giudicati per il nostro comportamento con i sacerdoti e i sacerdoti per
ciò che hanno fatto come sacerdoti. La Madonna dice
che se noi perdiamo il rispetto per i sacerdoti, perdiamo poi il rispetto
anche per la Chiesa e per nostro Signore. Se pensiamo
che il nostro sacerdote faccia ciò che non dovrebbe fare, non perdiamo tempo a
parlare in giro di questo. Preghiamo per lui e chiediamo al Signore che lo aiuti
a capire. Allora, se qualcuno è privilegiato, questi sono i sacerdoti. [39]
[39] Una delle caratteristiche dei messaggi di Medjugorje è l'amore della Madonna per la Chiesa, in
particolare per il Papa, i Vescovi e i Sacerdoti. La Madonna ha raccomandato
spesso il gruppo di preghiera di Ivan di pregare per
loro. La Madonna non critica mai la Chiesa gerarchica nei messaggi di
Medjugorie. Questo deve far riflettere, specie in paragone ad altri messaggi
di dubbia provenienza dove la critica alla Chiesa gerarchica sembra essere il
motivo dominante.
La Madonna dice sempre: "I sacerdoti rappresentano
mio Figlio". Anche per quanto riguarda la
benedizione lei dice durante le apparizioni: "Io vi dò la mia benedizione
materna, ma la benedizione più importante che potete ricevere sulla terra è
quella che vi danno i sacerdoti, perché, tramite loro, mio Figlio vi
benedice". Allora se qualcuno è privilegiato, sono solo i sacerdoti.
PADRE LIVIO: Certamente i sacerdoti sono i figli prediletti della Madonna, perché rappresentano
suo Figlio Gesù. Permettimi, però, un riferimento che ti riguarda
personalmente: mi pare che la Madonna in un suo messaggio ti abbia chiamata sua
"serva". È vero?
MIRJANA: Siamo tutti servi del Signore e della Madonna.
PADRE LIVIO: Lo so bene. Però io quella volta che ho letto il messaggio sono rimasto
molto colpito quando la Madonna, rivolgendosi a te, ha detto:"Questa
mia serva".
MIRJANA: A me è piaciuto moltissimo questo. Mi sono sentita molto orgogliosa che
la Madonna mi chiamasse così, perché significa che
posso servire la Madonna, che posso servire. Io ho pensato così, ma non so che
cosa la Madonna abbia pensato. Quando poi mi sono
messa a pregare, ho pensato dentro di me: "Vedi, allora la Madonna pensa
che posso servirla. Voglio dunque fare tutto ciò che lei vuole da me". Ero
orgogliosissima. [40]
[40] Dio, nella sua misericordia, ci invita
a collaborare nell'opera della redenzione e della salvezza delle anime. Siamo
tutti chiamati a questo servizio, a incominciare dalla
Vergine Maria, la serva del Signore. La Madonna a Medjugorje ha detto in più
occasioni che tutti siamo importanti e che lei ha
bisogno dell'aiuto di ognuno di noi. In questa luce la nostra vita ha una
grande importanza, perché ovunque siamo e qualunque cosa facciamo,
possiamo essere i servi di Maria. Tuttavia, dopo che l'avremo servita,
ricordiamoci che siamo "servi inutili" e che altri forse avrebbero
fatto meglio di noi.
La preghiera della Madonna
PADRE LIVIO: Ritorniamo all'apparizione di ogni due
del mese. Hai detto che preghi con la Madonna per i non credenti, o meglio, per
coloro che non conoscono l'amore di Dio. Ma come avviene la preghiera? Come pregate insieme?
MIRJANA: È sempre la Madonna che prega. La Madonna guida la
preghiera e sono sempre preghiere rivolte a Gesù.
PADRE LIVIO: Sono preghiera spontanee
che fa lei?
MIRJANA: Si, che fa la Madonna.
PADRE LIVIO: La Madonna fa delle preghiere spontanee a Gesù e tu le
ripeti? MIRJANA:
Le ripeto
come penso io, come posso capire durante la preghiera. [41]
[41] Mirjana molto acutamente si rende
conto che la preghiera della Madonna è troppo grande per noi e che tutto ciò
che possiamo fare è di ripetere quel poco che comprendiamo, quasi balbettando
come bambini.
Avviene come quando la Madonna dà il messaggio. Lei
non lo spiega a noi veggenti e anche noi dobbiamo pregare per
essere capaci di capirlo. Io lo capisco in un modo e quello in un altro.
Ma io penso che la Madonna voglia far capire, e dare
un esempio con questo, quanto sia importante adesso pregare per i nostri
fratelli che non hanno ancora conosciuto l'amore del Signore. Infatti, se non ci fossero i non credenti, non ci sarebbero
le guerre, le separazioni, i suicidi, le droghe, gli aborti. Se noi preghiamo per loro, noi preghiamo per noi e per il
nostro futuro. Chi di noi, infatti, potrebbe dire di essere
credente fino in fondo? [42]
[42] Si tratta, quindi, di una preghiera perché il cuore
dell'uomo sia liberato dal male che distrugge le persone e la società e si apra
all'amore di Dio.
PADRE LIVIO: Questo tipo di preghiera mi pare una novità, per
quanto riguarda le apparizioni mariane, almeno quelle più note. Per esempio a
Lourdes e a Fatima la Madonna ha chiesto preghiere e sacrifici per i
"poveri peccatori", come lei li chiama. Questa richiesta di preghiere
per "coloro che non hanno ancora conosciuto
l'amore di Dio", sembra particolarmente appropriata per questo nostro
mondo, dove molti vacillano nella fede, o l'hanno persa o non l'hannomai avuta.
MIRJANA:
Anch'io,
quando
prego come fa la Madonna, cerco di capire il perché di quelle sue espressioni.
Tuttavia, si tratta solo di miei pensieri e di mie considerazioni. Quello che è
importante è che ognuno di noi preghi per quelle persone e mediante la
preghiera capirà che cosa Dio vuole da loro. [43]
[43] Si tratta infine di preghiere che chiedono la
grazia della conversione per chi non conosce Dio e il suo amore e vive una vita
nell'ignoranza e nel peccato.
PADRE LIVIO: Mentre tu riferivi le parole della Madonna sui sacerdoti ho fatto una mia considerazione e cioè che nei
suoi messaggi, qui a Medjugorje, la Madonna non si permette mai di criticare,
neppure minimamente, la Chiesa, ma al contrario manifesta verso di essa una
grande amore materno, oltre che un grande rispetto.
MIRJANA: La Madonna parla sempre bene e, come ho detto, sempre ci insegna
che i sacerdoti rappresentano Gesù e che noi dobbiamo solo rispettarli, dar
loro amore e pregare per loro.
PADRE LIVIO: Invita anche a pregare per il Papa?
MIRJANA: Per tutti i sacerdoti, per il Santo Padre e per i
nostri vescovi, perché loro rappresentano Gesù e rappresentano la nostra
Chiesa.
Racconto solo le mie esperienze con la Madonna
PADRE LIVIO: Ecco, prima di toccare gli argomenti che riguardano i segreti,
sui quali hai la possibilità di dirci qualcosa di più rispetto agli altri
veggenti, vorrei sentire raccontare da te, perché
fin'ora l'abbiamo ascoltata solo da Vicka, l'esperienza che tu hai avuto
quando ti si è presentato il demonio sotto la forma di un giovane, proprio
prima dell'apparizione della Madonna.
MIRJANA: Mai io veramente non parlo mai di questo. (Cade la
linea telefonica della diretta).
PADRE LIVIO: Ecco, Mirjana, non appena si parla di satana cade la linea.
MIRJANA: Vedi? Anche la Madonna non vuole che ci fissiamo
troppo su satana.
PADRE LIVIO: Racconta quell'esperienza, sia pure brevemente. Te
la senti? MIRJANA:
No, no, no.
Io racconto solo le mie esperienze con la Madonna. [44]
[44] Miriana, quando era a Saralevo e si preparava a una apparizione della Madonna, ha visto un giovane che,
incominciando a parlare, tentava di dissuaderla dal seguire la Madonna e i suoi
messaggi. Ad un certo punto, fissandolo, Miriana ha visto che i suoi occhi
roteavano. Allora è fuggita via. Quando, poco dopo èapparsa
la Madonna, le ha detto: "Vedi, Miriana, non sempre satana si presenta sotto
sembianze brutte, ma a volte anche sotto un bell'aspetto, per potervi così
ingannare". Mirjana ha una particolare sensibilità, per
cui non vuole parlare del demonio e neppure ha voluto vedere l'inferno.
Anche suo cugino Jakov, che suo malgrado è stato portato fisicamente a vedere
l'inferno, ha molta riluttanza a parlare di questo argomento.
(Vedi il libro intervista di Jakov: "La mia giovinezza con la Madonna';
Editrice Shalom). La Madonna nei messaggi di Me~ugorie parla di satana oltre
cinquanta volte. Lo fa per metterci in guardia dalle sue insidie e per aiutarci
a scoprire la sua azione perversa e pericolosa. Tuttavia, i nostri occhi devono
essere rivolti non al maligno, ma alla Madonna e al Signore ed è nella loro
luce che ci rendiamo conto della sua azione subdola e malvagia.
Il Paradiso, il Purgatorio, l'inferno
PADRE LIVIO: Senti Mirjana, mi pare giusto che anche tu ci
racconti della visione del paradiso, del purgatorio e dell'inferno che avete avuto
voi veggenti nei primi tempi delle apparizioni. Anche
tu hai avuto quelle visioni?
MIRJANA: Sì, ma non come Vicka e Jakov [45]
[45] Vicka e Jakov, oltre che aver visto il paradiso,
il purgatorio e l'inferno in visione, vi sono stati portati con il proprio
corpo dalla Madonna stessa. lì fatto è ampia mente
riportato nei libri citati, contenenti le interviste di Vicka e di Jakov.
PADRE LIVIO: Come l'ha avuta tu?
MIRJANA: L’ho avuta come in una proiezione di un film.
PADRE LIVIO: Durante l'apparizione?
MIRJANA:
Si. È durato solo due o tre
secondi. Ero sola a Sarajevo e ho chiesto alla Madonna se era possibile non
vedere l'inferno e lei mi ha accontentato in quel mio desiderio.
PADRE LIVIO: Non hai voluto vedere l'inferno?
MIRJANA: No. Ho visto il paradiso e
il purgatorio. È durato due o tre secondi soltanto, perché la Madonna voleva
che si vedesse che esistono e che cosa sono. [46]
[46] La Madonna ha mostrato ai veggenti di Medjugorje
l'eternità e in particolare ha portato due di essi,
Vicka e Jacov, nell'aldilà col proprio corpo, proprio perché al riguardo oggi
c'è molto scetticismo e molti pensano erroneamente che con la morte finisce
tutto.
PADRE LIVIO: Perché non volevi vedere l'inferno?
MIRJANA: Non lo so, ma mi emoziono molto e le sofferenze mi
fanno male tantissimo. Quando ho visto quanto si soffre in
purgatorio ho pensato: "Chissà come sarà nell'inferno" e ho detto
alla Madonna: "Se è possibile, che io non lo veda!".
PADRE LIVIO: Senti, Mirjana, è vero quello che ho letto, e cioè che tu hai chiesto alla Madonna perché c'è l'inferno? Perché c'è questo dolore eterno?
MIRJANA: Sì, l'ho chiesto. Era tanto tempo fa e ora non mi ricordo esattamente le parole. Però
in sostanza ho chiesto alla Madonna: "Perché il Signore, che ci vuole così
tanto bene e che è nostro Padre, ci manda all'inferno per sempre se non siamo
stati buoni? Come è possibile questo?
PADRE LIVIO: Hai detto così alla Madonna? Io non avrei osato. MIRJANA: Ecco! La Madonna mi ha risposto che
non è il Signore che ci manda all'inferno, ma che siamo noi che lo scegliamo.
Il Signore ci ha dato la libertà di scegliere e chi va all'inferno ci va perché l'ha scelto. [47]
[47] L'inferno, quindi, non è una deficienza della
divina misericordia, ma è il rifiuto della medesima da parte nostra. Dio offre a ogni uomo la grazia della salvezza, ma noi possiamo
coscientemente e liberamente rifiutarla. Corrispondendo alla grazia o
rifiutandola, l'uomo decide del suo destino eterno. La vita è tremendamente
seria, perché l'uomo col suo libero arbitrio si gioca tutto e per sempre.
La nostra responsabilità
PADRE LIVIO: Mi ha molto colpito nei messaggi della Regina della pace
la sottolineatura della nostra responsabilità
personale. Una volta la Madonna ha persino detto: "Avete
il libero arbitrio: dunque fatene uso".
MIRJANA: È vero. Anch'io dico ai
pellegrini: "Vi ho detto tutto quello che Dio vuole da noi attraverso la
Madonna e voi potete dire: Io credo o non credo alle apparizioni di Medjugorje.
Però quando andrai davanti al Signore non potrai dire:
non sapevo, perché sai tutto. Adesso dipende dalla tua volontà, perché sei
libero di scegliere. O accetti e fai quello che il
Signore vuole da te, o ti chiudi e ti rifiuti di farlo". [48]
[48] Il problema della responsabilità personale non può
certo essere frettolosamente liquidato con l'affermazione, in sé
teologicamente vera, che le apparizioni private non obbligano a un atto di fede divina. Infatti
le apparizioni sono comunque una grande grazia del Signore e chi ha avuto
questa grazia dovrà rispondere a Dio, come del resto di tutte le grazie. La
Regina della pace stessa, rivolgendosi ai parrocchiani, ha detto che un giorno
risponderanno personalmente a lei di come avranno messo in pratica i messaggi.
PADRE LIVIO: Il libero arbitrio è un dono immenso e tremendo nel medesimo
tempo.
MIRJANA: Sarebbe più facile se qualcuno ci spingesse sempre.
PADRE LIVIO: Comunque Dio non si arrende mai e fa
di tutto per salvarci.
MIRJANA: Ci ha inviato sua Madre per oltre venti anni, perché noi
facciamo ciò che lui desidera. Ma alla fine dipende
sempre da noi accogliere o no l'invito.
PADRE LIVIO: Sì, è vero e ti ringrazio che sei entrata in un argomento che mi
sta tanto a cuore. Queste apparizioni della Madonna sono uniche nella storia della Chiesa. Non era mai accaduto che una
generazione intera avesse come madre e maestra la Madonna stessa con questa sua
presenza straordinana. Anche tu avrai certamente riflettuto sul significato di
questo evento che è uno dei più grandiosi e
significativi in duemila anni di storia del cristianesimo.
MIRJANA: Sì, è la prima volta che ci sono apparizioni come queste. Solo che la mia situazione è diversa dalla vostra. Io so il
perché e allora non devo tanto pensare. [49]
[49] Non vi è dubbio che, se la Madonna è stata con noi
per così tanto tempo, irradiando nel mondo la sua luce, e prendendo per mano la
Chiesa mediante un Papa a lei totalmente consacrato, è certamente a causa di un
bisogno particolare del mondo e della Chiesa. La gravità del momento ha
richiesto un intervento speciale del Cielo. La Madonna ha detto che
"queste sono le sue ultime apparizioni sulla terra". I veggenti
interpretano questa affermazione nel senso che in
futuro non ci saranno mai più apparizioni come quelle di Mediugorie, per così
tanto tempo e con così tanti messaggi. Siamo a un
bivio della storia dell'umanità. L'umanità, dice Giovanni Paolo secondo, ha
davanti a sé due possibilità: trasformare la terra in un giardino o in un
cumulo di rovine. La Madonna è venuta ad aiutarci a prendere la via della vita
e della pace.
Con noi per così tanti anni
PADRE LIVIO: Il tuo compito è quello di trasmettere il messaggio, senza
mescolarlo con i tuoi pensieri al riguardo.
MIRJANA: Sì, io so il perché di così tanti anni. [50]
[50]
Mirjana afferma, conoscendo i dieci segreti, di sapere
perché la Madonna sta per così tanto tempo in mezzo a noi. Molti, anche fra le
persone ragguardevoli, invece di chiedersi il perché di un intervento celeste
così straordinario, sollevano le sopracciglia in segno di meraviglia e
scuotono la testa come si fa per le cose che vanno al di là
delle nostre limitate vedute. Se ci fosse una lettura e una
comprensione soprannaturale dei segni dei tempi, come ad esempio quella che
emerge dalla consacrazione del millennio alla
Madonna, fatta dal Santo Padre durante il Giubileo, non ci si meraviglierebbe
di un evento di grazia così straordinario come quello di Mediugorie.
PADRE LIVIO: Tu dunque lo sai il perché?
MIRJANA: Il perché lo vedrete anche voi
quando verrà il tempo.
PADRE LIVIO: Ho capito. Adesso però, prima di entrare in quell'argomento,
che evidentemente sta a cuore a tutti e che riguarda
il futuro, potresti sintetizzare il messaggio fondamentale che viene da
Medjugorje?
MIRJANA: Posso dirlo secondo me.
PADRE LIVIO: Certamente, secondo il tuo pensiero.
MIRJANA: Come
penso io, la pace, la vera pace, è quella dentro di noi. E
quella pace che io chiamo Gesù. Se noi abbiamo
la vera pace, allora Gesù è dentro di noi e noi abbiamo tutto. Se non abbiamo la vera pace, che per me è Gesù, non abbiamo
niente. Questa per me è una cosa importantissima.
PADRE LIVIO: La pace divina è il sommo bene.
MIRJANA: Gesù per me è la pace. La vera unica pace è quella
che hai quando hai Gesù dentro di te. Per me Gesù è la pace. Lui mi dà tutto. [51]
[51] Si tratta di espressioni
che indicano una esperienza profonda e autentica e che nel medesimo tempo affondano
le loro radici nel Nuovo Testamento. È
San
Paolo che afferma che Gesù è la nostra pace e la Regina della pace è venuta a
ricordarcelo.
La vera pace si ottiene con la preghiera
PADRE LIVIO: Come conseguire la vera pace?
MIRJANA: Con la preghiera: il rosario tutti i giorni, il digiuno il
mercoledì e il venerdì, la confessione almeno una volta al
mese, perché la Madonna dice che non c'è un uomo sulla terra che non abbia
bisogno di confessarsi una volta al mese, e con la santa Messa, ma non solo
alla domenica. [52]
[52] Fin dai primi tempi delle apparizioni la parrocchia
di Medjugorje ha partecipato alla santa messa quotidiana, preceduta dai misteri
gaudiosi e dolorosi del rosario e conclusa da quelli gloriosi.
PADRE LIVIO: Fede, preghiera, conversione,
digiuno, confessione, rosario e santa Messa: tutto questo è orientato ad
avere la pace del cuore.
MIRJANA: Ecco, con queste cose che il Signore ci chiede, noi riceviamo
la pace e riceviamo tutto. [53]
[53] La pace, nel senso biblico del termine, è la pienezza
dei beni spirituali ai quali Dio, col suo amore provvidente, aggiunge anche quelli temporali.
PADRE LIVIO: Si potrebbe dire che la Madonna è qui come una
profetessa, cioè come un'inviata da Dio per riportare
gli uomini a lui.
PADRE LIVIO: Questo è il suo compito di Serva del Signore.
MIRJANA: Lei ha detto in un messaggio:
"Voglio presentarvi tutti, come un bellissimo bouquet di fiori, a mio
Figlio".
La Madonna vuole salvare le anime e
presentarle a Dio
PADRE LIVIO: Senti Mirjana: a Fatima la Madonna diceva che molte
anime si perdono perché non c'è nessuno che prega e che si sacrifica per loro e
quindi invitava alla preghiera e al sacrificio per salvarle. Qui a Medjugorje, invece,
la Madonna pare sottolineare in un modo ancora più forte l'universalità del
suo amore materno, affermando che vuole salvare tutte le anime e presentarle a
Dio. Secondo te riuscirà la Madonna in questo intento?
MIRJANA: Ma è per questo che ho
detto che la Madonna è mamma. Lei vuole tutto dai suoi figli e niente per metà.
Se una mamma ha sette figli e ve n'è solo uno che non
va per la strada giusta, lei non è contenta. Così anche la
Madonna: se c'è anche un solo non credente, lei non è contenta. Ognuno
di noi sei veggenti ha una missione, il suo compito,
e lei in quel compito ha messo tutto. Ad esempio, Vicka e
Jakov devono pregare per i malati, io per quelli che non hanno ancora
conosciuto l'amore di Dio, Ivan per i giovani e per i sacerdoti, Maria per le
anime del purgatorio e Ivanka per la famiglia. Allora tutto ciò che è
importante la Madonna lo ha dato a ognuno di noi. [54]
[54] Tutto questo non fa che sottolineare
l'importanza della preghiera di intercessione. Gesù e Maria intercedono per
noi presso il Padre, ma alla loro intercessione si deve unire quella di tutta
la Chiesa e in particolare di certe anime che Dio chiama per questo compito.
Le anime si salvano con l'amore
PADRE LIVIO: La Madonna, a volte, ha espressioni molto severe sulla
situazione del mondo. Ha detto che vogliamo costruire un mondo senza Dio e per
questo siamo infelici. Ha anche detto che per un mondo senza Dio non c’è né
futuro né vita eterna. Allora mi chiedo: in questo mondo dove regna il peccato,
come dice la Madonna, e dove si diffonde l'incredulità e l'odio, come farà la
Madonna a salvare tutte le anime?
MIRJANA: Con l'amore. Semplicemente con l'amore. [55]
[55] La visione del mondo che offre la Regina della pace non è mai catastrofica e non indulge alle tinte fosche,
perché la Madonna ha una grande grazia nel porgere e illumina le situazioni più
oscure con il suo sorriso di madre. Tuttavia, lei ben vede la dimensione del
male che affligge mondo e l'azione del maligno che vuole la nostra rovina. Tuttavia, anche quando con espressioni molto incisive descrive la
gravità della situazione, offre sempre una prospettiva di consolazione e
di speranza.
PADRE LIVIO: Ma anche con il nostro contributo.
MIRJANA: Ha bisogno di noi. "Aiutatemi ad
aiutarvi".
PADRE LIVIO: "Aiutatemi ad aiutarvi", ha detto una volta.
MIRJANA: Una mamma ha i~isogno dei suoi figli e così anche la Madonna. Torniamo così
al nostro discorso dell'inizio, che cioè non ci sono
figli privilegiati. La Madonna ha scelto noi sei, ma poi anche voi altri siete
suoi apostoli. Lei vi ha invitato a venire qui ad
aprire il cuore, a ricevere i messaggi e dopo a coinvolgere tante altre
persone. Tutto questo per me è un lavoro di mamma che combatte per i suoi figli
e che vuole salvare ogni suo figlio. [56]
[56] È affermazione comune dei
veggenti che chi va a Medjugorie è stato chiamato dalla Madonna. È lei stessa che lo dice, in modo particolare al
termine di ogni messaggio, quando afferma "Grazie
per aver risposto alla mia chiamata". Essere chiamato è d'altra parte l'esperienza
che fa ogni pellegrino che si reca a Mediugorie e li apre il cuore alla grazia.
Tuttavia, devono sentirsi chiamati anche tutti coloro
che desiderano andarci, ma per motivi vari non possono. L'importante è
credere e accogliere i messaggi della Regina della pace.
PADRE LIVIO: Ha creato un esercito della preghiera e del sacrificio per
salvare tutti. MIRJANA:
Io quando per esempio prego a
casa e penso a tutti i pellegrini che sono venuti dall'America e dall'Asia, per
non parlare di quelli dell'Europa, mi chiedo: "Chi ha detto loro di venire qui?". Chi ha detto in America che in questo
piccolo posto appare la Madonna? È la Madonna quella che ci mette nel cuore il
desiderio di venire, di vedere e di cambiare. Per questo, in ogni pellegrino
che viene, vedo la battaglia che la Madonna sta combattendo. Vedo
come lei è pronta, come mamma, a combattere su tutti i fronti. [57]
[57] Medjugorje è un villaggio sperduto, assolutamente
tagliato fuori dalle grandi vie di comunicazione. Tuttavia vi convengono pellegrini da ogni parte mondo, anche le più
remote. In alcune occasioni il vangelo serale viene
letto da decine di sacerdoti in lingue diverse. Nessuna parrocchia del mondo e
nessun santuario è così internazionale come
Medjugorie. Eppure sono proibiti i pellegrinaggi
ufficiali. Il che significa che i pellegrini vi arrivano
senza il supporto delle grandi organizzazioni cattoliche. È un "fai da te" commovente, che costa
sacrificio e abnegazione. Ma la chiamata della Madonna è più forte di ogni ostacolo.
PADRE LIVIO: Sta preparando il suo esercito dell'amore.
MIRJANA: Lei vuole dare la pace, l'amore e la gioia. Lei vuole dare Gesù, suo
Figlio, perché noi potremmo avere tutto, anche tutte le cose materiali che si possono avere sulla terra, ma se non hai quella pace che Gesù ti
dona, non hai niente. Se non hai Gesù, vorrai sempre
più cose materiali e poi non saprai più neppure che cosa vuoi e alla fine ti
perdi.
PADRE LIVIO: Purtroppo è la strada che non pochi percorrono.
MIRJANA: Questo volevo dire: che la Madonna
combatte proprio per salvare i suoi figli.
L'importanza dell'esempio
PADRE LIVIO: E chiede aiuto
a noi perché
combattiamo con lei.
MIRJANA: La Madonna, per quanto riguarda i non
credenti, non ci dice di assalirli con le parole o di forzarli, ma
semplicemente di amarli e di pregare per loro, dando il nostro buon esempio.
Noi che siamo cattolici spesso non ci rendiamo conto
di quanto grande sia la nostra responsabilità nei confronti dei non credenti.
Mi ricordo di un fatto che mi è accaduto quando ero a
scuola a Sarajevo. È un fatto che mi ha toccato moltissimo e che non mi
scorderò mai. Tutti i miei compagni sapevano che ero una credente
e un giorno, dopo che tornavo dalla polizia, prima di entrare in classe mi sono
ritirata in un angolo per sfogarmi un po' e per piangere, perché non era facile
tutto quello che trovavo sulla mia strada. Mentre
piangevo è passato uno che era in classe con me e mi ha detto: "Dov'è
adesso il tuo Signore?". Questo mi ha così colpito da ripetermi sempre
dentro di me: "Non mi vedranno mai più piangere". Infatti, devono
vederci gioiosi, vedere come noi cristiani affrontiamo
i momenti difficili e come viviamo con il Signore tutto quello che accade nella
nostra vita. Noi non dobbiamo chiedere a Dio "perché?" e
"perché a me?". Infatti, se abbiamo una
croce, vuol dire che il Signore ci ha scelto e lui ci dà la forza per portare
quella croce.
PADRE LIVIO: Non sono dunque le nostre parole che ottengono la conversione
di chi non crede.
MIRJANA: No, ma è il nostro
comportamento e il nostro esempio. Non dico che non dobbiamo parlare, ma, se
parliamo senza aver prima pregato, le nostre parole saranno vuote e otterremo
il contrario. Se noi invece prima preghiamo, allora
Gesù parlerà tramite noi e lui ci aiuterà. [58]
[58] La nostra parola è efficace quando è accompagnata
dal buon esempio e dalla preghiera. Senza la grazia che tocca i cuori i nostri discorsi rischiano di essere controproducenti.
Inoltre, le parole devono essere vere e dette al momento giusto e col tono
giusto.
"Non ti preoccupare, la Madonna ti
aiuterà"
PADRE LIVIO: La parola in certi momenti è necessana, ma deve nascere dal cuore.
MIRJANA: Deve nascere dalla preghiera.
PADRE LIVIO: Questo è il modo col quale noi possiamo...
MIRJANA: ... cambiare tutti. Sono sicura che ogni persona, nel suo
profondo, cerca il Signore, solo che noi dobbiamo aiutarla. Prima dobbiamo
capire che cosa vuole il Signore da questa persona e poi dobbiamo aiutarla a capire il Signore.
PADRE LIVIO: Si, infatti, tutti gli uomini sono creati per Dio e
portano nel loro cuore il desiderio di Dio. Bisogna far emergere questo
desiderio dal fondo del loro cuore e portarlo alla luce. "Ci hai fatti per te, Signore, e
il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te", afferma
Sant'Agostino.
MIRJANA: Anche loro, quando avranno scoperto Dio, si sentiranno
diversi. A me fanno molta pena e non comprendo come i non credenti possano vivere quella vita. Soffro per loro e prego con
tutto il cuore perché Dio li aiuti a comprendere il suo amore. [59]
[59] Alcuni pensano, erroneamente, che i non credenti
"si godano la vita". In realtà il male fa male e la loro vita ha
tutte le durezze della condizione umana, aggravate dal peccato e dalla
lontananza da Dio. Santa Caterina da Siena chiama i peccatori "martiri
dell'inferno". In effetti la vita senza Dio è un
anticipo dell'inferno e pregare per la conversione dei peccatori è senza dubbio
il più grande atto di carità che si possa compiere.
PADRE LIVIO: Dobbiamo, quindi, stare attenti a non guardare, con
il disprezzo del fariseo, i peccatori e i non credenti.
MIRJANA: Dobbiamo guardarli con grande amore, come nostri fratelli che hanno bisogno del nostro aiuto.
PADRE LIVIO: Questo anche nella famiglie,
dove c'è chi crede e chi non crede.
MIRJANA: A me accade di accogliere tanti pellegrini e vedo
che in famiglia quelli che non vogliono pregare di solito sono i mariti.
Siccome noi donne siamo abituate veramente a sopportare tutto, allora dico sempre: "Mettiti in un angolo e prega, non forzare
nessuno, non predicare, non criticare, ma semplicemente metti la vita di tuo
marito e dei tuoi figli nelle mani della Madonna. Prega e dà il tuo esempio e
non ti preoccupare, perché la Madonna ti aiuterà."
[6o]
[6o] Eccellente consiglio, che, specialmente in Italia,
vale anche per i mariti.
"Provo a fare della mia famiglia, una
famiglia come vuole la Madonna"
PADRE LIVIO: Tu, comunque,
hai avuto dalla Madonna un compito speciale, come d'altra parte ognuno di voi
sei veggenti, nel senso che hai una particolare responsabilità per quanto
riguarda la rivelazione del futuro. Come concili tutto questo con la tua vita
di sposa e di madre?
MIRJANA: Provo per prima cosa a fare della mia famiglia, una
famiglia come vuole la Madonna. Ci provo, perché solo Dio sa quanto ci siamo
riusciti.
PADRE LIVIO: In questo senso l'esempio di voi veggenti è particolarmente importante.
MIRJANA: Provo a mettere i messaggi nella nostra vita,
proviamo a pregare insieme, insegno ai bambini a pregare, a fare digiuno, ad
andare pian piano alla santa messa insieme, perché la Madonna dice sempre che i
genitori hanno una grande responsabilità nei
confronti dei figli e che i genitori sono quelli che devono mettere le radici
della fede nei loro figli. Ricordo un bellissimo esempio della
mia famiglia, perché i bambini vedono molto di più di quanto noi non
pensiamo. Riguarda la mia bambi na, Maria, che adesso ha undici anni, ma,
allora, ne aveva due e mezzo e io non le avevo detto
nulla delle apparizioni, perché pensavo che a quell'età non potesse capire. Un
giorno era con una sua amica in camera, anche lei della medesima età e ho
sentito che questa sua amica che diceva: "Mia mamma
guida la macchina". Ma la mia Maria ha risposto:
"Che cosa vuoi che sia, la mia mamma parla con la Madonna". Allora,
vedi che senza che le avessi detto qualcosa, lei aveva
capito. Proprio per questo è molto importante che i genitori, anche quando i
bambini hanno pochi mesi, incomincino a pregare davanti a loro e incomincino a
far vedere che Dio è al primo posto. [61]
[61] anche gli psicologi e i pedagoghi concordano nell'affermare
che fin dalla più tenera età i bambini ricevono
quegli orientamenti che saranno poi fondamentali per tutta la vita.
L'educazione alla fede incomincia molto presto, soprattutto attraverso
l'esempio, i gesti e i comportamenti della famiglia. Anche
le preghiere vanno insegnate quando i bambini imparano a parlare. L'uomo non è
un animale e fin dall'inizio ha dentro di sé un forte orientamento a Dio, mentre
già con l'uso della ragione, affermava il grande
filosofo Emmanueì l’Aounier, si pone gli interrogativi fondamentali sulla vita.
PADRE LIVIO: Le tu due bambine adesso
sono grandi: come ti vedono? MIRJANA: Per loro io sono la mamma e noi ci
sforziamo di far vivere loro una vita normale. Ringrazio il Signore per aver
trovato un marito che mi aiuta: posso parlare con i pellegrini perché lui mi dà
subito il cambio con le bambine. Mio marito ha capito
tutto, e allora ricevo da lui tutto il suo aiuto. [62]
[62] I veggenti, anche ora che sono sposati, devono portare
avanti la loro missione di testimoni della "Gospa" e questo impegno va armonizzato con quello della famiglia.
Tuttavia, questa situazione, a ben guardare, li rende più liberi e indipendenti
nel servire la Madonna di quanto non lo sarebbero
nella vita religiosa, che, per sua natura, è soggetta a molte ovvie restrizioni
richieste dalla Chiesa stessa. Naturalmente è fondamentale che l'altra parte si
renda partecipe della missione e aiuti a svolgerla.
PADRE LIVIO: Effettivamente ho notato che, nonostante che per te
le apparizioni quotidiane siano finite prima e nonostante ti sia sposata e sia divenuta mamma, tuttavia la tua missione, anche verso i
pellegrini, hai saputo portarla avanti con molto impegno e continuità.
MIRJANA: Sì, perché ho trovato la
collaborazione del marito che ha ben compreso la situazione. Avendo lui capito, io non
ho problemi e ho il conforto in casa.
I dieci segreti
PADRE LIVIO: Ecco Mirjana, passiamo al capitolo riguardante i dieci segreti. Ti dico
con sincerità che non sono una persona curiosa, ma vorrei
sapere tutto quello che è lecito sapere e che la Madonna vuole che si sappia.
Essendo Direttore di Radio Maria sento al riguardo una
precisa responsabilità.
MIRJANA: Padre Livio, dimmi la verità, da quando abbiamo
cominciato questo nostro colloquio, tu aspetti questo momento. Hai già detto
dall'inizio che questa è la cosa che ti interessa di
più. [63]
[63] Mirjana è preoccupata di non dire qualcosa che possa anche minimamente svelare i segreti e molto saggiamente
erige le linee di difesa molto avanti. Il mio obbiettivo
non è certo quello di farle dire qualcosa di più del lecito, ma solo quello che
è bene che la gente sappia.
PADRE LIVIO: C'è un motivo personale che mi spinge ad avere al
riguardo delle informazioni molto esatte. Da quanto ho letto,
mi pare che questi segreti verranno resi noti al mondo mediante un sacerdote
che tu hai scelto tre giorni prima che si realizzino. Allora, mi sono posto
questo problema: se al tempo della rivelazione dei segreti io sarò ancora
Direttore di Radio Maria, dovrò ogni volta informare la gente di quanto
svelerà il sacerdote che tu hai scelto? Eccoti dunque messe
con molta chiarezza le carte in tavola.
MIRJANA: Anche a me piace mettere le carte in tavola e ti
dico subito che potrai informare tutti gli ascoltatori di Radio Maria. Non ci
sono problemi per questo. [64]
[64] Mirjana, dunque, è perfettamente d'accordo che,
quando il sacerdote da lei prescelto renderà noti i segreti, questo venga diffuso da Radio Maria.
PADRE LIVIO: Va benissimo. Allora, Mirjana, tu hai avuto i dieci
segreti già dal Natale 1982, quando sono terminate le apparizioni?.
MIRJANA: Forse è meglio che ti dica subito tutto quello che
posso dire.
PADRE LIVIO: Dì pure tutto quello che
puoi dire e poi io ti chiederò alcuni chiarimenti.
MIRJANA: Ecco io ho dovuto scegliere un sacerdote a cui dire
i dieci segreti e ho scelto il padre francescano Petar Ljubicié. Devo dire che
cosa succederà e dove dieci giorni prima che accada.
Dobbiamo trascorrere sette giorni nel digiuno e nella preghiera e tre giorni
prima egli dovrà dirlo a tutti e non potrà scegliere se dire o non dire. Egli
ha accettato che dirà tutto a tutti tre giorni prima,
così si vedrà che è una cosa del Signore. La Madonna dice sempre: "Non
parlate dei segreti, ma pregate e chi sente me come Madre e Dio come Padre, non
abbia paura di niente". [65]
[65]
Mirjana ha la preoccupazione di non spaventare ed è la
stessa preoccupazione della Madonna, che in un suo messaggio ha affermato:
"Chi prega non ha paura del futuro". Non deve sfuggire che in tutto
questo si manifesta la divina misericordia in quanto
si verrà a sapere tre giorni prima che cosa succederà e anche il luogo. Se fosse qualcosa di bello (come il terzo segreto) ci
sarebbe da lodare Dio. Ma anche se fosse un fatto catastrofico ci sarebbe ugualmente da ringraziare il Signore che ci ha
dato la possibilità di metterci in salvo.
Tutti noi parliamo sempre di che cosa succederà nel
futuro, ma chi di noi potrà dire se sarà vivo domani? Nessuno! Quello che la
Madonna ci insegna è di non preoccuparci del futuro,
ma di essere pronti in quel momento ad andare incontro al Signore e non invece
perdere tempo a parlare dei segreti e di cose di questo genere. [66]
[66] Mirjana giustamente stigmatizza
la curiosità di chi, per prurito di orecchi, va in cerca di profezie
catastrofiche e non è preoccupato di cambiare vita, in modo tale da essere
sempre pronto quando il Signore passa e bussa.
Padre Petar, che adesso si trova in Germania, quando
viene a Medjugorje, scherza con me e dice: "Vieni a confessarti e dimmi
almeno un segreto adesso..." [67]
[67]
Padre Petar è un vero figlio di San Francesco, nel quale vi è semplicità e
perfetta letizia. Inoltre ama scherzare, il che, dato
il compito che gli spetta, non guasta affatto.
Perché tutti sono curiosi, ma si
deve capire che cosa è veramente importante. L’importante è che noi in ogni
momento siamo pronti ad andare dal Signore e tutto quello che succede, se
succede, sarà la volontà del Signore, che noi non possiamo cambiare. Possiamo
cambiare solo noi stessi! [68]
[68] Mirjana giustamente insiste sul “Vegliate e pregate”; che è
una dimensione fondamentale della vita cristiana. L'uomo è mortale e nessuno
sa quando il Signore verrà. Segreti o non segreti, la nostra vita è appesa al
filo sottile della volontà di Dio.
Chi prega non ha paura del futuro
PADRE LIVIO: Anche la Madonna insiste sul fatto che chi prega non
ha paura del futuro. Il vero problema è quando ci allontaniamo dal suo cuore e
da quello di Gesù.
MIRJANA: Certo, perché tuo padre e tua madre non ti possono
fare nulla di male. Vicini a loro siamo al sicuro.
PADRE LIVIO: Ho letto un articolo recente su una rivista
cattolica italiana che irrideva i segreti dicendo che, sommando tutti quelli
dei sei veggenti, sarebbero cinquantasette e la buttava nel ridicolo. Che cosa puoi rispondere?
MIRJANA: Anche noi sappiamo la matematica, ma dei segreti non
parliamo perché sono segreti. [69]
[69]
Mirjana è laureata, ma non lo fa pesare e in più si esprime
in un ottimo italiano. Esempio di umiltà da cui
qualche giornalista avrebbe qualcosa da imparare.
PADRE LIVIO: Nessuno sa i segreti degli altri veggenti?
MIRJANA: Non parliamo di quello.
PADRE LIVIO: Non ne avete parlato fra di
voi?
MIRJANA: Mai ne parliamo. Noi diffondiamo i messaggi della Madonna
e quello he il Signore vuole che diciamo alla gente. Ma i segreti sono segreti
e noi veggenti tra di noi non parliamo dei segreti. [70]
[70] Tre veggenti: Mirjana, Ivanka e Jakov hanno dieci
segreti. Gli altri tre: Marjia, Ivan e Vicka, che hanno
ancora le apparizioni quotidiane, ne hanno nove. I veggenti non parlano fra di loro dei segreti e quindi se ne deduce che neppure
loro sanno se i segreti che hanno sono uguali o sono diversi. Non si può
affatto escludere che siano uguali per tutti. Ma
potrebbero essere in parte uguali e in parte diversi.
Alcuni si chiedono se potrebbe significare qualcosa il fatto che Jakov abbia
ricevuto il decimo segreto, in Florida, negli Stati Uniti, mentre si trovava
insieme a Mirjana, il giorno 12 Settembre 1998.
PADRE LIVIO: Quindi tu non sai quali sono i nove segreti di Vicka
e Vicka non sa quali siano i tuoi dieci segreti?
MIRJANA: Ecco non parliamo di questo. Questa è una cosa che è
come se fosse dentro di me e so che di questa cosa non si parla. [71].
[71]
La tenacia con cui i veggenti di Medjugorje hanno custodito i segreti, non
parlandone mai neppure fra di loro, ed evitando anche
la più piccola confidenza con qualsiasi persona, anche di famiglia, è indice di
grande serietà e di credibilità delle appadzioni.
PADRE LIVIO: Vicka è qui presente. Tu Vicka puoi confermare che
non conosci i dieci segreti di Mirjana?
VICKA: Non ho mai avuto nessun bisogno di sapere quello
che la Madonna ha detto a Mirjana. Credo che lo stesso lo ha
detto anche a me e che i segreti sono uguali. [72] [72] Vicka qui fa due
affermazioni: innanzi tutto dice che lei non ha mai avuto la curiosità di
sapere quali sono i segreti di Mirjana; poi afferma che, secondo la sua opinione,
i segreti sono uguali per tutti i veggenti. Mirjana avrebbe però il compito
delicato di rivelarli a un sacerdote che ha scelto,
il quale tre giorni prima che si realizzino li renderà noti al mondo.
A proposito del terzo segreto
PADRE LIVIO: Adesso vediamo che cosa si può dire quanto al
contenuto almeno di alcuni segreti. Mi pare che si
possa dire qualcosa del terzo e del settimo segreto. Del terzo segreto che
cosa ci puoi dire?
MIRJANA: Ci sarà un segno sulla collina delle apparizioni,
come un dono per tutti noi, perché si veda che la Madonna è qui presente come nostra mamma.
PADRE LIVIO: Come sarà questo segno?
MIRJANA: Bellissimo! [73]
[73] Anche gli altri veggenti, quando parlano del segno,
fanno questa affermazione piena di entusiasmo. La
Madonna ha già mostrato a tutti e sei il segno che lascerà sulla montagna delle
prime apparizioni.
PADRE LIVIO: Senti Mirjana, non voglio apparirti curioso e tanto
meno indurti a dire qualcosa che non vorresti. Però, mi pare giusto che gli ascoltatori di Radio Maria possano sapere quello che la
Madonna desidera o permette che si sappia. Per quanto riguarda il segno ti
faccio una domanda precisa, però, se vuoi, evita pure di rispondere. Sarà un
segno che ha un significato spirituale?
MIRJANA: Sarà un segno ben visibile, che non si poteva essere fatto con mani umane; una cosa del Signore che
rimane.
PADRE LIVIO: È una cosa del Signore. Mi pare una affermazione
piena di significato. Ma è una cosa che viene dal
Signore, perché solo il Signore è onnipotente e la può fare, o perché il segno
ha un significato spirituale e trascendente? Se il
segno è una rosa, a me non dice niente. Se, invece, è
una croce, allora mi dice molto.
MIRJANA: Non posso dire niente di più. Ho detto tutto quello
che si poteva dire. PADRE LIVIO: Comunque, hai detto tante belle cose.
MIRJANA: Sarà un dono per tutti noi, che non si può fare con
mani umane e che è una cosa del Signore. [74]
[74] La finalità del segno è di rendere testimonianza
alla verità delle apparizioni. Sarà quindi un invito per gli esitanti e gli
increduli, ma anche un argomento e forse un richiamo per la stessa Chiesa. Non
bisogna dimenticare che il segno si colloca nel contesto dei
segreti e degli avvenimenti che essi racchiudono. Saranno momenti in cui
vigilare in modo particolare perché non venga a mancare l'olio alla lampada
della fede.
PADRE LIVIO: Ho chiesto a Vicka se io
vedrò questo segno. Lei mi ha risposto che non sono così tanto vecchio. Allora
voi sapete la data del segno?
MIRJANA: Sì, so la data.
PADRE LIVIO: Dunque sai, esattamente la
data e in che cosa consiste. Tu, Vicka, sai la data?
VICKA: Sì, anch'io so la data
…e del settimo segreto
PADRE LIVIO: Adesso passiamo al settimo
segreto. Che cosa è lecito sapere del settimo segreto?
MIRJANA: Ho pregato la Madonna se fosse possibile che
almeno una parte di quel segreto si cambiasse. Lei ha
risposto che dovevamo pregare. Abbiamo pregato moltissimo e lei ha detto che è
stata modificata una parte, ma che ora non si può più cambiare, perché è la
volontà del Signore che si debba realizzare.
PADRE LIVIO: Allora, se il settimo
segreto è stato mitigato, significa che è un castigo. [75]
[75]
Castigo non vuole dire necessariamente qualcosa che Dio
manda, ma anche qualcosa che Dio permette a causa della durezza del nostro
cuore. La guerra ad esempio è opera dell'uomo, che invece di
seguire la legge divina dell'amore, segue quella satanica dell'odio.
Essa viene chiamata dalla Madonna a Fatima
"castigo" di Dio, perché Dio abbandona l'uomo impenitente all'opera
delle sue mani, proponendosi però di ricavare un bene da questo male che noi ci
affliggiamo.
MIRJANA: Non posso dire nulla.
PADRE LIVIO: Non potrà né essere ulteriormente mitigato e neppure
abolito?
MIRJANA: No.
PADRE LIVIO: Tu, Vicka, sei d'accordo?
VICKA: La Madonna ha detto che il settimo segreto, come ha già detto Mirjana, è
stato in parte cancellato con le nostre preghiere. Ma,
siccome Mirjana sa più di me di queste cose, lei adesso risponde direttamente.
PADRE LIVIO: Insisto su questo punto perché qualcuno dice in giro
che, se si prega, si può...
MIRJANA: Non è possibile che venga
abolito del tutto. E’ stata tolta una parte e basta.
PADRE LIVIO: Insomma, è stato mitigato e
ora si realizzerà necessariamente. [76].
[76]
Dio conosce il futuro che accadrà senza che sia violata la nostra
libertà. Egli è fuori del tempo e vede nel presente le nostre libere azioni
future.
MIRJANA: Questo è quello che la Madonna ha detto a me. Non chiedo più
queste cose perché non è possibile. Questa è la volontà del Signore e si deve
fare. [77]
[77] Mirjana ribadisce che
ormai il segreto, per volontà di Dio, si realizzerà così com'è.
I dieci segreti riguardano il mondo
PADRE LIVIO: Di questi dieci
segreti c'è qualcuno che riguarda te personalmente o riguardano tutto il mondo?
MIRJANA: Io non ho segreti che riguardano me personalmente.
PADRE LIVIO: Quindi riguardano...
MIRJANA: Tutto il mondo.
PADRE LIVIO: Il mondo o la Chiesa?
MIRJANA: Io non voglio essere così
precisa, perché i segreti sono segreti. Dico solo che i segreti riguardano il
mondo.
PADRE LIVIO: Ti faccio questa domanda per analogia col terzo segreto di Fatima.
Esso riguardava certamente i disastri della guerra che sarebbe venuta, ma anche
la persecuzione alla Chiesa e infine l'attentato al Santo Padre.
MIRJANA: Non voglio essere precisa. Quando la Madonna lo
vuole, dirò tutto. Adesso sto zitta.
PADRE LIVIO: Dobbiamo però dire che, nonostante i vent'anni che abbiamo
alle spalle, il più deve ancora venire per quanto riguarda
Medjugorje. Si direbbe che la Madonna ci ha preparato per momenti
particolarmente impegnativi. Infatti i segreti
riguardano il mondo in generale.
MIRJANA: Sì. [78]
[78]
Come Fatima, anche Mediugorie ha una valenza mondiale. Le
apparizioni a Kibeho, in Ruanda, riguardavano la tragedia che si è consumata in
quella zona, con oltre un milione di morti. Per quanto grave, si trattava
tuttavia di un avvenimento circoscritto. Fatima e Medjugorie riguardano il
futuro della stessa umanità, che mette in pericolo la sua sopravvivenza, a
causa dell'incredulità, dell'odio e della guerra.
PADRE LIVIO: Tuttavia siamo certi che
almeno il terzo è positivo.
MIRJANA: Sì.
PADRE LIVIO: Tutti gli altri sono negativi?
MIRJANA: Non posso dire nulla. Lei ha detto quello. Io
sto zitta.
PADRE LIVIO: D'accordo, l'ho detto io,
non tu.
MIRJANA: Come dice Gesù: "Tu hai
detto questo". Lo dico anch' io: "Tu hai detto questo". Quello che potevo dire dei segreti, io l'ho detto.
PADRE LIVIO: Sì, ma bisogna che abbiamo le idee chiare e ordinate su
quelle cose che è lecito sapere. Abbi un po' di
pazienza se ti chiedo ancora qualche chiarimento. Tu di ogni
segreto sai quando accadrà?
MIRJANA: Sì, ma veramente non voglio parlare dei segreti perché è la
volontà della Madonna di non parlare.
PADRE LIVIO: Tu non dire quello che non si può, ma
almeno dì qualcosa su quello che si può. Sai di ognuno quando accadrà. Sai anche
dove?
MIRIANA: Anche dove.
PADRE LIVIO: Ho capito: sai dove e quando. [79]
[79] Naturalmente sa anche che cosa accadrà, diversamente
come farebbe Padre Petar a comunicarla al mondo?
MIRJANA: Sì.
PADRE LIVIO: Queste due parole, dove e quando, sono
molto importanti. Adesso vediamo come avviene il procedimento
attraverso il quale i segreti vengono resi noti. La
Madonna ti dirà qualcosa al momento debito? I dieci segreti verranno
rivelati secondo l'ordine progressivo, cioè il primo, il secondo, il terzo e
così via?
MIRJANA: Non posso dire nulla di più.
PADRE LIVIO: Non insisto. Che cosa puoi dire su
una diceria che circola, secondo la
quale tu avresti scritto i dieci segreti?'
MIRJANA: Guarda, Padre, se noi vogliamo proseguire l'intervista su
cose importanti, cioè sulla Madonna e i suoi messaggi,
io rispondo volentieri, ma dei segreti non parlo, perché sono segreti. Ci hanno
provato tutti, dai sacerdoti ai comunisti, soprattutto con Jakov che aveva solo
nove anni e mezzo, ma non sono mai riusciti a capire o a sapere qualche cosa.
Lasciamo perciò questo argomento. Se
succederà, sarà la volontà del Signore e questo l'abbiamo chiarito.
L'importante è che la nostra anima sia pronta e preparata per trovare il
Signore allora non dovremo preoccuparci né per il futuro e né per null'altro. [80]
[80] Ciò che colpisce non è solo la custodia ermetica
che i veggenti di Medjugorie hanno messo intorno ai segreti, dei quali in
vent'anni non si è mai saputo nulla se non quello che la Madonna ha permesso fosse rivelato, ma soprattutto la serenità con cui ne
parlano. La ragione di fondo Mirjana la indica nella
volontà del Signore che guida la storia, anche nei suoi momenti più difficili,
predisponendo ogni cosa per il nostro maggior bene. E’ San Tommaso d'Aquino che
afferma che Dio permette il male per ricavarne un bene.
PADRE LIVIO: Quindi dobbiamo rimanere su quelle informazioni che
tu ci hai dato all'inizio?
MIRJANA: Ecco, e basta
Il cuore di Maria e Gesù trionferà
PADRE LIVIO: Sinceramente c'è quanto basta per meditare a lungo.
MIRJANA:
Quello è
quanto la
Madonna vuole che sappiamo.
PADRE LIVIO: Per quanto mi riguarda, obbedisco più che
volentieri. L'ultima cosa che non ho ancora chiarito e alla quale neppure
Vicka ha saputo rispondermi, e che perciò devo chiedere a te, è questa: la
rivelazione dei dieci segreti, per bocca di Padre Petar, avverrà rendendo noto
un segreto per volta, o tutti insieme in una sola
volta? Non è una cosa da poco, perché se avverrà per dieci volte successive,
rischieremo un infarto. Neanche questo ci puoi dire?
MIRJANA: Non posso.
PADRE LIVIO: Però tu lo sai?
MIRJANA: Si.
PADRE LIVIO: Benissimo. Ecco, lasciamo dunque questo
argomento e chiudiamo la parentesi. Credo che sappiamo tutto quello che
è necessario sapere.
MIRJANA: Che possiamo sapere! [81]
[81] Mi pare importante sottolineare
la sicurezza di Mirjana. Ella non ha nessuna esitazione
e nessun dubbio che quanto ha detto la Madonna certamente si realizzerà. Anche i tre veggenti
di Fatima avevano la medesima sicurezza riguardo al
segno che la Madonna aveva promesso di dare per l'ultima apparizione del 13
ottobre. Si tratta indubbiamente di una certezza interiore che è frutto di un
dono speciale di grazia.
PADRE LIVIO: Per quanto mi riguarda non voglio saperne di più,
neanche mi fosse concesso. Preferisco aspettare con
fiducia le sorprese di Dio. Non voglio neppure sapere se sarò vivo io. Mi basta
sapere che lo sappia Dio. Ma ora vorrei cercare di capire il
significato teologico e spirituale di tutto questo. Se colloco i dieci segreti nel contesto dei messaggi della Madonna, mi pare di poter
dire che essi, anche se a prima vista possono costituire per noi un motivo di
preoccupazione, in realtà sono una manifestazione della divina misericordia. Infatti, la Madonna in molti messaggi dice di essere venuta
per costruire con noi il nuovo mondo della pace. Quindi l'approdo finale, cioè il punto di arrivo di tutto il piano della Regina della
pace, è un golfo di luce, cioè un mondo migliore, più fraterno e più vicino a
Dio.
MIRJANA: Sì, si. Sono sicura che alla fine vedremo questa
luce. Vedremo il trionfo del cuore della Madonna e di Gesù. [82]
[82] Medjugorje, lungi dall'essere un messaggio apocalittico
di sciagura, è in ultima istanza un messaggio di
speranza. D'altra parte la stessa Apocalisse è nata
come parola di consolazione per sostenere il popolo di Dio nel momento della
prova. La Madonna è venuta come Regina della pace per portare
la pace divina in un mondo minacciato dai demoni dell'odio e della
guerra.
Il messaggio del 1991
PADRE LIVIO: Mi pare molto importante riflettere su un messaggio
del 1991, quando la Madonna ha chiesto una novena per poter realizzare a
Medjugorje quello che ha iniziato a Fatima. [83]
[83] "Cari figli, anche oggi vi invito
alla preghiera, ora come non mai, da quando il mio piano ha incominciato a
realizzarsi. Satana è forte e vuole intralciare i miei progetti di pace e di
gioia e farvi pensare che mio Figlio non sia forte in ciò che ha deciso.
Perciò, vi invito, cari figli, a pregare e a digiunare
ancora più intensamente. Vi invito a qualche rinuncia
per la durata di nove giorni, perché con il vostro aiuto si realizzi tutto ciò
che voglio realizzare secondo i segreti iniziati a Fatima. Vi
invito, cari figli, a comprendere l'importanza della mia venuta e la
serietà della situazione. Voglio salvare tutte le anime e offrirle a Dio. Perciò preghiamo perché tutto quello che ho incominciato si
realizzi completamente. Grazie per aver risposto alla mia chiamata" 25 Agosto.
MIRJANA: Certamente.
PADRE LIVIO: Da quel messaggio appare chiaro che la Madonna ha
iniziato a Fatima un piano il cui esito finale è il
ritorno del mondo a Dio, o come lei dice, "il trionfo del suo Cuore
immacolato" e un tempo di pace per tutta l'umanità.
MIRJANA: A me sembra, ma dico solo quello che penso io perché non me lo ha detto la Madonna, che
Medjugorje venga come mano prolungata di Fatima e che la Madonna porti a
termine qui, quello che ha incominciato a Fatima. Ma
questa è una mia opinione.
PADRE LIVIO: In base a che cosa sei arrivata a questa
conclusione?
MIRJANA: Guardando un po' tutto quello che è successo.
PADRE LIVIO: Sto scrivendo un libro, il
cui sottotitolo è il seguente: "Da Fatima a Medjugorje: il piano di Maria
per la salvezza del mondo". Ti pare un sottotitolo giusto?
MIRJANA: Molto!
PADRE LIVIO: Molto?
MIRJANA: Molto!
PADRE LIVIO: Noi viviamo in un tempo di particolare manifestazione della
divina misericordia e quindi anche questo capitolo dei segreti a me sembra
come il passaggio degli Ebrei attraverso il mar Rosso, cioè
un passaggio difficile verso un approdo di luce.
MIRJANA: Sì, ma io non lo chiamerei difficile, perché quando si accoglie la volontà del Signore, quando si
accetta e quando si sa che Dio è tuo Padre, che ti vuole bene, anche tutte
quelle croci che trovi sulla strada della tua vita le prendi con amore.
PADRE LIVIO: È proprio così.
MIRJANA: E non ti sono difficili, perché sai che, se le porti, aiuti il Signore con quelle croci.
"Dobbiamo essere pronti"
PADRE LIVIO: Bene, Mirjana, allora la Madonna non vuole che
pensiamo troppo ai segreti, ma lei certamente ci sta preparando spiritualmente
a dei momenti in cui ci vorrà tanta fede e tanta forza.
MIRJANA: Ma ogni giorno ci vuole tanta fede tanta forza.
PADRE LIVIO: Ci vuole un "vigilate e pregate" quotidiano.
MIRJANA: Si.
PADRE LIVIO: Mi sembra importante sottolineare l'importanza di "svegliarci dal sonno
stanco delle nostre anime", come dice la Madonna. Infatti, dopo vent'anni di apparizioni, ci siamo come abituati e ogni volta
aspettiamo il messaggio del mese successivo nella speranza che ci dica qualcosa
di nuovo da raccontare in giro. Poi, quando arriverà il momento difficile o
quello della prova, rischiamo di farci trovare
addormentati come gli apostoli nel Getzemani. Mi pare che dobbiamo andare
incontro al futuro con un atteggiamento spirituale di grande
preparazione.
MIRJANA: Ma io credo che dobbiamo essere pronti ogni
secondo.
PADRE LIVIO: Indubbiamente la vigilanza continua è un
aspetto fondamentale della vita di ogni cristiano.
MIRJANA: Non solo dobbiamo essere pronti in futuro e
affrontare il futuro con una grande preparazione, ma io tu, i nostri amici e
tutti dobbiamo essere ogni momento preparati, perché
non sappiamo quando...
PADRE LIVIO: Perché non sappiamo qual è il giorno e l'ora...
MIRJANA: Che Dio chiamerà me! (84]
[84] Come appare evidente Mirlana riconduce l'atteggiamento
che dobbiamo tenere nei confronti dei segreti all'invito evangelico della
vigilanza continua, affinché quando il Signore verrà noi non abbiamo essere
come quelle vergini stolte che, alla venuta dello sposo, non avevano più l'olio
nelle loro lampade.
PADRE LIVIO: Non c'è dubbio che vi è anche, e io direi soprattutto, una chiamata personale.
MIRJANA: Ma se tutti saremo pronti
ad ogni istante, sarà una chiamata bellissima. [85]
[85] Non solo quindi non dobbiamo avere paura degli
avvenimenti futuri, ma neppure della morte perché, se vissuto nella fede, sarà
un incontro col Signore.
PADRE LIVIO: Bisogna vivere ogni giorno in intima unione con
Dio.
MIRJANA: Proprio così.
PADRE LIVIO: Questo è il modo
giusto per vivere la vita da parte di ogni cristiano.
Senti Mirjana, te lo chiedo per rasserenare i genitori in ascolto, le tue
figlie vedranno il tempo di primavera?
MIRJANA: Ecco di nuovo. Tutti i sacerdoti sono uguali.
PADRE LIVIO: In Italia per la verità il
proverbio è che tutte le donne... sono uguali.
MIRJANA: Anche le donne hanno la testa dura, ma i sacerdoti
lo stesso. Quante domande da Padre Jozo e tanti altri! Un po' sono abituata
anche a quello.
PADRE LIVIO: Hai ragione, è una domanda alla quale
è giusto opporre il più assoluto silenzio. Ritorno ancora un momento su un
interrogativo che mi sono posto e che mi riguarda anche personalmente. Tu dici
che noi a 'Radio Maria potremo comunque rendere noto
ciò che Padre Petar dirà pubblicamente, quando sarà giunto il momento? [86]
[86] Il fatto che i segreti siano manifestati al mondo
tre giorni prima, potrebbe essere un dono di misericordia. Di
qui la necessità di diffondere la notizia. Un atto di codardia e di
prudenza carnale, che inducesse a tenere nascosta la notizia, potrebbe
comportare grosse responsabilità morali.
MIRJANA: Sì, certamente. Anche secondo me
Radio Maria ce l'ha data il Signore perché vuole avere una radio così. Allora
dobbiamo usare tutto quello che il Signore ci ha dato per far conoscere la
volontà del Signore, per dirlo alla gente, per fare conoscere ad essa delle cose. Così usiamo anche Radio Maria.
PADRE LIVIO: Sto pensando a che cosa si potrà fare. Diremo a
Padre Petar di dire ai nostri microfoni quello che deve dire.
MIRJANA: Ma io penso che Padre Petar sarà guidato dal
Signore e lui capirà subito tutto quello che deve fare.
Chi prega non ha paura del futuro
PADRE LIVIO: A tempo opportuno si prenderanno la decisioni opportune,
secondo coscienza e prudenza. Piuttosto vorrei sottolineare
il fatto che tu comunque in tutta questa tematica dei segreti mi sei sembrata
preoccupata di non creare paura nella gente.
MIRJANA: Ma perché non c'è di che avere paura. Non capisco
perché si dovrebbe avere paura. Io voglio solo dire ai tutti i miei fratelli e
sorelle che la paura non serve. La paura l'hanno solo quelli che non hanno il
Signore al primo posto nel cuore. [87]
[87]
Mirjana non minimizza la portata dei segreti, ma dice che
chi è unito al Signore non deve avere paura di nulla. D'altra parte è la stessa
Regina della pace a dire: "Chi prega non ha paura del futuro".
PADRE LIVIO: Sotto le sue ali siamo comunque
al sicuro.
MIRJANA: Se al primo posto nel tuo cuore ci sono il Signore
e la Madonna, di che cosa dovresti avere paura? Spiegami?
PADRE LIVIO: Hai perfettamente ragione. Difatti anch'io, quando
ho le mie paure esistenziali, mi raccolgo nella preghiera e
dopo un po' scompaiono come la nebbia al sole.
MIRJANA: Per questo, non voglio che la gente pensi che deve
avere paura.
PADRE LIVIO: Molto chiaro!
MIRJANA: La paura non esiste se Dio e la Madonna sono al primo posto nel tuo cuore. [88]
[88] Uno dei messaggi fondamentali del vangelo è proprio
questo: “Non abbiate paura”
PADRE LIVIO: Comunque tu confermi che quanto sai sui
segreti accadrà necessariamente?
MIRJANA: Ecco vedi? Pian piano siamo
ritornati ai segreti.
PADRE LIVIO: Mirjana, renditi conto che circolano tante voci, a
volte fra loro contraddittorie. Per questo ho bisogno di informazioni
precise da parte tua.
MIRJANA: Confermo.
PADRE LIVIO: Confermi?
MIRJANA: Confermo.
PADRE LIVIO: Sento talvolta dire, riguardo ai segreti, che se
preghiamo, potranno essere modificati. Invece tu dici che
quanto è stato stabilito accadrà.
MIRJANA: Sì.
Fatima-Medujgorje nel piano della Madonna
PADRE LIVIO: Questo mi interessava. Ora
completiamo il discorso su Fatima. Tu dici, e io sono d'accordo con te, che a
Fatima è incominciato un intervento di Maria...
MIRJANA: No. Io ho detto che questo è quanto io penso. [89]
[89] È da sottolineare
la precisione molto puntigliosa con la quale Mirjana, ma anche tutti gli altri
veggenti, distinguono fra il messaggio della Madonna e quella che potrebbe
essere una loro interpretazione o riflessione personali.
PADRE LIVIO: Sì è la tua interpretazione, alla quale anche un
messaggio della Madonna fa riferimento, secondo cui vi è un legame fra Fatima e
Medjugorje e un piano di Maria per la salvezza del mondo.
MIRJANA: Sì.
PADRE LIVIO: Però vedo nel medesimo tempo che la Madonna è preoccupata perché la nostra generazione si illude di costruire un mondo senza
Dio. [90]
[90] "Cari figli, vi invito
a riflettere sul vostro futuro. Voi state creando un mondo nuovo senza Dio,
solamente con le vostre forze; ed è per questo che non
siete contenti e non avete la gioia nel cuore" - 25 Gennaio 1997.
MIRJANA: Penso che con questo avvertimento
la Madonna ci
voglia mettere in guardia, come se volesse dirci: "Dove state andando?
Aspettate, fermatevi! Che cosa volete dalla vostra
vita? Volete una vita vera o volete quella vita falsa che si crea con il
materialismo e con tutte le cose terrene? Costruire un mondo completamente
senza il Signore penso sia impossibile. [91]
[91] L'osservazione di Mirjana è molto saggia. Su questa
terra il male e il bene, la zizzania e il buon grano saranno
sempre mescolati. Riuscire a realizzare un mondo completamente senza Dio
significherebbe anticipare l'inferno qui su questa terra. Alla Madonna basta
che il bene sia così forte da prevalere sul male.
PADRE LIVIO: Il tuo giudizio sulla situazione del mondo volge al pessimismo o
è pieno di speranza?
MIRJANA: Ah, è pieno di speranza.
PADRE LIVIO: Il Santo Padre, l'otto Ottobre del 2000, anno del grande
Giubileo, ha consacrato il nuovo millennio alla Madonna. In quella preghiera
di consacrazione il Papa afferma che l'umanità è giunta a
un bivio. Ha davanti a sé la via della vita e quella della morte.
Potrebbe trasformare la terra in un cumulo di rovine o in un giardino. Si
rivolge alla Vergine perché ci aiuti a prendere la via della vita e della pace.
Che cosa pensi di questa prospettiva del Santo Padre?
MIRJANA: Quello che ha detto il Santo
Padre è veramente giusto ed è la risposta al perché la Madonna è rimasta qui
con noi già da vent'anni. [92]
[92] È chiaro che un intervento così straordinario
della Madonna si può spiegare soltanto con momento particolarmente difficile e
insidioso della storia umana. Soprattutto dopo l'attacco agli Stati Uniti
dell'undici settembre ci rendiamo conto che l'umanità
corre pericoli gravissimi in quanto si trova a fronteggiare un terrorismo
nuovo, alimentato da un odio cieco e distruttore, che può usare armi di
distruzione di massa.
PADRE LIVIO: Esatto!
MIRJANA: La Madonna ci indica la
via che dobbiamo scegliere se vogliamo vivere. Ma io
sono ottimista perché la Madonna non solo è qui con noi da vent'anni, ma lei
riuscirà a far sì che non noi scegliamo, come dice il Santo Padre, la via
sbagliata. Ma vorrei anche aggiungere che noi e il mondo intero siamo molto, molto fortunati ad avere questo Papa. Prego
tutti i giorni perché Dio gli dia lunga vita e lo lasci ancora con noi, perché
è innamorato della Madonna.
Molto più che una coincidenza?
PADRE LIVIO: Senti Mirjana vorrei un tuo
pensiero su questa che non mi sembra una coincidenza casuale. Il Papa è stato
colpito con un colpo di pistola mortale proprio il 13 Maggio del 1981, giorno
anniversario della apparizione della Madonna a Fatima.
Si è trattato di un vero miracolo se non è morto e lo stesso santo
Padre ha riconosciuto di aver avuto una grande grazia portando la pallottola a
Fatima, per ringraziare la Madonna di averlo salvato. Il mese successivo sono
incominciate le apparizioni di Medjugorje, con le quali la Madonna in un certo
senso si è affiancata al suo Papa, quello che lei ha salvato, per oltre
vent'anni di pontificato. Non vedi in tutto questo un disegno divino?
MIRJANA: Questo veramente non lo so.
So solo che sono fortunata a vivere in un tempo con un Santo Padre così. [93]
[93] È risaputo che il Santo Padre ha più volte
manifestato privatamente molto rispetto per Mediugorie e non di rado ha
pubblicamente invocato Maria Regina della Pace, chiedendo a tutta la Chiesa di
pregare e di digiunare per la pace. La Chiesa, però, pur vigilando sulle
apparizioni e sulla parrocchia di Medjugorje, non può che attendere la conclusione
di tutti gli eventi, prima di esprimere un giudizio ufficiale sulla loro
origine soprannaturale.
PADRE LIVIO: Non è certo un caso che proprio in questo tempo ci sia un Papa "Totus tuus".
MIRJANA: Anche noi, però, siamo "Tutti suoi".
PADRE LIVIO: Mi chiedo se ci sarà questo Papa quando verranno
resi noti i segreti.
MIRJANA: Ecco,
siamo di nuovo ritornati sui segreti! Non posso dirlo, ma non è importante.
L’importante è ciò che ha detto il Santo Padre, e cioè
che prendiamo la via giusta. Quella e la cosa più importante.
PADRE LIVIO: La prenderemo la via giusta?
MIRJANA: La Madonna è con noi. Lei è come un vigile che sta
al bivio e che ci indirizza tutti sulla via giusta.
Apriamo il nostro cuore alla Madonna
PADRE LIVIO: Non bisogna dimenticare che la Madonna è venuta qui come Regina della pace. Regina è sinonimo di vittoria. È
venuta per schiacciare la testa al serpente e per vincere le forze del male.
MIRJANA: Il messaggio più importante, come abbiamo detto, è
quello della pace, perché la Madonna è venuta a portarci suo Figlio Gesù, che è
la vera pace dentro di noi e lei ci riuscirà, perché o fa con tanto amore e
allora non può perdere. [94]
[94] A pensarci bene, tutta la tematica
dei segreti, finisce per portarci versi orizzonti di luce che la Madonna, col
nostro aiuto, realizzerà senza alcuna ombra di dubbio.
PADRE LIVIO: Mi pare che non si potrebbe concludere con una
prospettiva più incoraggiante la nostra conversazione. Ora ti pregherei di dare
un messaggio agli ascoltatori di Radio Maria, ai malati, alle persone sole, ai
sacerdoti, ai giovani...
MIRJANA: Lo dirò per tutti insieme
perché siamo tutti fratelli e sorelle e tutti figli della Madonna. Io voglio
dire che parlare di Medjugorje a una radio, oppure
leggere libri e giornali, è molto diverso che venire a Medjugorje e vivere
Medjugorje. Io voglio invitare i nostri fratelli e sorelle che vengono qui ad aprire il cuore e a lasciare che la Madonna faccia di
loro degli apostoli. Nel messaggio del due settembre dello scorso anno la
Madonna ha detto a me e ai pellegrini che erano con me: "Cari figli, io
vi ho invitato, aprite il vostro cuore affinché io possa fare di voi dei miei
apostoli". Allora io voglio invitare tutti ad aprire il cuore, e a lasciarvi entrare la
Madonna, perché possa farci suoi apostoli, in modo tale che possa mostrare la
strada giusta anche ai nostri fratelli e sorelle che non conoscono l'amore del
Signore e così portarli alla salvezza. Ecco, questo è quello che voglio dire a
tutti gli ascoltatori. Vi ricorderò tutti nelle mie preghiere e anche voi pregate per noi veggenti, perché anche noi abbiamo bisogno
di tante preghiere perché possiamo fare tutto quello che la Madonna vuole da
noi.
PADRE LIVIO: Ti ringrazio di cuore Mirjana. Sei stata esauriente e ci
hai arricchito moltissimo con la tua splendida testimonianza. Ti dico grazie da
parte di tutta la famiglia di Radio Maria per la tua disponibilità e per
profondità spirituale di quanto ci hai detto.
MIRIANA: Grazie a te, padre, per tutto quello che ci dai tramite Radio Maria, per tutto quello che fai per la
Madonna e per tutta la gente che può ricevere le parole della Madonna e
sentire il suo amore.
PADRE LIVIO: Vogliamo terminare pregando un Padre nostro, un Ave
Maria e un Gloria al Padre?
MIRIANA: Certo volentieri. Ecco, io pregherò in croato e voi
in italiano.
PADRE LIVIO: Ancora un grazie di cuore a Mirjana per questa bellissima
testimonianza, veramente luminosa.
MIRJANA: Anch'io ringrazio tutti gli ascoltatori che hanno
aperto il cuore e hanno ascoltato tutto quello che la Madonna vuole da noi,
perché veramente il suo messaggio entri nel cuore e comprendano tutto ciò che
la Madonna vuole. E vi aspetto a Medjugorje.
Medjugorje, 8 Agosto 2001, h.
14.00-15.30 Nota: L'intervista è stata data in lingua italiana. La dizione
orale è stata leggermente modificata nel testo scritto, alfine di rendere
meglio il senso di alcune espressioni.
I capitoli che seguono sono
tratti dal libro:
“Perché credo a Medjugorje”
di Padre
Livio Fanzaga
SUGARCO EDITORE.
“PACE,
PACE, PACE”
"UN MONDO SENZA PACE"
Nelle varie presentazioni dei
messaggi principali della Madonna a Medjugorje, la
pace è buon ultimo, dopo la fede, la preghiera, il digiuno e la conversione. In
realtà in questo elenco sintetico ad uso catechistico
vi è una logica molto sapiente. Il cammino di fede infatti,
alimentato dalla preghiera e dalla rinuncia, porta alla conversione e al ritorno
a Dio. L’esito finale è la pace divina nel cuore che, almeno per chi l'ha
sperimentata, è uno dei doni più grandi che il
Creatore possa concedere su questa terra. Nei primi anni che andavo a Medjugorje non avevo afferrato lo spessore del messaggio
riguardante la pace, anche perché, come mi resi conto più tardi, la Madonna
dava a questa espressione un significato diverso da
come viene usato comunemente. Fu in una particolare occasione, mentre
assistevo Vicka nell'accoglienza dei pellegrini su
quella scaletta della sua casa ormai nota in tutto il mondo, che ebbi il presentimento della grandezza del messaggio della
pace. Un pellegrino americano chiese a Vicka quale
secondo lei, fosse il più importante dei messaggi. Con mia grande sorpresa Vicka rispose che
quello che lei sentiva di più, come sua esperienza personale, era il messaggio
della pace. Così dicendo si era messa una mano al cuore e con un largo sorriso indicava tutta la dolcezza di cui il cuore umano è
ricolmo quando è in pace con Dio. Compresi in quella occasione
che la pace di cui parliamo noi uomini è soltanto il riverbero di una realtà
assai più profonda, che solo Dio può donare a chi gli apre il cuore. Che cosa
sia la pace a cui la Madonna ci invita molti lo hanno
sperimentato nel sacramento della riconciliazione. È il perdono
di Dio che scende come balsamo di guarigione sulle ferite e sui rimorsi di una
vita dilaniata dal male. Nelle lunghe file di pellegrini che sostano davanti ai
confessionali tu vedi i cercatori di quella pace che
il mondo non può dare e che neppure conosce. La vedi scorrere lungo le guance
con le lacrime del pentimento, per poi trasfigurare i volti con quelle della
gioia. L'assoluzione che libera dal male il cuore contrito
permette di gustare già su questa terra la pace divina del paradiso. Non
si può negare che negli ultimi decenni gli uomini abbiano moltiplicato gli
sforzi per evitare al mondo l'esperienza di una nuova guerra mondiale che, con
le micidiali armi a disposizione, avrebbe distrutto la terra e tutti i suoi
abitanti. Si è passati dagli anni dell'equilibrio del terrore a quelli dei trattati internazionali per il disarmo atomico. Ma,
mentre gli uomini si illudevano di aver conseguito
"pace e sicurezza", la Regina della pace è apparsa in lacrime già il
secondo giorno delle apparizioni implorando: "Pace, pace, pace e solo
pace". Poi, sempre in lacrime, ha aggiunto per ben due volte: "La
pace deve regnare tra Dio e l'uomo e tra gli uomini". Forse, non si è
abbastanza meditato sul fatto che, mentre gli uomini pensavano di aver
pacificato il mondo, la Madonna a Medjugorje si è presentata
come Regina della pace in "un mondo senza pace". Questa espressione
ricorre spesso nei messaggi. La Madre di Dio non guarda i trattati di carta, ma
i cuori degli uomini, nei quali però non abita la pace divina. Quali basi può avere una pace quando nel cuore dell'uomo ci sono la
superbia, l'egoismo, l'indifferenza, la cupidigia, la prepotenza e la
violenza? Potrà un mondo che si consegna nelle mani del maligno vivere
tranquillo? Colui che è mentitore e omicida fin dal
principio non porterà forse il mondo prima alla disperazione e poi alla distruzione?
Maria a Medjugorje ci ha messo in guardia dalle
illusioni e dai falsi ottimismi. I trattati internazionali da soli non
garantiscono il futuro dei popoli. Senza il cambiamento dei cuori
l'odio cieco diventa una forza di distruzione inarrestabile. I tre anni
e mezzo di guerra nelle terre dove sta apparendo la Regina della pace hanno dimostrato a quali limiti impensabili di ferocia
possa arrivare il cuore umano. La guerra civile sembra in questi ultimi anni
aver sostituito quella fra le potenze. Essa è ancora più feroce, come
dimostrano le orrende stragi che si compiono in numerose parti del mondo, dal
Ruanda all'Algeria. Senza il ritorno dell'umanità al Dio dell'amore la pace è
impossibile. La pace è il frutto di tutti i messaggi che la Madonna ha dato a Medjugorje. Lei vede il mondo così com'è,
nella sua verità davanti a Dio. È un mondo orgoglioso che
presume di costruire se stesso senza Dio e che cerca nella ricchezza e nella
potenza le ragioni di vivere e di operare. Per questo mondo inquieto non ci sono
né futuro né salvezza eterna (25.01.1997). Perché l'umanità entri in un tempo di pace che il cuore di Maria
"attende con impazienza" (25.06.1995) è
necessario percorrere la via della conversione e del ritorno a Dio. Infatti,
solo quando gli uomini avranno fatto la pace con Dio, ritornando ad essere suoi figli, potranno riconoscersi fra loro come fratelli.
Qualsiasi tentativo di realizzare la pace senza Dio è votato
all'insuccesso. Se il Signore non costruisce la casa,
invano faticano i costruttori. "Cari figli - avverte la Madonna alcuni
mesi prima che divampi la guerra - oggi vi invito a
decidervi per Dio, perché l'allontanamento da Dio ha come frutto la mancanza di
pace nei vostri cuori. Solo Dio è pace. Per questo avvicinatevi a lui tramite
la vostra preghiera personale e dopo vivrete la pace nei vostri cuori. Così la
pace dei vostri cuori potrà scorrere come un fiume in tutto il mondo. Non
parlate di pace, ma praticatela!" (25.02.199]). Chi non si
ricorda con quale accoratezza Maria ci ha spronati alla preghiera e al digiuno durante gli anni del
tremendo conflitto? "Solo con la preghiera e il digiuno si può fermare la
guerra" (25.04.1992), affermava in uno dei momenti più
torbidi del conflitto, quando satana cercava di "sedurre quante più anime possibile". Mi ricordo che proprio in quei mesi
un gruppo di alcune centinaia di italiani cercava di
arrivare fino a Sarajevo, circondata dalle milizie contrapposte, per
testimoniare la pace. Serviva questa marcia?, mi
chiedevo, quando gli organizzatori mi sollecitavano a farla conoscere
attraverso i microfoni di Radio Malia. Rimasi esitante finché non scambiai
alcune parole con mons. Tonino Bello, uno degli organizzatori della marcia
insieme a mons. Bettazzi. Eravamo nel cuore
dell'inverno. Questi uomini avevano deciso di procedere in mezzo al gelo, alla
fame, alla miseria e al pericolo, per portare il
messaggio della pace e della gioia a Sarajevo. Mons. Bello mi colpì molto, perché mentre colloquiavo con lui in preascolto, non mi sembrava neanche un vescovo tanto
il suo modo di presentarsi era schivo e dimesso. Era già sofferente, minato da
un tumore che di lì a non molto lo avrebbe portato in cielo. Parlava con
l'umiltà ma nel medesimo tempo col fervore e lo zelo di un vero servo del
Signore. Io avevo preparato una mia obiezione: "Monsignore, volevo dirgli,
mi pare che più delle marce serva la preghiera". Ma
poi non gli dissi nulla. Lo invitai a parlare senza paura della marcia per la
pace attraverso i microfoni di Radio Maria. Avevo compreso che lui, molto più
di noi, viveva il messaggio di Maria di essere
"gioiosi portatori di pace in questo mondo senza pace" (25.06.1995).
Capii che in quel gesto, che conteneva il rischio della vita, vi era la
forma più alta della preghiera e del digiuno. La Madonna ha guidato la
parrocchia nel tenebroso periodo della guerra, chiedendo preghiere,
digiuno, sacrifici e slanci di amore. Lei stessa alla fine ha ringraziato, per l'aiuto ricevuto al fine di schiacciare la
testa al serpente dell'odio e della pulizia etnica: "Cari figli, oggi vi
ringrazio per le vostre preghiere. Voi tutti mi avete aiutata
affinché questa guerra finisca il più presto possibile. lo
vi sono vicina e prego per ognuno di voi e vi supplico: pregate, pregate,
pregate. Solo attraverso la preghiera possiamo vincere
il male e proteggere tutto quello che satana desidera distruggere nella vostra
vita" (25.02.1994). Perché è con la
preghiera che si è potuto porre fine alla guerra? La ragione profonda è da
ricercare nella radice stessa della guerra, la quale risiede in un cuore che
vede nel fratello un avversario. Perché lo sguardo
cambi e il nemico divenga un amico è necessario che nel cuore entri l'amore del
Padre celeste. Allora colui che tu volevi annientare
diviene un fratello da abbracciare. Ma questo è possibile solo se nella
preghiera si fa l'esperienza dell'amore col quale Dio ama infinitamente e senza eccezione tutti gli uomini. Un mondo senza Dio e senza
preghiera è inevitabilmente un mondo senza amore e senza pace. Per questo
mondo non c'è futuro se non lo spettro dell'autodistruzione. Ma se l'uomo torna
a Dio e sperimenta la sua pace, allora il futuro vedrà la civiltà dell' amore.
"DIO MI PERMETTE
DI REALIZZARE CON LUI QUESTA OASI DI PACE"
La mia impressione è che noi
cristiani non abbiamo ancora compreso in tutto il suo immenso valore il messaggio evangelico della pace. Quando si parla di pace andiamo quasi istintivamente col
pensiero a quelle parti del mondo dove c'è la guerra. Quasi
mai ci soffermiamo a meditare sul nostro cuore, che sovente non è in pace né
con se stesso, né con il prossimo, né con Dio. Un uomo in pace ti
colpisce al solo sguardo. Vedi nei suoi occhi la luce, la tranquillità
dell'animo e l'umile accoglienza. È sereno, disponibile, ottimista e persino gioioso. Le
bufere della vita increspano le onde alla superficie, ma non turbano la pace
profonda. Non c e nulla di più grande della pace di
Dio. Essa è l'inizio del paradiso. La Madonna per descriverci la vita divina
dice che in cielo ci sono la pace e la gioia. Queste due espressioni sono
spesso usate insieme nei suoi messaggi. Ebbene, il suo desidero
e il suo programma sono che la pace e la gioia di Dio si riversino nei nostri
cuori fino a colmarli, per poter così donarli a coloro che ne sono privi (25.10.1997).
In questo suo intento Maria si colloca nel solco profondo del messaggio
evangelico. Quando è risuonato per la prima volta nei
cieli l'annuncio divino della pace? Non è forse nella notte di Natale, quando
Gesù è venuto nel mondo? E il primo saluto di Cristo
risorto, vincitore del male, non è forse stato quello della pace rivolto agli
apostoli rinchiusi nel cenacolo? La pace divina è il frutto della Redenzione. È l'annuncio fondamentale
del Natale e della Pasqua. Maria a Medjugorje ci vuole
dare qualcosa di essenziale, senza cui non si può
vivere. Se a Lourdes si è presentata come l'Immacolata
Concezione e a Fatima come la Madonna del Rosario, a Medjugorje
il nome di Maria è "Regina della pace". Così si è chiamata fin
dall'inizio e già il terzo giorno delle apparizioni aveva
dato in pianto il suo messaggio principale. Più volte ripeterà che
questo è il programma che ha ricevuto da Dio, specialmente in occasione della
festa di Natale: "Cari figli, vi chiamo alla
pace! Vivete la pace nel vostro cuore e nel vostro ambiente, affinché tutti
possano conoscere la pace che non viene da voi, ma da Dio... Celebrate
la nascita di Gesù con la mia pace, la pace con la quale sono venuta come
vostra madre, Regina della pace" (25.12.1988). Il vero
problema è quello di capire, anzi di sperimentare che cosa sia
la pace divina. Essa è il cuore colmo dell'amore di Dio. Quando
ci manca l'amore siamo inquieti. Non siamo in pace e la cerchiamo. Quando l'amore ci sazia, e questo è possibile solo con
l'amore divino, allora ci sentiamo in pace e trabocchiamo di gioia. Il paradiso
è già presente in noi come caparra, secondo l'espressione di san Paolo. Tutti i
messaggi della Madre di Dio a Medjugorje sono
finalizzati a questo obiettivo. La fede, la preghiera,
la penitenza, la conversione e l'inizio del cammino di santità ci portano a gustare fin da questa vita la pace e la gioia divine.
Questo è quanto il cuore umano desidera e che invano cercherebbe altrove. Tutti
coloro che si sono lasciati guidare dalla Madonna
sanno che la vera felicità non è una chimera e che è possibile sperimentarla
già in questa vita, anche portando ogni giorno la nostra croce. Per realizzare
il suo piano di "far regnare la pace su tutta la terra" (25.12.1990),
la Madonna vuole costruire a Medjugoije
"un'oasi di pace". Questa espressione ha colpito molto i seguaci
della Gospa, anche se non subito è stata compresa in
tutta la sua profondità. È
nata perfino una famiglia religiosa che porta questo nome. Non
facciamoci illusioni. Prima delle apparizioni Medjugorje
non era meglio di tante altre parrocchie della cristianità. Anch'essa
era parte di questo mondo inquieto e senza pace. Dio ha misteriosamente eletto
questo pezzetto di terra per farne un'oasi di pace da dove potesse
irradiare in tutto il mondo la pace divina. La Madonna annuncia questo progetto
celeste, chiamando i parrocchiani alla collaborazione: "Cari figli, Dio
mi permette di realizzare con lui questa oasi di pace.
Desidero invitarvi a conservarla in modo che sia sempre pura. Ci sono quelli
che con la loro indifferenza annientano la pace e la preghiera. Vi invito a testimoniare e ad aiutare, con la vostra vita, a
conservare la pace" (03.07.1986). Con infinita pazienza la Regina
della pace pone mano al suo progetto. E’ necessario innanzi tutto che ci sia la riconciliazione con Dio. Un'invito insistente alla
confessione acquista così il suo vero valore. Si tratta innanzi tutto di
ritrovare l'amicizia divina, diversamente ogni sforzo è inutile: "Non
potete, figlioli, realizzare la pace, se non siete in pace con Gesù. Perciò vi invito alla confessione, affinché Gesù sia la vostra
verità e pace" (25.01.1995). La Madonna è certamente riuscita
nel corso degli anni a incidere nei cuori e a
costruire quanto desiderava, sia pure con i limiti relativi alla condizione
umana. Infatti chi arriva a Medjugorje
respira veramente, anche se non ne è consapevole, un clima di pace, che
difficilmente si sperimenta altrove. Questo accadeva anche i primi anni, quan do il regime comunista
controllava e non di raro cercava di infastidire la popolazione. Mi sono
chiesto più volte che cosa abbia Medjugorje di
straordinario. All'apparenza nulla. Eppure, appena uno vi arriva entra in
un'atmosfera spirituale di grande serenità, come se
la Madonna avvolgesse col suo manto tutta la grande conca racchiusa da una
cerchia di monti. Lo stesso nome di Medjugorje
significa "in mezzo ai monti". La Madonna ha voluto fare di
questo villaggio un bellissimo fiore ricolmo di Dio, affinché tutti coloro che vi arrivano possano sentire il profumo della
pace celeste. Ho notato che molti pellegrini desiderano ritornarvi. Alcuni
sono andati in pellegrinaggio a Medjugorje decine e
decine di volte. Raramente questo succede con altri santuari. In che cosa consiste
il richiamo segreto, al quale è difficile resistere? È senza dubbio la presenza di
quella pace divina che il cuore umano desidera, anche se il più delle volte non
se ne rende conto. La gente è contenta di stare a Medjugorje. Quando è ritornata
alle proprie case ne parla con nostalgia. Là ha sperimentato
qualcosa che altrove difficilmente si può trovare. La Regina della pace in
questo luogo lascia in modo particolare il profumo della
beatitudine celeste. Anche entrando nelle
famiglie avverti questo clima. Gli slavi, in generale, e i croati, in particolare,
hanno un temperamento piuttosto infiammabile e combattivo.
La Madonna li ha saputi perfezionare nel corso degli anni. Nei primi tempi
delle apparizioni aveva avvertito i veggenti che satana tentava di insinuarsi fra di loro. E mirabile come questi sei
ragazzi così diversi si siano conservati un gruppo compatto e affiatato.
La Madonna, quando è stato necessario, è intervenuta per preservare la
parrocchia dalle divisioni e dalle contese seminate dal demonio: "Cari
figli, ammonisce, oggi vi prego di smettere con i pettegolezzi e di pregare per
l'unità della parrocchia, perché io e mio Figlio abbiamo un progetto speciale
per questa parrocchia" (12.04.1984). Numerosi
poi sono i richiami alla riconciliazione nelle
famiglie e al perdono reciproco. Non facciamoci illusioni: anche a Medjugorje non mancano coloro che, come dice la Madonna,
"con la loro indifferenza annientano la pace e la preghiera Non c'è campo
di grano dove il nemico non semini la sua zizzania. La Madonna avverte del
pericolo: "Cari figli - dice -, sapete che vi ho promesso un'oasi di
pace, ma sapete che accanto all'oasi esiste il deserto, dove satana sta in
agguato e cerca di tentare ciascuno di voi" (07.08.1986).
Ciononostante si può dire che il piano di Maria di costruire in anticipo
a Medjugorje un angolo di quella che
sarà la futura civiltà dell'amore si è attuato. A ben pensarci il vero fascino
di Medjugorje, che non verrà meno neppure con la
cessazione delle apparizioni, risiede proprio in questo progetto divino. Nel tempo
della guerra, che infuriava proprio in Bosnia-Erzegovina,
Medjugorje non ha perso la sua caratteristica di
"oasi della pace". Non sono mai mancati i pellegrini, ma soprattutto
non e mai mancata la preghiera. In occasione di alcune festività ho visto
posteggiati centinaia di automezzi, provenienti da
ogni parte d'Europa, in particolare dall'Italia, carichi di aiuti per le
popolazioni più colpite, a qualsiasi gruppo etnico appartenessero. Mai come in quegli anni la preghiera si è intimamente congiunta
alla carità. In quel periodo così difficile la veggente che più di tutti
è rimasta sul posto è stata Vicka. La guerra è una
dura necessità, alla quale non è possibile sottrarsi. Anche
i tre fratelli di Vicka hanno dovuto rispondere alla
chiamata alle armi. Ho spesso parlato con loro per conoscere da vicino la
situazione. Mi ha sempre molto colpito la serietà del loro atteggiamento. Si
trattava in sostanza di fare quanto necessario per difendere i propri villaggi
e la propria terra, senza inutili violenze e desiderando quanto prima una
generale pacificazione. Negli oltre tre anni del durissimo conflitto Vicka si è distinta per la sua
infaticabile presenza non solo nell'accoglienza dei pellegrini, ma anche
e soprattutto nell'assistenza ai feriti e ai malati, nella distribuzione degli
aiuti e nel conforto ai soldati. Si prodigava perché andassero al fronte dei
combattenti riconciliati con Dio, dopo aver ricevuto i sacramenti della
confessione e della comunione. Nel tempo di guerra Medjugorje
è apparsa come un miracolo di preghiera e di carità
che la Regina della pace ha posto dinanzi agli occhi del mondo. Ha dato un
segno della sua presenza che solo i ciechi non hanno voluto vedere. La vicina
città di Mostar, distante solo venti chilometri in linea d'aria, è stata quasi
interamente distrutta. In particolare la cattedrale e il convento francescano
sono stati sventrati dalle bombe. I serbi dalle alture intorno a Mostar
tenevano puntati i cannoni e i lanciarazzi contro la chiesa dai due campanili.
Non c'era da farsi illusioni. Chi può contare le chiese cattoliche distrutte
sistematicamente in quegli anni? Fobiettivo
dell'esercito serbo era di ridurre Medjugorje a un cumulo di macerie. Non bisogna dimenticare che la
Croazia aveva proclamato la sua indipendenza,
staccandosi dalla federazione jugoslava, proprio il 25 giugno 1991,
decimo anniversano delle apparizioni. Colpire e
distruggere questo simbolo religioso era per i serbi un obiettivo
prioritario per fiaccare il morale dei croati. Mi ricordo che in quel periodo
molti che mi interrogavano sull'andamento della guerra
in Bosnia, mi chiedevano notizie su Medjugorje,
meravigliandosi molto che non fosse stata ancora colpita. Vi era una specie di
muta attesa nell'opinione pubblica internazionale. "Vediamo se scende
dalla croce", dicevano i nemici di Gesù, facendosi
beffe di lui. "Vediamo se la Madonna salverà Medjugorje",
insinuavano i nemici irriducibili delle apparizioni, forse più numerosi di
quanto non si pensi. Una mattina mi recai come al solito in edicola per acquistare i giornali per il mio
programma giornaliero di commento alla stampa. Con mia meraviglia e dolore vidi che i giornali riportavano con evidenza la notizia che Medjugorje era stata bombardata. Perfino
il giornale cattolico "Avvenire", che per
ragioni prudenziali non toccava quasi mai questo argomento,
pubblicava la notizia in prima pagina. Ritenevo l'avvenimento possibile,
perché le vie di Dio non sono le nostre, ma nel mio intimo
non lo ritenevo credibile. Presi il telefono e chiamai la famiglia di Vicka. Miracolosamente presi subito la linea, nonostante la
quasi impossibilità di comunicare telefonicamente in quel tempo di guerra. Mi
rispose la mamma che misi in diretta a Radio Maria. La tranquillità della sua voce, anche se parlava croato,
persuase il nostro pubblico che la situazione non doveva essere così
catastrofica. Le chiesi notizie sui bombardamenti. Quella mattina l'Italia medjugorjana, frastornata dalle notizie dei giornali e dei
telegiornali, seppe che effettivamente il bombardamento
c'era stato. Alcuni ordigni serbi, sparati dalle colline a ridosso di Mostar,
avevano sorvolato i due campanili ed erano scoppiati
in un campo, uccidendo una povera mucca. Satana non aveva ottenuto di più.
Ancora oggi si può vedere una grossa bomba caduta vicino alla chiesa e rimasta
inesplosa. Maria aveva protetto l'oasi di pace che lei e suo Figlio avevano
costruito.
"VI INVITO AD
AIUTARE TUTTI CON LA VOSTRA PACE"
La pace divina del cuore è lo
sbocco di tutti i messaggi di Medjugorje. Chi la
possiede sperimenta già durante il pellegrinaggio terreno la beatitudine del
cielo. La Madonna, che ci vuole portare tutti in paradiso con lei, desidera
che ne sentiamo il profumo già qui sulla terra,
affinché non si smarrisca più la strada che conduce nel cuore dell'amore
trinitario. Il progetto di Maria è che gli uomini gustino già in questa vita la
pace e la gioia che Dio desidera riversare nei loro cuori. Sarebbe fuorviante
presentare Medjugorje come un messaggio minaccioso.
Più volte ho sentito i veggenti affermare che la Madonna non è venuta per
impaurirci. Alcuni fanno impropriamente riferimento ai "segreti" per
presentare un futuro in chiave apocalittica. In realtà, la Madonna è venuta
come Regina della pace e i suoi sono progetti di bontà per il mondo intero. Medjugorje è un disegno sublime dell'amore misericordioso
di Dio come forse mai si è manifestato nella storia cristiana. Non a caso si è
andato realizzando in concomitanza con un pontificato di chiara impronta
mariana, fra i più significativi che la Chiesa
conosca. Non devono ingannare la piccolezza dei mezzi e l'irrilevanza sul
piano monda no dei protagonisti. Dio ha sempre
compiuto opere grandi, che hanno cambiato l'umanità, con strumenti poco
visibili al mondo. La Madonna non ha mai nascosto la grandiosità del piano, nel
quale ognuno di noi ha un posto importante (25.01.1987), e ci invita "a costruire con lei il mondo nuovo della
pace" (25.12.1992). Potrebbe un progetto essere più
ambizioso? Nessuno più di Maria è consapevole della situazione
difficile del mondo nel quale "c’è molta mancanza di pace". Ma proprio perché è Madre e ci ama, non ci vuole lasciare in
questa situazione in cui gli uomini sono senza Dio, senza amore, senza gioia,
senza futuro e senza salvezza eterna. Nella prima fase del suo piano la Madonna
ha incominciato a costruire un oasi della pace dove gli uomini, attraverso il risveglio
della fede, il fervore della preghiera e il cambiamento di vita incominciassero
a gustare la dolcezza della pace divina del cuore. Successivamente
ha ricolmato della sua tenerezza di Madre i pellegrini provenienti da ogni
parte del mondo, affinché sperimentassero in quest'oasi celeste quanto è buono
e soave il Signore. Infine con coloro che ormai sono
suoi e sono ripieni del suo amore materno vuole portare la soavità dell'amore
di Dio a tutti gli uomini. Quante volte, specialmente in questi ultimi anni,abbiamo ascoltato il suo accorato richiamo! "Cari
figli, io vi amo e desidero guidarvi tutti verso la pace che solo Dio può dare
e che arricchisce ogni cuore. Vi invito a diventare i
portatori e i testimoni della mia pace in questo mondo senza pace" (25.07.1990).
"Vi invito a diventare apostoli dell'amore e della bontà. In questo
mondo senza pace testimoniate Dio e il suo amore e Dio vi benedirà
e vi darà quello che gli chiedete" (25.01.1993). "Figlioli,
desidero che diventiate portatori di pace e della gioia di Dio nel mondo di
oggi senza pace" (25.10.1997). Che cosa dobbiamo aspettarci per
il futuro? Se aiuteremo la Regina della pace ad
attuare il suo piano, donando ai fratelli inquieti e disperati la pace, la
gioia e l'amore che Dio riversa nei nostri cuori, non c'è dubbio che verrà
presto sulla terra un tempo di pace che il cuore di Maria "attende con
impazienza" (25.06.1995). Se corrisponderemo,
un grande sogno potrebbe diventare presto una realtà!
I capitoli
che seguono sono tratti dal libro
"Dies
Irae – I giorni dell'Anticristo;
di Padre
Livio Fanzaga
SUGARCO EDITORE.
Il testo si può acquistare nelle librerie
cattoliche presso i santuari o si può ordinare e ricevere comodamente a casa
propria telefonando all 'Editrice Shalom e citando il
codice n. 2759.
SONO ARRIVATI I TEMPI DELLA
FINE?
Giunti al termine di questo grande
affresco, ricco di suggestioni e di insegnamenti, è
opportuno concludere offrendo al cristiano esigente un quadro dottrinale
sicuro, che lo aiuti a fare opera di sapiente discernimento in un momento in
cui messaggi di incerta provenienza e di dubbia dottrina rischiano di sviarlo.
Si tratta di evitare da una parte un atteggiamento facilone, che non si cura
della prospettiva di attesa che caratterizza la fede
cristiana e dall'altra di mantenere un atteggiamento di fiducia rispetto al
futuro, senza cadere in angosciosi catastrofismi, tipici soprattutto delle
sette. Molto abbiamo già detto riguardo alla visione cattolica sulla fine del
mondo. Ora però ci proponiamo di sintetizzarne gli elementi certi, così come emergono dalla riflessione della Chiesa sulla Parola di
Dio. La meditazione sui tempi della fine è sempre stata viva nella Chiesa, la
quale su questo argomento ha proposto fin dagli inizi
una dottrina sicura, al fine di aiutare i credenti a guardare al futuro con
gli occhi della fede.
SONO INCOMINCIATI GLI ULTIMI
TEMPI?
Innanzitutto è necessario comprendere
in quale tappa della storia ci troviamo a vivere. Noi cristiani dobbiamo
imparare a guardare al passato con gli occhi della fede, in modo tale da vedere
la storia del mondo e dell'uomo come l'attuazione del progetto di Dio. Il
mondo, ripete Paolo più volte nelle sue lettere, è
stato creato non solo per mezzo del Verbo, ma in vista del Verbo.
Schematizzando potremmo dire che la creazione del
mondo e dell'uomo è in vista dell'incarnazione. Questa a sua volta è in vista
della redenzione dell'uomo e della sua glorificazione
in Cristo. Il compimento della storia vedrà Cristo giudice consegnare il mondo
redento al Padre, perché Dio sia tutto in tutti (1Cor 15,28). Nella
prospettiva di fede la storia del mondo e dell'uomo vede lo snodarsi di
un grande progetto di amore, più forte degli smarrimenti, delle deviazioni e
delle perversioni a cui si abbandona la libertà umana. Questa
visione ottimistica, che contempla la grazia sovrabbondare sul peccato, va
fermamente conservata nello sguardo del credente sulla realtà, anche se la
potenza del male a volte sembra invincibile e la possibilità della rovina
eterna è unaminaccia concreta che incombe sulla vita di ognuno. Nello svolgimento del meraviglioso progetto di Dio
noi ci troviamo nell'ultima tappa. Essa va dall'Ascensione al cielo di Cristo
fino al suo ritorno nella gloria, quando verrà a giudicare
i vivi e i morti, ponendo fine alla storia umana. Compiuta l'opera della
redenzione da parte di Gesù Cristo, ora è incominciato il tempo in cui i frutti
della redenzione vengono distribuiti agli uomini.
Proprio perché si tratta dell'ultima fase della storia della
salvezza, possiamo correttamente dire che viviamo gli ultimi tempi. Essi
abbracciano l'arco di tempo che va dalla prima alla
seconda venuta di Cristo. Dopo questa tappa, non ce ne sarà un'altra, perché con la venuta di Cristo nella gloria il tempo finirà e
incomincerà l'eternità. Sarà un'eternità nella gioia di Dio per chi l'avrà
accettato in questa vita, mentre chi l'avrà rifiutato senza pentirsi verrà inghiottito dalla morte eterna. Messo in luce questo
dato indiscutibile della fede, e cioè che noi stiamo
vivendo l'ultima fase della storia umana, dobbiamo cercare di cogliere tutte le
caratteristiche di questo periodo nel quale Dio ci ha chiamato all'esistenza.
CRISTO È IL SIGNORE
DEGLI ULTIMI TEMPI
Una delle caratteristiche più
importanti dell'ultima tappa della storia umana è il fatto
che essa ha Cristo come Capo e come Signore. Prima del compimento della
redenzione il mondo, per divina permissione, era sotto il giogo di colui che Gesù nel Vangelo chiama il "principe di
questo mondo", cioè satana. Ottenuto il consenso dell'uomo fin dal paradiso terrestre, il serpente ha tenuto ben stretto
il mondo nelle sue spire, trascinando l'umanità, consenziente al male, nelle
tenebre e nell'ombra di morte. L’incarnazione segna l'inizio del grande duello, che si concluderà con la vittoria di Cristo
risorto. Incomincia dunque una nuova fase della storia umana nella quale Cristo
è il "Signore". Egli detiene tutto il potere non solo nei cieli, ma
anche sulla terra. Egli è al di sopra di ogni
principato e autorità, di ogni potenza e dominazione, perché il Padre tutto ha
sottomesso ai suoi piedi (Ef 1,21-22). Cristo
risorto è il Signore del cosmo e della storia. Dovremmo
dare tutto il significato che merita all'acclamazione liturgica: "Tuo il
Regno, tua la potenza e la gloria nei secoli" A volte la potenza del male ci induce a pensare il contrario. Spesso i cristiani, nel
momento della prova, sembrano dubitare non solo della potenza, ma persino della
presenza di Cristo. In realtà il mondo è suo e sua è la chiave del cuore umano.
Quella di Satana è solo una falsa forza. Nulla può
resistere alla grazia di Cristo. Egli lascia che il male intessa le sue trame,
ma poi le usa per confonderlo. Quando Dio dice
"basta!" per il male è finita. Uno dei più nitidi insegnamenti
dell'Apocalisse è la supremazia assoluta di Cristo sulle potenze demoniache. I
singoli, i gruppi, le nazioni, l'umanità intera sono
sotto l'influsso della sua grazia che realizza tutto ciò che vuole.
Naturalmente rispetta la libertà umana, ma la sua onnipotenza si manifesta
proprio nel raggiungere i fini che si prefigge nel
pieno rispetto delle libere scelte degli uomini. San Tommaso d'Aquino
sintetizza stupendamente tutto questo, affermando che la volontà di Dio si
realizza sempre.
TEMPI DI MISERICORDIA E DI
PERDONO
Un altro aspetto fondamentale
dell'ultima tappa della storia dell'umanità è che su di essa
si riversano i fiumi di acqua viva dell'amore di Dio. Con l'Ascensione al
cielo di Cristo viene effuso sul mondo lo Spirito
Santo. Non si tratta di un evento limitato all'inizio della storia della
Chiesa, ma di una Pentecoste permanente che si estende fino alla fine del
mondo, quando Cristo consegnerà il Regno al Padre e Dio sarà tutto in tutti.
Come all'inizio della sua missione Cristo vide i cieli aprirsi e scendere su di
lui lo Spirito, così all'inizio della missione della Chiesa i cieli si aprono e Dio riversa il suo infinito amore mediante il dono
dello Spirito Santo. Si tratta di una effusione che
continua attraverso i sacramenti della Chiesa e che non cesserà, perché
l'amore di Dio per il mondo è irrevocabile. Questa prospettiva deve essere
sempre tenuta presente, soprattutto di fronte agli scenari apocalittici che
sono tipici di molte sedicenti rivelazioni private riguardo alla fine dei
tempi. Non poche parlano di tremendi castighi, di nuovi diluvi di fuoco, di ecatombi atomiche ecc. Nessuno nega che Dio permetta quei
castighi che l'uomo si infligge con le sue proprie mani, come ad esempio la
guerra e quelle situazioni sofferte di vita che sono causate dai disordini
morali. Anche i cataclismi naturali possono essere
visti in questa luce. Tuttavia, non si può dimenticare che quello che viviamo è
il tempo della misericordia e del perdono e che
eventuali castighi in ultima analisi hanno lo scopo di purificare l'umanità e
di ricondurla a Dio. Egli, nella sua sapienza e nel suo amore, lascia che
l'uomo gusti il calice amaro del male, perché si liberi dall'inganno della
seduzione e ritorni al Padre celeste che lo ama. Non
pochi cristiani si dimenticano che il vero diluvio del tempo presente è quello
della carità di Dio che avvolge l'intero mondo nelle acque dissetanti del suo
amore. In cielo abbiamo il Verbo Incarnato, Dio e uomo, nostro amico e
fratello, che continuamente intercede per noi e per il mondo. Come si possono
alimentare prospettive terrificanti riguardo al futuro se il mondo è amato da
un amore infinito, perenne e fedele e Cristo stesso lo regge con scettro di
ferro?
LA PRESENZA DEL MALE
Il cristiano non può assolutamente
dimenticare un dato fondamentale della sua fede: questo mondo è stato redento a
caro prezzo e su di esso risplende il sole della
divina misericordia. Questa prospettiva di fede necessariamente ottimistica
non chiude gli occhi di fronte alla presenza del male. I testi del Nuovo
Testamento sono tutti concordi nell'affermare che,
benché questo mondo sia stato strappato al Maligno, tuttavia Satana conserva,
per permissione divina, la capacità di operare e di nuocere. Infatti,
il Regno di Cristo non è ancora realizzato con potenza e gloria grande (Lc 21,27), come avverrà con la seconda
venuta. Le potenze demoniache continuano a insidiarlo,
come afferma Paolo nel celebre brano della seconda lettera ai Tessalonicesi, dove allude al mistero di iniquità che è in
azione (Tess 2,7). Esse sono
state vinte dalla Pasqua di Cristo, ma non cessano di insidiare, sedurre e
perseguitare i credenti. I testi e le immagini del Nuovo Testamento sull'azione di Satana non lasciano certo tranquilli. Pietro
lo raffigura come un leone ruggente, alla continua ricerca di qualcuno da
divorare (1Pt 5,8). Giovanni
lo paragona a un enorme drago rosso, che, precipitato
dal cielo, si avventa contro la donna, il Figlio da lei nato e la sua
discendenza, cioè contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in
possesso della testimonianza di Gesù (Apoc
12,1-17). Ne consegue che il tempo che viviamo è di attesa,
di vigilanza e di lotta. A questo riguardo il
cristiano deve evitare due atteggiamenti fra loro opposti, ma che non corrispondono
alla visione di fede. Il primo è quello di chi non tiene conto di questa forza
perversa e pervertitrice, che è stata soggiogata da Cristo e alla quale è stato sottratto il potere sul mondo, ma che Dio,
nella sua sapienza, lascia ancora agire, finché alla fine della storia verrà
rinchiuso nello stagno di fuoco e di zolfo Apoc 20,10). Negare
l'azione di Satana nell'ultima tappa della storia che stiamo vivendo, significa
allontanarsi radicalmente dalle prospettive del Nuovo Testamento e del
Magistero della Chiesa. L’atteggiamento opposto ed ugualmente errato è quello
di chi esaspera la potenza e l'azione del Maligno, come se il mondo non fosse
sotto il potere di Cristo e il cristiano non lo potesse vincere con la
testimonianza della fede. A questo riguardo anche gli scenari più foschi che ci
vengono descritti dalla Parola di Dio, soprattutto
laddove si descrivono i combattimenti degli ultimi tempi, si concludono tutti
con la vittoria di Cristo e dei credenti. Il cristiano, quindi, non
sottovaluta i travagli, le lotte, le seduzioni e le tentazioni che contraddistinguono
il suo cammino e quello della Chiesa in questo mondo, ma sa che Cristo ha già
vinto e che il futuro è nelle sue mani.
LA VENUTA GLORIOSA DI CRISTO
L’ultima
tappa della storia umana, che è quella che stiamo vivendo, si concluderà con la venuta di Cristo nella gloria. Si tratta
di un dato di fede di fondamentale importanza. Non è
un caso che la Bibbia si concluda con l'affermazione
di Cristo che la sua venuta è imminente. Colui che
attesta queste cose dice: Sì, verrò presto! Amen. Vieni, Signore Gesù" (Apoc 22,20). Come la nostra vita individuale si
conclude con il giudizio particolare, così il cammino
dell'umanità sarà concluso con la venuta di Cristo giudice che, come dice il
Credo, verrà a giudicare i vivi e i morti. La venuta di Cristo concluderà la storia del mondo. A questo riguardo occorre
segnalare che non mancano sedicenti rivelazioni private che parlano di venute
intermedie, in genere inserite in contesti millenaristici. La visione di fede prevede soltanto due
venute di Cristo: la prima nell'umiltà della carne e la seconda in potenza e
gloria, che coincide con la fine del mondo. Prevedere una venuta di Cristo
intermedia, che inaugura un tempo particolare di pace e di prosperità, prima
della venuta finale, significa uscire dalla prospettiva della fede così come è esposta autorevolmente nel Catechismo della Chiesa
cattolica (nn. 673-677). Per quanto riguarda la seconda
venuta di Cristo occorre ribadire che, secondo la
prospettiva del Nuovo Testamento, essa incombe continuamente, anche se non
spetta a noi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua
scelta (At 1,7). Il cristiano sa che il futuro è
nelle mani di Dio e che egli non ne può disporre. Per la storia umana è come
per la vita personale: il futuro non ci appartiene. A questo riguardo l'avvertimento di Gesù è perentorio: State pronti, perché
nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà (Mt 24,44). Paolo, d'altra parte, in più
occasioni ribadisce l'imprevedibilità del momento
scelto dal Signore. Anche allora circolavano sedicenti rivelazioni private,
come avviene ora; qualcuno pretendeva di conoscere il
giorno e l'ora. Vale anche oggi
l'invito dell'apostolo: Riguardo
poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti voi ben sapete che come un ladro di notte, così
verrà il giorno del Signore. E quando si dirà: pace e sicurezza, allora,
all'improvviso li colpirà la rovina, come le doglie di una donna incinta; e
nessuno scamperà (lTess
5,1-3). Parole che rivelano i travagli dei momenti della fine, ma
che ribadiscono il carattere improvviso e sconosciuto
del momento della venuta del Signore. Il cristiano deve, quindi,
diffidare quando supposte rivelazioni private datano la venuta di Cristo nella
gloria e la fine del mondo. Non si vuole assolutamente negare la possibilità
che Dio riveli il futuro ai suoi santi e ad anime privilegiate. La profezia di
Fatima riguardante gli avvenimenti che sarebbero
accaduti in questo secolo ha trovato credito nella Chiesa. Ma un conto è la
rivelazione di avvenimenti futuri, che non è mai
mancata nella storia della Chiesa; e un conto è la rivelazione del giorno della
venuta del Signore, che Cristo stesso ha voluto fosse sconosciuta agli uomini:
Ecco, allora, se qualcuno vi dirà: ecco, il Cristo è qui, ecco è là, non ci
credete; perché sorgeranno falsi cristi e falsi Profeti e faranno segni e
portenti per ingannare, se fosse possibile, anche gli eletti.... Quanto poi a
quel giorno o a quell'ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli nel cielo, e
neppure il Figlio, ma solo il Padre (Mc 13,21-32). Ciò non
toglie che il cristiano debba discernere i segni dei
tempi e fare le sue riflessioni. Ma poi di fronte all'interrogativo: "siamo dunque alla fine dei tempi?", la sua risposta non
può che essere quella di Paolo VI: Non lo sapremo mai!
IL RICONOSCIMENTO DI ISRAELE
La riflessione sulla seconda
venuta di Cristo è molto intensa in tutte le pagine del Nuovo Testamento. Ad essa dobbiamo un affresco che descrive il pellegrinaggio
della Chiesa in questa fase ultima della storia, come i travagli che essa dovrà
affrontare nel momento conclusivo di questa tappa, quando le forze del male
scateneranno l'ultima e più tremenda offensiva. Ma è a
Paolo che dobbiamo una meditazione di grande spessore teologico, grazie alla
quale possiamo in un certo senso cogliere nella storia un segno che la seconda
venuta di Cristo è sul punto di realizzarsi. Infatti, secondo l'apostolo, la
venuta del Messia glorioso è sospesa in ogni momento della storia al riconoscimento di lui da parte di tutto Israele. L’intero capitolo undicesimo della Lettera ai Romani è una profonda
riflessione sul ruolo di Israele nella storia della salvezza. Secondo Paolo il
popolo eletto ha una funzione da svolgere proprio in vista della fine dei
tempi: Se, infatti, il loro rifiuto ha segnato la riconciliazione del mondo,
quale potrà mai essere la loro riammissione se non una resurrezione dai morti? (Rom
11,15). Una parte del popolo eletto, osserva Paolo con
rincrescimento, si è indurita nell'incredulità verso Gesù. Tuttavia
questo rifiuto nel disegno misericordioso di Dio ha ottenuto la grazia della
redenzione. Ora, se la negazione ha fruttato al mondo la salvezza,
l'accoglimento che cosa significa se non che il mondo
entra nella gloria di Cristo risorto? In altre parole, il riconoscimento di
Cristo come il Messia e il Signore da parte del popolo ebraico significa che la storia umana è pervenuta alla conclusione.
Si tratta di un convincimento di fede ben radicato nella prima comunità
cristiana. Pietro, ancora prima di Paolo, lo adombra nel suo discorso agli
Ebrei di Gerusalemme dopo la Pentecoste: Pentitevi dunque e cambiate vita perché siano cancellati i vostri peccati e così possano
giungere i tempi della consolazione da parte del Signore ed egli mandi quello
che vi aveva destinato come Messia, cioè Gesù. Egli dev'essere accolto in
cielo fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose, come ha detto Dio fin
dall'antichità, per bocca dei suoi santi profeti (At
3,19-21). C'è da chiedersi da dove abbia
origine questa convinzione di fede della Chiesa apostolica, secondo la quale la
seconda venuta di Cristo èstrettamente legata alla
conversione di tutto Israele. Il ragionevole pensare che la
fonte originaria sia la parola stessa di Gesù. Infatti
un accenno ben preciso in questo senso lo troviamo nei Vangeli, quando Gesù,
meditando sul rifiuto di Gerusalemme, preannuncia la distruzione del tempio, a
sua volta segno profetico dei dolori della fine dei tempi: Gerusalemme,
Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante
volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini
sotto le ali e voi non avete voluto! Ecco: la vostra casa sarà lasciata
deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più finché
non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore! (Mt 23,37-39). Possiamo quindi concludere
che nella visione cattolica della fine dei tempi la venuta di Cristo nella
gloria è strettamente legata alla sua accettazione da parte di Israele. È lecito, dunque, affermare
che prima della conversione di Israele non ci sarà la
fine del mondo? A questo riguardo così si esprime il Catechismo della Chiesa
cattolica: "La partecipazione totale degli Ebrei alla salvezza
messianica, a seguito della partecipazione totale dei pagani (Rom 11,
25), permetterà al popolo di Dio di arrivare alla piena maturità di Cristo, nella quale Dio sarà tutto in tutti" (n. 674). Questo
significa che non è possibile ipotizzare la conclusione della storia con la
venuta di Cristo giudice senza la sua accettazione da parte dell'intero
Israele. Il sì di Maria ha reso possibile la prima venuta nell'umiltà della
carne. Il sì di Israele renderà possibile la seconda
venuta con potenza e gloria.
I TEMPI DELLA FINE
Abbiamo chiamato "ultimi
tempi" la fase della storia umana che stiamo vivendo e che comprende l'arco di tempo che va dall'Ascensione alla parusia. Non sappiamo quanto durerà questa fase definitiva
della storia, nella quale agli uomini è offerta la grazia della salvezza.
Teniamo presente che la tappa precedente, quella dell'attesa, dopo la caduta
originaria e la cacciata dei progenitori dal paradiso terrestre, è durata un
periodo di tempo lunghissimo, computabile a centinaia di migliaia di anni. Dio non ha le nostre frette e davanti a lui un
giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo. D'altra parte,
soggiunge Pietro, il Signore non ritarda nell'adempiere la sua promessa, come
certuni credono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca,
ma che tutti abbiamo modo di pentirsi. Il giorno del
Signore verrà come un ladro; allora i cieli con fragore passeranno, gli
elementi consumati dal calore si dissolveranno e la terrà con quanto c'è in essa sarà distrutta (2Pt 3,8-10). È certo quindi che questo
mondo finirà, come d'altra parte la scienza ci assicura almeno per quanto
riguarda il nostro pianeta. Non sappiamo quando. Ma, come vedete, il clima di attesa e di vigilanza può avere dinnanzi a sé tempi
interminabili. Le misure di Dio non sono le nostre. Uattesa
della prima venuta è stata lunghissima. Come si può escludere che l'attesa
della seconda venuta si protragga ancora di più? La rivelazione divina, che
esclude qualsiasi indicazione sul giorno e sull'ora, non si limita a
subordinare la venuta del Signore alla conversione di tutto Israele, ma la
colloca in un contesto ben preciso. È la stessa parola di Cristo
a designare scenari inquietanti. I tempi della fine, cioè
i giorni che precedono immediatamente la seconda venuta, saranno caratterizzati
da una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. Al riguardo Gesù si
chiede: Il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra? (Lc 18,8). Frase
misteriosa, il cui senso immediato non può assolutamente sfuggirci. Solo un
"piccolo gregge" persevererà nella fede fino alla fine e attenderà la
venuta del Signore, mentre la maggior parte degli uomini, compresi molti
credenti, avrà perso la fede. In un altro contesto
Gesù all'eclissi della fede aggiunge il raffreddamento della carità. Infatti non è possibile smarrire l'una senza perdere anche
l'altra. Parlando dei "dolori" della fine così si esprime: "Sorgeranno
molti falsi profeti e inganneranno molti; per il dilagare dell'iniquità,
l'amore di molti si raffredderà, ma chi persevererà sino alla fine, sarà
salvato" (Mt 24, 11). Gesù, come
vedete, colloca la fine del mondo in un contesto di
grande apostasia dalla fede. In un mondo in cui il Vangelo
del Regno è stato annunziato in ogni parte della terra (cfr. Mt 24,14) si consumerà il rifiuto del cristianesimo da
parte di molti che vi avevano aderito. È in questo clima di tradimento che si colloca la
venuta di Cristo giudice.
L’ULTIMA
PROVA DELLA CHIESA
Sulla scia della parola di Cristo
gli apostoli, in particolare Paolo e Giovanni, precisano ulteriormente le
caratteristiche dell'ultima e più grave prova che la
Chiesa dovrà affrontare, prima di incontrare il suo Signore. Il testo più
sconvolgente al riguardo è quello della 20 lettera ai Tessalonicesi: "Ora vi Preghiamo fratelli, riguardo
alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con lui, di
non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni,
né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra quasi che il giorno
del Signore sia imminente. Nessuno vi inganni in alcun
modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà essere rivelato l'uomo
iniquo, il figlio della perdizione, colui che si
contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di
culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio. Non
ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo dicendo queste cose? E ora sapete ciò che impedisce la sua manifestazione, che
avverrà nella sua ora. Il mistero dell'iniquità è già in atto, ma è necessario
che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. Solo
allora sarà rilevato l'empio e il Signore Gesù lo distruggerà
con il soffio della sua bocca e lo annienterà all'apparire della sua venuta,
l'iniquo, la cui venuta avverrà nella potenza di Satana, con ogni specie di
portenti, di segni e prodigi menzogneri e con ogni sorta di empio inganno per
quelli che vanno in rovina, perché non hanno accolto l'amore della verità per
essere salvi" (2,1-12). Secondo Paolo la grande apostasia della fine dei tempi sarà causata da un
personaggio che si presenta come il nemico di Dio per eccellenza e che fa da
strumento all'azione di Satana, che gli comunica un potere sovrumano, un po'
come lo spirito del Cristo si comunica ai cristiani. È contrassegnato da tre nomi.
È "l'uomo
dell'empietà", "il figlio della perdizione",
cioè l'uomo destinato a perdersi, e "l'avversario di Dio". Appare
chiaramente come un essere personale, che si manifesterà nei tempi della fine,
mentre Satana, di cui è lo strumento, agisce fin da ora nel
"mistero", esercitando contro i credenti un potere persecutorio e
seduttore, come d'altra parte afferma Giovanni nell'Apocalisse quando evoca la
bestia simile a una pantera e quella simile a un
agnello (cfr Apoc
13,1-18). Paolo attribuisce il ritardo della parusìa
a qualche cosa o a qualcuno che impedisce la manifestazione
dell'Anticristo, la quale deve precedere la parusia
stessa. Non sappiamo di che cosa si tratti,
nonostante le moltissime ipotesi al riguardo. È importante sottolineare che
comunque il mistero dell'iniquità è già all'opera ed è da questa sua attività
che viene suscitata l'apostasia. Una volta tolto
l'ostacolo, l'Anticristo entrerà in scena e agirà apertamente. Nel momento
culminante della sua ascesa ci sarà l'avvento di Cristo giudice che lo
annienterà. Non dobbiamo pensare che questo scenario sia esclusivo dei tempi
della fine. In quel momento ci sarà la massima "impostura religiosa"
e quindi l'avvento della persona stessa
dell'Anticristo. Tuttavia nel corso di tutta la storia della Chiesa
il mistero dell'iniquità non cesserà di agire con le armi della
persecuzione e della seduzione. Al riguardo è assai istruttivo un testo di
Giovanni: Figlioli, questa è l'ultima ora. Come avete udito che deve venire
l'Anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo
che è l'ultima ora. Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano
dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi. Chi è il
menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo?
UAnticristo è colui che nega
il Padre e il Figlio (lGv 2,18-22). Par di
comprendere che l'intero arco di tempo che va dalla
prima alla seconda venuta di Cristo sarà sottoposto alla seduzione e alla
persecuzione. Ogni generazione avrà a che fare con le innumerevoli
"epifanie" del mistero di iniquità. I falsi cristi e i falsi profeti, come i persecutori, accompagneranno
l'intero pellegrinaggio della Chiesa. È Gesù stesso a profetizzarlo: Un servo non è iù grande del suo padrone. Se
hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi (Gv 15,20). Ogni epoca quindi può fare da
sfondo a situazioni e a personaggi che sono come
l'anticipo del dramma dei tempi della fine. A questo riguardo è molto
istruttivo il libro dell'Apocalisse. Esso da una parte descrive lo scenario in
cui si colloca la grande prova finale e in questo
senso èun libro rivolto al futuro. Ma
nel medesimo tempo, medita su eventi già trascorsi e vissuti dalla comunità
cristiana, come le persecuzioni di Nerone e Domiziano. Questi avvenimenti sono
visti come la profezia del dramma finale. La medesima prospettiva la troviamo
nei Vangeli. Gesù certamente tratteggia lo scenario dei tempi della fine nel
suo discorso escatologico.Tuttavia egli vede
nell'imminente distruzione di Gerusalemme come una anticipazione
profetica dei dolori della fine. Che cosa comportano
queste indicazioni? Esse sono un invito per ogni generazione cristiana a
vegliare e a pregare. Solo l'ultima generazione vedrà i tempi dell'Anticristo
e della prova suprema, ma tutte le altre avranno ugualmente a che fare con il
mistero di iniquità e le sue manifestazioni. I
cristiani non sono del mondo ed ogni generazione dovrà sopportarne l'odio. C'è
forse qualche momento della storia passata della Chiesa in cui Satana,
l'Anticristo per eccellenza, non abbia tentato di
sedurla e di annientala? In un certo senso ogni generazione ha i suoi anticristi,
anche se vanno visti come precursori e anticipatori della prova finale, quando
si manifesterà l'uomo iniquo per eccellenza.
LA MASSIMA IMPOSTURA
Finora abbiamo
seguito molto da vicino i testi biblici, su cui, nel corso dei secoli, si è
esercitata la riflessione della Chiesa. È opportuno ora vedere quale lettura ne dà il
Catechismo della Chiesa cattolica, che su questo punto offre spunti di grande
interesse. Le parole chiave del Nuovo Testamento che descrivono l'azione
satanica contro la Chiesa in tutto il corso della sua storia, ma in modo
speciale nei tempi della fine, sono "la persecuzione" e la
"seduzione A questi due aspetti dell'attività del dragone rosso
corrispondono le due bestie dell'Apocalisse. Il Catechismo della Chiesa
cattolica dà un contributo importante per approfondire questi due elementi.
In che cosa consiste la seduzione che troverà la massima espressione
all'apparizione dell'Anticristo? Sappiamo che il Nuovo Testamento a questo
riguardo fa riferimento ai falsi profeti, che presentano la menzogna sotto forma
di verità, negando in modo particolare che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio (1 Gv 2,22). Il
Catechismo della Chiesa cattolica, con una terminologia originale, parla di impostura religio sa che offre
agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell'apostasia
dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell'AntiCristo, cioè di uno pseudo - messianismo
in cui l'uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella
carne (n. 675). Il significato di questo testo è ampiamente
approfondito dal romanzo di Benson e questo è
certamente un merito non piccolo dell'Autore. Si tratta di un rifiuto radicale
non solo della Chiesa e di Cristo, ma di Dio stesso. L’uomo si pone al posto di Dio, arbitro della
propria vita, del bene e del male, del suo destino. L’uomo, cioè,
vuole costruire un mondo senza Dio risolvendo tutti i problemi fondamentali dell'esistenza
con le proprie forze. In questo contesto l'Anticristo
è colui che incarna lo spirito e il progetto di un mondo che, eliminato Dio,
deifica se stesso e pone se stesso come assoluto. C'è da chiedersi quali radici
bibliche abbia questa interpretazione della seduzione
finale a cui la Chiesa sarà sottoposta. Naturalmente, al primo posto stanno i
testi di Paolo, che descrive i tempi della fine come quelli in cui il mondo
penserà di essere riuscito a darsi pace e sicurezza (1 Tess 5,3),
grazie all'uomo iniquo che per questi successi, ottenuti con la forza di
Satana, si siederà nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio (2Tess
2,4). Sullo sfondo, però, c'è un preciso accostamento fra le
prove che Cristo stesso ha dovuto subire e quelle che la Chiesa dovrà
necessariamente affrontare nel corso della sua storia, in modo particolare
negli ultimi tempi. I Vangeli ci riferiscono che fin dall'inizio il tentatore
ha cercato di indirizzare Cristo sulle vie di un falso messianismo, basato
sulla capacità di cambiare le pietre in pane, di incantare le folle con la
potenza ctei miracolo e di dominare il mondo con gli
strumenti del potere politico. Questa tentazione che Cristo ha respinto,
abbracciando la croce, verrà riproposta alla Chiesa
nel corso del suo pellegrinaggio e in modo particolare nei tempi finali.
Quanti resisteranno al potere d'incanto di questo messianismo secolarizzato,
che già il papa Pio XI aveva giudicato intrinsecamente
perverso? Molti saranno certamente sedotti, perdendo la fede e lasciandosi
raffreddare nella carità soprannaturale. Non si può negare che
"l'impostura religiosa" di cui parla il Catechismo della Chiesa
cattolica sia una caratteristica distintiva del nostro tempo. Gli ultimi secoli
hanno visto il montare della religione umanitaria e il tentativo dell'uomo di
realizzare la salvezza attraverso forme politiche di messianismo secolarizzato.
Fillusione di costruire il "paradiso in
terra", senza Dio e con le proprie forze, è dura a morire. Tramontati i
messianismi di marca politica, ne sorgono altri, non
meno subdoli, che illudono l'uomo di essere in grado di divenire il padrone del
mondo e della vita. D'altra parte per la prima volta nélla storia dell'umanità l'ateismo è divenuto un fenomeno di massa e gli
uomini pensano di costruire l'avvenire con le proprie risorse, senza curarsi di
Dio e della legge morale. Quanti abbandonano la fede e l'impostazione cristiana
della vita, nell'illusione di trovare nel mondo la soluzione dei problemi della
propria esistenza! Siamo dunque nel clima caratteristico dei tempi della fine?
Impossibile dirlo. Infatti quella del nostro tempo,
potrebbe essere una manifestazione rilevante della seduzione anticristica, ma come si potrà essere certi che ci troviamo
di fronte "alla massima impostura religiosa", quella appunto dell 'Anticristo? In fondo non è poi così importante sapere
se l'ora della venuta del Figlio dell'uomo è ormai
giunta. Nessuno potrà esserne certo se non nel momento in cui apparirà come
una folgore che viene da oriente e brilla fino a
occidente (Mt 24,27). Soltano quando lo vedremo venire sopra le
nubi del cielo con grande potenza e gloria e gli
angeli con una grande tromba raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti,
solo allora avremo la certezza che l'ora è giunta. Prima saranno necessari il
discernimento della fede e la forza della testimonianza fino al martirio. Molti
nel passato, a incominciare dai primi cristiani,
hanno pensato che la loro prova fosse quella finale; ma così non è stato.
Nessuno potra mai sapere con certezza se la tribolazione
che una generazione è chiamata a vivere è quella
finale.
LA PASSIONE DELLA CHIESA
Il Catechismo della Chiesa
cattolica offre spunti di riflessione molto convincenti
anche per quanto riguarda l'altro aspetto della prova finale della Chiesa, che
è appunto la persecuzione. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a una dimensione che accompagna il popolo di Dio lungo tutto
il corso del suo pellegrinaggio terreno. Gesù non lascia nessuna speranza alle
prospettive di un cristianesimo ben adagiato nel mondo. Al riguardo afferma:
Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe
e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio
nome (Lc 1,12). La
prospettiva del martirio, nel senso profondo di testimonianza fino al dono
della vita, fa parte dell'esistenza cristiana normale. Tuttavia questa possibilità diverrà molto concreta per tutta la Chiesa nei
tempi della fine. Le teorie millenaristiche hanno
stimolato la riflessione della Chiesa per quanto riguarda l'ultimo
tratto del suo cammino su questa terra. Non sarà una marcia trionfale, come
appunto il millenarismo sembra insinuare, ma piuttosto il cammino della croce,
che avrà il suo epilogo sul Calvario. In questo la Chiesa è chiamata a far
rivivere in se stessa il mistero pasquale di Cristo. A questo riguardo il Catechismo della Chiesa cattolica si esprime in termini
impressionanti: La Chiesa non entrerà nella gloria del Regno che attraverso
quest'ultima Pasqua, nella quale seguirà il suo Signore nella sua morte e
Resurrezione (n.677). Il Catechismo parte da un
presupposto teologico indiscutibile. La Chiesa è il prolungamento nella storia
del mistero di Cristo e le membra del corpo mistico sono chiamate a far
rivivere in se stesse l'esistenza di colui che ne è
il Capo. La vita pubblica di Gesù è stata contrassegnata dalla predicazione,
dalla testimonianza, dalla tentazione e dalla
persecuzione. Così sarà il percorso della Chiesa sulle strade della storia.
Tuttavia la conclusione della vita di Gesù ha visto il suo ingresso nel mistero
dell'immane sofferenza, fino alla morte in croce,
nell'ignominia e nell' abbandono. Quando tutto sembrava finito e le forze del
male assaporavano la vittoria definitiva, ecco l'intervento dell'onnipotenza
divina che sconfigge il potere delle tenebre ed eleva nel fulgore della gloria
colui che il mondo aveva sperato di eliminare. Allo
stesso modo la Chiesa nella fase conclusiva del suo
pellegrinaggio sarà chiamata a rivivere in se stessa la Passione di Cristo, per
approdare poi alla gloria della parusìa. Come Cristo
essa farà l'esperienza dell'angoscia del Getzemani, sarà
tradita, abbandonata da tanti dei suoi, schiaffeggiata, derisa, flagellata e
infine condannata a morte e crocifissa. Quando il mondo penserà di aver raggiunto lo scopo di
eliminarla dalla faccia della terra, quando si appresterà a cantare vittoria,
in quel momento apparirà sulle nubi del cielo il vero padrone del mondo, che
introdurrà la Chiesa nella gloria divina della Resurrezione. Contrariamente
alle prospettive del millenarismo e a una certa
mentalità trionfalista il Regno non si compirà dunque
attraverso un trionfo storico della Chiesa, secondo un progresso ascendente,
ma attraverso una vittoria di Dio sullo scatenarsi ultimo del male, che farà
discendere dal cielo la sua Sposa (CCCn.
677). Infatti il mondo seguirà il dragone e le
due bestie e ad essi presterà adorazione: Allora la terra intera, presa
d'ammirazione, andò dietro alla bestia e gli uomini adorarono il drago perché
aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia... L’adorarono tutti gli
abitanti della terra, il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo
nel libro della vita dell'Agnello immolato" (Apoc 13,3-8). Non poche "rivelazioni
private" danno un'interpretazione letterale al Regno dei mille anni di
cui parla l'Apocalisse. Perfino autori come Soloviev
e Maria Valtorta adottano uno schema apocalittico che
pone la manifestazione dell'Anticristo prima del Regno dei
mille anni, al termine dei quali collocano l'ultimo scatenamento delle forze
del male e quindi la parusia. La Chiesa non ha mai
adottato questa prospettiva e, come abbiamo ampiamente illustrato, pone
l'Anticristo nel contesto della massima impostura
religiosa che precederà i tempi della fine e la venuta di Cristo nella gloria.
Come va dunque interpretato il Regno dei mille anni, ampiamente illustrato nell'Apocalisse?
"Vidi poi un angelo che scendeva dal cielo, con la chiave dell'Abisso e
una gran catena in mano. Afferrò il dragone, il serpente antico, cioè il diavolo, satana, e lo incatenò per mille anni.
(...) Vidi anche le anime dei decapitati a causa della testimonianza di Gesù e quanti non avevano adorato la bestia. (...) Essi
ripresero vita e regnarono con Cristo mille anni' (Apoc 20,1-6). Questo testo, interpretato letteralmente,
ha portato fuori dalla prospettiva della fede più di
un autore. In realtà qui Giovanni ha appena finito di descrivere la grande persecuzione della Chiesa, prima con Nerone e poi con
Domiziano. Egli incoraggia i cristiani dicendo loro che, dopo la persecuzione,
Dio concederà un periodo di pace e di rinnovamento della Chiesa. Anche la resurrezione dei martiri va intesa simbolicamente,
come il persistere della loro presenza spirituale nel cammino di ripresa della
Chiesa. Questa interpretazione è assolutamente corretta sotto il profilo
teologico. Il pellegrinaggio della Chiesa ha momenti in cui il dragone
infierisce con la seduzione e la persecuzione e altri in cui Dio concede pace
e tranquillità. Questo avviene per la verità anche sul piano individuale. Guai
a noi se Dio permettesse al demonio di attaccarci continuamente! Questo, però,
non significa che la tentazione sia scomparsa
dall'orizzonte della nostra vita, ma semplicemente che la sapienza di Dio ne
dosa l'intensita e la pericolosità. Allo stesso modo
il "mistero di iniquità" opera contro la
Chiesa negli ambiti della permissione divina, che prevede per il popolo di Dio
in cammino l'alternarsi di momenti di grande prova con altri di serenità. Tuttavia non vi è dubbio che alla fine vi sarà uno
scatenarsi incontenibile del potere delle tenebre, come mai era accaduto prima.
È il momento
della massima impostura e dell'Anticristo, della battaglia finale e del trionfo
di Dio sulla rivolta del male: Quando i mille anni saranno compiuti (cioè dopo un tempo di pace che Dio ha concesso alla sua
Chiesa), satana verrà liberato dal suo carcere (cioè Dio gli permetterà di
scatenare l'attacco finale) e uscirà per sedurre le nazioni ai quattro punti
della terra, Gog e Magog,
per adunarli per la guerra: il loro numero sarà come la sabbia del mare.
Marciarono su tutta la superficie della terra e cinsero d'assedio
l'accampamento dei santi e la città diletta. Ma un
fuoco scese dal cielo e li divorò. E il diavolo, che li aveva sedotti, fu
gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono
anche la bestia e Il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i
secoli dei secoli (Apoc 20,7-10). Questo
celebre testo, completato con quello di Paolo nella 20 lettera ai
Tessalonicesi, manda un messaggio molto preciso.
Quando la "massima impostura" sembrerà avere il sopravvento e la
distruzione della Chiesa apparirà imminente e
inevitabile, quando il mistero di iniquità si manifesterà nell'Anticristo,
perché ormai non è più trattenuto, quando la Chiesa avrà bevuto fino all'ultima
goccia il calice della Passione del suo Signore, allora il trionfo di Dio sulle
forze del male prenderà la forma dell'ultimo Giudizio, quello universale,
mentre la Chiesa scenderà dal cielo, pronta come una sposa adorna per il suo
sposo (cfr Apoc
20,11-21,1-2). Possiamo naturalmente chiederci: si stanno preparando
i tempi della grande persecuzione e dello scatenamento
delle forze del male? A questo riguardo non si può dare una risposta certa.
Ogni epoca vede dispiegarsi contro la Chiesa l'opera di seduzione e di
persecuzione da parte del mistero di iniquità. In
alcuni momenti è particolarmente intensa, in altri invece il mondo sembra voler
ritornare a Dio. Per ogni generazione, come per ogni persona, l'unica cosa
veramente importante è uscirne con la palma della vittoria, perché in fondo
questo è ciò che conta.
LE FORZE DELL'INFERNO NON
PREVARRANNO
Ciò che noi sappiamo sui tempi
della fine, perché Dio ce lo ha rivelato, è quanto
abbiamo sinteticamente esposto partendo dai testi biblici e dall'interpretazione
che la Chiesa ha dato ad essi, soprattutto nel Catechismo della Chiesa
cattolica, che riassume al riguardo una riflessione bimillenaria. Nessuna
"rivelazione privata" potrà né modificare né sostituire quanto è
ormai una dottrina consolidata del Magistero. Anche
eventuali nuovi particolari apportati dalle "rivelazioni private" non
potranno certo avere la forza e l'autorevolezza dell'insegnamento ufficiale. Al
cristiano, per potersi convenientemente orientare, basta questo: arrischiarsi
su altri terreni può essere fuorviante. Sulla fine dei tempi non mancano
"rivelazioni private" anche di santi, come Santa Ildegonda (1186),
Santa Ildegarda di Bingen (1098-1179) e Santa Brigida
(1303-1383). La Chiesa, riconoscendo la santità delle persone,
non si esprime sulla natura delle "rivelazioni private", purché si
conservino nell'ambito della retta dottrina. Anche noi
le possiamo prendere in considerazione, purché compatibili con il quadro della
fede. A questo riguardo però è necessaria un'opera di prudente
discernimento. Certe supposte rivelazioni da parte di Gesù o della Madonna, che
circolano' in ambiente cattolico, lasciano al riguardo
piuttosto perplessi. Alimentano fra il popolo semplice la leggenda
dell'Anticristo che siederebbe addirittura sulla cattedra di Pietro o negli
immediati dintorni. Anche il tema della corruzione della Chiesa ètalmente esasperato che ci chiediamo
se queste sedicenti rivelazioni prodotte in ambito cattolico non riecheggino
piuttosto motivi cari alle sette di tutte le epoche. Non vi è dubbio che i
testi biblici alludano alla perdita della fede e al raffreddamento della carità
nei tempi che precedono la fine e che quindi molti saranno i seguaci
dell'Anticristo che avranno tradito la Chiesa. Ma né la persecuzione né la
seduzione potranno intaccare la sede di Pietro e il
collegio apostolico a lui unito, anche se potrà esserci la defezione di
qualche singolo membro. La promessa di Cristo: Le porte dell'inferno non
prevarranno contro di essa, conserva tutto il suo
valore fino alla fine della storia.
SONO GIUNTI I TEMPI DELLA
FINE?
Dopo questa schematica esposizione
della dottrina cattolica sulla fine dei tempi è lecito porsi la domanda che
non pochi, al mutar di millennio, spontaneamente si pongono: "Sono
arrivati i tempi della fine?". A questo riguardo occorre innanzitutto
tener presente un dato certo della dottrina della fede e cioè
che la venuta del Messia glorioso è sospesa in ogni momento della storia al
riconoscimento di lui da parte di "tutto Israele" (CCC n.
674). Prima del riconoscimento di Cristo da parte del popolo ebraico non si può parlare di fine del mondo.
Resta certamente un compito fondamentale per ogni generazione cristiana
smascherare l'impostura religiosa ordita instancabilmente dal mistero di iniquità. Ogni epoca in fondo vive in anticipo, sia pure
con minor intensità, il dramma della fine. Il nostro tempo ha visto una grande tribolazione e sta vivendo una "grande
impostura". Il vero problema è come uscirne vittoriosi e fortificati. Il Magistero ecclesiastico, che guida la
navicella di Pietro fra i marosi della storia, ci invita
a guardare al futuro con gli occhi della speranza. Secondo un concetto caro al
Santo Padre, la Chiesa si trova ancora soltanto agli inizi della
evangelizzazione del mondo. Lungi dall'accarezzare scenari foschi, il
papa indica come meta immediata del cammino della Chiesa la celebrazione del
grande Giubileo, avvenimento di intensa letizia per
il compleanno due volte millenario di Cristo. Il popolo di Dio è invitato a
camminare verso il futuro con spirito penitenziale, unito alla fiducia e a
sentimenti di riconoscenza. Non si vede come le profezie di sventura e di
grandi tribolazioni possano essere compatibili con
questo clima. Quando i tempi tremendi della massima impostura e della grande tribolazione saranno venuti, Dio non mancherà di dare
la luce del discernimento a chi avrà posto a capo della sua Chiesa.
IL
SEGRETO
DI FATIMA
PRIMA E SECONDA PARTE DEL "SEGRETO"
nella redazione fattane da Suor
Lucia nella "terza memoria" del 31 agosto 1941, destinata al vescovo
di Leiria-Fatima (testo originale) (traduzione) Dovrò, perciò parlare un po' del segreto
e rispondere al primo punto interrogativo. Cos'è il segreto. Mi pare di poterlo
dire, perché dal Cielo ne ho già il permesso. I rappresentanti di Dio in terra
mi hanno pure autorizzata, varie volte in varie
lettere, una delle quali credo sia conservata dall'Ecc. V Rev.ma, quella del
P. Giuseppe Bernardo Gonçalves, nella quale mi ordina
di scrivere al Santo Padre. Uno dei punti che mi indica,
è la rivelazione del segreto. Qualcosa ho detto, ma per non allungare troppo
quello scritto, che doveva essere breve, mi limitai all'indispensabile
lasciando a Dio l'opportunità d'un momento più favorevole. Ho già esposto nel
secondo scritto, il dubbio che mi tormentò dal 13 giugno al 13 luglio, e che in
quest'apparizione svanì. Bene. Il segreto consta di
tre cose distinte, due delle quali sto per rivelare. "La prima dunque, fu
la visione dell'inferno. La Madonna ci mostrò un grande
mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra. Immersi in quel fuoco, i demoni
e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere o bronzee, con forma umana
che fluttuavano nell'incendio, portate dalle fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di fumo, cadendo da tutte le parti
simili al cadere delle scintille nei grandi incendi, senza peso né equilibrio,
tra grida e gemiti di dolore e disperazione che mettevano orrore e facevano
tremare dalla paura. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e
ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma
trasparenti e neri. Questa visione durò un momento. E grazie
alla nostra buona Madre del Cielo, che prima ci aveva prevenuti con la promessa
di portarci in Cielo (nella prima apparizione), altrimenti credo che saremmo
morti di spavento e di terrore. In seguito, alzammo gli occhi alla
Madonna che ci disse con bontà e tristezza: "Avete visto l'inferno dove
cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel
mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se
faranno quel che vi dirò, molte anime si salveranno e
avranno pace. La guerra sta per finire; ma se non smetteranno di offendere Dio,
durante il Pontificato di Pio XI ne comincerà un'altra ancora peggiore. Quando
vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta,
sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il mondo per
i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla
Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della
Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e
avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e
persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà
molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore
Immacolato trionfera. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di
pace".
TERZA PARTE DEL "SEGRETO" (testo originale)
(traduzione)
"La terza parte del segreto rivelato il 13
luglio 1917 nella Cova di Iria-Fatima. Scrivo in atto di obbedienza a Voi mio Dio, che me lo comandate per mezzo
di sua Ecc.za Re~a il Signor Vescovo di Leiria e della Vostra e mia Santissima
Madre. Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo
visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una
spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava
dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che
Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l'Angelo indicando
la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza,
Penitenza! E vedemmo in una luce immensa che è Dio:
"qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi
passano davanti" un Vescovo vestito di Bianco "abbiamo avuto il
presentimento che fosse il Santo Padre". Vari altri Vescovi, Sacerdoti,
religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c'era una
grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il
Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande
città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore
e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino;
giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce
venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da
fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi
Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di
varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c'erano due Angeli
ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il
sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che
si avvicinavano a Dio".
ATTO DI CONSACRAZIONE A
MARIA
Testo utilizzato dal Papa
Giovanni Paolo II in occasione della celebrazione del Giubileo dei vescovi, la
domenica 8 ottobre 2000
"Donna,
ecco il tuo figlio!" (Gv 19, 26) dopo l'Anno
Giubilare in cui Tu, o Madre, ci hai nuovamente offerto Gesù, il frutto
benedetto del tuo grembo purissimo, il Verbo fatto carne, il Redentore del
mondo, risuona particolarmente dolce per noi questa sua parola che a Te ci
rinvia, facendoti nostra Madre: "Donna, ecco il tuo figlio!".
Affidando a Te l'apostolo Giovanni, e con lui i figli della Chiesa, anzi gli
uomini tutti, Cristo non attenuava, ma piuttosto ribadiva,
il suo ruolo esclusivo di Salvatore del mondo. Tu sei splendore che nulla
toglie alla luce di Cristo, perché esisti in Lui e per Lui. Tutto in Te è "fiat": Tu sei l'Immacolata, sei trasparenza e
pienezza di grazia. Ecco, dunque, i tuoi figli, raccolti
intorno a Te, all'alba del nuovo Millennio. La Chiesa oggi con la voce
del Successore di Pietro, a cui s’unisce quella di tanti Pastori di ogni parte del mondo, cerca rifugio sotto la tua
protezione materna ed implora con fiducia la tua intercessione di fronte alle
sfide che il futuro nasconde. Vogliamo oggi affidarti il futuro che ci attende,
chiedendoti d'accompagnarci nel nostro cammino. Siamo uomini e donne di
un'epoca straordinaria, tanto esaltante quanto ricca
di contraddizioni. L'umanità possiede oggi strumenti d'inaudita potenza: può
fare di questo mondo un giardino, o ridurlo a un ammasso
di macerie. Ha acquistato straordinarie capacità d'intervento sulle sorgenti
stesse della vita: può usarne per il bene, dentro l'alveo della legge morale, o
può cedere all'orgoglio miope di una scienza che non accetta confini, fino a
calpestare il rispetto dovuto ad ogni essere umano. Oggi come mai nel passato,
l'umanità è a un bivio. E,
ancora una volta, la salvezza è tutta e solo, o Vergine Santa, nel tuo figlio Gesù. Per questo, Madre, come
l'Apostolo Giovanni, noi vogliamo prenderti nella nostra casa (cf Gv 19, 27), per imparare da Te a conformarci al tuo Figlio. "Donna, ecco i
tuoi figli!". Siamo qui, davanti a Te, per affidare alla tua premura
materna noi stessi, la Chiesa, il mondo intero. Implora per noi il Figlio tuo
diletto, perché ci doni in abbondanza lo Spirito Santo, lo Spirito di verità
che è sorgente di vita. Accoglilo per noi e con noi, come nella prima comunità
di Gerusalemme, stretta intorno a Te nel giorno di Pentecoste (cfAt
1,14). Lo Spirito
apra i cuori alla giustizia e all'amore, induca le persone e le nazioni alla
reciproca comprensione e ad una ferma volontà di pace. Ti affidiamo tutti gli
uomini, a cominciare dai più deboli: i bimbi non ancora venuti
alla luce e quelli nati in condizioni di povertà e di sofferenza, i
giovani alla ricerca di senso, le persone prive di
lavoro e
quelle provate dalla fame e dalla malattia. Ti affidiamo le famiglie
dissestate, gli anziani privi di assistenza e quanti
sono soli e senza speranza. O Madre, che conosci le sofferenze e le speranze
della Chiesa e del mondo, assisti i tuoi figli nelle
quotidiane prove che la vita riserva a ciascuno e fa' che, grazie all'impegno
di tutti, le tenebre non prevalgano sulla luce. A Te, aurora della salvezza,
consegniamo il nostro cammino nel nuovo Millennio, perché sotto la tua guida
tutti gli uomini scoprano Cristo, luce del mondo ed
unico Salvatore, che regna col Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli.
Amen.
(Trascrizione del
libro da http://www.preghiereagesuemaria.it)