VICKA di MEDJUGORJE PARLA AI GIOVANI E ALLE FAMIGLIE

 

CON LA REGINA DELLA PACE SUL CAMMINO DELLA SANTITA’

 

I MESSAGGI PIU’ IMPORTANTI DELLA MADONNA

 

intervista a Vicka condotta da Padre Livio a Medjugorje il 3.8.98 in diretta con Radio

 

Vicka: Pronto?

Roberta: Pronto!

Vicka: Sono io, Vicka. Ciao, Roberta.

Roberta: Ciao, Vicka! Come stai?

Vicka: Bene, e tu? 

Roberta: Ah! tutto bene, grazie!

Vicka: Sono contenta. Anche qui tutto benis­simo!

Roberta: Siamo contentissimi di sentirti.

Vicka: Siamo già in diretta?

Roberta: Come no? Vai pure!

Vicka: Prima passo un momento Padre Livio, che è qui con me.

Padre Livio: Innanzitutto un caro saluto a tutti gli ascoltatori di Radio Maria. Siamo qui a Medjugorje durante il Festival dei giovani. E' la prima volta che vi partecipo e posso dire che si tratta di una esperienza straordinaria. Sono conve­nuti una decina di migliaia di giovani da ogni parte del mondo, per ascoltare i messaggi della Regina della pace. C'è molta fede e un entusiasmo che contagia anche noi adulti. Si distinguono i giovani dell'Est europeo, ma ci sono anche molti italiani e un bel gruppetto che frequenta la catechesi giova­nile di Radio Maria. Il programma è molto intenso. Siamo impegnati dal mattino fino a notte inoltrata, soprattutto negli incontri di preghiera. Penso che la Madonna sia molto contenta di tutta questa gio­ventù che fa bene sperare per il futuro. Ora lascio il microfono a Vicka perché possa trasmettere a tanta gente in ascolto i messaggi della Madonna.

Vicka: Un grande saluto a tutti gli ascoltato­ri di Radio Maria. Sono contenta di questa possibi­lità, di questo dono che Padre Livio sta qui con me e possiamo trascorrere insieme qualche giorno. Ma sono ancora più contenta di poter trasmettere con tutto il cuore i messaggi che la Madonna dà a me e che io posso donare a tutti voi. I messaggi principali che la Madonna dà a tutti sono: la preghiera, la pace, la conversione, la Confessione e il digiuno. La Madonna ci racco­manda di recitare ogni giorno le tre corone del santo Rosario, i misteri gaudiosi, dolorosi e glorio­si. Ci invita anche a fare il digiuno, solo a pane e acqua due volte alla settimana, il mercoledì e il venerdì. In modo particolare ci raccomanda di pre­gare per avere una forte Fede.

 

LA PREGIIIERA DEL CUORE

Quando la Madonna ci invita alla preghiera, Lei non ci chiede di pregare solo con le parole e con la bocca, ma vuole che ci sforziamo di aprire un po' ogni giorno il nostro cuore, in modo tale che, arrivando a pregare col cuore, la preghiera diventi per noi una gioia. A questo riguardo la Madonna ha portato un bellissimo esempio. Tutti voi, dice, avete nelle vostre case un vaso di fiori che bagnate ogni gior­no con qualche goccia d'acqua. Voi vedete come questo fiore cresce pian piano fino a formare una bella rosa. La stessa cose accade per il nostro cuore. Se noi ogni giorno nutriamo il nostro cuore con qualche preghiera, allora esso cresce e si apre come un fiore. Ma se per alcuni giorni noi trascu­riamo di dare acqua, vediamo come il fiore appas­sisce e muore. Lo stesso avviene per il nostro cuore, quando manca la preghiera. La Madonna dice che noi, quando è il momento della preghiera, tante volte troviamo delle scuse dicendo: "Sono stanco. Ora non mi sento di pregare. Lo farò domani". Ma il giorno dopo rimandiamo ancora e così ci distacchiamo dalla preghiera e il nostro cuore si allontana da Dio. La Madonna ci vuol far comprendere che, come un fiore non può vivere senz'acqua, cosi noi non possiamo vivere senza la Grazia di Dio che ci viene dalla preghiera. La preghiera del cuore, dice ancora la Madonna, non è qualcosa che si impara studiando o leggendo i libri, ma la si apprende vivendola e facendo ogni giorno qualche passo in avanti.

 

IL DIGIUNO A PANE E ACQUA

La Madonna ci invita, poi, al digiuno due volte alla settimana. Però, se una persona è malata, non è necessario che faccia il digiuno a pane e acqua, ma basta che offra un piccolo sacrificio, rinunciando a qualcosa che le piace di più. Se, invece, una persona sta bene, ma ha paura a digiu­nare perché sente qualche piccolo disagio fisico, allora la Madonna dice che, se il digiuno viene fatto con grande amore verso Dio e verso di Lei, le difficoltà vengono facilmente superate. Ciò che manca è la nostra forte volontà.

 

LA CONVERSIONE TOTALE

Poi, la Madonna ci invita ad una conversio­ne totale. Lei afferma che tutti noi, quando abbia­mo dei problemi, delle malattie o ci troviamo in mezzo alle difficoltà, pensiamo subito che lei e Gesù sono lontani da noi. “No, cari figli, - dice - noi siamo sempre vicini a voi! Solo aprite il vostro cuore; così potrete vedere quanto noi vi amiamo”. La Madonna ci invita anche a fare dei pic­coli sacrifici, ma ciò che la rende più contenta è quando noi rinunciamo al male e lasciamo una vita di peccato. La Madonna poi ci dona la sua pace e il suo amore. "Ma voi - dice - portateli alle vostre famiglie, ai vostri amici e conoscenti!". Lei ci benedice e prega per tutti noi.

 

CONTRO SATANA IL ROSARIO IN MANO

La Madonna dice anche che Le farebbe par­ticolarmente piacere se nelle nostre comunità e nelle nostre famiglie pregassimo insieme il Santo Rosario. In modo speciale è contenta quando i genitori pregano con i figli e i figli con i genitori. Quando sono così uniti in preghiera satana non può fare loro del male. La Madonna vuole inoltre renderci consa­pevoli che satana opera instancabilmente, disto­gliendoci dalla preghiera e turbando la nostra pace. Per questo ci esorta ad essere perseveranti nella preghiera. "La più forte arma contro satana - dice - é il Rosario in mano". Ci raccomanda anche di portare su di noi qualcosa di benedetto, una picco­la croce o una medaglietta, in modo tale che sia un segno contro satana che noi le apparteniamo.

 

LA MESSA È IL MOMENTO PIU’ SANTO

La Madonna ci raccomanda in modo parti­colare di mettere la S. Messa al primo posto. Essa infatti, è il momento più importante e più santo, perché Gesù viene vivo in mezzo a noi e noi lo accogliamo nel nostro cuore. Lei ci esorta ad anda­re a riceverlo senza paura, preparandoci ad acco­glierlo degnamente e con amore.

 

LA CONFESSIONE UNA VOLTA AL MESE

La Madonna ci raccomanda anche di acco­starci alla Confessione una volta al mese e poi secondo le necessità di ognuno. Ma non possiamo limitarci alla Confessione dei peccati, per poi con­tinuare a vivere la stessa vita di prima. Dobbiamo, invece, impegnarci a cambiare e a diventare perso­ne nuove, chiedendo al sacerdote qualche consiglio per poter fare un passo avanti nel cammino spiri­tuale.

 

I GIOVANI SI TROVANO IN UNA SITUAZIONE MOLTO MOLTO DIFFICILE

La Madonna è particolarmente preoccupa­ta per tutti i giovani del mondo, perché si trovano in una situazione molto, molto difficile, e noi pos­siamo aiutarli soltanto col nostro amore e con la preghiera fatta col cuore. "Cari giovani, - dice loro la Madonna - tutto ciò che il mondo d'oggi vi offre, passa e voi stessi potete vedere come satana approfitta del vostro tempo libero a suo vantaggio. Oggi - continua la Madonna - satana opera in modo particolare per deviare i giovani e per divi­dere le nostre famiglie." Per questo la Madonna, dopo aver dedicato un anno di preghiere per i gio­vani, ne ha chiesto un altro per i giovani e le fami­glie insieme.

 

ESSERE TESTIMONI E PORTATORI DELLA PACE

La Madonna ci ripete più volte che questi sono tempi di grande grazia, nei quali siamo chia­mati ad accogliere i suoi messaggi e a viverli. Lei ci invita ad essere i portatori della sua pace e del suo amore e a pregare per la pace nel mondo. Prima, però, dobbiamo conseguire la pace nel nostro cuore, realizzare la pace nelle nostre fami­glie e nelle nostre comunità e così, ricolmi di pace, possiamo pregare per la pace nel mondo. "Ma se voi - afferma la Madonna - pregate per la pace nel mondo e non avete la pace nel vostro cuore, questa preghiera non ha molto valore".

 

PREGARE PER LE INTENZIONI DELLA MADONNA

La Madonna in questo momento ci racco­manda di pregare di più, soprattutto per le sue intenzioni e i suoi piani e ci invita anche a prende­re in mano ogni giorno la Bibbia, a leggerne qual­che riga e poi a cercare di viverla nel corso della giornata. Ci raccomanda anche di pregare per il Santo Padre, i vescovi, i sacerdoti e per tutta la nostra Chiesa che ha bisogno delle nostre preghie­re. La Madonna in modo particolare in questo momento ci chiede di pregare per un suo piano che si deve realizzare e ci invita a pregare con lei per le sue intenzioni e ad aiutarla con le nostre preghiere. Ma la sua grande preoccupazione in questo momento sono i giovani e le famiglie.

 

L'ASPETTO DELLA MADONNA

Padre Livio: Grazie Vicka per questa pre­sentazione così chiara dei messaggi che la Madonna ti dà per noi. Sono tanti anni che ti sento e ho constatato che la tua sintesi degli insegna­menti della Madonna si arricchisce di anno in anno di qualcosa di nuovo che Lei ti dice. Anch'io ho notato come negli ultimi tempi la Regina della pace, soprattutto attraverso di te, mostra tutta la sua sollecitudine materna per i giovani, che sono spes­so allo sbando, e per le famiglie che si dividono. Ora, però, vorrei che tu ci parlassi un po' della Madonna nella sua persona, che tu incontri ogni giorno. Sappiamo che dal 25 Giugno del 1981 i ragazzi che vedono la Madonna sono sei. Mentre, però, ora Mirijana e Ivanka la vedono solo una volta all'anno, tu, Marija, Ivan e Jakov la vedete ogni giorno.

(Nota: l'attuale intervista ha avuto luogo il 3 Agosto 1998. Qualche settimana dopo, il 12 Settembre, Jakov ha avuto l'ultima apparizione quotidiana e ha ricevuto il decimo segreto. La Madonna gli ha detto che continuerà ad avere l'ap­parizione il giorno di Natale).

 

Ecco, Vicka, descri­vici come avviene l'apparizione.

Vicka: Sì, siamo in quattro che abbiamo ancora le apparizioni quotidiane, anche se a me qualche volta chiede come sacrificio una pausa, così come lei vuole e che io accetto con tutto il cuore.

(Nota: la Madonna in passato ha chiesto a Vicka quattro pause nelle apparizioni di quaranta giorni ognuna e nel 1998 altre due di quarantacin­que giorni).

 

Ecco, prima dell'apparizione della Madon­na si vedono tre lampi di luce, e questo è il segno che lei sta venendo. Appare con un vestito grigio, con un velo bianco, i capelli neri, gli occhi azzurri, posa i piedi su una nuvola grigia e intorno al capo ha dodici stelle. Nelle grandi festività, come ad esempio Natale e Pasqua, il giorno del suo com­pleanno (5 Agosto) o in occasione dell'anniversa­rio (25 Giugno) la Madonna viene con le vesti dorate.

 

LA MADONNA CON GESU’

Ogni volta, a Natale, la Madonna viene col piccolo Bambino in braccio, appena nato. Qualche anno fa, in occasione del Venerdì santo, la Madonna è apparsa con a fianco Gesù, flagellato, insanguina­to, incoronato di spine e ci ha detto: "Ho voluto mostrarvi quanto Gesù ha sofferto per tutti noi". proprio come una persona viva, così come faccia­mo noi. Però, tutto quello che finora vi ho detto è soltanto qualcosa di esteriore, perché la persona della Madonna non si può descrivere nella sua bel­lezza. La Madonna non può essere paragonata a una statua. Lei è proprio come una persona viva. Parla, risponde, canta così come facciamo noi e qualche volta sorride e perfino ride.

 

LA TENEREZZA E LA BELLEZZA DELLA MADONNA

La Madonna, in occasione del suo com­pleanno, oppure del nostro, ci abbraccia e ci bacia, proprio come una persona viva, così come facciamo noi. Però, finora tutto quello che vi ho detto è soltanto qualcosa di esteriore, perché la persona della madonna non si può descrivere nella sua bellezza. La Madonna non può essere paragonata a una statua. Lei è proprio come una persona viva. Parla, risponde, canta così come facciamo noi e qualche volta sorride e perfino ride.

 

 

GLI OCCIII E LA VOCE

Padre Livio: Gli occhi e la voce, anche qui fra noi uomini sulla terra, rivelano spesso l'interio­rità di una persona. Potresti dire qualcosa di più sugli occhi e sulla voce della Madonna?

Vicka: i suoi occhi sono sì azzurri, ma di un azzurro che qui in terra non esiste. Per descriverli possiamo dire solo che sono azzurri. La stessa cosa si può dire della sua voce. Non si può dire né che canti, né che parli...; tu la senti come una melodia che ti viene da lontano.

 

DURATA DELL'APPARIZIONE

Padre Livio: Ora l'apparizione dura general­mente fra i cinque e i dieci minuti. Nei primi anni durava di più, a volte anche oltre mezz'ora. Mi ricordo che una volta, mentre stavo recitando con te il Rosario nella stanza delle apparizioni della tua casa natìa, è venuta improvvisamente la Madonna e con mia grande meraviglia è rimasta quaranta­cinque minuti. Voi, veggenti, nel tempo dell'appa­rizione che cosa fate?

Vicka: Il tempo durante il quale la Madonna rimane dipende esclusivamente da lei. Però, quan­do siamo qui, fra noi, possiamo accorgerci quando passa mezz'ora o un'ora; nel momento dell'appari­zione è come se il tempo non esistesse. Ti trovi in una situazione che non si può spiegare, molto diversa dalla nostra, dove due minuti per noi sono tanti e solo dopo l'apparizione possiamo guardare quanto tempo è passato.

 

SVOLGIMENTO DELL'APPARIZIONE

Padre Livio: In tutto questo tempo che voi non potete misurare, che cosa fate voi e che cosa fa la Madonna? Come si svolge ordinariamente l'ap­parizione?

Vicka: Appena la Madonna viene, ci saluta sempre dicendo: "Sia lodato Gesù Cristo". Poi, tutto dipende da lei. Se lei incomincia a pregare, anche noi preghiamo, se lei parla, noi ascoltiamo, se ci fa delle raccomandazioni, noi le accogliamo, se ci chiede qualcosa, noi acconsentiamo. Tutto dipende da lei ed io mi limito ad ascoltare e a rac­comandare le persone o, quando ci fosse la possi­bilità, a fare delle richieste. In modo particolare presento alla Madonna le intenzioni di tutti quelli che ho incontrato durante la giornata e che hanno chiesto preghiere, in modo particolare i malati.

 

LA MADONNA VIENE SOPRATTUTTO PER PREGARE

Padre Livio: Tu, Vicka, durante la giornata, incontri tante persone che ti chiedono di ricordarle alla Madonna. Molti, specialmente gli americani, ti danno pacchi di lettere, che tu porti nella stanzetta dell'apparizione. Quando tu presenti tutte queste intenzioni alla Madonna, lei che cosa fa? Ti ascol­ta? Vicka: Ma certo che ascolta! Durante l'ap­parizione io dico sempre alla Madonna: "Tu sai dal momento in cui mi sono svegliata fino ad ora quanta gente è arrivata e tu conosci tutte le loro intenzioni. Te lo dico perché li ho assicurati che li avrei raccomandati." Io prego per queste persone e le raccomando. Questo è il mio compito, poi al resto pensa la Madonna.

Padre Livio: Molte persone ritengono di essere particolarmente fortunate se riescono a con­tattarti per farsi raccomandare durante l'apparizio­ne. Ma non pensi che la Madonna ascolti lo stesso, purché si preghi con Fede?

Vicka: Ma certo! Molte volte arrivano dei pellegrini che mi chiedono di poter scrivere un biglietto da presentare al momento dell'apparizio­ne. Per me non c'è problema, e aspetto. La Madonna, però, vede nel tuo cuore e nella tua anima e non ha bisogno di leggere i biglietti. Lei sa che sei venuto qui e conosce tutto quello che tu desideri chiederle. Se quelli che non possono veni­re a Medjugorje ti danno delle intenzioni, allora portale pure. Ma tu, che sei qui, non hai bisogno di scrivere nulla perché la Madonna sa già tutto.

 

LA MADONNA È MADRE E AMICA

Padre Livio: La Madonna molte volte dice: "Io sono vostra madre e vi amo". Dimmi, Vicka: tu la Madonna come la senti? Come mamma?

Vicka: Per quanto mi riguarda non la vedo tanto come madre, perché ho una mamma in casa, con la quale ho un rapporto molto diverso. La sento più come amica! Sai, la Madonna non è una perso­na di sessant'anni come mia mamma, ma è giova­nissima.

Padre Livio: Secondo te, quanti anni dimo­stra la Madonna?

Vicka: Circa vent'anni ed è sempre così gio­vane e bella! Ed è per questo che io non la consi­dero tanto come madre, ma piuttosto come amica. Non però un'amica che non viene a trovarti o, se viene, poi va via senza ascoltarti. E' un'amica vera, alla quale tu dici tutto; e lei lo prende a cuore. Si vede che ha un grande amore per ognuno e prega per tutti noi. Ha una grandissima pazienza nel venire ogni giorno dal Cielo qui sulla terra per dirci: "Se voi sapeste quanto vi amo, piangereste di gioia". Purtroppo, noi non comprendiamo questo amore! All'inizio ne siamo presi, ma poi ci dimen­tichiamo. La Madonna, come Madre, ci dice che lei ama tutti con lo stesso amore. Lei non ama di più Vicka di Padre Livio o di qualcuno di voi. Io ho soltanto questo grande dono dell'apparizione, ma non dico mai che la Madonna ama più me di altri, perché lei ama tutti nel medesimo modo. Io sono solo una serva per aiutare gli altri, così come Dio ha voluto, ma la Madonna ha lo stesso amore per tutti.

Padre Livio: Sul piano personale, special­mente nei primi tempi, non ti è mai capitato di fare delle confidenze alla Madonna o di chiederle dei consigli di cui avevi bisogno?

Vicka: Forse, molti non ci crederanno, ma io non ho mai chiesto dei consigli personali, perché ritengo che la Madonna mi abbia già dato tanto col dono dell'apparizione, e quando mi dà i messaggi, prima li accetto per me e poi per gli altri. Penso che se io mi sforzo di vivere i messaggi che ci dà, que­sto è già un grande consiglio. Vivere i messaggi, metterli in pratica e trasmetterli agli altri: questo è già moltissimo.

 

LA FINE DELL'APPARIZIONE E DELLE APPARIZIONI

Padre Livio: Descrivici come avviene la fine dell'apparizione e come ti senti dopo.

Vicka: La Madonna, quando viene, saluta e quando va via, saluta di nuovo dicendo: "Andate nella pace di Dio". In questo modo noi ci rendia­mo conto che termina l'apparizione. Io, dopo, mi sento benissimo, perché penso che domani verrà ancora, e ciò è qualcosa che non si può descrivere. Sarebbe forse, diverso se dicesse: "Vado e non torno più". Ma non posso dire nulla finché questo non succederà. Ma quando verrà il momento in cui la Madonna dirà: "Ecco, sono già restata tanto ed ora è arrivato il tempo della fine delle apparizio­ni", io allora dovrò dire alla Madonna: "Ma ecco io ti ringrazio per tutto questo amore, per tutti questi giorni e anni, durante i quali mi hai dato questo grandissimo dono". Io penso che allora dirò una parola di ringraziamento, senza essere triste, cer­cando di fare ciò che lei desidera. Quando non potrò vederla con questi occhi, cercherò di vederla come lei dice, con gli occhi del cuore, perché lei è sempre con noi.

 

IL PARADISO DI DIO

Padre Livio: Un grande santo mariano come il Monfort ha detto che la Madonna è il Paradiso di Dio: che cosa pensi di questa affermazione?

Vicka: Penso che ha detto bene. Alle sue parole non si può né aggiungere né togliere nulla. E' proprio così!

 

PERCIIÉ I GIOVANI SI TROVANO IN UNA SITUAZIONE DIFFICILE?

Padre Livio: Vediamo, ora, qualcosa che riguarda i giovani. Qui ci sono migliaia di giovani, durante questo Festival, che sono venuti a Medjugorje chiamati dalla "Regina della pace". Nel mondo, però, ci sono tantissimi giovani che non sanno che cosa fare della loro vita. La Madonna non a caso dice che la gioventù oggi si trova in una situazione estremamente difficile. Secondo te come siamo arrivati a questo?

Vicka: La Madonna in diverse occasioni ha mostrato la sua preoccupazione per i giovani e le famiglie, ma forse più ancora per i giovani. Io penso che quando un giovane pere tutto: la Fede, la Speranza e la fiducia, questo dipende anche dalla sua famiglia. Se noi, come ci raccomanda la Madonna, pregassimo insieme nelle nostre fami­glie, sicuramente non si arriverebbe a questo. Non si può certo pretendere di pregare tutto il giorno, ma almeno dieci minuti, un quarto d'ora. L'importante è pregare un po' insieme. Invece, ognuno oggi va per la sua strada. I genitori lavora­no e non hanno tempo per i loro figli. Questi, a loro volta, escono di casa e ritornano tardi. Così nessu­no ha più tempo per l'altro e in questo modo i gio­vani si perdono. Se, invece, la famiglia è unita e si trovano i momenti per stare insieme, questi problemi non ci sono, o, quando vengono, si riesce a risolverli subi­to, perché ci si aiuta insieme a vedere gli errori. Oggi, purtroppo, le famiglie sono quasi tutte ugua­li. Un bambino arriva a casa e non saluta i genito­ri. Questi dicono che non hanno tempo o che hanno fretta o che ci sono tante altre cose più importanti. Così, giorno dopo giorno, anno dopo anno la fami­glia si perde e i figli si allontanano senza Dio.

 

COME AIUTARE I GIOVANI ?

Padre Livio: Quando si è giunti a questa situazione di rottura e di incomunicabilità, che cosa si può fare per rimediare alla situazione?

Vicka: La Madonna dice che con le sole parole non otteniamo nulla. Solo con la nostra vita, col nostro esempio e con la preghiera possiamo toccare il cuore di questi ragazzi. Quando li rim­proveriamo, rischiamo di allontanarli di più, per­ché non sono pronti ad accogliere le nostre parole. Prima dobbiamo predisporre il loro cuore e libera­re anche il nostro, e quando loro ci pongono degli interrogativi, allora dobbiamo essere pronti a rispondere. Ma fino a che loro sono chiusi e non ci chiedono nulla, le nostre parole volano nell'aria, perché non trovano posto in loro.

Padre Livio: Mi pare che tu voglia dire che con la bontà, con l'esempio della vita e con la Grazia che viene dalla preghiera noi possiamo pre­parare un po' il loro cuore e avvicinarli a noi, in modo tale che loro stessi incomincino a porre delle domande. Solo allora le nostre parole trovano il terreno adatto nel loro cuore.

Vicka: E' proprio così. Prendiamo come esempio la Domenica. Certo, non si può pregare tutto il giorno, ma purtroppo succede che nelle famiglie le occupazioni, gli amici e gli svaghi sono più importanti di Gesù, e si lascia la S. Messa. Qui si vede subito che la famiglia non mette Dio al primo posto. La Madonna dice che dobbiamo cam­biare radicalmente e mettere Dio al primo posto nella nostra vita; poi viene tutto il resto. Se non mettiamo Dio al primo posto, non possiamo anda­re avanti; ma al contrario andremo sempre peggio. A questo riguardo ognuno di noi sa quello che deve cambiare, senza che lo dica io.

 

CHI DEVE CAMBIARE I GENITORI O I FIGLI?

Padre Livio: Nella situazione attuale di chi è la colpa? Chi deve cambiare: i genitori o i figli?

Vicka: Nel caso che ho detto prima è chiaro che devono cambiare tutti e due, mettendo Dio al primo posto. In una famiglia deve essere chiaro, però, chi ha più responsabilità. Io, ad esempio, non posso dire di me stessa che sono davanti a tutti nella mia famiglia. No, io sono all'ultimo posto o a metà, se guardo all'età. In una famiglia i genito­ri sono i più importanti e quindi noi dobbiamo essere più ubbidienti, più disponibili, più semplici ed essere pronti a fare anche i lavori più umili.

 

LE COSE MATERIALI VENGONO MESSE AL PRIMO POSTO

Io, carissimi ragazzi, vi sto parlando non per giudicare qualcuno, ma solo come una vostra amica; e siccome voglio bene a tutti, vorrei darvi qualche consiglio. Oggi si è arrivati a un punto in cui i genitori sono pronti a fare qualsiasi cosa per i loro figli. Tutte le cose materiali, che sono le meno importanti, hanno preso il primo posto. Persino un ragazzino di sette o otto anni pretende il motorino e vuole andare di qua e di là. Non ci si chiede affat­to quali siano le possibilità dei propri genitori. Quando si vuole una cosa, la si esige a tutti i costi, anche se si sa che i genitori non se la possono per­mettere. Si litiga col padre, con la madre e con tutta la famiglia. Si creano dissapori, si ottiene con la forza, si fanno pure dei debiti. Ma queste situazio­ni finiscono sempre male.

 

L'AMORE E’ FINITO ALL?ULTIMO POSTO

Oggi, ad esempio, si parla molto di amore; ma l'amore è finito all'ultimo posto. Questo è vero anche per i matrimoni. Quando un ragazzo e una ragazza sono fidanzati, si sa come dovrebbero comportarsi. Invece come niente dicono ai loro genitori: "Io esco col mio ragazzo, vado dove voglio, faccio quello che voglio". Così, spesso, prima del matrimonio hanno già provato tutto e finito tutto. E' normale che chi fa così non sente nel cuore nessuna gioia, perché non ha impostato la sua vita come un dono. Ha voluto pretendere tutto dalla vita e l'ha affrontata come una vittima, come se qualcuno lo volesse prendere per il collo e non farlo respirare.

 

BISOGNA INCOMINCIARE DAL DIALOGO E DALLA PREGHIERA

Padre Livio: Purtroppo, Vicka, in molte famiglie, le cose stanno proprio così. Ma che cosa fare per ricostruire e incominciare una vita nuova?

Vicka: Se una famiglia vuole andare avanti, deve mettere al primo posto il dialogo, cercando di parlare insieme e vedere quali sono le cose che possono essere per l'uno e per l'altro. Bisogna rimettere la preghiera in famiglia, incominciando un po' per volta e andando avanti pian piano. Oggi, ad esempio si inizierà pregando soltanto un Padre nostro. Se un giovane ricomincia a pregare almeno un po', allora la vita riprende, tutto rifiorisce, per­ché Dio ti sta aspettando. Dio attende sempre e desidera darti tantissimi doni. Ma lui non può donarteli, se tu non li vuoi accogliere. Dio non getta via i suoi doni ed Egli li dà al momento giu­sto, aspettando che un cuore e un'anima si aprano. Se uno fa sentire la sua voce, ecco che Lui è pron­to a rispondere e a dare!

 

SOTTO QUEL SORRISO C'È UNA GRANDISSIMA SOFFERENZA

Carissimi giovani, ve lo dico con tutto il cuore, perché sento l'appello della Madonna e tutta la sua preoccupazione di Madre. Io lo vedo non soltanto dalla sua parola, ma da tutto il suo aspet­to. Avete capito? Lei, quando ci richiama, emette un sorriso, ma è un sorriso per darci speranza. Sotto quel sorriso vi è una grandissima sofferenza. Ve lo voglio dire, perché io vivo e vedo questo! Ve lo dico, perché voglio bene a tutti e desidero che ci riflettiate sopra e facciate un esame di coscienza. Guardate che cosa non va nel vostro cuore. La Madonna sempre vi aspetta e sempre vi ama.

 

SE GLI LASCIAMO SPAZIO, SATANA ENTRA

Padre Livio: Che sotto il sorriso di Maria tu abbia visto una grandissima sofferenza, specie quando parla della situazione in cui si trovano i giovani, mi ha talmente colpito che nulla mi ha fatto capire, come questo, il suo cuore di Madre. E' una delle cose più belle che abbia mai sentito dalla bocca di voi veggenti! Oggi ci troviamo in una situazione tragica, perché un'intera generazione di giovani rischia di perdere Dio e con Lui la gioia di vivere e il senso stesso della vita. La Madonna nel suo richiamo mette in guardia i giovani, perché satana vuole utilizzare a suo vantaggio il loro tempo libero. Di che cosa si tratta, secondo te?

Vicka: Penso che, al punto a cui siamo arri­vati, per satana è facile agire. Lui vede molto bene che ormai non gli resta gran che da fare. E' pronto ad assalirci in qualsiasi momento, perché gli abbia­mo lasciato via libera. Se noi ogni giorno gli diamo spazio, egli entra pian piano e poi non esce più, perché gli abbiamo offerto la possibilità. Noi spes­so lo facciamo senza pensarci; così entra nelle famiglie per dividerle, spinge i ragazzi sulla via della droga o su altre strade sbagliate e così si per­dono.

 

“TI OFFRO TUTTO QUELLO CHE VUOI

Mi ricordo quello che una volta mi ha rac­contato Mirijana, quando si trovava a Sarajevo. Lei aveva incominciato a recitare il Rosario in attesa dell'apparizione. Improvvisamente, è venuto un giovane di aspetto molto bello che si è messo a par­lare contro la Madonna, dicendo: "Perché, Mirijana, fai queste cose? Che cosa ti dà la Madonna? Niente! Lei ti chiede le preghiere, i sacrifici e le rinunce. Io, invece, ti do le cose mate­riali e ti offro tutto quello che vuoi, se tu lasci la Madonna". Questo è il tipico modo di agire di sata­na. E' lui che tenta così: "Ti do questo, ti do que­st'altro" e ci offre mille possibilità, purché lascia­mo la Madonna. Mirijana ha guardato il giovane negli occhi e ha visto che roteavano e ha incomin­ciato a sentirsi inquieta. Allora è uscita ed è fuggita via. Dopo qualche minuto è arrivata la Madonna che le ha detto: "Mirijana, satana non sempre viene sotto un aspetto brutto in modo tale che voi abbiate paura. Spesso viene sotto le apparenze di una persona bella per potervi ingannare meglio".

 

CHE COSA DEVE FARE UN RAGAZZO PER TORNARE A DIO?

Padre Livio: Satana ha cercato di sedurre anche Gesù, offrendogli le cose di questo mondo. Non c'è, dunque, da meravigliarsi se tenta di pren­dere anche noi, specialmente i giovani con le medesime reti. Ma senti, Vicka, a un ragazzo che è inquieto, che incomincia a rendersi conto di essere sulla strada sbagliata, che è infelice lontano da Dio, ma non ha il coraggio di ritornare a Lui, quale con­siglio daresti? Che cosa deve fare secondo te?

Vicka: Non dire, Padre Livio, che non ha il coraggio, ma piuttosto che lui non vuole. Sono due cose molto diverse. Quando una persona vuole per davvero, cerca mille strade per tornare. Basta solo che dica a Dio: "Ho sbagliato e voglio ritornare indietro!" Allora sì che i problemi sono risolti. Quando un giovane dice: "Io voglio ritornare", ma poi nel suo cuore pensa di andare ancora avanti a fare delle cose sbagliate, in questo caso non con­clude niente. Bisogna che prenda coscienza e dica nel suo cuore: "Io decido di lasciare i miei amici, quelli che non sono buoni per me. Io lascio tutto per salvare la mia anima". Questo mi pare che sia il modo giusto di procedere: riflettere, prendere coscienza e poi decidere. Anche tu certamente. parli spesso con i gio­vani che ti pongono tantissime domande su questo o su quello, ma poi non decidono. Noi giovani oggi ci rifugiamo dietro mille scuse, come quel ragazzo che cerca pretesti per non cambiare. Ma noi dob­biamo essere prudenti e sapere quello che voglia­mo e così decidere di lasciare tutto ciò che distur­ba la nostra vita. Allora siamo in grado di chiedere la Grazia di Dio, che egli è sempre pronto a donar­ci, purché diciamo col cuore: "Io non vado più per quella via del male, ma voglio conoscere Dio e andare con Lui". Dio è sempre pronto, se abbiamo la buona volontà.

 

DIO CI HA DATO LA LIBERTÀ

Padre Livio: Qui Vicka tocchiamo uno dei punti su cui la Madonna si sofferma più spesso per farci meditare, quando ci richiama al grande dono della libertà che Dio ci ha dato. La Madonna ha detto più volte che non vuole forzarci, ma ci invita a scegliere liberamente Dio per amore. "Decide­tevi per Dio'; ci ha esortato in diverse occasioni. Non sempre, però, un ragazzo oggi è consapevole delle conseguenze delle sue libere scelte.

Vicka: Ma lui è perfettamente libero di pren­dere quella strada che vuole. E' libero di decidere per il male, ma può anche decidere di cambiare e scegliere la strada di Dio. Se vuole, può chiedere a Dio questo dono di ritornare a Lui, ed Egli lo aspetta a braccia aperte.

 

ATTENDERE E PREGARE IN SILENZIO PER I FIGLI LONTANI

Padre Livio: Invece a una famiglia, a un papà o a una mamma che hanno un figlio che non vuole ascoltare e che si ostina sulla via del male, per cui non c'è più dialogo, perché il figlio non vuole sentire ragioni, quali consiglio daresti? Tu prima hai detto che parlare non serve. Che cosa allora dovrebbero fare?

Vicka: Devono avere tanta pazienza. Non possiamo subito dire che un ragazzo è cattivo, nel senso peggiore della parola. Forse, quel ragazzo si aspetta che i suoi genitori siano pazienti con lui. A volte i genitori sono messi alla prova, perché si ren­dano conto che devono dare qualcosa di più e di diverso ai figli, quando in realtà non danno loro niente di valido. Forse, Dio vuole metterti alla prova per prepararti, perché in quelle situazioni difficili tu sappia andare incontro a tuo figlio. Quando si è creato questo rapporto diffici­le, è meglio attendere e pregare in silenzio. Se per il momento non c'è dialogo e non si parla, pazien­za! E' inutile che, entrando in casa, tu sgridi tuo figlio dicendo: "Perché non parli?" E' meglio dire niente, perché, se si parla nel momento sbagliato, è peggio. La cosa migliore è lasciarlo tranquillo, in modo tale che si senta più a suo agio, mentre tu con tuo marito e gli altri della famiglia pregate in silen­zio per lui. Pian piano vedrai che tuo figlio cam­bierà! Padre Livio: Speriamo! Dobbiamo credere ed essere ottimisti, come ci insegna l'esempio di Santa Monica, la madre di San Agostino, che ha pregato un'intera vita prima di vedere la conver­sione di suo figlio. I risultati, però, sono stati al di sopra di ogni speranza e veramente degni dell'infi­nita misericordia di Dio!

 

NON CI SI PREPARA SERIAMENTE AL MATRIMONIO

Padre Livio: Senti Vicka, la Madonna dice che oggi satana agisce in modo particolare per dividere le nostre famiglie. Ma non ti sembra che questa fragilità della coppia dipenda anche dal fatto che tanti giovani non si preparano seriamente al matrimonio?

Vicka: Normale che non si preparino! Non è certo un prepararsi, quando un ragazzo e una ragazza stanno insieme tre anni come se fossero già marito e moglie e soltanto dopo che si sono sposati guardano se sono fatti l'uno per l'altro. Questa è una cosa che assolutamente non va. Purtroppo, oggi non si mette il Sacramento al primo posto. Prima di decidere per il matrimonio si devono valutare tante cose, e non basta che si dica: "Ti voglio bene", così, tanto per dire. "Ti voglio bene" significa che una persona è pronta a sacrifi­carsi fino in fondo per l'altra.

 

SATANA NE APPROFITTA PER DISTRUGGERE LE FAMIGLIE

Vedi, oggi capita che due si sposano e dopo qualche settimana si dividono, perché dicono che non sono fatti l'uno per l'altro e che non riescono ad andare d'accordo. Ma tu che cosa hai fatto in tutti gli anni di fidanzamento? Che cosa hai fatto nei tre o cinque anni che eravate insieme? Hai perso il tuo tempo, se non hai potuto conoscere con chi sei stato e con chi hai parlato. Così, all'improv­viso, è arrivato il colpo, perché satana ha visto quel varco libero dove poter entrare e vi è entrato, e poi va avanti finché la famiglia non è distrutta. Questo è un grande male, e non senza motivo la Madonna ripete alle famiglie di stare attente, per­ché senza la preghiera fatta insieme non stanno unite. Vale quanto ho detto prima e cioè, che, come un fiore non vive senza l'acqua, così le nostre famiglie non vanno avanti senza la Grazia di Dio.

 

BISOGNA INCOMINCIARE A PREGARE INSIEME DA FIDANZATI

Padre Livio: A mio parere, però, non biso­gna aspettare quando si è sposati, per incominciare a pregare insieme. Già durante il fidanzamento è necessario fare un cammino spirituale a due soprattutto mediante la preghiera.

Vicka: Certamente! Occorre prepararsi al matrimonio con la preghiera. Quando, poi, tutti e due si sentono pronti viene facile dire: "Ecco, siamo pronti". Quando, però, si stanno preparan­do nella preghiera devono capire che bisogna esse­re pronti a soffrire l'uno per l'altro e non solo aspettarsi che arrivino cose facili. Due si sposano e pensano di andare di qua, di andare di là e di diver­tirsi… No, no! Li attende l'amore, l'impegno, il sacrificio, lo stare insieme. Devono costruire la famiglia, pensare ai bambini in modo tale che nascano in una vera famiglia e non in una come quella di oggi. Ma questo non è possibile senza preghiera e senza unione.

 

LA VITA È UN GRANDE DONO

Padre Livio: Senti, Vicka: purtroppo da noi, forse da voi meno, c'è un problema ancora più grave ed è quello di molti giovani che in realtà non sanno neppure a che cosa serva vivere. Non com­prendono il senso della vita e sperimentano un grande vuoto.

Vicka: Non vi è dubbio che la vita sia un grande dono. Dio ha donato la vita ad ognuno di noi. Se io sono nata, c'è un motivo e, se tu sei nato, c’è un motivo. Così per ogni essere umano. Non esiste nessuna persona persa! Siamo noi che vogliamo perderci, ma Dio aveva e ha un progetto per tutti. Lui ha un programma di vita per ogni uomo. Io vorrei dire a tutti quelli che pensano che questa vita è senza senso, che, forse, loro non si sono mai impegnati a vivere, non hanno fatto sacri­fici, sono stati passivi e hanno aspettato tutto dagli altri. A me capita a volte di parlare con qualche giovane, e un a volta è venuta una ragazza di sedici anni che mi ha detto: "Vicka, sono stanca di vivere e voglio morire.  Ma scusa - le ho risposto -vuoi morire a sedici anni, proprio quando hai appena incominciato a vivere?. Tu non sai come la vita è bella e come è un grande dono..."

 

IL BUIO E LA NEBBIA  DELLE DISCOTECHE

Padre Livio: Anche la Madonna nei suoi messaggi parla della grandezza e della bellezza della vita, quando è vissuta in amicizia con Dio.

Vicka: Ciò che la Madonna ha detto, lo ripeto per mia esperienza personale e dico "E proprio bella, bellissima!" E' davvero un grande dono di Dio. Ma noi dobbiamo mettere Dio a fondamento della nostra vita e poi organizzarla e impostarla per un fine. Ma come fa a vivere un ragazzo che alla sera va in discoteca e vi rimane fino al mattino? Arrivato a casa, dorme fino alla sera. Poi, riparte di nuovo per la discoteca. Spreca la sua vita con quel­la musica, con quella droga, con tutta quella nebbia che è un buio che non gli fa vedere le cose belle. E' normale che poi dica che la vita non è bella. Infatti, non vede il giorno, ma solo la notte. Per lui il gior­no si è cambiato in notte e la notte in giorno. Ma se ha perduto tutto, ciò è accaduto perché lui lo vuole. In realtà la vita è davvero un grande dono. Quando uno capisce il valore della vita, allora dalla mattina alla sera ringrazia Dio per ogni istante che gli dà durante la giornata, perché la vita è un grandissimo dono di Dio, e noi dobbiamo accoglierlo e viverlo col cuore. Se uno fa così, non dirà mai che la vita non vale nulla.

 

LA VITA SI REALIZZA NELL'AMORE

Padre Livio: Ti faccio una domanda un po' provocatoria. In ultima istanza, a che cosa serve la vita? Perché si sta al mondo? Come risponderesti tu a un ragazzo che ti pone queste domande?

Vicka: Per capire il valore della vita occorre guardare a Dio. Allora ci è chiaro, come ho detto prima, che ognuno ha un suo compito da eseguire. A me, come a te, come a tutti, Dio ha donato la vita perché realizziamo quel progetto che lui vuole. Ognuno di noi nel suo piccolo deve cercare di impegnarsi. Ogni giorno noi incontriamo tantissi­ma gente. Allora, perché la tua vita sia utile devi guardare a chi ha bisogno di aiuto. Allora gli dai una mano, gli dai un sorriso, lo guardi, gli dici due parole. Oppure vai a visitare un malato o vai dove puoi essere utile. Così puoi vedere quanto la vita abbia un valore. Noi dobbiamo cercare di amare, e sforzandoci di amare gli altri conosciamo meglio noi stessi. Fino a che non guardiamo al prossimo, non possiamo sapere quanto siamo capaci di amare e quanto siamo pronti a fare per gli altri. Una per­sona che dice di non aver mai amato e di non avere neppure provato ad amare e che non sa che cos'è l'amore, quando però incomincia a sperimentarlo e a viverlo, allora questo amore diviene una gioia per la quale non c'è la fine. Per questo la Madonna ha detto che qui sulla terra noi siamo solo di passag­gio, ma poi la vita continua.

 

GUARDARE AL FUTURO CON SERENITÀ

Padre Livio: Non c'è dubbio che per coglie­re il valore della vita qui sulla terra occorre avere uno sguardo sull'eternità; diversamente i conti non tornano. Quello, però, che preoccupa è che molti giovani sono angosciati e hanno paura di affronta­re il futuro. Direi che c'è in loro un blocco psico­logico a prendere degli impegni duraturi.

Vicka: Sì, è vero; ma perché hanno paura? Il motivo va ricercato nel fatto che si preoccupano troppo per delle cose che sono ancora lontane e che forse non verranno mai. La Madonna, invece, ci dice di non preoccuparci per il domani. Lei ci invi­ta sempre a pensare a ciò che bisogna fare oggi, momento per momento. Oggi moltissime persone pensano che è prossima la fine del mondo, oppure che è immi­nente qualche catastrofe o altro. Arrivano delle persone che mi dicono: "Vicka, ci saranno tre gior­ni di buio e poi nel duemila la fine del mondo". "E chi lo ha detto? - rispondo io - La Madonna? Dove? Qui? Questo io lo sento da voi. Non presta­te ascolto a queste cose, non sono vere! La Madonna non parla mai per farci paura. Lei parla sempre per darci una speranza. Cosa succeda nel futuro Dio lo sa, ma noi non dobbiamo avere alcun timore di guardare avanti". Così con queste voci anche i giovani entrano in confusione e non sanno più che cosa fare. Ma un giovane che affronta la vita giorno per giorno e va avanti un passo per volta non si lascia prendere dalla paura. La Madonna ci insegna che la paura non viene da Dio, ma viene sempre dalla parte opposta. Quando noi sentiamo che nel nostro cuore vi è la gioia, la pace e la tranquillità, capiamo subito che tutto questo viene da Dio. Ma quando siamo disturbati e abbiamo dentro la rabbia o siamo presi da paure, allora tutto questo viene dalla parte di un altro (il demonio). In questo modo siamo subito in grado di capire la differenza. Così, carissimi giovani, se sentite la pace, allora acco­glietela con tutto il cuore e andate avanti. Se senti­te la paura, allora questo è un modo con cui Dio vuol farvi capire che dovete incominciare a impe­gnarvi o ad andare avanti senza timore a realizzare quello che avete incominciato.

 

LA MADONNA CI E SEMPRE VICINA

Padre Livio: Non dobbiamo dimenticarci che non siamo soli a percorrere il cammino della vita e che la Madonna ci accompagna e ci protegge.

Vicka: Ma, Padre Livio, Lei sempre ci pro­tegge, ma non ti può proteggere quando tu non vuoi; capito? Se io voglio che la Madonna mi pro­tegga, ecco che io credo che Lei è sempre qui con noi, anche in questo momento. Ma se uno non ci crede e non si affida, Lei come potrebbe aiutarlo se uno non vuole? Non si può giocare con la Grazia. Lei è sempre vicina, ma dipende da noi chiedere il suo aiuto.

 

COME CAPIRE LA PROPRIA VOCAZIONE

Padre Livio: Ora vorrei toccare un problema molto sentito dai nostri giovani. Mi capita spesso di incontrarne moltissimi, anche fra quelli che par­tecipano alla catechesi giovanile di Radio Maria, che non riescono a capire qual è la loro vocazione, nel senso di comprendere quello che Dio vuole da loro e che cosa devono fare nella vita. Fanno fatica a vedere la strada sulla quale Dio li chiama.

Vicka: Quando un giovane prega per capire qual è la sua vocazione, se ha la mente piena dei più svariati pensieri, progetti, desideri e tante cose di questo genere, non arriverà mai a vedere la sua vocazione. Quando noi preghiamo, dobbiamo ren­dere libero e disponibile il cuore e dire a Dio: "Ecco, fai tu quello che vuoi e rispondimi tu nel mio cuore su quello che devo fare!". Se io chiedo con serietà, Lui mi risponde. E' certo che mi indi­ca che cosa devo fare, se la via del matrimonio o del sacerdozio o della vita religiosa o altro. Oggi, noi spesso preghiamo per avere que­sto dono, ma nel medesimo tempo pensiamo ad altro, e allora la risposta non arriva. Noi dobbiamo prima fare chiarezza rendendoci disponibili per una decisione. Se io voglio davvero trovare la mia vocazione, devo mettere da parte tutti gli altri pen­sieri. Se io prego per capire la mia vocazione, ma nel medesimo tempo ho il fidanzato, di sicuro quella vocazione non arriva mai, perché tu non sei d'accordo con te stesso, non sai che cosa vuoi fare. Occorre essere pronti a scegliere per l'una cosa o per l'altra, e chiedere a Dio che ti dia questo discer­nimento. L’ho detto e lo ripeto: se uno chiede alla Madonna una risposta sulla scelta vocazionale che riguarda la sua vita, Lei risponde direttamente nel suo cuore riguardo alla strada che deve prendere. Da parte nostra dobbiamo essere pronti a sentire la sua voce. Lei è sempre pronta a risponderci, solo che noi dobbiamo preparare il posto e liberarci da tutte le altre voci per sentire la sua voce.

 

LA VOCE DI DIO ARRIVA PIU FORTE DI TUTTE LE ALTRE

Padre Livio: Rendere libero il cuore per la chiamata di Dio, qualunque essa sia, non è uno sforzo da poco. Senza una totale disponibilità è facile scambiare i nostri desideri con la voce di Dio. Come faccio ad essere sicuro che è proprio la Madonna, che è proprio Dio che mi indica questa strada?

Vicka: Possiamo essere sicuri perché, se chiediamo a Dio, Lui ci ascolta. Quando tu preghi Dio dicendo: "Liberami da tutti i miei pensieri, da tutto ciò che disturba il mio cuore, perché io voglio ascoltare la tua voce", allora vedrai che Dio ti risponde e che la sua voce ti arriva più forte di tutte le altre. La sua è una voce che ti sveglia!

 

DIO PARLA AL CUORE

Tante volte noi aspettiamo questa risposta, ma perdiamo la pazienza, perché vogliamo tutto e subito. Tu preghi per cinque o sei giorni; ma sicco­me la risposta non arriva, al settimo non preghi più. Ma questo modo è sbagliato, perché, quando pre­ghiamo, dobbiamo saper aspettare il momento di Dio con tanta pazienza. Lui ci fa attendere per pro­varci, ma poi dà una risposta a tutto. Io devo esse­re paziente, non stancarmi di chiedere la risposta e saper aspettare. Devo pregare nella maniera giusta, che è un modo per dire a Dio: "Eccomi, io deside­ro ascoltare tutto quello che tu vuoi dirmi. Sono pronto!" Dio è sempre con quel cuore che è pron­to. Invece noi, a volte, vogliamo che Dio ci rispon­da subito; ma poi, quando viene il tempo che ci risponde, ecco che ci comportiamo come se non ci avesse detto niente. Questo è un giocare con Dio. Se io, quando chiedo, chiedo col cuore, la risposta arriva nel cuore proprio al momento giusto.

 

DIO CHIEDE TROPPO?

Padre Livio: Nei giovani, però, c'è un'altra paura. Me ne sono reso conto io, e certamente lo avrai notato anche tu che incontri tanti giovani e ti sei fatta una grande esperienza. Molti di loro hanno paura che seguire Dio sia troppo difficile, come se Dio chiedesse troppo per le loro forze.

Vicka: Questo veramente non lo dicono sol­tanto i giovani. Vorrei portare al riguardo un picco­lo esempio. Una volta è arrivato un grosso gruppo di italiani e, come sempre, inizio con la preghiera e poi incomincio a riferire i messaggi della Madonna. Quando è il momento delle domande, ecco che un sacerdote abbastanza giovane alza la mano e prende la parola dicendomi: "Vicka, io penso che la Madonna ci chieda troppo". Io gli rispondo "Padre, tutto quello che la Madonna chiede sono cose semplici, che già la Chiesa pre­scrive. Lei stessa ha detto che non è venuta per dirci cose nuove, ma per risvegliare la nostra Fede. Tutto quello che la Madonna ci raccomanda esiste già nella Chiesa; solo che bisogna pian piano cer­care di viverlo." Quel sacerdote, però, non era convinto perché, in una parrocchia grande e con tante cose da fare, non era possibile secondo lui pregare tre Rosari ogni giorno come chiede la Madonna. Io gli ho risposto che questa era la raccomandazione della Madonna e che, se lui voleva, poteva accet­tare; se non voleva poteva lasciarla. E così se ne è andato. Un mese dopo, però, è tornato e mi ha detto: "Vicka, ho incominciato a pregare un po' di più ogni giorno e ho capito che tutto è possibile. Quando sono arrivato la prima volta non ero pron­to e per me era troppo. Ora, invece, riesco a mette­re in pratica un po' alla volta tutto quello che la Madonna vuole". Per tornare ai giovani, vorrei dire che oggi tantissimi giovani hanno altre cose per la testa e per questo trovano difficile seguire Dio. Ma se un gio­vane imposta meglio la sua vita e dà più tempo a Dio, allora lui cambia. E' in questo modo che tutto il mondo può cambiare.

Padre Livio: Allora non è difficile seguire Gesù?

Vicka: Per uno che non ha provato e che non ha mai fatto nulla, è difficile ed è proprio quella persona che dice che è difficile. Ma se uno ha pro­vato e si è impegnato ad andare avanti, allora è facile. Non c'è problema.

 

LA MADONNA HA SCELTO SEI GIOVANI

Padre Livio: Visto che stiamo parlando della preoccupazione della Madonna per i giovani, per­mettimi di fare una breve osservazione. In genere, nelle sue apparizioni la Madonna sceglie dei bam­bini, come è avvenuto a Lourdes, La Salette, Fatima, Banneux, Beaurin e in altre luoghi. Qui a Medjugorje, invece, ha scelto dei ragazzi sui quin­dici - sedici anni, quando incomincia la fase più delicata e difficile della vita. Forse, con questa scel­ta la Madonna ha voluto manifestare la sua solleci­tudine per i giovani del nostro tempo che, come Lei dice, si trovano in una situazione piena di difficoltà.

Vicka: Lo sa la Madonna che cosa si propo­neva con questa scelta. Jakov per la verità era anco­ra un bambino di dieci anni. La Madonna, quando fa le sue scelte, le fa secondo i suoi bisogni. Una volta abbiamo chiesto alla Madonna perché aveva scelto noi e Lei ha risposto che questa era stata la volontà di Dio. Dio ha deciso così e Lei è la Serva del Signore che fa quello che Dio vuole. In altre occasioni, quando noi abbiamo raccomandato alla Madonna qualcuno, ci ha risposto che Lei può dare a noi quelle grazie che Dio concede a Lei. Così la Madonna è un tramite fra noi e Dio, come un filo che ci unisce a Lui.

 

LA GIOIA DI SERVIRE LA MADONNA

Padre Livio: Una delle cose che mi edifica di più, di voi veggenti, è che da oltre diciassette anni date la vostra giornata alla Madonna. Oltre all'accoglienza dei pellegrini e alla disponibilità che vi richiedono le persone che incontrate, avete ogni sera l'appuntamento con la Madonna, prece­duto e seguito dalla preghiera. Oggi i giovani, inve­ce, ci tengono ad essere liberi e a non avere dei legami fissi. Molti dicono apertamente: "La vita è mia e ne faccio quello che voglio io". Voi, invece, vivete in questa continua disponibilità, offrendo il tempo della vostra vita alla Madonna. Ecco, questo sacrificio vi è costato molto o è qualcosa che fate volentieri?

Vicka: Io, piuttosto, vedo che tante volte la mia giornata non ha abbastanza tempo. Arriva molta gente e ci sono tante cose da fare. Mi chia­mano di qua e di là, e quando arriva la sera dico a Dio: "Oggi forse ho fatto poco e avrei potuto fare di più". Cerco, però, di impegnarmi durante tutto il giorno e a volte anche durante una parte della notte. Quando, però, vado a letto, faccio un esame di coscienza e mi dico: “Oggi ho ricevuto tante persone, sono andata da tante parti, ma forse  potevo fare di più e meglio” Ti viene sempre da pensare che si sarebbe potuto fare qualche altra cosa.

 

LA GIOIA DI AIUTARE GLI ALTRI

Devo dire, però, che non esiste una gioia più grande di quella di trasmettere i messaggi e di fare quello che Dio mi chiede. Per me è qualcosa che non posso esprimere con nessuna parola o immagi­ne. Non esiste nulla di più bello che aiutare gli altri, dare loro una mano e fare tutto quello che la Madonna vuole e Dio stesso desidera da me. Questa per me è la cosa più importante. E' stata ed è al primo posto nella mia vita. Ma, di là di ogni considerazione, per me è una gioia grandissima aiutare la gente, tendere una piccola mano e farlo col cuore. Non c'è nulla di più bello che essere di aiuto a un tuo fratello o a una tua sorella e a tutti i pellegrini che arrivano. Tutti ti chiedono una paro­la, e tu devi essere pronto a dare questa piccola gioia agli altri. Io dico sempre che la Madonna a me ha dato tantissimo, ma che anch'io devo corri­spondere al suo amore e donarlo agli altri.

 

"SONO CONTENTISSIMA DELLA MIA VITA"

Padre Livio: Tu sei contenta della tua vita?

Vicka: Ma contentissima, contentissima proprio! Non esiste nessuna gioia che possa essere messa al di sopra di questa. Proprio non esiste.

Padre Livio: Si vede che sei contenta. Hai il sorriso di Maria stampato sulla faccia e poi la Madonna in premio per tutto il lavoro che fai ti ha pure imprestato i suoi occhi. Però, gli altri giovani, che sono invece angosciati o che sperimentano il vuoto della vita, potrebbero pensare che tu sei for­tunata, perché hai avuto una grande missione da compiere, mentre loro non hanno ricevuto nessun compito importante.

Vicka: Ma no, ognuno di noi ha una missio­ne da compiere, questo è sicuro. Io ho questa, tu ne hai un'altra. C'è chi studia, chi lavora, chi fa il medico e così via: ognuno ha la sua vocazione par­ticolare, che deve prendere con serietà. Se uno si impegna e cerca di aiutare gli altri, questa è già una missione.

 

VIAGGIO NELL’ALDILA’ COL CORPO

Padre Livio: Lasciamo l'argomento dei gio­vani che hai trattato con grande sapienza e cerchia­mo di capire uno dei più importanti messaggi di Medjugorje, che è quello riguardante l'eternità. Io spiego spesso alla gente dai microfoni di Radio Maria che in duemila anni di cristianesimo non è mai successo che due persone insieme fossero prese dalla Madonna col corpo, scomparissero dalla terra e fossero portate nell'aldilà a vedere il Paradiso, il Purgatorio e l'Inferno e poi fossero riportate nell'aldiquà. Si tratta di un' esperienza unica e di un messaggio straordinario per gli uomi­ni del nostro tempo, i quali pensano che con la morte finisce tutto. Raccontaci anche nei partico­lari questa esperienza.

Vicka: E' accaduto nei primi tempi delle apparizioni, mi pare verso la fine del 1982

(Nota: Vicka mi ha detto che per sapere la data esatta avrebbe dovuto consultare il suo quaderno).

 

Io e Jakov siamo stati davvero fortunati per questo dono; così possiamo aiutare gli altri: la Madonna non ci ha detto che ci portava con Lei solo per noi stessi. Lei ci ha detto: "Voi due venite con me a vedere il Paradiso, il Purgatorio e l’Inferno perché possiate raccontarlo agli altri". Infatti la Madonna dice che qui sulla terra c'è moltissima gente che pensa che con la morte finisce tutto. "No - dice la Madonna - questo è un grande errore. Qui siete solo di passaggio. Dopo la morte c 'è l'eternità". La Madonna ci ha portato nell'aldilà perché rac­contassimo agli altri ciò che avremmo visto.

 

SI APRE IL TETTO DELLA CASA Di JAKOV

Padre Livio: Dimmi dove eravate e che ore erano.

Vicka: Eravamo nella piccola casa di Jakov, quando la Madonna è venuta. Era un pomeriggio, verso le 15,20. Sì, erano le 15,20.

Padre Livio: Non aspettavate l'apparizione della Madonna?

Vicka: No. Io e Jakov di ritorno da Citluk siamo andati a casa sua dove c'era sua mamma

(Nota: La mamma di Jakov ora è morta).

 

Nella casa di Jakov c'è una camera e una cucina. Sua mamma era andata a prendere qualcosa per prepa­rarci da mangiare, perché un po' più tardi avremmo dovuto andare in chiesa. Mentre aspettavamo, io e Jakov ci siamo messi a guardare un album di foto­grafie. Improvvisamente Jakov è andato giù dal divano prima ancora di me e ho capito che la Madonna era già arrivata. Subito ci ha detto: "Tu, Vicka, e tu, Jakov, venite con me a vedere il Paradiso, il Purgatorio e l'inferno". Io mi sono detta: "Va bene, se così vuole la Madonna". Jakov invece ha detto alla Madonna: "Tu porta Vicka, perché loro sono in tanti fratelli. Non portare me che sono figlio unico”. Diceva così perché non voleva andare.

Padre Livio: Evidentemente lui pensava che non sareste più tornati!

(Nota: la riluttanza di Jakov è stata provvidenziale, perché rende ancora più cre­dibile e reale il racconto).

 

Vicka: Sì, lui pensava che non saremmo più tornati e che saremmo andati per sempre. Io intan­to pensavo quante ore o quanti giorni sarebbero stati necessari e mi chiedevo se saremmo andati in alto o in basso.. Ma in un attimo la Madonna ha preso me per la mano destra e Jakov per la mano sinistra e il tetto si è aperto per lasciarci passare.

Padre Livio: Si è aperto tutto?

Vicka: No, non si è aperto tutto, ma solo quella parte che era necessaria per farci passare. In pochi istanti siamo arrivati in Paradiso. Mentre salivamo, vedevamo giù in basso le case piccole, più piccole di quando si vedono dall'aereo.

Padre Livio: Ma tu guardavi giù sulla terra, mentre venivate portati in alto? Vicka: Mentre venivamo portati in alto, guardavamo giù.

Padre Livio: E che cosa vedevate?

Vicka: Tutto molto piccolo, più piccolo di quando si va in aereo. Intanto pensavo: "Chissà quante ore o quanti giorni ci vogliono!". Invece in un momento siamo arrivati. Ho visto un grande spazio....

 

LA GIOIA DEL PARADISO

Padre Livio: Senti, ho letto in qualche parte, non so se è vero, che c'è un porta, con una perso­na piuttosto anziana accanto.

Vicka: Sì, sì. C'è una porta di legno.

Padre Livio: Grande o piccola?

Vicka: Grande. Si, grande.

Padre Livio: E' importante. Significa che vi entra tanta gente. La porta era aperta o chiusa?

Vicka: Era chiusa, ma la Madonna l'ha aper­ta e noi vi siamo entrati.

Padre Livio: Ah, come l'ha aperta? Si è aperta da sola?

Vicka: Da sola. Siamo andati verso la porta che si è aperta da sola.

Padre Livio: Mi pare di capire che la Madonna è davvero la porta del cielo!

Vicka: A destra della porta c'era S. Pietro.

Padre Livio: Come hai fatto a sapere che era S. Pietro?

Vicka: Ho capito subito che era lui. Con una chiave, piuttosto piccolo, con la barba, un po' tar­chiato, con i capelli. E' rimasto uguale.

Padre Livio: Era in piedi o seduto?

Vicka: In piedi, in piedi, vicino alla porta. Appena entrati, siamo andati avanti, camminando, forse tre, quattro metri. Non abbiamo visitato tutto il Paradiso, ma la Madonna ce lo ha spiegato. Abbiamo visto un grande spazio avvolto da una luce che non esiste qui sulla terra. Abbiamo visto le persone che sono né grasse, né magre, ma tutte uguali e hanno vesti di tre colori: il grigio, il giallo e il rosso. Le persone camminano, cantano, prega­no. Ci sono anche dei piccoli Angeli che volano. La Madonna ci ha detto: "Guardate quanto sono felici e contente le persone che si trovano qui in Paradiso". E' una gioia che non si può descrivere e che qui sulla terra non esiste.

Padre Livio: La Madonna vi ha fatto capire l'essenza del Paradiso che è la felicità che non fini­sce mai. "In cielo c'è la gioia", ha detto in un suo messaggio. Vi ha fatto poi vedere le persone per­fette e senza alcun difetto fisico, per farci com­prendere che, quando ci sarà la resurrezione dei morti, avremo un corpo di gloria come quello di Gesù Risorto. Vorrei, però, sapere che tipo di vestilo indossavano. Delle tuniche?

Vieka: Sì, delle tuniche.

Padre Livio: Arrivavano fino in fondo ai piedi o erano corte?

Vicka: Erano lunghe e arrivavano fino in fondo.

Padre Livio: Di che colore erano le tuniche?

Vicka: Grigio, giallo e rosso.

Padre Livio: Secondo te, hanno un signifi­cato questi colori?

Vicka: La Madonna non ce lo ha spiegato. Quando Lei vuole, la Madonna spiega, ma in quel momento non ci ha spiegato perché hanno le tuni­che di tre diversi colori.

Padre Livio: Come sono gli Angeli?

Vicka: Gli angeli sono come dei piccoli bambini.

Padre Livio: Hanno il corpo completo o solo la testa come nell'arte barocca?

Vicka: Hanno tutto il corpo.

Padre Livio: Indossano anche loro delle tuniche?

Vicka: Si, ma sono corte.

Padre Livio: Si vedono le gambine allora?

Vicka: Sì, perché loro non hanno le tuniche lunghe.

Padre Livio: Hanno delle piccole ali?

Vicka: Sì, hanno le ali e volano al di sopra delle persone che sono in Paradiso.

Padre Livio: Una volta la Madonna ha par­lato dell'aborto. Ha detto che si tratta di un grave peccato e ne dovranno rispondere coloro che lo procurano. I bambini invece non hanno colpa di ciò e sono come dei piccoli Angeli in cielo. Secondo te, gli Angioletti del Paradiso sono quei bambini abortiti?

Vicka: La Madonna non ha detto che i pic­coli Angeli in Cielo sono i bambini dell'aborto. Ha detto che l'aborto è un grande peccato e che ne rispondono quelle persone che lo hanno fatto, e non i bambini.

 

LA SOFFERENZA DEL PURGATORIO

Padre Livio: Siete, poi, andati in Purgatorio?

Vicka: Sì, dopo siamo andati in Purgatorio.

Padre Livio: Avete fatto tanta strada?

Vicka: No, il Purgatorio è vicino.

Padre Livio: Vi ha portato la Madonna?

Vicka: Sì, tenendoci per mano.

Padre Livio: Vi faceva camminare o volare?

Vicka: No, no, ci faceva volare.

Padre Livio: Ho capito. La Madonna vi ha trasportato dal Paradiso al Purgatorio, tenendovi per mano.

Vicka: Anche il Purgatorio è un grande spa­zio. In Purgatorio, però, non si vedono le persone, ma solo si vede una grande nebbia e si sente...

Padre Livio: Che cosa si sente?

Vicka: Si sente che le persone soffrono. Sai, si sentono dei rumori....

Padre Livio: Ho appena mandato alle stam­pe il mio libro: "Perché credo a Medjugorje", dove scrivo che nel Purgatorio si sentirebbero come dei pianti, delle grida, dei colpi.. E' esatto? Anch'io facevo fatica a trovare le parole giuste in lingua ita­liana per dare il senso di quello che tu dici in croa­to ai pellegrini.

Vicka: Non si può dire che si sentono dei colpi e neppure che si sentono dei pianti. Lì non si vedono le persone. Non è come il Paradiso.

Padre Livio: Che cosa si sente allora?

Vicka: Si sente che soffrono. E' una soffe­renza di diverso genere. Si sentono delle voci e anche dei rumori, come uno che si picchia...

Padre Livio: Si picchiano fra di loro?

Vicka: Si sente così, ma io non ho potuto vedere. E' difficile, Padre Livio, spiegare una cosa che tu non vedi. Una cosa è sentire e un'altra è vedere. In Paradiso tu vedi che camminano, canta­no, pregano, e quindi lo puoi riferire con esattezza. In Purgatorio si vede solo una grande nebbia. Le persone che si trovano lì aspettano le nostre pre­ghiere per poter andare quanto prima in Paradiso.

Padre Livio: Chi ha detto che attendono le nostre preghiere?

Vicka: La Madonna ha detto che le persone che si trovano in Purgatorio aspettano le nostre pre­ghiere per poter andare quanto prima in Paradiso.

Padre Livio: Senti, Vicka: la luce del Paradiso potremmo interpretarla come la divina presenza in cui sono immerse le persone che si trovano in quel luogo di beatitudine. La nebbia del Purgatorio, invece, che cosa sta ad indicare, secon­do te?

Vicka: Per me, la nebbia è sicuramente un segno di speranza. Loro stanno soffrendo, ma hanno la certa speranza che andranno in Paradiso.

Padre Livio: Mi colpisce che la Madonna insista sulle nostre preghiere per le anime del Purgatorio.

Vicka: Sì, la Madonna dice che hanno biso­gno delle nostre preghiere per andare prima in Paradiso.

Padre Livio: Allora le nostre preghiere pos­sono abbreviare il Purgatorio.

Vicka: Se noi preghiamo di più, loro vanno prima in Paradiso.

 

IL FUOCO DELL’INFERNO

Padre Livio: Adesso parlaci dell'Inferno.

Vicka: Sì. Prima abbiamo visto un grande fuoco.

Padre Livio: Toglimi una curiosità: si senti­va caldo?

Vicka: Sì. Eravamo abbastanza vicini e davanti a noi c'era il fuoco.

Padre Livio: Capisco. D'altra parte Gesù parla di “fuoco eterno”.

Vicka: Sai, noi vi siamo stati con la Madonna. Per noi è stato un modo diverso. Capito?

Padre Livio: Sì, certo! Certo! Eravate solo spettatori e non attori di quel tremendo dramma.

Vicka: Abbiamo visto le persone che prima di entrare nel fuoco...

Padre Livio: Scusami: ma il fuoco era gran­de o piccolo?

Vicka: Grande. Era un grande fuoco. Abbiamo visto le persone che prima di entrare nel fuoco sono normali; poi, quando precipitano nel fuoco, vengono trasformati in orribili animali. Si sentono tante bestemmie e le persone che urlano e gridano.

Padre Livio: Questa trasformazione delle persone in orribili animali per me sta a significare lo stato di perversione dei dannati che ardono nelle fiamme dell'odio contro Dio. Toglimi ancora una curiosità: queste persone trasformate in bestie mostruose hanno anche le corna?

Vicka: Cosa? Le corna?

Padre Livio: Quelle che hanno i diavoli.

Vicka: Sì, sì. E' come quando tu vedi una persona, per esempio una ragazza bionda, che prima di entrare nel fuoco è normale. Ma quando va giù nel fuoco e poi ritorna su, si cambia in una bestia, come se non fosse mai stata una persona.

Padre Livio: ci ha detto Marija, nell'intervi­sta fatta a Radio Maria, che quando la Madonna vi ha fatto vedere l'Inferno durante l'apparizione senza però portarvi nell'aldilà, questa ragazza bionda, quando è uscita dal fuoco, aveva anche le corna e la coda. E' così?

Vicka: Si, certo.

Padre Livio: Il fatto che le persone trasfor­mate in bestie abbiano anche le corna e la coda per me significa che sono diventati come dei demoni.

Vicka: Sì, è proprio un modo di essere simi­le a demoni. E' una trasformazione che avviene rapidamente. Prima di precipitare giù nel fuoco, sono normali e quando ritornano su sono trasfor­mati..

 

ALL’INFERNO SI VA PER SCELTA PROPRIA

La Madonna ci ha detto: ”Queste persone che si trovano qui all'Inferno vi sono andate con la loro propria volontà, perché loro vi hanno voluto andare. Quelle persone che qui sulla terra vanno contro Dio già incominciano a vivere un Inferno e poi solo continuano”.

Padre Livio: Questo l'ha detto la Madonna?

Vicka: Sì, sì, lo ha detto proprio lei.

Padre Livio: La Madonna ha detto dunque, se non proprio con queste parole, però esprimendo questo concetto, che all'Inferno va chi ci vuole andare, ostinandosi ad andare contro Dio fino alla fine?

Vicka: Ci va chi vuole, certo. Va chi è con­tro la volontà di Dio. Chi vuole, va. Dio non manda nessuno. Tutti abbiamo la possibilità di salvarci.

Padre Livio: Dio non manda nessuno all'Inferno: l'ha detto la Madonna, o lo dici tu?

Vicka: Dio non manda. La Madonna ha detto che Dio non manda nessuno. Siamo noi che vogliamo andarci, per nostra scelta.

Padre Livio: Quindi, che Dio non manda nessuno lo ha detto la Madonna.

Vicka: Sì, ha detto che Dio non manda nes­suno.

Padre Livio: Ho sentito dire o ho letto da qualche parte che la Madonna ha detto che non si deve pregare per le anime dell'Inferno.

Vicka: Per quelle dell'inferno, no. La Madonna ha detto che non si prega per quelle dell'Inferno, ma solo per quelle del Purgatorio.

Padre Livio: D'altra parte i dannati dell'Inferno non vogliono le nostre preghiere.

Vicka: Non le vogliono e non servono a niente.

 

LA GIOIA DI DARE QUESTA TESTIMONIANZA

Padre Livio: Vorrei farti una domanda che ti riguarda personalmente. La Madonna ti ha racco­mandato di dare questa testimonianza davanti alla gente. Ti costa o ti vergogni un po' a raccontare queste cose che sembrano quasi incredibili agli uomini di oggi? A volte persino dei sacerdoti sor­volano sulla realtà dell'Inferno.

Vicka: Oh, ma no! Io sono proprio contenta! Se tu vuoi bene alla Madonna, quando lei ti dice quello che devi fare, lo fai con tutto il cuore. Sono contenta; ti assicuro che sono proprio contenta che qualcuno possa ascoltare, lo prenda sul serio e ci pensi sopra. E' una grande gioia che ci venga data la possibilità di sentire queste verità e quella voce che la Madonna ci rivolge per la nostra salvezza.

 

LA MAMMA DI IVANKA

Padre Livio: Non hai riconosciuto nessuno né in Paradiso, né all'Inferno?

Vicka: No, nessuno.

Padre Livio: E' vero che una volta avete visto la mamma di Ivanka, che era morta due mesi prima delle apparizioni?

Vicka: Sì, una volta che eravamo insieme durante l'apparizione la Madonna è venuta con la mamma di Ivanka.

Padre Livio: Anche tu l'hai vista?

Vieka: Sì, era uguale come da viva ed era in Paradiso con la Madonna.

 

E’ DIFFICILE ANDARE IN PARADISO?

Padre Livio: La mamma di Ivanka, a quanto dicono, era una donna ordinaria, come tante vostre mamme. Allora non è poi così difficile andare in paradiso.

Vicka: No, non è difficile. Chi dice che è difficile? Basta vivere una normale vita cristiana. Non c'è bisogno di fare cose straordinarie.

Padre Livio: Certamente la cosa migliore sarebbe di riuscire a evitare il Purgatorio e andare subito in Paradiso. Come si fa secondo te, a evita­re il Purgatorio e ad andare in Paradiso subito nel momento della morte?

Vicka: Bisogna affidarsi a Dio. Nessuno di noi può dare una risposta certa al riguardo.

Padre Livio: Bisogna incominciare a fare un po' di penitenza su questa terra, credo.

Vicka: Fare penitenza e altro, e alla fine Dio farà i nostri conti.

 

E’ DIFFICILE DIVENTARE SANTI?

Padre Livio: A proposito di penitenza, ti chiedo il sacrificio di rispondere ancora a qualche domanda, anche se sento la gente che sta bussando alla porta e tua mamma e già venuta due volte a chiamarti.

Vicka: Vai avanti, non c'è problema.

Padre Livio: Come sai, la Madonna ci ha invitati tante volte à fare un cammino di santità. Alcuni, davanti a una proposta così impegnativa, restano quasi timorosi. Secondo te, è molto diffici­le diventare santi? Che cosa bisogna fare?

Vicka: No, non è difficile. Oggi molta gente, quando la Madonna ci invita a diventare santi, prendendo con decisione il cammino della santità, pensa: "Ma come posso io diventare santo?" La Madonna, però, non ci chiede di essere santi in un modo straordinario, così come lo è stato ad esem­pio S. Antonio. Ci invita piuttosto su una via sem­plice, cercando di vivere la santità un po' ogni gior­no e ci vuole anche insegnare che la santità non si realizza senza preghiera e senza opere buone.

 

PREGHIERA E OPERE BUONE VANNO INSIEME

Ci dice inoltre che un'opera buona senza preghiera non basta, come pure la preghiera senza opere buone. Sono necessarie tutte e due e l'una e l'altra vanno insieme. La nostra santità va anche chiesta a Dio come un dono. Come si prega per il dono della Fede, così bisogna pregare per il dono della santità. Per andare avanti nel cammino della santità non posso limitarmi a mettermi in ginocchio tutto il giorno a pregare, ma poi non ascolto chi ha biso­gno, non lavoro, non sono attiva... La mia santità va conseguita con tutte le cose. La mia santità cresce con la preghiera, ma anche con l'aiutare la gente, col sacrificio, con la sofferenza. Con tutto questo andiamo avanti e comprendiamo sempre di più che cosa significhi la santità.

Padre Livio: Si può quindi diventare santi attraverso una vita molto ordinaria...?

Vicka: Certo, certo, facendo una vita nor­male.

Padre Livio: Una madre di famiglia può diventare santa?

Vicka: Certamente! Anche se lei è già tanto presa dalle molte cose da sbrigare in famiglia, deve però offrire tutta la sua famiglia a Dio e dirgli: "Ecco, io desidero che tutti insieme in famiglia cresciamo su questa strada della santità". I mes­saggi che la Madonna ci ha dato sono il cammino della santità. Cercando di viverli, noi siamo già su questa strada.

Padre Livio: Quindi, tutti possiamo diventa­re santi su questo cammino semplice che la Madonna ci indica da così tanto tempo.

Vicka: Tutti. Tutti quelli che lo vogliono.

 

LA CONVERSIONE DURA TUTTA LA VITA

Padre Livio: La Madonna ha precisato che il messaggio più importante che lei ha dato qui a Medjugorje è quello della conversione. Secondo te, come va inteso questo invito insistente della Regina della pace alla conversione? Una volta ha persino detto: "Vi supplico, convertitevi!"

Vicka: Quando la Madonna invita alla con­versione, intende un cammino di tutta la vita. A volte si sente qualcuno affermare: "Mi sono con­vertito". E', invece, più esatto dire: "Ho incomin­ciato a convertirmi". La nostra conversione è un impegno di ogni giorno e nessuno può dire: "Mi sono convertito". Dobbiamo, invece, ripetere a noi stessi: "Io voglio, io voglio andare avanti nella mia conversione ogni giorno". Poi pregare Dio per questo dono, perché mi dia la possibilità di capire e di vivere la mia conversione. Uno che si illude di essersi già convertito significa che non è andato avanti nel cammino e che per lui la conversione è solo una parola. La nostra conversione è sempre un andare avanti e non si dà che uno possa dire: "Io mi sono convertito", ma al contrario deve dire: "Io voglio convertirmi", e ripeterlo per tutta la vita, giorno dopo giorno.

Padre Livio: Secondo te, anche per chi è in uno stato di particolare perfezione, come i sacer­doti, i religiosi, le suore e i consacrati in genere, vale l'invito della Madonna a convertirsi?

Vicka: Certamente! Voi tutti avete questo dono particolare e questo impegno alla santità. Ma la Madonna, quando parla, si rivolge a tutti, perché ognuno risponda.

 

“GRAZIE, GESU’, PERCHE’ LA CROCE E’ GRAZIA”

Padre Livio: Senti, Vicka, una volta - erano le quattro di mattina - con te, Suor Elvira e un grup­po di suoi ragazzi abbiamo fatto una Via Crucis sul Krizevac. Fu un'esperienza straordinaria. E' stata certamente la Via Crucis più lunga della mia vita, essendo terminata a mezzogiorno. Ad ogni stazione tu facevi una preghiera spontanea e ti ho sentito pronunciare una bellissima invocazione che suona­va così: "Grazie, Gesù, perché la croce è grazia! Grazie, Gesù, perché la croce è gioia!" Come ti sono uscite queste parole meravigliose dal cuore?

Vicka: Ma sai... non che io sia... Ma è la Madonna che dice che quando Dio ci manda una sofferenza o una croce, questo è certamente un grande dono che Dio ci dà. La Madonna dice che Dio sa perché ci dà questo dono e Lui sa quando darlo e quando toglierlo. Noi possiamo solo ringra­ziare Dio e dirgli: "Ti ringrazio per questo dono, e se tu hai qualche altra sofferenza o croce da darmi, ecco che io sono pronta ad accoglierla. In questo momento ti chiedo solo la tua forza e il coraggio di andare avanti". La Madonna dice ancora: "Voi non sapete quanto valore ha la vostra sofferenza davanti a Dio!"

 

CHIEDERE LA GRAZIA DELLA GUARIGIONE O DELLA SOPPORTAZIONE?

Padre Livio: Ora è chiaro da quale insegna­mento venivano quelle parole che hai pronunciato durante la Via Crucis. Ma dimmi ancora una cosa: Quando uno è malato, che cosa è meglio che fac­cia? Chiedere la grazia della guarigione o quella della sopportazione?

Vicka: Personalmente penso che è meglio chiedere la grazia della sopportazione. Anche la Madonna dice che è bene chiedere a Dio di conce­derci la grazia della guarigione o altre grazie di cui abbiamo bisogno, pregandolo attraverso di lei, che è nostra Madre. Infatti, tutti abbiamo qualche croce, o qualche necessità. Ma la Madonna è più contenta se noi preghiamo per le sue intenzioni, perché lei già sa ciò di cui abbiamo bisogno. Lei dice che conosce i cuori di tutti noi e sa già tutto quello che vogliamo chiederle, e lo concede al momento giusto. Noi dobbiamo pregare per le sue intenzioni e lasciare a lei, quando lo ritiene più opportuno, di intervenire presso Dio per i nostri bisogni.

 

LA PREGHIERA PER IL SANTO PADRE

Padre Livio: Quindi è meglio pregare sem­pre per le intenzioni della Madonna?

Vicka: Sì, è meglio pregare sempre per le sue intenzioni. Lei conosce già le nostre, e se noi preghiamo per le sue intenzioni, lei intercede per le nostre.

Padre Livio: La Madonna in qualche occa­sione ha chiesto in modo particolare di pregare per il Papa?

Vicka: Si, qualche volta ci ha chiesto di pre­gare per il Santo Padre, che ha bisogno della nostra preghiera.

Padre Livio: Mi pare che la Madonna voglia bene in modo particolare a questo Papa, al quale ha salvato la vita.

Vicka: Ma certamente! La Madonna ama in modo speciale il Papa e lo si vede. Ma lei come Madre ama in un modo infinito anche ognuno di noi che siamo suoi figli.

 

PERCHE’ COSI’ TANTO TEMPO?

Padre Livio: Stiamo arrivando verso la fine, ma prima vorrei chiederti una parola per quanto riguarda il futuro. Ormai sono più di diciassette anni che la Madonna appare ogni giorno qui a Medjugorje. Innanzitutto vorrei chiederti: Perché, secondo te, è rimasta con noi per così tanto tempo?

Vicka: Noi abbiamo chiesto una volta alla Madonna perché rimaneva così a lungo, ma lei ci ha risposto: "Vi siete già stancati?" Da quella volta noi non chiediamo più nulla, finché non sia lei a dirci qualcosa.

Padre Livio: Per la verità, attraverso i suoi messaggi del giovedì e poi del venticinque del mese, la Madonna ci ha spiegato più volte la ragio­ne per cui ha deciso di rimanere così a lungo fra noi. Lo ha fatto, lei dice, per sostenerci nelle prove, per insegnarci a pregare, per guidarci lungo il cam­mino di santità e perché vuole salvare tutte le anime e presentarle a Dio. Mi pare, però, che per raccogliere un po' di frutti, ha dovuto pazientare a lungo.

 

SGUARDO SUL FUTURO

Padre Livio: Questo lungo tempo che la Madonna sta trascorrendo in mezzo a noi, prepara qualcosa di bello per il futuro dell'umanità?

Vicka: Io penso di sì. La Madonna afferma che questi che noi stiamo vivendo sono momenti di grande grazia. Dicendo questo lei certamente vole­va dire tanto.

Padre Livio: Secondo te, perché sono momenti di grande grazia?

Vicka: Grande grazia, perché lei è ancora con noi e ci guida, così che noi ci sentiamo più sicuri, perché, se la Madre è qui con noi, c'è una serenità, una libertà, qualcosa di diverso... e forse quando non ci sarà più... vedremo. Ma ora è una grande grazia che lei sia qui in mezzo a noi.

 

QUELLI CHE VENGONO A MEDJUGORJE SONO CHIAMATI

Padre Livio: Ho l'impressione che qui a Medjugorje la Madonna dia grazie particolari.

Vicka: Certo, certo, ogni giorno!

Padre Livio: Soprattutto, grazie di conver­sione. Chi arriva qui, riceve quella grazia di con­versione che non ha avuto altrove.

Vicka: Certamente. La Madonna chiama qui a Medjugorje, dove poi invita alla conversione, purché uno voglia aprire il suo cuore. Vorrei dire una cosa: tutti quelli che arrivano qui sono stati chiamati, proprio chiamati. La Madonna chiama, e non c'è nessuno che sia arrivato qui per caso. Tu pensi che sia stato per caso, ma è la Madonna che ha preparato tutto e che ti dà la possibilità. Poi tocca a te rispondere come vuoi.

Padre Livio: Dio ci ha creato liberi e nessu­no può decidere al nostro posto. Questo è uno dei messaggi più profondi che vengono da questa terra benedetta. Dipende, però, anche dalla nostra pre­ghiera se molti si convertiranno. Ma, per ritornare allo sguardo sul futuro, con quale sentimenti dob­biamo guardare avanti: con speranza e con gioia?

Vicka: Certo! Noi dobbiamo guardare avan­ti con una speranza grande. La Madonna, anche nei momenti duri della nostra guerra, ci ha sempre dato speranza e anche ora Lei, con il suo sorriso, con la sua pace e con la sua gioia, dà al mondo una grande speranza.

 

"CARISSIMI GIOVANI VI VOGLIO TANTO BENE"

Padre Livio: Ti ringrazio, Vicka, per questa magnifica testimonianza. A mia conoscenza, non ne avevi mai data prima un'altra così esauriente, mentre così tante persone ti ascoltavano in Italia e nel mondo, anche se tu te ne stavi qui nella tua casetta a Medjugorje. Ecco, vorrei che, concluden­do, porgessi un saluto a tutti gli ascoltatori di Radio Maria, in modo particolare ai giovani e ai malati.

Vicka: Carissimi giovani, desidero dirvi che vi voglio tanto bene e che davanti alla Madonna prego in modo particolare per voi e per le vostre famiglie. Anche voi pensate un po' alle parole della Madonna.  Io sono certa che pian piano cambiere­mo tutti, io e tutti voi, e vi assicuro che non cesserò di pregare per voi. E voi, carissimi ascoltatori, spero che non vi siate stancati di ascoltarmi per tutto questo tempo. Io, come veggente, devo anche parlare per trasmet­tere i messaggi. Per me questa occasione è stata una grande gioia, e voglio dirvi che sono sempre con­tenta quando ho questa possibilità di salutarvi tutti, in modo particolare i malati. Prego in modo specia­le per tutti i sofferenti, perché Dio conceda loro la forza e il coraggio di portare questo dono della croce, in modo tale che possano andare avanti. Desidero dire a tutti che vi voglio tantissimo bene, che vi porto nel mio cuore e che prego per ognuno di voi. Un grande bacione a tutti gli ascol­tatori dalla vostra Vicka.

Nota: L'intervista è stata data in lingua italiana in diretta con Radio Maria. Col permesso di Vicka la dizione orale è stata leggermente modificata nel testo scritto, alfine di rendere meglio il senso di alcune espressioni.

Medjugorje, 3 Agosto 1998, h.14.15 -15.45

 

 

 

 

 

 

 

 

MESSAGGERI DELLA PACE E DELLA GIOIA

 

Intervista di di Padre Slavko Babaric a Vicka del giugno 1996 tratta dal libro: "Medjugorje il tempo dellla grazia" Monstar 1997

 

Padre Slavko: Dimmi, Vicka, tu e gli altri veggenti siete diversi dagli altri vostri coetanei?

Vicka: Io non ritengo che siamo diversi dagli altri nostri coetanei. Noi siamo chiamati ad essere diversi, ma cerchiamo di essere come gli altri e, quello che è importante, noi diffondiamo il messaggio della Vergine, poiché Lei ci ha scelti. Non abbiamo nulla di speciale rispetto alle altre persone, ma solo la responsabilità di fare quello che la Madonna dice.

Padre Slavko: Dicci quello che la Regina della Pace desidera(va) dai veggenti e se ha rag­giunto quello che desidera(va).

Vicka: La Vergine desidera che noi divenia­mo realmente i portatori dei suoi messaggi. Per quanto mi riguarda, posso dire che mi impegno realmente per portare a termine questa missione che la Vergine si aspetta da me.

Padre Slavko: Spesso, durante le apparizio­ni sono presenti molte persone. In che modo la Madonna giudica i peccatori e, per esempio, te?

Vicka: Agli occhi della Vergine non ci sono differenze tra me ed un peccatore, come dice Lei. Lei spera che questo peccatore si corregga e si con­verta. Forse Lei lo ama, di più e gli offre più amore di quanto ne offra a me, perché la Vergine desidera salvarlo e liberarlo dal peccato.

Padre Slavko: La Vergine, con i Suoi mes­saggi a Medjugorje, incita gli uomini a cambiare. Cosa bisogna fare perché più gente accolga i mes­saggi e cambi?

Vicka: La Vergine ci invita sempre ad acco­gliere i messaggi. Spesso dice che noi siamo rapi­di nell'accettarli, ma poi ci "raffreddiamo" e non viviamo più rispettandoli, come se ci stancassimo. Lei dice che le farebbe piacere se cambiassimo lentamente nel cuore, nel nostro io. Dal momento che diciamo che siamo pronti a cambiare e ad acco­gliere questo dono, Dio troverà il modo per farci perseverare su questa strada e non ci saranno pro­blemi. La cosa fondamentale è essere convinti della decisione,

Padre Slavko: La Vergine parla con te dei frutti delle apparizioni e dei Suoi messaggi?

Vicka: Certamente. Ella dice di ottenere frutti sufficienti, ma ancora una volta tutto questo dipende da noi e dalla nostra disponibilità a coglie­re i messaggi della Vergine. Infatti, la Vergine, non fa nulla per forza. Tutto dipende dalla nostra volontà, poiché Dio ha donato a noi tutti la libertà. La Vergine non è venuta per costringere a credere, o per dirci: "Credi; tu devi credere". Chi vuole credere, crede e chi non vuole ha questo diritto.

Padre Slavko: Potresti descriverci, sulla base delle tue conoscenze basate sugli incontri con la Vergine, come deve essere oggi il cristiano; cosa si aspetta la Madre di Dio?

Vicka: La Vergine non si aspetta nulla di speciale. Ella dice che non è qui per portare nuovi messaggi, per dirci qualcosa di nuovo, ma è qui per svegliarci, perché ci siamo assopiti ed allontanati dai Suoi messaggi.  Pertanto, qui non c'è nulla di nuovo. Dobbiamo soltanto rinnovare le parole delle Sacre Scritture e vivere in base ad esse.

Padre Slavko: La Regina della Pace parla sempre con dolcezza, anche quando ci rimprovera. Ma in questa amorevolezza della madre ci sono anche delle richieste forti nel senso della conver­sione, preghiera, digiuno e totale abnegazione. Come vedi, la vita nella Fede?

Vicka: Io non direi che la Vergine ci rimpro­vera, non nel vero senso della parola. La Vergine ha sempre il sorriso sul volto, ma a volte ho avvertito la Sua tristezza. Quando appare, mi accorgo subito se è triste o felice. Ha sempre delle parole gentili e fino ad ora non l'ho mai sentita rimproverarci. Il rimprovero della Vergine è, forse, solo il Suo amore ed il fatto che ci ami tanto.

Padre Slavko: Hai conosciuto direttamente la Beata Vergine Maria, i desideri e la volontà di Dio verso di noi. In base a questa tua esperienza, come vedi il ritorno a Dio: cioè, la gente torna a Dio?

Vicka: Sì, la gente torna a Dio e tutto questo si è visto soprattutto nell'aspetto della Vergine negli ultimi tempi: è molto più felice. Ma d'altro canto il numero non è quello che la Vergine desi­dera e si aspetta.

Padre Slavko: Quanto bisogna impegnarsi per dare inizio alla conversione e vivere in sintonia con i messaggi?

Vicka: Non ci vuole un grande sforzo. La cosa principale è desiderare la conversione. Se la si vuole, arriverà e non si dovrà compiere nessuno sforzo. Fino a quando si continuerà a lottare, ad avere delle lotte interiori, questo vuol dire che non si è decisi a compiere questo passo; è inutile lotta­re se non si è convinti fino in fondo di voler chie­dere a Dio la grazia della conversione. La conver­sione è una grazia e non arriva a caso, se non la si desidera. La conversione è tutta la nostra vita. Oggi chi può dire: "Io mi sono convertito"? Nessuno. Dobbiamo camminare lungo la strada della con­versione. Chi dice di essersi convertito mente, non ha neppure iniziato. Chi dice di volersi convertire è già sulla strada della conversione e prega tutti i giorni per questo.

Padre Slavko: Come è possibile conciliare il ritmo e la velocità della vita odierna con i principi dei messaggi della Vergine?

Vicka: Oggi si vive di fretta e dobbiamo ral­lentare il ritmo. Se continuiamo a vivere con que­sta velocità, non otterremo nulla. Non bisogna pen­sare: "Devo, devo". Se c'è la volontà di Dio, tutto si farà. Il problema siamo noi, siamo noi quelli che imponiamo il ritmo a noi stessi. Se ci diciamo "Piano!", anche il mondo cambierà. Tutto questo dipende da noi, non è un errore di Dio, ma nostro. Noi abbiamo voluto questa velocità ed abbiamo pensato che non fosse possibile fare diversamente. In questo modo non siamo liberi e non lo siamo perché non lo vogliamo. Se vuoi essere libero, tro­verai il modo per esserlo.

Padre Slavko: Quali preghiere raccomanda in modo particolare la Regina della pace?

Vicka: Lei raccomanda in modo particolare di recitare il Rosario; questa è la preghiera che le è più cara, che comprende misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi. Tutte le preghiere che si recitano col cuore, dice la Vergine, hanno lo stesso valore.

Padre Slavko: Sin dall'inizio delle appari­zioni i veggenti, per noi normali credenti, si sono trovati in una posizione privilegiata. Voi siete a conoscenza di molti segreti, avete visto il Paradiso, l'Inferno e il Purgatorio. Vicka, cosa si prova a vive­re con i segreti rivelati dalla Madre di Dio?

Vicka: Fino ad ora la Madonna mi ha rivela­to nove segreti dei dieci possibili. Per me non è assolutamente un peso, perché quando me li ha rivelati, Ella mi ha donato anche la forza per sop­portarli. Io vivo come se neppure ne fossi a conoscenza.

Padre Slavko: Sai quando ti rivelerà il deci­mo segreto?

Vicka: Non lo so.

Padre Slavko: Pensi ai segreti? Ti è difficile portarli? Ti opprimono?

Vicka: Certamente ci penso, perché in que­sti misteri è contenuto il futuro, ma non mi oppri­mono.

Padre Slavko: Sai quando verranno rivelati agli uomini questi segreti?

Vieka: No, non lo so.

Padre Slavko: La Vergine ha descritto la Sua vita. Puoi dirci qualcosa, a riguardo, adesso? Quando sarà nota?

Vicka: La Vergine mi ha descritto tutta la Sua vita, dalla nascita all'Assunzione. Per il momento non posso dire nulla a riguardo, perché non mi è consentito. L’intera descrizione della vita della Vergine è contenuta in tre libretti nei quali ho descritto tutto quello che mi ha detto la Vergine. A volte scrivevo una pagina, a volte due e a volte solo mezza pagina, a seconda di quello che ricordavo.

Padre Slavko: Tutti i giorni sei costante­mente presente dinanzi alla tua casa natale a Podbrdo e preghi e parli con amore, con il sorriso sulle labbra, ai pellegrini. Se non sei a casa, visiti i paesi di tutto il mondo. Vicka, cosa interessa mag­giormente i pellegrini durante l'incontro con i veg­genti, e quindi anche con te?

Vicka: Tutte le mattine d'inverno inizio a lavorare con la gente verso le nove e d'estate verso le otto, perché così posso parlare con più persone. Arriva gente con problemi disparati e da vari paesi, ed io cerco di aiutarli come posso. Cerco di ascol­tare tutti e di dire loro una buona parola. Cerco di trovare tempo per tutti, ma talvolta è davvero impossibile, e questo mi dispiace, perché penso che avrei potuto fare di più. Tuttavia, negli ultimi tempi ho notato che la gente fa sempre meno domande. Ad esempio, una volta sono stata ad una conferenza con circa mille partecipanti e c'erano americani, polacchi, in tutto cinque autobus di cechi e slovacchi e così via; ma la cosa interessante è che nessuno mi ha chiesto nulla. Per loro era sufficiente che pregassi con loro e dicessi un paio di parole perché fossero felici.

Padre Slavko: Ci sono persone che vogliono parlarti a quattr'occhi e costoro cosa si aspettano da te?

Vicka: Naturalmente ce ne sono, e credo che tutti abbiano qualche problema che li assilla e che desiderano risolvere. La gente da me si aspetta innanzitutto che io sia aperta e che riferisca il mes­saggio della Vergine e che dia loro speranza. Lo ripeto ancora, mi impegno per quanto mi è possi­bile, e vedo che, dopo aver parlato con me, la gente è contenta.

Padre Slavko: Tu praticamente non hai una tua vita privata. Sei sempre al servizio dei pellegri­ni, dei malati, e partecipi agli incontri di preghiera. Tutto questo ti stanca?

Vicka: No. Questa è una grazia divina e la volontà di Dio non potrebbe mai infastidirmi. Spesso dico che, se l'uomo vuole realizzare qual­cosa, deve mettersi al servizio della Vergine e fare quello che Lei desidera, e in questo modo nulla lo infastidirà. Spesso dico che non posso ottenere tutto quello che vorrei, ma almeno mi impegno al massimo.

Padre Slavko: La preghiera, gli incontri con la gente e con i pellegrini, tutto quello che fai, lo fai sempre con il sorriso sulle labbra. Non ti arrab­bi mai?

Vicka: Non so, non c’è motivo per arrab­biarsi. Non so perché l'uomo si arrabbi. Indipendentemente da quello che mi dicono, non mi arrabbio, accetto tutto senza arrabbiarmi. Forse, si tratta solo di una grazia particolare, o forse è una questione di carattere, non so... Non mi salta pro­prio in mente di arrabbiarmi,.

Padre Slavko: La tua famiglia avverte il peso di tutto questo?

Vicka: Sì, ma lo hanno accettato. Dio ha concesso loro questo dono e penso realmente che essi siano in grado di portarlo. La mia famiglia è fantastica. Essi sanno che tutte le mattine incontro i gruppi di pellegrini e, quando finisco, sono a loro disposizione. La mia famiglia non esercita pressio­ni né costituisce una minaccia per il mio rapporto con i pellegrini.

Padre Slavko: Ti stancano questi impegni e tutta questa gente?

Vicka: Non mi sento minimamente stanca. Mai. La mia giornata inizia sempre presto e prose­gue fino a tarda notte. Tutti i giorni.

Padre Slavko: Sei spesso insieme con i malati. Qual'é la tua esperienza? Vicka: Ci sono persone malate. Ma sono più malati quelli che lo sono nello spirito, e non quelli che sono malati fisicamente. La gente ha bisogno di una parola di incoraggiamento, cerca solo la forza. Oggi è difficile dire che la malattia è un grande dono di Dio, è difficile dire ad un uomo: ecco, questo cancro o qualsiasi altra malattia è un dono di Dio. In realtà, la Vergine dice che la malattia è un dono di Dio, poiché Egli sa perché ha concesso questo dono a me, a te o a chiunque altro, e vuole che noi siamo pazienti. Nulla viene dato a caso; tutto ha un suo perché e dobbiamo quindi dire: "Grazie, grazie Dio per questo dono e se ne hai altri, sono pronto ad accoglierli. Donami anche la forza perché possa fare tutto questo per Te con il cuore e con amore". Una volta la Vergine ha anche detto che noi non possiamo neppure immaginare il valore che la nostra sofferenza ha agli occhi di Dio.

Padre Slavko: Come si sentono i malati gravi quando sono con te?

Vicka: Alla gente fa piacere perché prego con loro, li incoraggio, riferisco il messaggio della Vergine. La gente si sente subito meglio.

Padre Slavko: Vicka, cosa sono per te la Collina delle apparizioni, il monte Krizevac, o la chiesa?

Vicka: Il luogo delle apparizioni è quello in cui è presente la Vergine, dove c'è il Suo segno; Lei viene qui. Krizevac è un luogo di umiliazione, qui si recita la Via Crucis, è un vero Calvario. La Vergine viene da noi al Krizevac quando andiamo con il gruppo di preghiera. E' un grande momento. Anche la chiesa è un luogo davvero speciale, per­ché la Vergine dice che la S. Messa è il momento più importante. Vai a Podbrdo e al Krizevac e torni in chiesa e fai tutto quello che è importante nel corso della giornata; ma la S. Messa è la cosa più importante. La Vergine ha detto: "La presenza di Dio in chiesa è più importante della mia presenza qui". La Vergine vuole mettere in evidenza l'im­portanza della presenza di Gesù.

Padre Slavko: Da noi c'è stata la guerra, la gente ha sofferto ed ora si preoccupa per il futuro, per il lavoro e per la vita. Anche nel resto del mondo gli uomini si preoccupano per il lavoro, lo stipendio, il futuro. Dappertutto si corre o ci si affretta per qualche motivo. Come è possibile con­ciliare questo stile di vita con quello che la Vergine vuole da noi?

Vicka: L’uomo si preoccupa e si affanna troppo. C'è troppa paura di perdere e non bisogna aver timore. Dio non abbandona nessuno, e la testi­monianza siamo noi che abbiamo vissuto l'espe­rienza della guerra. Tutti noi dobbiamo esaminarci, trovare tempo per la nostra famiglia ed abbando­narci alla volontà di Dio, perché Lui ci guidi. Chi si preoccupa per le cose materiali è mille volte più povero di chi si preoccupa della ricchezza spirituale. ­ Non c'è nulla di più forte dello spirito di Dio e dell'amore della Vergine: questo deve essere chiaro. Se ricerchiamo questo, il nostro cuore si riempirà e tutti i problemi scompariranno. Se oggi volessero donarmi il mondo, io direi: grazie, non mi interessa; io sono felicissima di quello che ho e nessuno potrebbe esserlo di più. Se si è contenti di quello che si ha, si andrà avanti; se, invece, non ci si accontenta, si perderà anche quello che si ha.

Padre Slavko: In una apparizione la Vergine ha detto di essere la Regina della pace. Uno dei principali messaggi ed inviti agli uomini è stato quello alla pace. Tu, come ragazza, come hai vis­suto questo invito, lo hai compreso, considerando che nel nostro territorio, e neppure in Europa, non c'è stata la guerra?

Vicka: Qui vorrei correggerla. La Vergine durante un'apparizione ha detto: "Io sono la Beata Vergine Maria'; ed alcuni giorni dopo: "Io sono la Regina della pace e sono venuta per portare la pace". Tutto questo mi ha interessato molto, perché la Vergine dice: "Sono venuta per portarvi la pace". Si, allora c'era abbastanza pace in Europa e non capivo perfettamente cosa volesse dire. Ma in tutti i messaggi la Madonna ha costantemente ripe­tuto: "Pregate per la pace'; "Con la preghiera ed il digiuno si possono fermare le guerre", ecc. Avevamo talvolta sentito delle guerre in Iran ed Iraq, ma non sapevamo neppure dove si trovassero, fino a quando la guerra non si è verificata da noi. La Vergine ha detto che è stata tra noi per dieci anni e ci diceva di aiutarLa a fermare quella guer­ra, ma non abbiamo risposto al Suo invito.

Padre Slavko: Negli incontri attuali la Vergine parla della pace o della guerra?

Vicka: Attualmente la Vergine parla soprat­tutto della famiglia e dei giovani che oggi si trova­no in una situazione molto difficile, come ho già detto. Ci invita anche alla pace, a quella dello spi­rito, quella di cui l'uomo ha bisogno per trovare lo spirito. Attualmente non dice nulla a proposito delle guerre.

Padre Slavko: Nel mondo di oggi l'aborto è un grave problema. Ne hai parlato con la Madonna?

Vicka: Una volta la Vergine mi ha detto che le persone che praticano l'aborto commettono un grave peccato. I bambini abortiti sono dei piccoli angeli e della loro morte dovranno rispondere le persone che l'hanno causata. Bisognerebbe chie­dersi quante persone nel mondo muoiono a causa della guerra e quante nel grembo materno. Ci si rammarica per coloro che muoiono in guerra, ma non si pensa ai feti come a degli esseri umani. Non c'è differenza tra una persona morta a causa della guerra ed un bambino morto a causa dell'aborto. La responsabilità è unica, ma sembra che l'uomo faccia tacere la sua coscienza.

Padre Slavko: La vita familiare è il fonda­mento di una sana vita cristiana. Quali messaggi della Vergine sarebbero fondamentali per la realiz­zazione della vita cristiana nella famiglia?

Vicka: La Vergine dice che Le farebbe parti­colarmente piacere se nelle nostre famiglie recitas­simo il Rosario. I genitori devono pregare insieme con i figli, perché Satana non possa nulla contro di noi. In particolar modo, negli ultimi tempi la Vergine ha messo in evidenza la potenza di Satana. Satana vuole ostacolarci in tutto: nella nostra pace, nelle nostre famiglie. Per questo motivo la Vergine ci chiede di recitare il Rosario, e questa è l'arma più potente contro di lui. Solo così, con la preghie­ra, la Comunione, il colloquio e con la lettura quo­tidiana della Bibbia, la famiglia di oggi potrà resi­stere. Naturalmente sta ai genitori iniziare a prega­re in famiglia; ma al giorno d'oggi purtroppo, sono più i figli ad iniziare che non i genitori. Ad ogni modo per la Vergine non è importante chi inizia, ma la cosa fondamentale è iniziare. Se in famiglia c’è qualcuno che si oppone a tutto questo, non bisogna forzarlo, ma lasciarlo alla sua volontà. Noi siamo lì per aiutarlo con la nostra vita ed il nostro esempio e perché la nostra preghiera raggiunga il suo cuore e lo apra alla gioia. Per questo dobbia­mo essere pazienti, perché gridando, o ancor peg­gio ingiuriando, non otterremo nulla. Solo con il nostro esempio potremo invitare al cambiamento.  ­

 

CON LA REGINA DELLA PACE SUL CAMMINO DELLA SANTITA’

Il messaggio di Medjugorje presentato da Padre Livio

 

MEDJUGORJE E’ UN AVVENIMENTO UNICO

Il fenomeno delle apparizioni di Medju­gorje si distingue da tutti gli altri che l'hanno pre­ceduto in due millenni di cristianesimo. Santuari di risonanza mondiale come Lourdes, Fatima, Guadalupe e altri, che esercitano una forte influen­za sulla vita della Chiesa, hanno avuto origine da una presenza di Maria molto più limitata come durata e numero di apparizioni, anche se densa di significato. Mai era accaduto che la Madonna apparisse tutti i giorni per così tanti anni, facendosi maestra e guida della Chiesa. Come pure, mai la Madonna aveva scelto una parrocchia, quindi una istituzione ecclesiastica, come luogo privilegiato della sua azione. Siamo di fronte ad un avvenimento assolu­tamente insolito, la cui straordinaria portata eccle­siale deve essere ancora compresa. Forse, sarà il futuro che ci aiuterà a capire meglio il momento storico che stiamo attraversan­do. Una presenza così straordinaria di Maria sta ad indicare che l'umanità è giunta a una svolta crucia­le del suo cammino. L’uomo sta per costruire un mondo senza Dio. La Madonna è venuta per ammonirci che senza la protezione divina l'uma­nità non ha futuro né salvezza eterna. Nel medesi­mo tempo si sta preparando un esercito di testimo­ni che portino la luce, la pace e l'amore di Dio fino agli estremi confini della terra.

 

LA CHIESA VIGILA SU MEDJUGORJE

Forse, ti chiedi perché di fronte ad un avve­nimento di così grande rilievo la Chiesa non pren­da posizione. E' sempre molto importante in questi casi guardare alla Chiesa, perché oggi il mondo è pieno di falsi profeti e di sedicenti veggenti. Pensa al caso di Vassulla Ryden, le cui supposte rivela­zioni hanno sedotto così tanti credenti, fra cui alcu­ni sacerdoti. La Chiesa però, dopo aver ben pesato il fenomeno, ha espresso un giudizio negativo. Questo vale anche per casi più circoscritti. Oggi troppi cristiani, invece di nutrirsi col cibo solido della Sacra Scrittura e dell'insegnamento del Magistero e dei santi, vanno alla ricerca di santoni e di veggenti, dove alla fine trovano la rovina della loro anima. Stai ben inserito nella tua parrocchia o nei movimenti e nei gruppi riconosciuti dalla Chiesa, vicino ai tuoi sacerdoti, attento a ciò che insegna­no i Vescovi e il Papa. In questo modo sarai protet­to dalla schiera dei falsi angeli di luce, che sono sempre alla ricerca di qualcuno da ingannare. La Chiesa permette ai fedeli di andare a Medjugorje e anche di accogliere i messaggi della Madonna e di viverli, purché siano interiormente pronti ad accettare qualsiasi decisione che la Chiesa in futuro vorrà prendere. A Medjugorje tu trovi una normale parrocchia, il cui parroco è nominato dal Vescovo e dove l'occhio dell'autorità ecclesiastica veglia. Il cammino spirituale che la Regina della pace propone è posto costantemente sotto vigilanza, e questo per te è una garanzia.

 

LA MADONNA CHIAMA A MEDJUGORJE

Se tu sei già stato a Medjugorje, sappi che la Madonna in persona ti ha chiamato. Solo in apparenza qualcuno vi arriva per caso, o per curio­sità, o per altri futili motivi. Questo è anche quan­to sente nel cuore la grande maggioranza dei pelle­grini. Andare a Medjugorje non è un fenomeno di turismo religioso. Il fatto che la Chiesa vieti i pel­legrinaggi ufficiali e permetta quelli organizzati privatamente è, a ben pensarci, una grazia. Questo ha fatto sì che i pellegrini siano veramente tali e arrivino a Medjugorje dopo una fatica e uno sforzo interiore. La Madonna chiama chi vuole da ogni parte del mondo, offrendo a Medjugorje grazie speciali di conversione e di santità. Il suo scopo è di prepa­rare una messe di mani “gioiosamente tese” verso quei suoi figli che camminano nelle tenebre e nel­l'ombra della morte. Sappi che arrivare a Medjugorje è una gran­de grazia ed è un'elezione. E' assai più che andare in un altro santuario. Là la Madonna è viva e ti chiama. Se hai ricevuto questo dono, mettilo a frut­to e sii perseverante, perché anche per te la Regina della pace possa dire: "Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

 

QUANDO SEI  A MEDJUGORJE SENTI UNA GRANDE PACE

Arrivando  nella  grande  conca  di Medjugorje l'occhio umano resta piuttosto deluso. Non ti attende una grande basilica come a Lourdes o a Fatima, ma solo una normale chiesa parroc­chiale di campagna. Ti chiedi giustamente che cosa vi sia di speciale, a parte le lunghe schiere di nego­zietti, tutti uguali, che spuntano dappertutto come funghi, e che vendono tutti i medesimi articoli reli­giosi. "Ho fatto così tanta strada per arrivare fin qui?" si chiede qualcuno che incomincia a rim­piangere il santuario del suo paese. Poi, però, incominci a percepire nell'aria qualcosa di impalpabile, ma di reale. Avverti intor­no a te tanta pace e tranquillità. Osservi sui volti delle persone una serietà e una luce che non avevi mai visto prima. Nel tuo cuore inizia a germoglia­re qualcosa di nuovo e di diverso. Incominci a sen­tire una presenza e una dolcezza sconosciute. A Medjugorje è Maria che ti viene incontro, ti accoglie e ti stringe al cuore senza che tu te ne renda conto. Non ho mai conosciuto nessuno che si sia pentito di aver fatto quel lungo e faticoso viag­gio. Ci sono al contrario tante persone che, pur abi­tando a migliaia di chilometri di distanza, non rie­scono a star lontano più di un mese.

 

GLI ABITANTI DI MEDJUGORJE HANNO ACCOLTO MARIA

Le apparizioni sono incominciate il 24 Giugno del 1981. In quell'occasione vi erano quat­tro degli attuali veggenti. Ivanka, Mirijana, Vicka e Ivan. Il giorno dopo, che la Madonna considera l'anniversario delle apparizioni, si sono aggiunti gli altri due: Marija e Jakov. Dal Natale del 1982 Mirjana ha cessato di vedere le apparizioni quoti­diane e ora incontra la Madonna il 18 Marzo, gior­no del suo compleanno. Ivanka le ha cessate il 7 Maggio 1985 e ora ha l'apparizione ogni 25 Giugno, giorno dell'anniversario. Jakov ha cessato le apparizioni quotidiane il 12 Settembre 1998 ed ha l'incontro con la Madonna il giorno di Natale. Ciò che caratterizza le apparizioni di Medjugorje, però, è l'elezione della Parrocchia stessa da parte della Madonna. Lei l'ha scelta per condurre i parrocchiani su una via di conversione, in modo tale che si possano convertire tutti i pelle­grini che giungono a Medjugorje. Nonostante le difficoltà degli inizi, quando le autorità comuniste contrastavano duramente il fenomeno, e poi i tempi bui della guerra in Bosnia, la popolazione di Medjugorje è stata sempre, quasi nella sua totalità, aperta ai richiami della Madonna ed ha cooperato alla realizzazione del piano della Regina della pace. Arrivando a Medjugorje tu ti renderai conto che è l'intera parrocchia che crede nelle apparizio­ni e nella presenza viva di Maria. La fede dei par­rocchiani rafforza la tua fede e attraverso di loro tu entri nella grande famiglia che la Regina della pace sta formando per convertire il mondo.

 

LE SCELTE DELLA MADONNA VANNO RISPETTATE

La scelta dei sei veggenti, quattro ragazze e due ragazzi, è stata una sovrana decisione del Cielo che gli abitanti di Medjugorje hanno accettato e rispettato. Alla domanda perché avesse scelto loro e non altri, la Regina della pace ha risposto dicen­do che questa era stata la volontà di Dio. I veggen­ti prescelti non erano né migliori, né peggiori di altri loro coetanei. Le ragioni della loro elezione le conosce soltanto Colui che scruta i cuori delle per­sone. Colpisce molto l'atteggiamento di umile accettazione che ha caratterizzato le famiglie del villaggio. Come dappertutto, anche lì ci saranno state rivalità, piccole invidie e gelosie. Eppure la gente ha accolto le decisioni della Madonna, anche se in cuor loro alcuni genitori avrebbero potuto pensare: "Perché non è stato scelto uno dei miei figli o delle mie figlie?" In così tanti anni fra gli abitanti di Medjugorje non c’è mai stata anche la pur minima sfiducia nei veggenti. A volte fra i gruppi di preghiera della Parrocchia stessa sono state segnalate delle perso­ne con dei doni spirituali, come ad esempio la locuzione interiore. Si tratta, ad ogni modo, di fenomeni radicalmente diversi dalle apparizioni. Le locuzioni interiori sono molto diffuse e anche estremamente difficili da interpretare nella loro origine soprannaturale. Le possibilità di autoingan­no sono elevate. La loro proliferazione, specie nei gruppi di preghiera, lascia perplessi e preoccupati. La Chiesa, per quanto riguarda i messaggi dati attraverso le locuzioni interiori, è orientata a ritenerli opera umana, di cui l'autore deve assu­mersi pienamente la responsabilità. Al contrario, per le apparizioni la Chiesa prevede l'intervento e l'esercizio del suo magistero per accertarne l'origi­ne soprannaturale.

 

PERICOLI E TENTATIVI DI INQUINAMENTO

Va quindi evitato l'accostamento ai sei veg­genti prescelti dalla Madonna di altre persone con doni diversi, fra l'altro non controllati dall'autorità ecclesiastica competente. Tutto ciò rischia di portare confusione e di aprire spazi illimitati all'azione dell'eterno ingannatore. La Madonna ha scelto que­sti sei ragazzi e la sua decisione va rispettata, così come fanno gli abitanti del posto fin dall'inizio. La Regina della pace ha voluto che il giorno dell'anniversario fosse il 25 Giugno, anche se le apparizioni erano incominciate il giorno preceden­te. Il motivo l'ha spiegato lei stessa, dicendo che il 24 Giugno era un giorno preparatorio. Infatti, in quella occasione vi erano solo quattro dei sei veg­genti, mentre il giorno dopo il gruppo dei sei era al completo. La Vergine prudentissima ha sempre conservato il gruppo dei sei, anche dopo la sospen­sione delle visioni quotidiane a Mirijana, Ivanka e Jakov; continuando ad apparire loro una volta all'anno. Non manca, purtroppo, qualche personag­gio, che ruota intorno alle apparizioni di Medjugorje, il quale teorizza apertamente l'allar­gamento e perfino il superamento dei veggenti pre­scelti dalla Madonna, aggiungendovi altre persone alle quali, a suo dire, parlerebbe la Regina della pace, mediante la locuzione interiore o addirittura l'apparizione. Ogni persona di buon senso può comprendere la pericolosità di queste posizioni, specie se coperte dal prestigio di un abito ecclesia­stico. Piaccia o meno, la Regina della pace parla attraverso i sei ragazzi che lei si è scelta e che tutti possono controllare e valutare con i propri occhi da tanto tempo.

 

IL PIANO DI MARIA RIGUARDA IL MONDO INTERO

Avrai certamente sentito anche tu alcune obiezioni nei confronti delle apparizioni di Medjugorje. Oppure, anche degli interrogativi fatti in buona fede da parte di persone che desiderano capire. Molti si chiedono quasi stupiti: "Come è possibile che la Madonna appaia ogni giorno per così tanto tempo?". Domande e perplessità si dis­solvono come nebbia al sole se si meditano i mes­saggi della Regina della pace. Lei è stata per così tanto tempo con noi per attuare un piano di portata universale. Lei stessa ha detto chiaramente di esse­re venuta per portare a compimento ciò che aveva iniziato a Fatima. La Madonna, apparendo a Fatima, aveva affermato la sua presenza di Madre su questo seco­lo, lungo il quale gli uomini hanno sperimentato "lo grande tribolazione", come l'ha chiamata il Santo Padre. Le tenebre del peccato, della guerra e della negazione di Dio hanno gettato l'umanità in una desolazione spirituale senza precedenti. Maria a Medjugorje ha dato inizio a quel risveglio spiri­tuale dell'umanità, che culminerà nel trionfo del suo Cuore Immacolato e in un periodo di pace divi­na per il mondo. In tutto questo tempo Maria si è fatta mae­stra di preghiera e di vita cristiana, chiamandoci alla conversione e tenendoci per mano sul cammi­no della santità. La sua lunga permanenza si spie­ga con la sollecitudine della Madre che accompa­gna i figli nella crescita spirituale. In un certo senso, Gesù ce l'ha data in dono in questo momen­to cruciale dell'umanità, così come l'aveva lascia­ta in dono alla prima comunità cristiana dopo la sua Ascensione al cielo. La Madonna ha formato in tutti questi anni una parrocchia universale di suoi devoti, perché siano i portatori della pace e i mes­saggeri dell'amore in un mondo infelice perché lontano da Dio.

 

QUESTO E’ IL TEMPO DELLA GRAZIA E DELLA MISERICORDIA

A nessuno deve sfuggire la grande grazia che è stata concessa alla nostra epoca storica. Quale generazione ha avuto il dono straordinario di avere Maria come Madre e Maestra sul cammino della salvezza? L’evento di Medjugorje è unico e irripetibile nella storia cristiana. I sei veggenti rife­riscono unanimi l'affermazione della "Regina della pace", secondo la quale queste sono le sue ultime apparizioni sulla terra. Non è facile comprendere la portata profonda di queste parole della Vergine. Tuttavia, esse stanno ad indicare un avvenimento grandioso e inedito, che segna una svolta nel cam­mino della Chiesa. Non sappiamo che cosa ci prepari il futuro, anche se una così lunga permanenza della Madonna fra di noi non può che aprirci il cuore alle più grandi speranze. L’essenziale è cogliere e met­tere a frutto il dono inestimabile che ci è stato dato. Questo è un tempo di grande grazia, ripete più volte la "Regina della pace". Ora Lei è qui in mezzo a noi e ci guida tenendoci per mano. Ora è il momento di rispondere alla chiamata. Tu che hai incontrato la Madonna a Medjugorje o, senza esserci potuto andare, hai aperto il cuore ai suoi inviti, sappi che hai un com­pito importante nel piano di Maria per la conver­sione del mondo. Lei stessa lo ripete più volte nei suoi messaggi. Chiama ognuno alla conversione e al cammino di santità, perché possa testimoniare l'amore e la gioia di Dio in questo mondo ridotto a una steppa arida e desolata. Chi, essendo stato chiamato, non avrà risposto - dice la Madonna - rimpiangerà questo tempo benedetto di grazia e di misericordia.

 

IL PRIMO MESSAGGIO DI MEDJUGORJE E’ CHE LA MADONNA C’E’

Forse ti sei chiesto perché ci siano così tante apparizioni nella religione cristiana. Non ti deve sfuggire l'importanza delle apparizioni nel­l'origine stessa del cristianesimo. Il Vangelo si apre con l'apparizione dell'arcangelo Gabriele alla Vergine Maria e si chiude con le apparizioni di Gesù Risorto. Le apparizioni di Gesù e Maria,in particolare, hanno il grande valore di confermare la verità della nostra Fede. Noi non crediamo in qualcosa di astratto o di fantasioso, ma in persone concrete che sono vive. Il cristianesimo non è una religione dei morti, ma dei vivi. Quando Gesù Cristo o la Madonna appaiono, la nostra fede si ravviva e un nuovo fervore anima la nostra vita. Oggi viviamo in un tempo in cui si nega perfino che Gesù sia esistito o che esista l'aldilà. Il nostro sguardo non va oltre ciò che vede e che tocca. Molti ritengono la religione un della psiche umana, che ha bisogno di qualcuno che la consoli e che dia un senso alla vita. Il dub­bio s’insinua anche nel cuore dei credenti, i quali a volte sono tentati di pensare che il cielo sia vuoto. Ma quando i cieli si aprono e i suoi celesti abitanti scendono sulla terra e si fanno vedere da persone che ne danno una testimonianza credibile, ecco che un nuovo entusiasmo si accende nel cuore dei cre­denti. A Medjugorje non si tratta di qualche appa­rizione, ma di quasi due decenni di apparizioni quotidiane, che hanno per protagonisti sei ragazzi assolutamente normali, come anche accurati test scientifici hanno confermato, e la cui concorde testimonianza non presenta la minima incrinatura. Si tratta indubbiamente di un grande segno che Dio ci dà sulla verità della fede cristiana. Se la Madonna appare, allora il cristianesimo è la reli­gione vera. In un tempo in cui impera il super­market delle fedi, ecco che il Cielo conferma i cri­stiani smarriti circa la verità luminosa della loro fede.

 

LA MADONNA E’ VENUTA PER RISVEGLIARE LA FEDE

Quando i veggenti riferiscono i principali messaggi della Madonna mettono al primo posto la Fede. Seguono poi in ordine la Conversione, la Preghiera, il Digiuno e la Pace. In realtà, specialmen­te dai messaggi dati in modo sistematico alla veggen­te Marija, e che ormai formano un discreto libretto ( Nota: I messaggi completi li puoi trovare nei libretti "Marija racconta Medjugorje", e "Medjugorje dai monti mi verrà la salvezza" editrice Shalom), è pos­sibile trarre una messe di insegnamenti di incompa­rabile semplicità e bellezza per tutto il cammino spi­rituale. Non vi è dubbio, però, che ci siano alcuni messaggi-chiave, il primo dei quali è la Fede. La Madonna fin dall'inizio precisa di esse­re venuta per "risvegliare la Fede". Questa espres­sione è di importanza estrema per comprendere lo scopo per cui la Madonna appare a Medjugorje. Viviamo in un tempo di grande conflisione, nel quale molti cristiani, anche quando non smarriscono del tutto la vera Fede, ne perdono, però, di vista alcune verità fondamentali, oppure la mescolano con credenze tratte da altre religioni. La "Regina della pace" non è venuta per dirci qualcosa di nuovo, ma per richiamarci la Rivelazione divina, contenuta nella Bibbia e insegnata dal Magistero della Chiesa. La Madonna fin dai primi giorni ha invita­to a recitare il Credo e spesso lei stessa lo recita con un fervore tutto particolare, come confermano i veggenti. Seguendo i suoi messaggi e i suoi inse­gnamenti, ti troverai a riscoprire tutta la bellezza e la grandezza della Fede cristiana, che prima ti era sfuggita e che non tenevi in gran conto, perché forse preferivi soffermarti sui tanti vaneggiamenti degli uomini del nostro tempo. Il pellegrino che torna da Medjugorje, aven­do scoperto la sorgente dell'acqua viva, non s'illu­de più di potersi dissetare presso le cisterne secche e screpolate del mondo.

 

LA REGINA DELLA PACE E’ MAESTRA DI CATECHESI

Alcuni credono di fare dello spirito dicen­do che la Madonna di Medjugorje parla troppo. Evidentemente non conoscono i messaggi, special­mente quelli dati in modo regolare attraverso la veggente Marija. La Madonna è intervenuta con richiami semplici, profondi e incisivi. Tutti insieme i messaggi, dati in quasi due decenni, formano un libretto più piccolo di una normale enciclica ponti­ficia. Si tratta di una catechesi viva, che porta al cuore delle verità cristiane, specialmente quelle più dimenticate, e conduce con mano dolce e sicura sulla via della santità. Ascoltandole, i pellegrini ritrovano il sapo­re di tante verità evangeliche, spesso dimenticate dalla catechesi ordinaria delle parrocchie. La Madonna porta i fedeli al cuore stesso del cristia­nesimo che è Gesù Cristo, il Verbo Incarnato. A Natale appare col piccolo Gesù, per ricordarci la verità centrale del cristianesimo che è il mistero dell'Incarnazione. Durane la settimana santa è apparsa con Gesù sofferente, flagellato e incorona­to di spine, per ricordarci il mistero della Redenzione. La Croce, l'Eucarestia, la santa Messa, la Confessione, la lettura della Bibbia, la preghiera, il sacrificio, l'amore sono i temi ricorrenti delle sue piccole catechesi. Particolarmente efficace è il suo insegnamento sull'aldilà, impartito nel più scon­volgente dei modi, avendo portato due ragazzi col proprio corpo a vedere il Paradiso l'Inferno e il Purgatorio. Seguendo i messaggi della Regina della pace, il pellegrino si trova nel cuore stesso della Chiesa, che impara ad amarla come Maria la ama. Le verità della Fede non sono più qualcosa di astratto, ma diventano un cammino verso la santità e l'eternità. Lui stesso, da passivo che era, diventa un apostolo fervoroso della Fede e un portatore gioioso della pace di Dio. Il programma di Maria di risvegliare la Fede si sta attuando in un modo palpabile e visibile. La piccola e sublime catechesi di Maria è certamente il più grande contributo dato alla causa della Nuova Evangelizzazione. Il suo libretto dei messaggi è, a mio giudizio, una fonte ineguagliabile di spiritua­lità, superata soltanto dalla Sacra Scrittura.

 

LA PIU’ IMPORTANTE CATECHESI DELLA MADONNA RIGUARDA IL MISTERO DELLA SUA PERSONA

Prima di condurti nel giardino fiorito dei messaggi della Regina della pace, vorrei innanzi­tutto soffermarmi con te a contemplare lo splendo­re della sua persona, per descrivere la quale i veg­genti trovano inesatte tutte le parole e le immagini esistenti qui sulla terra. Tutto ciò che essi dicono di Maria, della bellezza sublime del suo aspetto, della luce che la circonda, del colore degli occhi, del suono della voce e così via è qualcosa di inespri­mibile. La veggente Marija riferisce che, benché il messaggio che lei trascrive dopo l'apparizione sia esattamente quello che esce dalle labbra della Madonna, tuttavia il testo scritto è come se avesse la povertà desolante di un fiore senza petali. Da queste affermazioni ne esce per noi un grande insegnamento. Il soprannaturale è qualcosa di sublime e di inaccessibile. Esso non si lascia né afferrare, né manipolare, né descrivere da noi. Il Cielo ci sovrasta con l'immensità della sua luce, e noi tutti, compresi i veggenti, siamo dei poveri cie­chi che possiamo vedere e capire qualcosa solo per grazia. Quando entra in campo il soprannaturale autentico, te ne rendi subito conto per la sempli­cità, la luminosità, la trasparenza e l'umile bellez­za del tutto. Il volto pulito, sereno e pieno di luce dei veggenti di Medjugorje è qualcosa di unico, che marca la differenza abissale da tante presunte apparizioni del nostro tempo. Ti sembrerà una osservazione persino ovvia, ma in realtà è un argomento fondamentale di credibilità. La Madonna, così come si manifesta ai sei ragazzi, è esattamente quella nella quale crede la Fede della Chiesa e che i santi, i grandi mistici e i mariologi hanno celebrato nei loro scritti. I veg­genti danno testimonianza di una figura che corri­sponde esattamente alla Piena di Grazia, alla Madre di Dio e della Chiesa, alla Regina del cielo e della terra, che è celebrata dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione. La prima e più importante cate­chesi di Maria a Medjugorje riguarda se stessa e il mistero di incommensurabile grandezza della sua persona.

 

“COME SEI BELLA, MARIA”

Quando i sei veggenti descrivono la Madonna si trovano con tuÙa evidenza a disagio. Nulla sulla terra può neanche lontanamente descri­verne l'aspetto. Le espressioni che ritornano più di frequente sulle loro labbra si riferiscono alla sua celestiale bellezza e all'eterna giovinezza, oltre al fatto che si tratta di una persona viva, che parla, sorride, a volte persino ride, abbraccia e bacia i veggenti in occasioni particolari, ma a volte si fa seria e, almeno, in una occasione, ha pianto lacri­me vere. Non dobbiamo meravigliarci se, pur essen­do un essere trasfigurato dalla luce e dall'amore di Dio, Maria si manifesta in un modo così concreto e palpabile. Lei, infatti, già partecipa della Resurrezione di Cristo col suo corpo glorioso. Maria è l'unica creatura che realizza già in se stes­sa quella condizione di perfetta redenzione dell'e­sistenza umana, alla quale noi potremo pervenire "nel giorno ultimo", come dice Paolo. Tuttavia, contemplando Maria attraverso la descrizione dei veggenti, noi già possiamo pregu­stare, fin da ora, tutto lo splendore divino che alla fine dei tempi trasfigurerà anche la nostra persona. Noi un giorno saremo come lei è ora. La bellezza divina della Madre sarà anche quella dei suoi figli. La Madonna dice più volte di volerci portare tutti con lei in Paradiso e presentarci a Dio come un bouquet di fiori per l'eternità. Con la venuta della Madre di Dio per così lungo tempo fra di noi è come se il cielo si fosse aperto e venisse mostrato alla nostra generazione, così vacillante nella Fede, il golfo di luce verso il quale dirigere il faticoso pellegrinaggio dell'esistenza.

 

LA VERGINA POTENTE CONTRO IL MALE

Il modo con cui la Madonna si manifesta in un a apparizione è un messaggio da interpretare, anche se non sempre è una cosa facile. Tuttavia alcuni segni hanno un significato certo, soprattutto se si tiene presente il simbolismo biblico che la Vergine di Nazaret dimostra di conoscere molto bene. La Madonna a Medjugorje, dopo aver detto di essere "La Beata Vergine Maria", ha affermato di essere venuta qui come "Regina della pace". E' importante comprendere questo aspetto di regalità che Maria sottolinea a Medjugorje. Lei viene come Regina, cioè per vincere. Satana è più che mai forte, ma la Vergine potente gli schiaccerà la testa. Per questo ci chiede aiuto. Per quanto lungo possa essere il cammino della tri­bolazione, alla fine verrà quel tempo di pace divi­na, che la Madonna afferma di attendere con impa­zienza. Con tono fermo e sicuro dice di essere venuta a Medjugorje per portare a compimento ciò che ha incominciato a Fatima. All'inizio del secolo degli orrori aveva profetizzato che alla fine il suo Cuore Immacolato avrebbe vinto. Questo è il tempo della mobilitazione dei cuori e della batta­glia vittoriosa. Quanto più collaboreremo ai suoi piani, tanto prima si profilerà all'orizzonte la civiltà dell'amore. L'aspetto regale di Maria è sottolineato dalle dodici stelle che circondano il suo capo. La veggente Marija osserva che sono di una luce viva e conferiscono un aspetto altamente soprannatura­le al volto e a tutta la persona, circondata da una luminosità intensa. Le dodici stelle fanno riferi­mento al capitolo 12 dell'Apocalisse, che descrive la lotta fra la Donna vestita di sole e il dragone infernale. Si tratta d'una battaglia che durerà fino alla fine dei tempi, ma che nei nostri si sta manifestan­do con una particolare virulenza. Anche la nuvola su cui posa i piedi può essere interpretata come un segno di regalità celeste, in quanto anche la venuta di Cristo nella gloria avverrà sulle nubi del cielo. Il velo bianco e la lunga veste grigia non sono, invece, di certa interpretazione. Il grigio, però, indica normalmente la penitenza e il bianco la condizione di grazia. Tuttavia il fatto che nei giorni di grande festa le vesti siano dorate è un segno di sicura regalità, perché fa riferimento alla "Regina in ori di Ofir", di cui parla il salmo 45, e che i Padri della Chiesa riferiscono comunemente a Maria. La regalità di Maria a Medjugorje è esplici­tamente orientata a donare al mondo la pace divi­na. Dopo il secolo dell'eclissi di Dio e dell'odio satanico sfociato in due guerre mondiali, la Madonna viene per riconcili are gli uomini con Dio e fra di loro. Il suo programma è di realizzare qui sulla terra un tempo di pace divina, di cui Medjugorje è già fin da ora un'oasi piena di pro­messe.

 

“IO SONO VOSTRA MADRE”

Non abbiamo, però, ancora colto il vero volto di Maria così come si manifesta a Medjugorie. Tutto ciò che abbiamo detto finora non sarebbe comprensibile, se non mettessimo in luce il suo cuore di madre. I veggenti sentono molto Maria come madre, sia nei loro confronti, sia verso tutti gli uomini, a qualsiasi religione o credo appartengano. Vicka ama considerarla soprattutto come un'amica, a causa della giovanissima età che manifesta la Madonna e per quella confidenza che si ha nell'amicizia vera. Ma questo non ci deve meravigliare, avendoci il Papa Paolo VI insegnato a chiamare la Madonna anche col nome di sorella. La maternità di Maria si manifesta nella sol­lecitudine che ha per ognuno dei suoi figli, nessu­no escluso. Ella li ama tutti infinitamente, anche quando sono lontani dal suo cuore. E' la Madonna stessa che ci dà la vera interpretazione delle sue lacrime di sangue, quando dice: "Il mio cuore versa lacrime di sangue per ogni anima che si perde nel peccato". Tutti i messaggi si aprono con la dolcissima espressione di "Cari figli", che viene spesso ripetuta più volte nel medesimo messaggio, anche con le sfumature più delicate, come quando ci chiama 'figliolini". A Medjugorje i pellegrini fanno l'esperienza di essere personalmente amati e seguiti. Non di rado, uno si chiede: "Ma come può Dio, in un mondo così grande e con così tanti uomini, pensa­re a me e occuparsi dei miei problemi?1' La vita di una persona, però, cambia radicalmente quando sente che il Cielo si occupa proprio di lei. Ho cono­sciuto tanti pellegrini a Medjugorje, che hanno avuto questo dono di grazia di sentirsi osservati dall'occhio materno di Maria. Lei stessa dice che guarda con trepidazione ad ogni nostro passo sulla via della santità. La sua maternità è innanzitutto spirituale. Maria si fa carico di tutti i nostri problemi, anche di quelli materiali. Ci invita a ringraziare Dio crea­tore per tutto ciò che ci dà, anche per il lavoro, per le persone che ci fa incontrare, per i frutti della terra e per tutto ciò che riguarda la nostra vita quo­tidiana. Ma la sua preoccupazione di Madre è in primo luogo la nostra conversione. Chi può conta­re quante volte ci invita a lasciare una vita di pec­cato e a deciderci per Dio, iniziando quel cammino di santità che ci porta con lei in Cielo? La sua stes­sa lunga permanenza fra di noi si può comprende­re soltanto alla luce del suo amore materno che vuole che tutti si salvino e siano con lei in Paradiso.

 

LA REGINA DELLA PACE E’ MAESTRA DI PREGHIERA

Ciò che colpisce di più a Medjugorje è lo spirito di preghiera. Probabilmente in nessun'altra località del mondo si prega così tanto e così bene. Mi sono recato per molti anni a Taizé, che viene considerato uno dei centri di preghiera più vivi del mondo. Ma a Medjugorje la preghiera è un'espe­rienza unica e irripetibile. Lì c'è Maria, che è la preghiera fatta carne. Che cos'è la preghiera, se non Maria stessa in preghiera? A Medjugorje si prega dappertutto. Dalle navate della chiesa la preghiera trabocca sui piaz­zali circostanti, per poi invadere le strade, i sentie­ri e la conca tutta. I singoli e i gruppi camminano pregando, mentre vanno sul Podbrdo o sul Krizevac o attendono davanti alla casa dei veggen­ti. La Madonna stessa viene ogni giorno innanzi­tutto per pregare e quando parla lo fa invitando alla preghiera. Quante volte nei suoi messaggi risuona il triplice accorato imperativo: "Pregate, pregate, pregate". La preghiera è la grande medicina della "Regina della pace" per questo mondo malato, per­ché staccato da Dio come il tralcio dalla vite. L'esistenza umana senza preghiera è come un fiore senza l'acqua. In poco tempo diventa sterile, appassisce e muore. Incominciando a pregare, la Fede rifiorisce, il cuore pian piano si apre a Dio, come i fiori al sole di primavera. Grazie alla preghiera, infatti, l'uomo ritrova Dio e si nutre della sua luce, della sua forza e del suo amore. Con la preghiera si decide la conver­sione e si va avanti nel cammino di santità. La pre­ghiera è l'anima di tutta la vita cristiana. Se non preghi, invano ti illudi di salvarti. Al contrario, in qualsiasi situazione ti trovi, la preghiera ti indica la strada, perché Dio ti prende per mano. La Regina della pace ci ha donato le parole fra le più belle sulla preghiera che mai siano state scritte nella sto­ria della cristianità. Ha insegnato di nuovo a prega­re ad una generazione che stava disimparando. Se accoglie il messaggio della preghiera, sarà più faci­le a questo mondo ritornare a Dio.

 

LA MADONNA SCENDE DAL CIELO IN PREGHIERA E VI RITORNA PREGANDO

La Madonna ci insegna innanzi tutto a pre­gare con tutta la sua persona. Lei scende, da così tanto tempo, dal cielo sulla terra in primo luogo per pregare. Arriva in atteggiamento di preghiera e si allontana pregando. Durante l'apparizione prega insieme con i veggenti il Padre nostro e il Gloria al Padre. Spesso prega su tutti i presenti con le mani distese. Quando i veggenti possono parlare, lo fanno per presentare le intenzioni di preghiera dei pellegrini che hanno incontrato durate la giornata, in modo particolare dei malati. Quando la Madonna parla per dare un messaggio, lo fa quasi sempre per incitare alla preghiera. L’apparizione è, quindi, essenzialmente un momento di intensa preghiera. Si tratta, però, di qualcosa di molto grande, perché è la preghiera del cielo che scende sulla terra per unirsi alla nostra, così povera e incerta. Quale benedizione per la nostra generazione che la Madre di Dio sia venuta viva qui in mezzo a noi per chiedere le nostre pre­ghiere e presentarle a Dio nella sua preghiera!

 

SI IMPARA A PREGARE PREGANDO

La Madonna ci insegna la preghiera invitan­doci a pregare così come sappiamo, senza bisogno di artifici particolari. La preghiera cristiana non è mai qualcosa di complicato. Qualsiasi bambino sa come rivolgersi al padre o alla madre nei suoi biso­gni di ogni giorno. Così i figli di Dio devono saper­si rivolgere al Padre che sta nei cieli con fiducia e semplicità evangelica. La Madonna ci invita a valorizzare le pre­ghiere tradizionali, specie quelle che si dicono abi­tualmente in famiglia. A Medjugoije vi era la con­suetudine di recitare quotidianamente i sette Padre Nostro, Ave Maria e Gloria al Padre che però stava quasi scomparendo, ma lei la richiama e ne fa la base di partenza per un cammino di preghiera popolare. Innanzitutto invita a dedicare qualche giorno alla recita del solo Padre nostro, meditandolo paro­la per parola e cercando di comprendere nel cuore il significato di ognuna di esse, in modo tale da capire che abbiamo un Padre che sta nei cieli, il quale provvede per ognuna delle sue creature. Dalle sue mani paterne dobbiamo essere pronti ad accogliere i benefici, ma anche le prove, dicendo nel cuore: "Padre, sia fatta non la mia, ma la tua volontà". Dobbiamo poi dedicare qualche giorno alla recita dell'Ave Maria, per cogliere il significato profondo di ogni parola e gustarla col cuore, in modo tale da capire la grande grazia che Dio ci ha fatto nel donarci Maria come madre, che non ci abbandona mai, ma ci sta sempre vicino, per difen­derci dal Maligno e per accompagnarci, tenendoci per mano, sulla via della salvezza. Infine, siamo invitati a fare la stessa cosa con il "Gloria al Padre", per comprendere che noi non dobbiamo vivere per noi stessi, ma per Dio, rendendo a lui gloria e impostando la nostra vita come un dono e un servizio. In questo modo, cogliendo il significato di ogni parola di queste semplici preghiere della tra­dizione cristiana e facendole proprie col cuore, noi incominciamo a fare un cammino che ci unisce sempre di più a Dio e che trasforma la nostra vita. E' in questo sforzo del cuore per capire e vivere le piccole, ma grandi preghiere che Gesù e la Chiesa ci hanno insegnato, che si cresce nell'orazione. Non c'è bisogno né di scuole, né di libri, né di tec­niche particolari. Si conosce la preghiera, la si apprezza e si cresce in essa cercando di pregare un po' ogni giorno.

 

QUANTO TEMPO DEDICARE ALLA PREGHIERA?

Non vi è dubbio che l'obbiettivo di fondo a cui la Madonna vuole condurci è che si realizzi una unità profonda fra la nostra preghiera e la nostra vita. Lei desidera che Dio sia al primo posto nel nostro cuore e che tutto ciò che noi facciamo, o persino ogni istante nel quale viviamo, siano donati a lui. La preghiera deve condurci a deciderci completamente per Dio e a vivere non più per noi stessi, ma al suo servizio. A ben pensarci, non è poco quello che ci raccomanda di pregare ogni giorno. A Medjugorje ha chiesto alla Parrocchia la S. Messa quotidiana, che successivamente ha domandato a tutti quelli che nel mondo hanno risposto alla sua chiamata. Ha invitato anche a recitare l'intero Rosario ogni giorno, i misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi. In determinati momenti la Madonna ha raccomanda­to forme specifiche di preghiera, come l'adorazio­ne o la preghiera davanti alla Croce. Non vi è dubbio che, anche come tempo e quantità, le richieste della Regina della pace siano pressanti e impegnative. Va detto, però, che la Madonna sa vedere le situazioni particolari di ognuno. A chi ha più tempo chiede di più, a chi ne ha meno chiede almeno l'essenziale. L’importante è che il cuore arda sempre nel fervore della pre­ghiera, qualunque cosa noi facciamo. In questo modo anche i lavori e le occupazioni più frustanti e spesso alienanti possono diventare un atto di amore per Dio.

 

LE PREGHIERE DEL MATTINO E DELLA SERA

Senza dubbio vi è un minimo indispensabile su cui la Madonna ritorna più volte: è quel che è quel cibo senza il quale la vita spirituale muore. Come un fiore, lei dice, ogni giorno ha bisogno di qualche goccia d'acqua per vivere, così il nostro cuore ha bisogno di una dose quotidiana di pre­ghiera. In questa luce va intesa la raccomandazio­ne che l'inizio e il termine della giornata siano illu­minati dalla preghiera. Le preghiere del mattino e della sera sono uno dei punti fermi della vita cristiana bene ordi­nata. La Madonna a La Salette aveva già richiama­to a questa esigenza, raccomandando ai due veg­genti, Massimino e Melania, di recitare almeno un Padre nostro e un' Ave Maria e qualche preghiera in più, quando avessero avuto più tempo. Fedele al principio evangelico che la giornata è la misura del nostro vivere, la Madonna a Medjugorje ci chiede che essa abbia inizio con Dio e termini con Dio. Questo è ciò di cui nessun cristiano può fare a meno. La Madonna poi ci invita a trovare un piccolo spazio all'interno della giornata stessa, per stare soli con Gesù nel nostro cuore. Il ritmo quo­tidiano è spesso stressante. Come abbiamo bisogno di una sosta per ristorarci fisicamente, così abbiamo bisogno di qualche momento per rinno­varci spiritualmente. Non è necessario tanto tempo, ma una messa a fuoco della divina presenza in noi, delle nostre intenzioni e dei nostri propositi, per poter riprendere il lavoro, trasformandolo e offren­dolo. A volte, dice la Madonna, voi dite che non pregate, perché siete stanchi. Ma proprio perché siete stanchi dovete pregare, e la preghiera diven­terà per voi riposo e gioia. Sì, non vi è medicina più efficace contro lo stress, la fatica, lo scoraggia­mento, il nervosismo e la depressione dell'intima unione con Dio, che ci illumina e ci rinnova, dan­doci forza, serenità e pace.. Questa è l'impostazione di una giornata in cui Dio sia al primo posto. Su queste fondamenta, a seconda delle esigenze, si può e si deve costruire di più, non solo come singoli, ma anche come famiglie. In questa prospettiva anche il Rosario e la santa Messa quotidiana possono diventare parte integrante dell'organizzazione della nostra vita quotidiana.

 

PER LA MADONNA IL ROSARIO E’ PARTICOLARMENTE IMPORTANTE

La Regina della pace a Medjugorje fa un'o­pera di ricostruzione di ciò che la vita moderna ha distrutto nei rapporti dei singoli e delle famiglie con Dio. Molto significativo al riguardo è l'invito, dato all'inizio di una Quaresima, a spegnere la tele­visione. La Madonna non ne ha spiegato il motivo, ma è facile indovinare quale sia l'effetto deleterio del televisore nei confronti della preghiera e del dialogo in famiglia. Dopo aver recuperato le preghiere semplici del buon cristiano, la Madonna ci invita a fare un passo avanti, imparando a recitare bene ogni gior­no il Rosario e a partecipare alla santa Messa, pos­sibilmente quotidiana. A Medjugorje viene ripresa con più insistenza e ampiezza la raccomandazione di recitare il Rosario, già emersa nelle apparizioni di Lourdes e di Fatima. A Lourdes la Madonna teneva la corona in mano, mentre a Fatima si è qualificata come Nostra Signora del santo Rosario. A Medjugorje chiede di recitare le tre corone che costituiscono il Rosario completo e di adempiere questo impegno con diligenza e con amore. La Regina della pace spiega in un messaggio che per lei il Rosario è par­ticolarmente importante perché, grazie ad esso, noi apriamo i cuori alla sua azione e lei può aiutarci. Invita poi tutti i sacerdoti, i religiosi e le religiose a recitare il Rosario e ad insegnare agli altri a pregare. Questa insistenza ha fatto si che la Parrocchia facesse precedere la santa Messa vespertina dalle prime due corone del Rosario, mentre la terza viene recitata al termine come rin­graziamento. Ma la Madonna desidera che almeno una parte venga recitata dalla famiglia unita, i genitori con i figli e i figli con i genitori, perché con questa difesa satana non può operare contro le nostre famiglie.

 

LA MADONNA INSISTE SULLA PREGHIERA IN FAMIGLIA

A questo riguardo è opportuno sottolineare che la Madre di Dio concepisce la famiglia come una piccola Chiesa, dove regnano la preghiera, il dialogo e l'amore. Si può dire che la maggior parte delle preghiere che la Regina della pace raccoman­da, si debbano recitare nell'intimità delle mura domestiche. Questo vale per le preghiere del matti­no e della sera, per il santo Rosario e per la lettura della Bibbia. Alcune di queste preghiere possono essere dette personalmente, ma altre devono essere recita­te insieme. Molto significativo è anche l'invito a pregare prima di ogni occupazione e di terminare il lavoro con la preghiera, perché Dio lo possa bene­dire. Vorrei aggiungere alle preghiere richiamate dalla Madonna anche quelle prima dei pasti. A Medjugorje ho notato che prima di sedersi a tavola la famiglia unita recita un Pater, Ave e Gloria. Un invito assolutamente nuovo nell'ambito delle apparizioni mariane riguarda l'onore nel quale tenere la Bibbia. La Madonna invita ad aver­la in casa, esposta in un luogo ben visibile, per essere stimolati a prenderla e aprirla. E' sufficien­te leggerne ogni giorno qualche passo, in modo tale da cogliere un messaggio spirituale per la pro­pria vita e cercare di metterlo in pratica durante la giornata. In un tempo in cui troppi cristiani seguo­no messaggi spesso di dubbia provenienza, la Madonna ci indica il nutrimento solido della Parola di Dio. Nelle intenzioni di Maria la casa del cristia­no deve essere simile a quella di Nazaret, dove regna la preghiera, l'amore e la pratica della virtù. Questa è il vero antidoto all'azione disgregatrice di satana nei confronti delle nostre famiglie.

 

LA CONFESSIONE ALMENO UNA VOLTA AL MESE

E' fuori discussione che si può pregare in ogni luogo. La Madre di Dio stessa ci invita a tro­vare un posto nel cuore per stare in silenzio in com­pagnia di Gesù. Tuttavia, specie per quanto riguar­da la dimensione comunitaria, i luoghi fondamen­tali della preghiera sono due: la casa e la chiesa. La chiesa è innanzitutto il luogo dove Gesù è presente nell'Eucarestia e dove si celebra la Messa. Adorazione e santa Messa hanno, per volontà di Maria, un posto di rilievo nella pastorale della par­rocchia di Medjugorje. Tuttavia, il pellegrino che giunge in vista della chiesa dai due campanili rimane sorpreso e nello stesso tempo edificato nel vedere nei piazzali circostanti lunghe file di persone che si accosta­no con grande raccoglimento al Sacramento della Penitenza. E' ben difficile trovare in altri santuari una pratica così numerosa e così fervorosa della Confessione. Si tratta di un evento di grande importanza perché è nel confessionale che si con­cretizza il cammino di conversione. Questa  straordinaria  fioritura  del Sacramento del perdono a Medjugorje è dovuta a precisi richiami della Regina della pace, la quale ci invita alla Confessione almeno una volta al mese e poi secondo le necessità di ognuno. La Madonna precisa anche che non bisogna limitarsi a dire i peccati per riceverne l’assoluzione, ma è necessa­rio che ogni Confessione segni un passo avanti nel cammino spirituale; e a questo scopo bisogna anche chiedere qualche consiglio al sacerdote, in modo tale che la nostra vita cambi.

 

LA SANTA MESSA E’ IL MOMENTO PIU’ SANTO

Quale importanza la Madonna dia alla santa Messa lo possiamo comprendere dal fatto che, già fin dai primi tempi, ha dato ai parrocchia­ni un appuntamento quotidiano in chiesa. Rosario e apparizione preparano al Sacrificio eucaristico. Maria dimostra così di essere la via che conduce a Gesù, non trattenendo nessuno per sé. In quei primi mesi delle apparizioni la gente accorreva numerosa sul Podbrdo, mentre la chiesa rimaneva vuota e il parroco, Padre Jozo, si doman­dava che cosa stesse accadendo. Ma non molto tempo dopo era la chiesa ad essere piena ogni sera, con la popolazione di Medjugorje raccolta quasi al completo intorno all'Eucarestia, dopo una dura giornata di lavoro. La Madonna nella sua catechesi sottolinea il valore unico della santa Messa. Sull'altare, infatti, è presente Gesù vivo. Che cos'è, infatti, la fede nella presenza reale di Cristo sotto le specie del pane e del vino, se non l'affermazione che "il vivente e il Risorto", come lo chiama la Sacra Scrittura, è veramente presente in mezzo a noi? La Regina della pace invita anche ad avvici­narsi senza vergogna e senza paura alla Comunione eucaristica. Ma lo fa dopo aver sottolineato l'im­portanza del Sacramento della Confessione e la necessità di ricevere Gesù degnamente e con amore. La centralità dell'Eucarestia è affermata anche con la richiesta da parte della Regina della pace dell'adorazione. Sappiamo come qua e là nella Chiesa, magari con la buona intenzione di sottolineare il valore della Messa e della Comunione, si è finito per dare meno importanza all'adorazione. A volte nella disposizione dello spazio liturgico delle chiese si è finito per relega­re l'Eucarestia ai margini. A Medjugorje la "Regina della pace" ha voluto che santa Messa e adorazione fossero entrambe importanti. La Parrocchia organizza una volta alla settimana una solenne veglia di adorazione, mentre in una cappella molto frequentata, a fianco della chiesa parrocchiale, vi è l'adorazione continua.

 

LA MEDITAZIONE DELLA PASSIONE DI GESU’

Non sarebbe completa l'esposizione della catechesi di Maria sulla preghiera, se non facessi­mo uno specifico riferimento al mistero della Croce, che è la sorgente dalla quale sgorga la nostra salvezza. Arrivando a Medjugorje noti una collina piuttosto elevata dove sulla cima è piantata una grande croce di cemento che è stata costruita dagli abitanti del luogo nel 1933, per ricordare l'anniversario della Redenzione. La Madonna in un messaggio ha detto che la croce era nel piano di Dio. La collina si chiama Krizevac, che insieme con il Podbrdo, è il "luogo santo" per eccellenza di questa terra benedetta. Lungo il sentiero sassoso che conduce alla vetta si snoda una toccante Via Crucis, che vede non pochi pellegrini salire a piedi nudi su pietre aguzze e taglienti. E' soprattutto attraverso questa esperienza di preghiera che molti comprendono il posto centrale che ha la croce nei messaggi di Medjugorje. Forse, in nessun altra apparizione mariana il mistero della Croce è così centrale. La croce ha fatto il suo ingresso fin dal terzo giorno delle apparizioni, quando la Madonna è apparsa a Marija, e piangendo ha supplicato: "Pace, pace, pace!", mentre dietro le sue spalle si stagliava  una  croce  di  colore  scuro. Successivamente, durante la settimana santa, la Madonna è apparsa in due occasioni con Gesù sof­ferente, flagellato e incoronato di spine, dicendo: "Guardate quanto Gesù ha sofferto per voi!". Il mondo oggi vede la sofferenza come un fatto radicalmente negativo, e a volte anche i cri­stiani sono tentati di presentare un cristianesimo senza croce, con l'illusione di renderlo più appeti­bile. Per questo la Madonna non esita a ricordarci che la croce, se accettata, è grazia, anzi può perfi­no diventare gioia. Di qui l'invito a onorare le piaghe che sono state inferte a Gesù dai nostri peccati, perché gli siano più sopportabili, come pure a pregare in ginocchio davanti alla croce, offrendo con amore al Crocifisso tutte le nostre sofferenze. "Pensate - dice la Madonna - alle ferite inferte al Cuore di mio Figlio, quel Cuore ferito da tanti peccati. Questo cuore viene ferito da ogni peccato grave!".

 

LE GRAZIE DI GUARIGIONE

I Questo non significa che a Medjugorje la Madonna non desideri che si chiedano grazie di guarigione. Presso gli uffici parrocchiali ci sono centinaia di testimonianze di guarigioni avvenute. Gesù, ieri come oggi, si china sulle piaghe dell'u­manità e prova compassione per i sofferenti nel cuore e nel corpo. La Madonna, però, ci chiede innanzitutto di accettare e di offrire. Questo è un gesto di amore altamente meritorio che consola il Cuore di Gesù. Dopo che abbiamo scoperto come la sofferenza accettata per amore di Cristo generi pace e gioia, Dio concede volentieri anche grazie di guarigione. Più importante della guarigione del corpo è, infatti, quella del cuore. Entriamo così nel vivo di quello che è il più importante messaggio che la Madonna ha dato a Medjugorje: la conversione. "

 

“VI SUPPLICO, CONVERTITEVI”

E' la "Regina della pace" stessa ad affer­mare che il messaggio più importante dato a Medjugorje è quello della conversione. Forse, tu saresti più incline a mettere al primo posto nella scala dei valori la Fede o la preghiera. Per la verità non vi è messaggio in cui la Regina della pace non richiami alla preghiera. Ma sia la fede sia la pre­ghiera raggiungono la loro efficacia e la loro con­cretezza nel cambiamento di vita. Se la tua vita non si rinnova e tu non fai qualche passo avanti nel cammino spirituale, significa che la tua Fede è gra­cile e che la tua preghiera è priva di mordente. Non pensare che la conversione riguardi soltanto quelle anime che sono lontane da Dio nel peccato mortale. Vi è un'area non piccola, all'interno stesso della cerchia dei devoti, che sonnec­chia nella tiepidezza, o forse nella presunzione. Si tratta di tutte quelle anime che non vanno avanti e che sembrano sempre uguali a se stesse. Quando non si cresce e non si avanza sul cammino della salvezza, significa che siamo morti, come quei fiori finti che sembrano veri, ma quando li tocchi scopri che sono privi di vita. L’appello alla conversione riguarda tutti, nessuno escluso. Chi è già per grazia sulla via del bene deve reagire alla stanchezza e alla tentazione di guardare indietro. La Madonna riprende spesso i parrocchiani, sia quelli di Medjugorje, sia quelli che fanno parte della sua parrocchia spirituale, a causa della loro freddezza. Il suo cuore di Madre non ci risparmia rimproveri, perché non mettiamo in pratica i messaggi, o perché li ascoltiamo per curiosità o perché, dopo i primi tempi dell'entusia­smo, siamo ritornati all'indifferenza di sempre. "Siete così freddi!", esclama la Regina della pace.

 

"LA VIA DELLA ROVINA"

L’appello alla conversione è rivolto in modo particolare a coloro che hanno preso "la via della rovina". La Madonna non si abbandona alla descri­zione del mondo con tinte fosche e senza speranza, come invece ama fare il linguaggio delle sette. Il modo di porgere della "Regina della pace" è sem­pre molto soave e pieno di pietà, anche quando rimprovera e denuncia la marea montante del male. Lei, tuttavia, non chiude gli occhi sul peccato che domina il mondo, dietro al quale ci indica la pre­senza del Maligno che vuole impadronirsi del mag­gior numero di anime possibile. La valutazione della Regina della pace riguardo l'attuale momento che attraversa l'uma­nità non potrebbe essere più allarmante. In un mes­saggio dice che oggi gli uomini vogliono costruire un mondo nuovo senza Dio, con le sole loro forze. Su questa strada, però, non hanno flituro, né gioia, né salvezza eterna. Eppure questo mondo, che ha visto, forse, la più grande apostasia da Dio che la storia conosca, è oggetto di amore e di misericordia. Invece della punizione Dio ha concesso un tempo di grazia e ha inviato la Madre a chiamare i figli sul cammino della conversione. In questa luce si comprendono gli inviti e gli appelli materni a ritornare a Dio, che risuonano con accenti accorati nei suoi messaggi. Il suo cuore - dice - versa lacrime di sangue per i figli che si perdono nel peccato. Questo tempo straordinario di grazia è anche il tempo che Dio ci concede per la conversione. Ora bisogna decidere, senza dilazioni. "Decidetevi per Dio!", ripete la Madre con accenti accorati. "Vi supplico, convertitevi!", dice in un messaggio che dovremmo stampare a caratteri di fuoco sul cuore. Il tuo pellegrinaggio a Medjugorje porterà i frutti che la Madonna si attende, se prendi delle decisioni riguardanti la tua vita spirituale. Si tratta di lasciare una vita cristiana mediocre e di rinun­ciare a quei peccati che ti tengono lontano da Dio. La Confessione e il proposito di una vita nuova sono passaggi necessari perché il pellegrinaggio sia fruttuoso. L’impegno ad osservare i comanda­menti è il vero termometro della serietà dei tuoi propositi. Potresti fare centinaia di pellegrinaggi e recitare migliaia di Rosari; ma sarebbe tutto vano se non decidessi di tagliare i legami mortiferi del peccato.

 

LA CONVERSIONE E’ GRAZIA E DECISIONE

Non vi è dubbio che la conversione sia innanzitutto una grazia che Dio dà a chi forse nep­pure ci pensa. Il risveglio della coscienza, la con­sapevolezza che stiamo percorrendo la via dell'in­felicità e della morte, la constatazione del nostro stato di degradazione spirituale e la nostalgia del­l'innocenza perduta sono una grazia data gratuita­mente, ottenutaci da Cristo, da Maria e dalla pre­ghiera di tante persone buone che intercedono per la conversione dei peccatori. Queste grazie straordinarie vengono date a piene mani a Medjugorje, dove più che al miraco­lo delle guarigioni nel corpo si può assistere a quello infinitamente più grande del cambiamento del cuore. Tuttavia, queste resurrezioni spirituali vere e proprie richiedono una crescente coopera­zione alla grazia e una grande fatica del cuore. Dai messaggi della Regina della pace ci viene una delle più profonde catechesi sulla nostra libertà e responsabilità personale per ottenere la salvezza. Non aspettarti tutto da Dio. Lui non può decidere al tuo posto. Dio fa la sua parte nel darti grazie, ma tu devi dare del tuo col corrispondere. Una delle caratteristiche di tutti i messaggi della Gospa è il ringraziamento, col quale si concludono, per aver risposto alla sua chiamata. Lei è stata così tanto tempo con noi per esortarci con infinita pazienza sulla via del bene. Pensiamo a quante volte ci ha invitato alla preghiera! Poteva Maria fare di più? Eppure i risultati non sono così esal­tanti.

 

DA TE DIPENDE IL TUO DESTINO ETERNO

Perché i giardini dei cuori fioriscano non basta il seme e l'acqua che vengono da Dio, ma bisogna che anche la terra dia il suo contributo. Dio ci ha creati liberi; ma, perché le sue grazie fruttifichino, hanno bisogno di essere accolte e incarnate nella vita. "Dio vi ha dato il libero arbi­trio: dunque, fatene uso!" La Madonna può fare tutto, ma non decidere al nostro posto. "Io sono con voi - afferma - ma non posso privarvi della vostra libertà". Maria non forza, non costringe, ma presen­ta tutta la bellezza e la grandezza della via di Dio. "Scegliete la vita e non la morte dell'anima!" è il suo grido di angoscia. In questa luce acquistano grande significato le sue parole sull'Inferno, quan­do la Madonna dice che non è Dio che manda all'Inferno, ma siamo noi che vogliamo andarci. L’Onnipotente opera miracoli di misericor­dia e di amore nei confronti di ogni anima, ma in ultima istanza noi possiamo sempre opporgli un rifiuto. Dio non ci priva della nostra dignità di essere liberi, anche quando ne facciamo uso per seguire la via della rovina. Egli vuole che tutti gli uomini abbiano la salvezza, e la presenza di Maria per così tanto tempo indica i confini smisurati del suo amore. La Madonna stessa non esita ad affer­mare che vuole salvare tutte le anime e presentarle a Dio. Ma in ultima istanza nessuno può risponde­re al nostro posto. Tu, con le tue scelte, decidi del tuo destino eterno.

 

PRIMI PASSI SULLA VIA DELLA CONVERSIONE

Il cammino della conversione non è facile, ma Maria ci assicura che lo addolcisce e lo cospar­ge di tante piccole gioie. All'inizio si versano le lacrime del pentimento, specialmente quando si fa l'esperienza dell'infinito amore del Padre attraver­so il Sacramento del perdono. La Madonna esorta a dare senza paura a Dio tutto il nostro passato e tutto il male che affligge la nostra anima. Dio nel suo amore consuma interamente i nostri peccati. Dobbiamo avere il coraggio di lasciare il nostro passato alle spalle e fare lo sforzo del cuore di cre­dere che Dio ci ha veramente perdonato. Solo l'Onnipotente può sapere quanti pec­cati sono stati distrutti nelle fiamme del suo amore intorno a quella chiesa dove ogni giorno si assie­pano file ininterrotte di penitenti. Il primo passo sulla via della conversione consiste in questa fidu­cia nella misericordia divina che è pronta a perdo­narti qualsiasi peccato, per quanto grande esso sia, se tu ti sei veramente pentito. Devi credere, come il figliol prodigo, che, se decidi di ritornare a casa, il Padre ti accoglierà a braccia aperte e ti ricosti­tuirà nella tua dignità di figlio. Se tu fai veramente lo sforzo del cuore, decidendo di cambiare vita e di consegnare tutto il tuo male alle fiamme dell'amore divino nel Sacramento della Confessione, allora sperimente­rai che cosa sia la gioia di essere in pace con Dio. Nulla di simile esiste al mondo, ed è come se l'al­ba del paradiso fosse spuntata nelle tenebre del tuo cuore. La gioia che senti dentro dite è un riflesso di quella del Cielo che esulta perché eri una peco­rella perduta, ma ora sei al sicuro sulle spalle del Buon Pastore.

 

LE DIFFICOLTA’ LUNGO IL CAMMINO DELLA SALVEZZA

I veri problemi per te incominciano quando ritorni a casa e rientri nella vita di ogni giorno. Sei pieno di entusiasmo e fermamente deciso a man­tenere i propositi di conversione che hai fatto. Parli della tua esperienza ai familiari, agli amici e ai col­leghi di lavoro. Qualcuno ti ascolta, ma i più rimangono perplessi. Non manca neppure chi pensa che ti sia lasciato prendere da un momento di esaltazione. D'altra parte il demonio, scacciato dal tuo cuore, ritorna all'assalto, pieno di furore per lo smacco subito. Dentro dite le passioni, tenute a digiuno, incominciano a gridare la loro fame. Il mondo, la carne e satana si alleano per sferrare l'assalto decisivo. Non poche volte hanno succes­so. La Madonna non manca di esprimere la sua profonda tristezza per tutti quelli che hanno inco­minciato il cammino e poi l'hanno abbandonato. A quelli che si meravigliano per la durata delle apparizioni la "Regina della pace" dà diverse risposte, ma tutte fra loro convergenti. Dice che è rimasta così a lungo per insegnarci a pregare, per sostenerci nei momenti della prova, per accompa­gnarci sul cammino lungo, duro e difficile della santità e per guidarci "come bambini insicuri nei primi passi". Guai, se agli inizi della nostra conversione la Madre non ci tenesse per mano, per rialzarci quan­do cadiamo, per incoraggiarci quando incomincia­mo a guardare indietro e per prenderci in braccio, se necessario, quando stiamo per gettare la spugna.

 

IL CAMMINO DI CONVERSIONE E’ LUNGO QUANTO LA VITA

Non bisogna farsi illusioni: il cristianesimo non è facile, osservava il grande Papa Paolo sesto. "Però, è felice", aggiungeva subito dopo. La grazia della salvezza esige un impegno quotidiano. Ci vuole l'umiltà di rialzarsi tutte le volte che si cade. Il libero arbitrio, indebolito dal peccato, si tempra nel combattimento spirituale e, se si persevera, giunge sempre il momento in cui le vittorie nella lotta al peccato divengono sempre più numerose e durature. Tu non devi guardare troppo avanti, perché satana ne approfitta per scoraggiarti. "Come farai - ti insinua - a rinunciare per tutta la vita a quello che il mondo ti offre? Come potrai condurre per molti anni questo tipo di vita fatto di preghiere e di rinunce?" Il tuo campo di battaglia sia la tua gior­nata. Trascorri i tuoi giorni, uno dopo l'altro, in compagnia della Madonna, nella fedeltà agli impe­gni che hai preso iniziando il cammino della sal­vezza. Può accadere che abbia qualche sbanda­mento, ma sii pronto a rimetterti in carreggiata. Ti renderai conto che le giornate non sono tutte ugua­li, ma che, andando avanti, diventano sempre più belle e luminose, anche se non mancheranno prove e fatiche. Dal profondo del tuo cuore sgorgheranno la pace e la gioia di Dio, che sono la promessa della "Regina della pace" per quelli che perseverano fino alla conversione totale. Quando la Gospa parla di conversione completa, intende il cammino di tutta la vita, nel quale crescere sempre di più nell'amore per Dio e per il prossimo. Lei non chiede mai qualcosa di straordinario, come se la conversione fosse l'avve­nimento che riguarda particolari persone. L’umile e piccola fanciulla di Nazaret ci guida sulla via ordinaria, accessibile a tutti, che è fatta di umiltà, di fedeltà, di sacrificio e di amore. E' la via dei pic­coli a lei affidati, che si percorre rimanendo nella semplicità. La conversione totale dura tutta la vita e, lungi dall'essere la realizzazione di qualche anima privilegiata, è piuttosto la fatica quotidiana di per­correre la piccola via per giungere alla santità. Su questa strada siamo tutti indistintamente chiamati, senza alcuna eccezione. Se la prima tappa della conversione, anche se travagliata, è pur sempre un evento di grande gioia, la seconda tappa, quella della purificazione comporta la fatica quotidiana della pratica della virtù. In questa fase, dice la Madonna, dobbiamo applicarci a pulire ogni angolo del nostro cuore con la stessa meticolosità con cui si fanno le pulizie annuali nelle nostre case. Inizia così quella fase del cammino spirituale in cui il male viene estirpato nelle sue radici più profonde.

 

IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE

Oggi molti cercano nel cammino di Fede facili consolazioni. Ci sono pellegrini che vanno a Medjugorje nella speranza di vedere segni e prodi­gi. Purtroppo, non manca neppure chi si ingegna a costruire le sue fortune sulla fame smodata di feno­meni straordinari da parte di tanta gente. Il mes­saggio di Medjugorje invece ci conduce alla Croce, dalla quale vengono grandi grazie. E' la Croce di Cristo da cui sgorga la grazia della salvezza, ma anche la nostra croce quotidiana, che è la palestra della nostra santità. Se leggi attentamente i messaggi, ti renderai conto che la Madonna ci indica un cammino da percorrere. E' una strada faticosa e in salita, come quella che porta sul Krizevac o sul Podbrdo, dove ogni passo è segnato dai sassi e dalle spine. Il luogo della grande battaglia è il tuo cuore, con teso dal­l'egoismo della carne, dalle seduzioni del mondo e dalle tentazioni del Maligno. La Regina della pace non cessa di invitarci a lavorare sul cuore, a purifi­care il cuore, ad aprire il cuore, a cambiare il cuore e infine a donare il cuore. La celeste Guida sul cammino della salvez­za ci conduce con mano sicura alla vetta della san­tità lungo l'unica via possibile, quella del Calvario. Il grande teologo evangelico Dietrich Bonhoffer, morto martire della Fede, amava dire che la grazia è a caro prezzo. Riprendeva così una convinzione popolare, secondo la quale in Paradiso non si va in carrozza. La Regina della pace non cessa di indi­carci la gioia del Paradiso, ma si tratta di una meta che ha il prezzo della nostra continua e vera con­versione. E' straordinario come, nei suoi semplici ma sublimi suggerimenti, la Madre di Dio riproponga i grandi insegnamenti dei maestri della vita interio­re sul combattimento spirituale. I fioretti, i sacrifi­ci, le mortificazioni, le rinunce fanno parte di quel­l'allenamento quotidiano del cristiano, senza il quale la volontà sarebbe impreparata nel momento delle grandi battaglie. A Lourdes la Madonna aveva chiesto a Bernardetta di mangiare dell'erba, come gesto di penitenza. A Fatima la Madonna esorta i tre bam­bini a compiere piccoli sacrifici per la conversione dei peccatori. A Medjugorje è la richiesta di un digiuno a pane e acqua due volte alla settimana ad attirare l'attenzione dei pellegrini.

 

COL DIGIUNO SI POSSONO FERMARE LE GUERRE

La richiesta del digiuno a pane e acqua due volte alla settimana, il mercoledì e il venerdì, è forse il messaggio che nella sua concretezza colpi­sce di più i seguaci della Gospa. Ho conosciuto numerose persone iniziare questo tipo di digiuno molto esigente, anche se solo una parte ha poi per­severato. Le tre corone quotidiane del Rosario e il digiuno bisettimanale appartengono ai buoni pro­positi di molti pellegrini al ritorno da Medjugorje. La "Regina della pace" attribuisce un gran­dissimo valore a questa forma penitenziale, purché venga fatta non per abitudine, ma per amore verso di Lei e verso Gesù. Ha impressionato molto quel messaggio dove si afferma che col digiuno è possi­bile fermare persino le guerre, per quanto violente esse siano. Non vi è dubbio che l'adesione di molte anime generose a questo invito abbia dato un contributo essenziale per porre fine alla tremenda car­neficina causata dalla guerra nella ex-Jugoslavia. Molti si chiederanno la ragione per cui il digiuno è così importante. Innanzitutto va detto che la Madonna non propone qualcosa di assoluta­mente nuovo. Il digiuno a pane e acqua tutti i Mercoledì e i Venerdì di Avvento e di Quaresima appartiene alla tradizione monastica. La Madonna l'ha ripresa, proponendola a tutti e nell'arco del­l'intero anno. E' tipico della Madonna rinverdire tradizioni spirituali cadute in disuso presso il popo­lo di Dio. Quanto la Regina della pace tenga al digiu­no lo dimostra anche quel messaggio dove precisa che non bisogna scoraggiarsi se qualche volta, spe­cie all'inizio, si prova qualche disagio fisico. Le persone sane devono perseverare con una volontà forte e determinata. D'altra parte, non dobbiamo dimenticare che il pane e l'acqua sono un alimento che nutre e fortifica. Le persone malate sono anch'esse invitate alla penitenza, rinunciando a qualche cosa che a loro piace di più.

 

IL DIGIUNO CHE STA PIU’ A CUORE ALLA MADONNA E’ LA RINUNCIA AL PECCATO

Mi pare chiaro che, invitando a questa forma di digiuno, la Madonna voglia innanzitutto sottoli­neare il valore della penitenza nella vita cristiana. Il combattimento spirituale ci vede fatalmente soc­combenti se la nostra volontà non si è allenata con le mortificazioni e le rinunce quotidiane. Nella società dei consumi il digiuno proposto dalla Gospa prepara il cuore a staccarsi dal mondo, in tutto ciò che esso ha di seducente e di peccamino­so. Va anche sottolineato che il pane e l'acqua sono un richiamo a nutrirci di quegli alimenti spirituali così necessari che sono 1' Eucaristia e la Grazia dello Spirito Santo. Tuttavia il digiuno proposto a Medjugorje, per essere compreso, va collocato in un contesto più vasto. Infatti, la Madonna non chiede soltanto il digiuno della gola, ma anche quello degli occhi ("Spegnete il televisore!"), quello della lingua e delle orecchie ("Smettete con i pettegolezzi!"), quel­lo della gola spirituale (la ricerca di segni e di mes­saggi). Chiede piccoli sacrifici, fioretti, mortifica­zioni. Tutto questo è orientato verso la rinuncia che lei desidera da tutti noi, che è la rinuncia al peccato. In questa luce il digiuno a pane e acqua ha indubbiamente un valore di espiazione per i pecca­ti del mondo e di intercessione per ottenere grazie straordinarie, in modo particolare la conversione dei peccatori. Ma ha anche un grande valore sul piano personale, perché aiuta a sradicare i vizi capitali della gola e della lussuria e fortifica la volontà nella lotta al peccato, preparando le vitto­rie nel combattimento spirituale.

 

LA REGINA DELLA PACE INVITA ALLA SANTITA’ COMPLETA

Ti sarai reso conto che attraverso i messag­gi di Medjugorje ti viene presentato un programma di vita spirituale molto elevato. Non farti inganna­re dalla semplicità del linguaggio. Anche il Vangelo è semplice. Eppure c'è chi si ostina a dire che la Madonna ripete sempre le medesime cose. E' proprio il caso di rispondere con Paolo che l'uo­mo carnale non comprende le cose di Dio. L'appello accorato a convertirsi e a prendere la via della santità costituisce l'essenziale del program­ma cristiano di vita. A partire dal 1984 la Madonna, con forza crescente, ha invitato i parrocchiani e tutti i suoi devoti sparsi nel mondo a iniziare un cammino di santità. Prima ha voluto risvegliare la Fede e rin­verdire la preghiera perché la gente prendesse coscienza del peccato e iniziasse un cammino di purificazione. Questa esigenza rimarrà sempre presente nei messaggi, anche quelli più recenti, perché grande è il numero di coloro che percorro­no la strada larga che porta alla rovina. Tuttavia, per i volonterosi che rispondono alla sua chiamata, la Regina della pace non esita a indicare la vetta della santità, come fine della vita e come realizzazione della vocazione cristiana. Mi ha sempre molto impressionato questa tensione continua alla perfezione evangelica che viene dai messaggi di Medjugorje. Ho notato che le apparizioni mariane autentiche e approvate dalla Chiesa contengono tutte elementi di grande rinno­vamento spirituale e morale. Da questo si vede la differenza con altri fenomeni di dubbia origine che illudono col falso pietismo, ma che non cambiano i comportamenti delle persone. La Regina di tutti i santi afferma esplicitamente che lei è rimasta così tanto tempo con noi, perché desidera farci da mae­stra e da guida sulla via della santità. La santità non è un lusso di pochi, ma la vocazione e l'impegno di tutti. La Regina della pace è in perfetta sintonia col Vangelo e con il Concilio vaticano secondo. Tutti indistintamente, dice, devono percorrere questa via, nella quale si realizza la vita e si consegue la salvezza. E' lungo questo cammino che si comprende la bellezza e la grandezza della vita e si incontra quella pace e quella gioia che il mondo non può dare. La Madonna non vuole che ci rassegniamo a una esistenza mediocre, nella quale saremmo scon­tenti e persino infelici. Lei ci invita a guardare ai santi e ai martiri, per comprendere l'altezza subli­me della vocazione cristiana.

 

LA SANTITA’ E’ UN CAMMINO SEMPLICE

E' mia impressione che la Gospa abbia fatto un po' fatica a far capire ai contadini di Medjugorje che anche loro erano chiamati alla san­tità. La gente tende a identificare i santi con quelle persone che hanno doni eccezionali. La Madonna, invece, ha indicato una via molto concreta, acces­sibile a tutti e ben incarnata nella vita quotidiana. Ha insegnato a pregare, a fare piccoli sacri­fici, a combattere il peccato e ad accettare le croci che Dio manda. Ha esortato alla fedeltà ai doveri quotidiani e al lavoro onesto. Ha insistito molto sui rapporti familiari, insegnando la reciproca acco­glienza e il perdono. Ha quindi invitato ad essere aperti agli altri e a divenire mani gioiosamente tese soprattutto verso coloro che, non conoscendo Dio, avvertono tutto il vuoto della vita. Attraverso i suoi messaggi la Madre di Dio ci ha fatto capire che la via della santità è quella dell'amore. Si tratta di un amore molto concreto, che non si esprime necessariamente in azioni ecla­tanti, ma nel sacrificio di una vita, dove siamo chiamati quotidianamente a compiere innumerevo­li gesti di altruismo. Si tratta di dire una parola buona, di offrire un sorriso, di tendere una mano. Nella preghiera Dio ricolma il nostro cuore del suo amore e noi, nella vita di ogni giorno, siamo chia­mati a donarlo agli altri. Ci viene proposto un cammino che tutti pos­sono percorrere senza bisogno di doni particolari. Non è forse l'amore, come insegna Paolo, il "cari­sma" più grande? In questo modo, aprendo i cuori all'amore di Dio e del prossimo, la Regina della pace incomincia a costruire quella civiltà dell'a­more che tutti ardentemente desideriamo, ma che passa necessariamente attraverso i battiti del nostro cuore.

 

LA MADONNA CI RENDE SANTI A SUA IMMAGINE

La santità è un lungo cammino. La Grazia può anche bruciare i tempi, come, ad esempio, è avvenuto per due dei tre pastorelli di Fatima, Giacinta e Francesco. Normalmente, però, Dio opera pazientemente nelle profondità del nostro cuore, sollecitando senza sosta la nostra collabora­zione. Solo "chi avrà perseverato fino alla fine  - dice Gesù - sarà salvo". La Madonna sa bene quanti, in questo lungo periodo durante il quale è rimasta fra noi, hanno posto mano all'aratro, ma poi si sono voltati indietro. Quanti, come insensati Galati" dei quali si lamenta S. Paolo, hanno incominciato con lo Spirito per rimanere poi irretiti nella carne! Quanti hanno incominciato con i messaggi della Madonna per andare a finire con quelli dei visionari da strapazzo! Chi percorre il cammino della santità, da solo, prima o poi si perde. Per diventare santi è necessaria la Grazia, ma per ottenere la Grazia è necessaria Maria, affermava S. Luigi Maria Grignion da Monfort. Per non perdersi lungo que­sta difficile via occorre lasciarsi docilmente ammaestrare e condurre dalla Madonna. La santità è un cammino che si fa con lei e mai da soli. "Come ho portato Gesù nel grembo, così, cari figli, desidero portare anche voi verso la santità". Da Medjugorje viene la conferma dell'insegnamento secondo cui ogni santità è opera di Maria, così come ogni figlio è opera della Madre. Lei non solo ci conduce lungo il cammino tenendoci per mano e proteggendoci sotto il suo manto, ma ci plasma, modellando in noi quel tipo di santità e quella somiglianza con Gesù, che è stata prevista per ognuno di noi. A questo riguardo va sottolineato che i santi che si sono affidati in modo tutto particolare all'o­pera di Maria, portano visibile il suo sigillo o il suo stampo, come amava esprimersi il Monfort. La Madonna ci fa percorrere una via piccola e sempli­ce, dove la santità fiorisce fra le pieghe della vita quotidiana, nella fedeltà e nel nascondimento, nella dedizione e nella gioia di amare. A Medjugorje tu non noterai forme di esal­tazione spirituale. La Regina della pace conduce la parrocchia nel solco di una vita cristiana molto ordinaria. Lei ha insegnato alla popolazione quel tipo di santità che fu anche il suo, intessuto di pre­ghiera, di umile servizio e di fedeltà. Ritornando da Medjugorje i veri devoti della Gospa sono quelli che lavorano silenziosa­mente all'opera del cambiamento del loro cuore, rifuggendo da non poche stranezze e singolarità, da cui si lasciano irretire certe persone, sempre alla ricerca di nuove esperienze perché, non decidono mai la vera conversione.

 

LA VITA E’ UN CAMMINO VERSO L’ETERNITA’

Il cammino della vita sfocia nell'eternità. Le apparizioni della Madonna a Medjugorje si caratterizzano per il forte richiamo allo sbocco ultraterreno dell'esistenza, come mai si era verifi­cato prima. La Madonna a Fatima aveva già intro­dotto queste tematiche, affermando che veniva "dal Cielo" e promettendo ai tre pastorelli che li avrebbe portati con sé in Paradiso. Aveva inoltre fatto vedere in visione l'Inferno, dove precipitano le anime dei poveri peccatori impenitenti. A Medjugorje la catechesi di Maria sull'e­ternità è ampia, profonda e per certi aspetti scon­volgente. Mai, infatti, è accaduto nella storia della spiritualità cristiana che due persone fossero porta­te insieme nell'aldilà col loro corpo a vedere il Paradiso, l'Inferno e il Purgatorio e poi riportate di nuovo in terra con l'invito da parte della Madonna a riferire quanto avevano visto. Nei suoi messaggi, tuttavia, la "Regina della pace" ama soprattutto prospettare la gioia del Paradiso come sbocco naturale della via della san­tità. Lei parla spesso di due vie fra loro radical­mente diverse: l'una è la via della salvezza, l'altra è quella della rovina. La Madre desidera che tutti i suoi figli lascino "il misero cammino" che porta alla morte eterna, per incominciare con lei la via della santità che porta al cielo. La Catechesi e le esortazioni della Regina della pace sono tutte rivolte a spronarci su questo cammino, a descriverne la bellezza e la grandezza e soprattutto lo sbocco finale che è l'oceano del­l'amore trinitario. In diverse occasioni afferma che lei è stata così tanto tempo in mezzo a noi, perché Qi desidera salvare tutte le anime e presentarle a Dio. In un momento storico di ateismo e di mate­rialismo, nel quale gli uomini hanno una visione intramondana della loro esistenza e dove anche nella Chiesa non risuona con forza sufficiente l'in­segnamento sui "Novissimi", ecco che Maria ci ricorda lo sbocco della nostra vita oltre la morte, dove ci attende un destino eterno che ognuno di noi si costruisce già qui su questa terra.

 

VICKA E JAKOVJ NELL'ALDILÀ COL CORPO

Non è necessario riferire qui la testimo­nianza dei veggenti sull'aldilà, in quanto è possibi­le al lettore verificarla altrove nei minimi partico­lari. Vorrei qui sottolineare che l'insegnamento della "Regina della pace" sull'eternità non si limi­ta ai numerosi richiami dei messaggi dati attraver­so la veggente Marija. La Madonna ha voluto mostrare in visione ai veggenti il Paradiso, il Purgatorio e l'Inferno, così come a Fatima aveva mostrato in visione l'Inferno. Tuttavia, questo non basta ancora alla Vergine, la quale sa quanto sia dura di cuore e tarda a credere la nostra generazione. Uno slogan popo­lare, infatti, dice che "Nessuno è tornato dall'aldilà per dirci che cosa c'è!". Ebbene, la Madonna ci ha risposto portando fisicamente nell'aldilà due ragazzi, Vicka e Jakov; col loro corpo per vedere il Paradiso, l'Inferno e il Purgatorio. Sono scomparsi di casa per venti minuti. Della loro scomparsa fisi­ca ha dato convalida la mamma di Jakov; ora morta. Si tratta indubbiamente di una testimonian­za molto forte e sconvolgente, alla quale si può aggiungere quella di Ivan, che afferma di essere stato portato in Paradiso, anch'egli col proprio corpo. A nessuno può sfuggire il carattere straordi­nario e altamente drammatico di questa esperienza unica nella storia della cristianità. Si tratta di un messaggio fortissimo del Cielo nei confronti di una civiltà che accomuna il destino dell'uomo a quello degli animali. Personalmente vedo anche un richiamo nei con­fronti di un cristianesimo troppo orizzontale e lega­to alla terra, dove l'annuncio dell'eternità è piutto­sto latitante. La Madonna a Medjugorje invita la nostra generazione a guardare in alto, dove Dio ha preparato a tutti quelli che lo vogliono un posto di gioia e di gloria che non avrà mai fine.

 

L'INFERNO NON E' VUOTO

Ciò che Vicka e Jakov raccontano del loro viaggio con la Madonna nell'aldilà corrisponde esattamente a ciò che insegna la Rivelazione cri­stiana. Il Paradiso è il luogo della luce e della gioia, dove tutti siamo uniti nell'amore con Dio e fra di noi. Il Purgatorio è già il luogo di salvezza, dove le anime soffrono e si purificano in attesa del Paradiso, e noi possiamo affrettare la loro libera­zione con la nostra preghiera. Ma è soprattutto la descrizione dell'Inferno che è di pura matrice evangelica. Non dimentichia­mo che è Gesù che parla del fuoco eterno, creato per i demoni, e dove verranno inviati anche quegli uomini che vivono e muoiono nell'opposizione a Dio. La descrizione che i veggenti fanno dell'Inferno è terrificante, ma non è diversa da quella dei Vangeli e dell'Apocalisse. Nell'Inferno ardono le fiamme dell'odio contro Dio, e in esse le creature umane si pervertono fino ad assumere le sembianze dei demoni. Mentre in Paradiso la creatura é divinizzata, nell'Inferno è demonizzata, perché così ha scelto e ha voluto. Si tratta di una condizione irrevocabile. Mentre per le anime del Purgatorio si deve prega­re, per quelle dell'Inferno le preghiere sono inutili. E' il regno della negazione assoluta di Dio e del­l'odio inestinguibile. Nel secolo in cui perfino alcuni sacerdoti affermano con incredibile superficialità che l'Inferno è vuoto, la Madonna ci ha richiamato l'insegnamento di Cristo nelle apparizioni di Fatima e di Medjugorje. Suor Lucia così descrive la visione dell'Inferno: "Nostra Signora aprì di nuovo le mani, come nei due mesi precedenti. Il fascio di luce riflesso sembrò penetrare la terra e noi vedemmo un grande mare di fuoco ed in esso immersi, neri e abbronzati, demoni e anime in forma umana, somiglianti a braci trasparenti, che trascinate poi in alto dalle fiamme, sprigionatesi dalle anime stesse insieme con nubi di fumo, rica­devano giù da ogni parte, quali faville nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, fra grida e lamenti di dolore e di disperazione, che facevano inorridire e tremare dallo spavento. I demoni si distinguevano per forme orribili e schifose di ani­mali spaventevoli e sconosciuti, ma trasparenti come neri carboni in bracia. La Madonna ci disse con bontà e tristezza: "Avete visto l'inferno, dove vanno a finire le anime dei poveri peccatori. Per salvarli il Signore vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se si farà quello che vi dirò, molte anime si salveranno e vi sarà la pace". Benché i veggenti di Medjugorje affermino di non aver saputo nulla di questa visione di Fatima, la loro descrizione dell'Inferno è molto simile. La catechesi della Madonna in queste due apparizioni è rivolta a ribadire una verità essenzia­le nella concezione cristiana della vita, e cioè la possibilità della perdizione eterna. Se l'uomo muore impenitente e staccato da Dio, si perde eternamente. La Madonna a Medjugorje insiste in modo particolare sulla volontà umana per chiarire il mistero dell'Inferno. Dio nel suo progetto di amore ci ha creato per la gioia del Paradiso e non lascia nulla di intentato per salvarci. Noi, però, possiamo rifiutare il suo amore e i suoi appelli alla conver­sione. L'Inferno è il dramma della libertà umana che può, se vuole, rifiutare in modo irrevocabile l'amore di Dio.

 

LA MADONNA DESIDERA PORTARCI TUTTI CON LEI IN PARADISO

Non si comprenderebbe il messaggio di speranza di Medjugorje, se ci fermassimo qui. L’inferno è una realtà, è vero, ma da evitare a tutti i costi. La Madonna dice che è rimasta così tanto tempo con noi per "salvare tutte le anime e pre­sentarle a Dio". In un momento storico in cui sata­na "desidera impossessarsi del maggior numero possibile di anime" e il rischio della perdizione eterna è enormemente accresciuto per il diffonder­si dell'incredulità e dell'immoralità, l'intervento straordinario di Maria a Medjugorje è rivolto ad aiutare i nostri passi incerti sulla via della salvez­za. Il  risveglio della Fede, l'appello alla con­versione, l'invito insistente alla preghiera, l'esorta­zione alla testimonianza hanno come scopo ultimo la salvezza eterna di tutte le anime. Colpisce que­sto "tutte" che la Madonna ripete più volte. La Madonna a Fatima aveva detto che se l'avessimo ascoltata, "molte" anime si sarebbero salvate. A Medjugorje chiede il nostro aiuto e perfino ci esor­ta a sacrificare la nostra vita perché "tutte" si pos­sano salvare. Può, forse, una madre rassegnarsi al fatto che uno solo dei suoi figli si possa perdere eterna­mente? Lei non si dà per vinta e ci chiede di aiu­tarla a fare il possibile e l'impossibile. Medjugorje è una invocazione di aiuto da parte del Cielo, per­ché la Redenzione non sia vana e le anime non si perdano. Quante si salveranno ed entreranno nell'oceano dell'amore trinitario, dipenderà anche dalla generosità con cui noi avremo risposto alla chiamata della Regina della pace.

 

"SATANA E' FORTE"

Il cammino verso il Cielo è impegnativo in se stesso a causa della lotta quotidiana da sostene­re contro le tendenza della nostra natura umana malata e le lusinghe del mondo. La Madonna, però, a Medjugorje ci svela, in oltre cinquanta messaggi, la presenza subdola e feroce del tentatore. La Regina della pace lo chiama sempre per nome: satana. E' lui il suo avversario per eccellenza, al quale la Vergine potente contro il male ha il com­pito di schiacciare la testa. Nelle apparizioni mariane dell'epoca moderna, approvate dalla Chiesa, la Madonna generalmente non parla di satana, anche se a Fatima assieme all'Inferno ha mostrato i demoni contenuti in esso. Al contrario, a Medjugorje ne rivela la presenza e ne scopre l'azione insidiosa e instancabile. Lo fa indicando le situazioni concre­te in cui agisce, astutamente nascosto e a nostra insaputa. La sua catechesi consiste nel mostrare la presenza del maligno, le sue seduzioni e i suoi inganni, laddove meno ce lo saremmo aspettato. Seguendo con attenzione lo sviluppo dei messaggi della Regina della pace, nei quali denuncia l'azio­ne di satana, si ottiene uno fra gli insegnamenti più profondi ed efficaci di cui si possa disporre al riguardo. Perché la Madonna a Medjugorje denuncia così spesso l'azione di satana? Le ragioni sono molteplici. Innanzitutto lo fa perché oggi si nega con grande facilità non solo il peccato, ma anche l'Inferno e la stessa esistenza del Maligno. Davanti alla vastità di questa negazione, la celeste Catechista ribadisce l'insegnamento evangelico sul peccato, il fuoco eterno e il demonio. Non è un mistero che proprio su questi punti oggi molti cri­stiani, compresi alcuni sacerdoti, tendono a sorvo­lare. C'è tuttavia un'altra importante ragione, che la Madonna spiega in un messaggio a Mirijana. La "Regina della pace" dice che ovunque lei si rechi e con lei suo Figlio Gesù, ecco che subito satana la raggiunge. Per quale motivo? Per insidiare e, se possibile, vanificare i suoi piani di amore e di sal­vezza. In che modo? Cercando di distruggere nei nostri cuori tutto ciò che la Madonna semina con i suoi messaggi. Quante volte la Madonna chiede preghiere e sacrifici, perché satana desidera con tutte le sue forze distruggere i suoi progetti di pace e di gioia! Leggendo i messaggi noterai che in più occasioni si dice che "satana è forte". Non devi farti ingan­nare da questa espressione, quasi che egli possa disporre di noi a suo piacimento. La Madonna è infinitamente più forte e, col nostro aiuto, può costringerlo ad allontanarsi e impedirgli di nuocere. Svelandoci la presenza e l'azione del Maligno, la "Regina della pace" si propone innan­zitutto di addestrarci alla lotta quotidiana per con­durci insieme con lei alla vittoria.

 

COME AGISCE IL DEMONIO

L’azione di satana è sottile e feroce insieme. Senza l'aiuto della celeste Condottiera, 1 uomo e destinato a soccombere. Ha cercato in tutti questi anni di annullare i piani della "Regina della pace" con una tale malizia e spietatezza, da lasciare sbi­gottiti. Ha perso la sua battaglia, portata avanti con tutti i mezzi di cui l'Inferno dispone, ben consape­vole che Medjugorje segna il compimento di Fatima e il trionfo del Cuore Immacolato di Maria. Tuttavia, qualcosa ha ottenuto con tutti i suoi raggiri e le sue seduzioni. All'inizio ha cercato di insinuarsi fra i veggenti, quindi di indebolire la risposta della parrocchia ai messaggi. La sua pro­tervia l'ha spinto persino ad impossessarsi di una parte del piano di Maria. In che cosa ciò consistes­se non ci è dato di sapere con esattezza. Successivamente ha tentato di sviare i numerosi gruppi di preghiera della Gospa con uno stuolo di dubbi veggenti, che hanno seminato disordine e confusione. La sua tattica è quella di nascondersi, esatta­mente come fanno le serpi. Si cela dietro le cose materiali, con le quali cerca di attirarci, in modo tale che il benessere, il denaro, le vanità, e non Dio, siano al primo posto. Si nasconde dietro le sedu­zioni del mondo, che ci presenta come appetibili e irrinunciabili, in modo tale da renderci schiavi delle nostre passioni. Si occulta dietro i falsi profe­ti, i falsi maestri, i falsi santi. Il suo obbiettivo è quello di distoglierci da Dio sulla via del peccato che ci acceca e col quale ci mettiamo nelle sue mani. All'astuzia del serpente unisce la ferocia del drago. E' lui che semina la discordia nelle famiglie, che attizza le liti, che crea incomprensioni, che spinge alla superbia e all'arroganza, che sparge a piene mani la zizzania dell'intolleranza e dell'odio etnico. La guerra nella ex-Jugoslavia è stato il momento del suo grande trionfo, tanto da far dire alla Madonna queste severe parole: "Satana si prende gioco di voi e delle vostre anime, e io non posso aiutarvi, perché siete lontani dal mio cuore E' un gravissimo errore ignorare o sottova­lutare l'azione di un simile avversario delle nostre anime e della nostra salvezza. Con le armi della "Regina della pace" e, però, possibile affrontarlo vittoriosamente.

 

“ARMATEVI CONTRO SATANA E SCONFIGGETELO COL ROSARIO IN MANO”

L’arma che la "Regina della pace" mette nelle nostre mani contro satana è quella della pre­ghiera. Dobbiamo, però, praticare e vivere la pre­ghiera così come desidera Maria. Si tratta della "preghiera del cuore", che consiste essenzialmente nell'adesione del nostro cuore a Dio e a tutto ciò che è bene. Quando satana cerca di sedurci, presentan­doci il male sotto forma di bene, risveglia in noi la fame sopita della carne, del sangue e dell'orgoglio. Non sarà certo un movimento delle labbra o il sem­plice tenere la corona in mano a darci la forza di respingere il maligno. Occorre una forte volontà interiore, con la quale dobbiamo dire il nostro forte "rinuncio" a tutto ciò che il Maligno ci offre con l'intento di distruggerci. Ecco perché la Madonna ci dice di "resistere" nel momento della tentazione. La preghiera è certo necessaria, ma solo in quanto ottiene la forza di Dio a sostegno di una volontà ben decisa. Vorrei osservare che non poche persone, tra­scinate da satana dietro falsi profeti, apparente­mente pregano moltissimo; eppure vivono nell'illusione e nell'inganno. La ragione è che non si trat­ta di una preghiera autentica, perché copre e nasconde il male dell'anima anziché estirparlo. La preghiera contro il Maligno è efficace se sradica il male dal cuore, spingendo al cambia­mento di vita e alla pratica della virtù. La preghie­ra che ti rende umile, puro e rivolto al bene, è quel­la che ti dà la luce per scorgere le insidie del Maligno e per superarle con volontà forte e decisa. Che cosa significa che dobbiamo lottare con­tro satana e sconfiggerlo con il Rosario in mano? Significa innanzitutto che solo affrontando il mali­gno con Maria nel cuore possiamo vincerlo. A che cosa serve avere il Rosario in mano o sulle labbra, se intanto satana si è ben asserragliato nel nostro cuore grazie alla nostra complicità con ciò che è male? Il Rosario è tale se attraverso di esso Maria entra nella nostra anima, di modo che lei sia in noi e noi in lei. Allora esso diviene un'arma invincibi­le, perché è segno e strumento della presenza di Maria nella nostra persona, alla quale satana non può resistere. E' Maria in noi la forza che sconfigge il Maligno. Ma la Vergine potente contro il male è in noi, se ci sforziamo di imitarla con una vita santa. E' il riflesso dello splendore della santità di Maria che ci rende vittoriosi nella battaglia contro il drago.

 

“PORTATORI DELLA PACE” E “APOSTOLI DELL’AMORE”

Non ti deve sfuggire che la Madonna a Medjugorje si è manifestata come "Regina della pace". Già questo titolo è indicatore dei suoi pro­grammi e dei suoi obbiettivi. Non si tratta, però, di una pace come il mondo la intende, ma molto di più. Essa è innanzitutto riconciliazione degli uomi­ni con Dio e poi degli uomini fra di loro. Quella di cui parla la Madonna è una pace divina, che viene dall'alto. E' la pace che gli Angeli hanno annunciato dal Cielo la notte di Natale agli uomini di buona volontà e che Gesù ha portato agli Apostoli rinchiusi nel cenacolo come dono pasquale. Tu certamente hai pregustato in qualche occasione della tua vita questa pace profonda e gioiosa, quando hai sperimentato il perdono di Dio nel Sacramento della Confessione e ti sei sentito perdonato e in pace con te stesso. Non vi è nulla di più grande e di più prezioso al mondo di questa pace. Quando uno ha la grazia di possederla non desidera altro dalla vita. Questo mondo non ha la pace non solo per­ché ci sono le guerre, le competizioni, le liti, le ingiustizie e tutti gli altri nefasti frutti dell'egoismo che rendono l'uomo lupo all'uomo. Non ha la pace non solo perché perfino i legami più sacri come quelli familiari sono sottoposti a lacerazioni e a profanazioni. Il mondo è senza pace, perché la gente è scontenta, inquieta, immusonita e triste. Guardati intorno e osserva i volti degli uomini. Difficilmente trovi il sorriso, la contentez­za e la gioia. Eppure qua e là li vedi i volti di luce che emanano pace. Sono quelli di coloro che hanno la pace divina nel cuore. Essa è il frutto della con­versione e del ritorno a Dio. Quando Dio è nel cuore e la sua misericordia e il suo perdono hanno avvolto la nostra vita, ecco che noi diventiamo i portatori di pace in questo mondo afflitto da infini­te inquietudini e paure. La Madonna è venuta qui sulla terra come "Regina della pace", per portare la pace di Dio a un mondo che ne è privo, ma che la desidera. Per que­sto ha costruito a Medjugorje "un 'oasi di pace", come lei ama chiamarla, dove ha fatto venire gente da ogni parte del mondo, perché sperimentasse nel cuore la pace divina. Per lunghi anni ha lavorato a questo obbiet­tivo, per formare un esercito di testimoni che por­tassero nel mondo la pace e l'amore di Dio. Questo è possibile, se gli uomini vedono che tu sei in pace, e se la via che stai seguendo ti dà veramente gioia. La Madonna ripete più volte che le parole non servono a nulla. Il mondo ha bisogno di vede­re con i suoi occhi nella tua vita che la conversio­ne è possibile, che la via della santità rende grande e piena di significato l'esistenza umana e che la vita con Dio è luce, bellezza, pace e gioia. "Siate mani gioiosamente tese" verso i fra­telli che non conoscono l'amore di Dio, esorta la Madonna. Dall'oasi della pace Maria manda i suoi testimoni fino agli estremi confini della terra.

 

IL PIANO MISERICORDIOSO DI DIO ATTRAVERSO MARIA

Forse, ora incominci a vedere meglio nelle sue linee grandiose il progetto di Dio che la Madonna sta realizzando attraverso Medjugorje. Ad una umanità smarrita e avviata verso l'autodi­struzione Dio, all'inizio di questo secolo, ha invia­to Maria come segno di speranza e come stella che nelle tenebre indica il cammino. Già a Fatima la Madre di Dio aveva fatto risuonare l'appello alla conversione e al ritorno a Dio. Dopo "la grande tribolazione" di questo secolo, l'umanità si affaccia al terzo millennio incerta sul cammino da prendere. Il fascino lucife­rino di costruire un mondo senza Dio seduce molti intelletti e corrompe infiniti cuori. Se l'umanità prendesse questa via di rovina e di morte non avrebbe né futuro, né gioia, né salvezza eterna. La Regina della pace ha fatto risuonare dappertutto l'invito alla conversione e al ritorno a Dio. In tanti anni di presenza fra di noi si è forma­ta la schiera di luce dei suoi testimoni, primo fra tutti il Papa da lei scelto, al cui Pontificato si è affiancata alcune settimane dopo l'attentato. Ora è giunto il momento del mandato mis­sionario. Negli ultimi messaggi ritorna incessante l'invito ad essere i testimoni della Fede, i portatori della pace e gli apostoli dell'amore. Il nuovo mil­lennio deve vedere le schiere della luce indicare a questo mondo, immerso nelle tenebre del male, la via della salvezza, la via della santità, la via dell'e­ternità. Perché questi progetti di amore si realizzi­no c'è bisogno della nostra risposta. La Madonna la chiede innumerevoli volte, affermando che senza di noi non ci può aiutare. Ognuno di noi che è stato chiamato ha un posto di grande importanza in questo piano divino di salvezza del mondo. Ognuno di noi ha un suo compito e un giorno dovrà rispondere personalmente alla Madonna e a suo Figlio per come avrà risposto.

 

IL SIGNIFICATO DEI SEGRETI

La Madonna ha rivelato a tre dei sei ragaz­zi, Mirijana, Ivanka e Jakov, dieci segreti, mentre gli altri tre per ora ne conoscono nove. Alcuni di questi segreti riguardano il futuro del mondo. Jakov ha affermato che la Madonna, mentre gli rivelava il decimo segreto (il 12 Settembre 1998), era triste. Molti temono il futuro, specie se un giorno Mirijana svelerà al Padre francescano Petar Ljubicic i segreti che egli dovrà rendere pubblici al mondo. Eppure Medjugorje è un messaggio di spe­ranza, e i veggenti ripetono più volte che la Madonna viene per incoraggiarci e per salvarci, e non per impaurirci. In che modo tutto ciò è compatibile con que­ste nubi minacciose che sembrano profilarsi all'o­rizzonte? Non ha forse affermato, la "Regina della pace", che lei attende con impazienza un tempo di pace per l'umanità? Non è Medjugorje il compi­mento di Fatima e l'inizio del trionfo del Cuore Immacolato? A mio parere i segreti stanno a indicare ciò che attende l'umanità, se non si converte e se si ostina a seguire la via della rovina e della morte. Gesù aveva detto agli abitanti di Gerusalemme: "Se non vi convertirete, perirete tutti". E così avvenne. La Madonna ripete la stessa cosa al mondo intero: se non ritorna a Dio non ha né futuro, né salvezza eterna. L'orgoglio e la ferocia umana, d'altra parte, hanno costruito mezzi più che sufficienti per distruggere il pianeta. Quale garanzia può dare un'umanità senza Dio, senza legge morale, senza giustizia, senza bontà, senza misericordia e senza amore? Quale futuro si può sperare da uomini degradati a demoni? Ma se gli uomini si convertiranno, se il bene prevarrà sul male, se la luce splenderà nelle tene­bre, se la preghiera e l'amore scorreranno come un fiume sulla terra, allora vedremo quel tempo della pace divina sul mondo, che la Regina della pace èvenuta a preparare.

 

MEDJUGORJE, DONO INESTIMABILE DI DIO ALLA CHIESA E AL MONDO

Non devi affannarti per dimostrare agli altri la verità circa le apparizioni di Medjugorje. Alla Madonna preme che tu viva la pace divina nel tuo cuore. Agli altri non sfuggirà la grazia che hai rice­vuto, e questo vale più di qualsiasi discorso. D'altra parte la Madonna chiama chi vuole. L’importante è che i chiamati rispondano e siano perseveranti. Chi ha avuto la grazia di approfittare in tutti questi anni degli insegnamenti e della guida della Regina della pace non può non vedere quale dono straordinario Dio abbia fatto alla Chiesa e all'umanità, inviandoci ogni giorno per così tanto tempo la sua umile e fedelissima Ancella. Mai si era verificato un evento così gran­dioso nella storia delle apparizioni mariane e mai più si ripeterà. I veggenti, infatti, riferiscono concordemente che queste sono le ultime apparizioni della Madonna sulla terra. Gli effetti di questa straordinaria presenza sono visibili nel risveglio della Fede, nel fervore della preghiera, nella pace di innumerevoli cuori. Che cosa abbia ricevuto la Chiesa da Medjugorje lo sapremo con esattezza soltanto in Cielo; ma è certo che da quell'oasi di pace il pro­fumo di santità di Maria ha inondato tutta la cri­stianità, ridonandole nuova giovinezza. La Madonna non si è mai preoccupata del­l'approvazione ufficiale della Chiesa. A lei basta che sia concesso ai fedeli di ascoltare e di vivere i suoi messaggi. Alla Madonna interessa la nostra vera conversione. Non perdiamo questa immensa grazia che è stata concessa al nostro tempo. Madre della conversione, prega per noi. Regina della pace, prega per noi. Padre Livio.

 

 

(Trascrizione del libro da http://www.preghiereagesuemaria.it)