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         Gennaio 2005
CronacArchivio Febbraio 2005
Chiesa di "Santa Croce", Aranco di Borgosesia (VC), Lunedì 07 Febbraio 2005:
 
Fidiamoci della Vita.
La veglia di preghiera di sabato 05 febbraio 2005 è stata dedicata per la causa della Vita. Ecco qui la descrizione del tema trattato nel messaggio del Consiglio Episcopale Permanente per la 27° giornata per la vita, "Fidarsi della vita":
 
La vita è un intreccio di relazioni e le relazioni richiedono che ci si possa fidare gli uni degli altri.
Secondo una tendenza culturale diffusa, la vita degli altri però, non è degna di considerazione e rispetto come la propria. In particolare non riscuote un rispetto sacro la vita nascente, nascosta nel grembo d’una madre; né quella già nata ma debole; né la vita di chi non ha i genitori oppure li ha, ma sono assenti e aspetta di averli col rischio di aspettare molto a lungo, forse addirittura di non averli mai. Così chi attende di nascere, rischia di non vedere mai la luce; e chi attende in un Istituto l’abbraccio di due genitori, rischia di vivere per tutta la vita con il desiderio di un evento che mai accadrà.
Scontiamo modi di pensare e di vivere che negano la vita altrui, che non si fidano della vita perché diffidano degli altri, chiunque essi siano. E invece: “Non è bene che l’uomo sia solo!” (Gen 2,18): lo scopo dell’esistenza sta nella relazione. Con l’Altro, che ci ha creati, ci ama da sempre e per sempre, e per noi ha in serbo la vita eterna. E con gli altri, a cominciare da chi più ha fame e sete di vita e di relazione: come il bambino non ancora nato o i molti bambini senza genitori.
C’è il bambino non ancora nato, icona e speranza di futuro: entrare in relazione con lui, considerandolo da subito ciò che egli è, una persona, è la più straordinaria avventura di due genitori. In questo senso, l’aborto, quando è compiuto con consapevole rifiuto della vita, superficialmente o in obbedienza alla cultura dell’individualismo assoluto, è la più terribile negazione dell’altro, la più gelida affermazione dell’individuo che ignora l’altro, perché riconosce soltanto se stesso.
In non poche circostanze, in verità, l’aborto è una scelta tragica, vissuta nel tormento e con angoscia, sbocco di povertà materiale o morale, di solitudine disperata, di triste insicurezza: in queste situazioni a negare l’altro è, in ultima analisi, tutta una società, cieca nei riguardi dei bisogni delle persone e insensibile al rispetto del figlio e della madre.
Anni di esperienza inducono a ritenere che la via maestra per vincere la cultura dell’individualismo, ma anche per superare la fragilità che durante una gravidanza può nascere dalla paura di non farcela, consiste nel fare compagnia alle madri in difficoltà, aiutandole a capire che gli altri esistono, ti aiutano, non ti lasciano sola e portando assieme a te il tuo peso, lo rendono sopportabile, fino a farti scoprire che non di un peso si tratta, ma della gioia più grande.
Ci sono poi molti bambini e ragazzi che trascorrono la loro infanzia in un istituto, perché i loro genitori li hanno abbandonati o per i più svariati motivi non sono in grado di tenerli con sé. Il loro futuro è incerto e insicuro, perché tra pochi mesi questi istituti saranno definitivamente chiusi. Si aprirà così per le famiglie italiane – sia per quelle che godono già del dono di figli propri, sia per quelle che vivono la grande sofferenza della sterilità biologica – una grande opportunità per dilatare la loro fecondità attraverso l’adozione o l’affido temporaneo.
Se una famiglia si dimostra disponibile, non va lasciata sola. Deve avvertire attorno a sé una rete di solidarietà concreta, fatta non solo di complimenti ed esortazioni, ma di tante forme di aiuto e di solidarietà. E chi si rende disponibile per l’adozione o l’affido, deve sentirsi parte di un’avventura collettiva, in cui gli altri ci sono, vivi e presenti.
Risuonano perciò particolarmente suadenti in questo momento, per le famiglie e per le comunità, le parole di Gesù: “Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande” (Lc 9,48).
Perché dunque non fidarsi della vita rispondendo a una sfida che viene dagli eventi? Ne guadagnerebbero le famiglie nel vivere la esaltante avventura di una fecondità coraggiosa che fa sperimentare che “vi è più gioia nel dare che nel ricevere” (At 20,35). Ne guadagnerebbero molti figli nel trovare finalmente l’affetto e il calore di una famiglia e la sicurezza di un futuro. Ne guadagnerebbe l’intera società nel mettere in evidenza segni convincenti che le farebbero prendere il largo nella civiltà dell’amore.
La vita vincerà ancora una volta? Osiamo sperarlo e per questo chiediamo a tutti una preghiere unita a un atto di amore accogliente e solidale.
Roma, 4 ottobre 2004  - Festa di S. Francesco di Assisi
 
Chiesa di "Santa Croce", Aranco di Borgosesia (VC), Lunedì 14 Febbraio 2005:
 
Quaresima gioiosa, camminando con Maria, nella fiducia adorante in Gesù Eucaristia!
E' iniziata la Quaresima 2005, tempo di digiuno e silenzio, con Gesù nel deserto, per mettere tutto nelle mani sicure del Padre, scacciando e vincendo il maligno, e così liberi e felici da profumare di Cristo, per le vie del nostro pellegrinaggio verso la valle verde incantata della Pace eterna!
Si un tuttuno con Gesù Eucaristia, guidati da Maria, viviamo questo tempo di grazia per apprezzare e ringraziare l'Eterno Padre che nello Spirito Santo ci fa gemere "attimi" di Paradiso per quell'Amore sentito nel profondo del nostro cuore! Come non può palpitare il nostro cuore quando dopo un'adorazione al Santissimo Sacramento totalmente abbandonata, se poi perpetuata per tutta la notte! La Sua luce si imprime nei nostri occhi, irradiando così la sua Pace e il Suo Amore, celati in quell'Ostia Divina che è il Signore Gesù vivo, con il Suo vero Corpo, il Suo Sangue, la Sua Divinità e Anima!
 
Sabato 12 Febbraio 2005 abbiamo vissuto la veglia adorante a Gesù per tutta la notte, con canti e meditazioni, fino al mattino della prima Domenica di Quaresima! Prima con il Santo Rosario aperto dal canto "Coprici col tuo manto" e tra i misteri intervallato dal canone "Misericordias Domini". Don Maurizio Poletti ha poi guidato l'adorazione Eucaristica toccando il tema della prima Domenica di Quaresima, con Gesù nel deserto per vincere le seduzioni del maligno; i canti sono stati in sequenza questi: Eccomi, Ascolta Israel, Veni Creator, Insegnaci Signore, Adoramus Te Domine e Confidiamo in Te.
 
Chiesa di "Santa Croce", Aranco di Borgosesia (VC), Lunedì 21 Febbraio 2005:
 
Nel ricordo di Mons. Aldo del Monte.
Mercoledì 16 alla sera è giunta a noi come in tutte le Parrocchie della Diocesi di Novara la notizia della morte del nostro vescovo emerito, Mons. Aldo Del Monte. nato a Montù beccaria (Pavia) il 31 maggio 1915, sacerdote a Tortona dal 1939, fu vescovo della nostra Diocesi dal 15 gennaio 1972 fino al 19 dicembre 1990, quando il Papa accettò la sua rinuncia per motivi di salute. Da allora giunse a Novara Mons. Renato Corti. Ma il vescovo Aldo - dalla sua alta dimora a Massino Visconti - ha continuato ad essere padre e maestro della nostra Chiesa novarese, illuminandola con la sua saggezza e la sua grande passione per Cristo e la sua Chiesa. ora ringraziamo il Signore gesù per avercelo donato, e lo accompagniamo con preghiera e affetto nel suo passaggio alle cose che non passano! Il funerale si è svolto nel Duomo di Novara, ieri domenica 20 Febbraio alle ore 15. (Don Maurizio Poletti, dal settimanale "Tulu là!")
La  settimana scorsa il nostro vescovo Mons. Renato Corti ha predicato gli esercizi spirituali al Papa alla Curia Romana!
NEL MISTERO DELL'ALTARE IL CENTRO PULSANTE DELLA COMUNIONE E DELLA MISSIONE DELL'INTERO POPOLO CRISTIANO
 
Giovanni Paolo II ha espresso, in una Lettera, la propria profonda gratitudine a Mons. Renato Corti, Vescovo di Novara, che ha proposto le
Meditazioni durante gli Esercizi spirituali della Curia Romana nell'Anno dell'Eucaristia.
Il testo della Lettera del Santo Padre è stato letto dall'Arcivescovo Leonardo Sandri, Sostituto della Segreteria di Stato, a conclusione della Celebrazione svoltasi, nella Basilica Vaticana, nella mattina di sabato 19 febbraio.
Ecco il testo della Lettera del Papa a Mons. Renato Corti:
Al termine degli Esercizi Spirituali, da Lei guidati con opportune meditazioni, desidero porgerLe, caro e venerato Fratello, l'espressione della mia più cordiale riconoscenza. Mi è grato che ciò avvenga dopo la Santa Messa e l'Adorazione, con le quali ho voluto che si concludesse questa settimana di silenzio e d'intensa preghiera nell'anno dedicato particolarmente all'Eucaristia. In tal modo abbiamo sottolineato come questo Mistero sia al centro della nostra quotidiana esistenza.
Gli Esercizi Spirituali sono stati per me e per numerosi miei Collaboratori della Curia Romana occasione provvidenziale di prolungato raccoglimento. Le sue riflessioni ci hanno aiutato a metterci in docile e attento ascolto dello Spirito che parla oggi alla Chiesa.
Con la profondità spirituale e la sapienza pastorale che La contraddistinguono, Ella ci ha aiutati a meditare su «La Chiesa al servizio della nuova ed eterna Alleanza». E tema che riecheggia le parole pronunciate dal Signore Gesù al termine dell'Ultima Cena, nell'atto di offrire agli Apostoli il sacro Calice. Queste parole noi ministri dell'altare. ripetiamo ogni volta che celebriamo la Santa Messa. Esse, facendo riferimento al Sangue sgorgato dalle ferite di Cristo crocifisso, in particolare dal suo costato trafitto, evocano il significato del Sacramento eucaristico. La Chiesa «de Eucharistia vivit», perché da quel Sangue nasce e trae vigore per la quotidiana dedizione ai compiti connessi con l'annuncio del Vangelo.
Sono lieto, pertanto, che il mio e nostro ringraziamento Le giunga proprio in occasione dell'odierna speciale Celebrazione Eucaristica. Nel cuore della Chiesa, ci siamo radunati intorno al Mistero dell'altare, consapevoli che qui è il centro pulsante della comunione e della missione dell'intero popolo cristiano. Grazie anche al contributo che Ella ci ha offerto in questi giorni, avvalorato dalla sensibilità pastorale maturata nel ministero tra tanti sacerdoti, seminaristi e fedeli, sentiamo rinnovato e fervente lo zelo di ripartire da Cristo Eucaristia, per testimoniare al mondo la nuova ed eterna Alleanza di Dio con l'umanità.
Il Signore La ricompensi conformandoLa sempre più a Se stesso e ricolmandoLa di copiose consolazioni. Vegli costantemente su di Lei e sul Suo servizio ecclesiale Maria Santissima, e L'accompagni la Benedizione Apostolica che di cuore Le imparto, estendendola in pari tempo a quanti sono affidati alle Sue cure pastorali.
 
La nostra veglia di preghiera di sabato 19 Febbraio è stata vissuta in suffragio del nostro emerito Mons. Aldo del Monte, recitando il Santo Rosario nei misteri gloriosi e con l'adorazione Eucaristica. In ricordo anche di Suor Lucia di Fatima,  abbiamo aperto con il canto alla Signora del Rosario, "Il 13 maggio".
L'adorazione a Gesù Eucaristia, meditata da Don Maurizio, ha toccato anche il tema del Vangelo della domenica successiva, in Lui, Gesù trasfigurato, in tutta la sua  Divina e Sfolgorante Bellezza. I canti sono stati i seguenti: Degno è l'Agnel, Abbà Padre, Spirito Santo scendi su di noi, Gesù confido in Te, Dona la Pace e come canto finale Ave Maria.
 
Questa settimana l'adorazione non è online, preghiamo comunque insieme in questo tempo di Quaresima, di silenzio, lasciando lavorare Dio dentro di noi per ricevere così la sua Pace, rientrando in noi stessi e capire nel profondo di noi che cosa c'è e che cosa si agita, riconsegnandoci, con l'aiuto di Maria, al Signore Gesù e alla sua opera di salvezza e trasformazione!
 
Ave Maria!
 
Chiesa di "Santa Croce", Aranco di Borgosesia (VC), Lunedì 28 Febbraio 2005:
 
Veglia di preghiera dedicata al Papa.
La Veglia di sabato 26 Febbraio l'abbiamo dedicata al Santo Padre ricoverato al policlinico Agostino Gemelli, unendoci alle sue sofferenze che come lui ha ricordato ieri all'Angelus:..."E' guardando a Cristo e seguendolo con paziente fiducia che riusciamo a comprendere come ogni forma umana di dolore racchiuda in se' una promessa divina di salvezza e di gioia". - sottolineando - " Vorrei che questo messaggio di conforto e di speranza giungesse a tutti, specialmente a chi attraversa momenti difficili, a chi soffre nel corpo e nello spirito''. Ringraziando poi tutta la Chiesa che la sente vicina spiritualmente!
 
Il Santo Rosario nei misteri dolorosi ci ha introdotti nella Passione di Gesù che con Maria ci ha accompagnato all'adorazione Eucaristica "In Spirtito e Verita".
I canti della veglia sono stati i seguenti: Apertura veglia: "Inno di Medj", ritornello tra i misteri del Santo Rosario: "Santa Madre de voi fate", all'adorazione: "Padre t'adoriamo", "Gesù e la Samaritana", "Gesù io credo in Te", "Signore aiutaci", "Ti dono il mio cuore Gesù", "Anima Christi" e come canto finale: "Madre Santa".

Vogliamo offrire la nostra vita a Gesù Eucaristia chiedendo la Sua Grazia trasformante che entri nella nostra vita, cosicchè diventiamo anche noi dono, sacrificio e amore!
Chiesa Santa Croce di Aranco
Borgosesia (VC)